Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Vilu48    04/06/2013    1 recensioni
Una ragazza parigina che si trasferisce a Londra e incontra dei ragazzi che vivono in mondo completamente diverso dal suo, ma che in fondo non sono poi così diversi; l'amore, le lacrime e un grande segreto celato dietro a questo viaggio caratterizzano questa FF.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Piacere, il mio nome è Zayn” si rivolse a me il ragazzo dalla pelle olivastra “e loro sono Liam e Louis” disse indicando i due ragazzi mori che mi salutarono con un cenno “E tu sei…?” mi domando con tono calmo. “I-io sono Emily, Emy p-per gli amici” risposi balbettando “Ora è meglio che vada” cercai di dileguarmi. Ma non appena finii la frase il ragazzo biondo, Niall, mi fermò “Piacere Emily, te ne vuoi andare proprio subito?” chiese con tono delicato. “Grazie, ma sarà meglio che vada.” Cercai per la seconda volta di scappare “No, aspetta davvero; e poi uscire con una fan potrebbe incuriosire e attirare i giornali” mi disse il ragazzo riccio che aveva detto di chiamarsi Harry “Oh grazie! Siete proprio tutti uguali voi celebrità, e le fans le usate così? Senza ritegno?” e dopo quelle parole gli sbattei la porta in faccia, lasciandoli muti. Harry e Niall mi corsero dietro non appena finii di parlare “No, aspetta Emily! Davvero! Resta con noi a cena, prendilo come un modo anche per scusarmi; hai capito male“ disse a voce alta il riccio. “Ho capito fin troppo bene!” risposi io secca, mentre Niall cercò di fermarmi “Per favore Emily! E poi a volte Harry non pensa a ragionare con la testa, infondo c’è stato un malinteso…ti prego resta, e scusalo davvero.” Implorò Niall lanciando un occhiataccia a Harry, che mi stava osservando con aria implorante. “E va bene, va bene rimango” risposi leggermente esitante con tono rassegnato. Rientrammo nel locale e Harry mi prese la mano per guidarmi verso il loro tavolo “Scusa” mi sussurrò. “Ciao Emy, scusalo ma Harry…” disse Zayn senza che gli lasciassi finire la frase una volta arrivati al tavolo. “Non ti preoccupare, ha già trovato il modo di farsi perdonare” risposi con prontezza. “Prendi qualcosa da bere? O hai fame?” mi domandò Liam con fare molto paterno e premuroso quando arrivò il cameriere per servirci. “Grazie ma sto bene così; prendo solo un’acqua tonica con una fetta di limone” mi rivolsi al cameriere sorridendo. Una volta prese tutte le ordinazioni iniziammo a conoscerci meglio. “Quando sei arrivata a Londra?” mi chiese Louis. “Ieri notte; i voli notturni sono molto più economici” risposi ridacchiando. “E come mai se venuta proprio qui?” domandò Harry con fare interessato. “Sono qui per studiare alla Tudor University; vorrei scrivere per lavoro in futuro” “Se dovessi scrivere un libro voglio essere il primo a leggerlo” disse Louis convinto. Poi il cameriere arrivò al tavolo con i nostri ordini. Mentre ci serviva notai che Niall aveva ordinato ben due piatti colmi di cibo. “Niall sei sempre il solito goloso!” lo apostrofò Zayn ridacchiando. “Niall, c’è qui una ragazza; trattieniti” gli disse Harry tentando senza successo di soffocare una sonora risata. “Ma ho fame!” rispose lui a bocca piena mentre i ragazzi scoppiarono a ridere. C’era un’atmosfera molto vivace e, nonostante l’episodio accaduto con Harry, mi stavo proprio divertendo. In fondo erano dei ragazzi normalissimi, che non si erano fatti prendere dal successo e ridevano ingenuamente di un compagno. Vedevo in loro gli occhi sinceri di chi, nonostante il successo internazionale, non era salito sul piedistallo ma era rimasto con i piedi per terra e la testa sulle spalle; erano ragazzi maturi per la loro età e si vedeva quanto tenevano l’uno all’altro e quanto fossero in sintonia. E oltre a tutto questo, beh… Erano davvero belli. “Ora che abbiamo finito di mangiare possiamo andare, no?” chiese Louis risvegliandomi dai pensieri. “Emy, c’è buio e fa anche leggermente freddo stasera” disse Liam rivolgendosi a me “Magari potremmo riaccompagnarti a casa” mi domandò con tono speranzoso. “Non so, mi avete già sopportata tutta la serata” risposi scettica ridendo. “Penso che Liam abbia ragione; stasera ti riaccompagniamo noi” intervenne Zayn. Dopo vari tentativi di convincermi da parte dei ragazzi dovetti accettare; infondo un giro in limousine non mi avrebbe fatto male. D’un tratto, sentendomi fissata, mi girai istintivamente verso Niall che tolse subito lo sguardo che non mi aveva per niente disturbata anzi, in un certo senso mi piaceva che mi guardasse. Ancora compiaciuta mi senti afferrare per la mano da Zayn, che sorridendomi mi guidò fino alla macchina “prego signorina Emily” scherzò aiutandomi a salire su quella lussuosissima auto. Mi sedetti tra Harry e Zayn e iniziai a guardarmi intorno. C’erano due file di sedili neri in pelle accanto ad un mini-bar adagiato su una moquette sempre nera molto elegante. Sotto i sedili delle lucine rotonde si specchiavano negli specchi posti sul soffitto creando un gioco di luci davvero splendido. Tutto creava un aspetto davvero elegante e raffinato. Il viaggio fu molto silenzioso e l’ unica voce in quell’auto era la mia, usata per spiegare dove si trovasse il mio alloggio. “Emy!” esclamò d’un tratto Harry facendomi sobbalzare. “Harry, mi hai fatto spaventare.” gli risposi in una risatina nervosa. “Perché non mi lasci il tuo numero di cellulare?” disse porgendomi una penna “l’unico problema è che non ho un foglietto per scrivere” continuò pensoso. Ma senza dargli il tempo di ragionare gli afferrai il braccio scrivendogli il mio numero con accanto la scritta ‘chiamami’ mentre lui ridacchiava sommessamente. “Ti chiamerò presto baby” mi disse seguito dalle risate degli altri. Poi la limousine si fermò e capii dell’ arrivo del momento in cui avrei dovuto salutarli. Non volevo andarmene; ero stata così bene con loro. Li abbracciai salutandoli uno ad uno e uscendo dalla macchina. Prima di entrare in casa mi rigirai verso di loro e, notando che Harry mi fece l’occhiolino ricambiai sorridendo mentre Zayn richiuse la portiera. Aprii la porta della casa stando attenta a non svegliare nessuno, ma non appena salii in camera venni accolta dagli urletti increduli delle mie coinquiline che mi avevano visto tornare in quell’ auto di lusso. “Allora? Chi erano quelli? Chi c’era in quella macchina? E perché sei tornata in limousine?” iniziarono a domandare le ragazze, che cercai di smorzare con tono vago “Nessuno, erano solo…degli amici” risposi mentre le ragazze continuavano a fare domande “E ora tutte a letto! Domani è domenica, non c’è la scuola e potrò raccontarvi tutto! A domani” le spensi, affondando tra le coperte soffici del mio letto. Rimasi sveglia fino a che tutte le ragazze non si addormentarono e poi, accompagnata dall’mp3 presi in mano il cellulare rigirandolo fra le mani, chissà se avrebbero mai chiamato, chissà se li avrei rivisti. Alzai lo sguardo emettendo un piccolo sbuffo di delusione ; perché mai avrebbero dovuto chiamarmi? Mi facevo troppe fantasie, anche se in fondo una speranza di rincontrarli, in fondo ce l’avevo.. La mattina dopo un odorino invitante mi attirò verso la cucina, in cui Miss Crowne stava cucinando dei favolosi pancake fumanti. “buongiorno” mi accolse mentre io mi sedetti a tavola affondando il mio dolce nello sciroppo d’acero. Poi ricordai della sera prima, dei ragazzi e del fatto che probabilmente non li avrei rivisti e mi si chiuse lo stomaco; forse non averi mai dovuto incontrarli, non sarei mai dovuta entrare in quel ristorante e non avrei mai dovuto cercare il WC. La mia testa era solo piena di illusioni. Non avendo voglia di pensare a tutto ciò mi vestii velocemente raccogliendo i capelli in un piccolo cuco e uscii per fare una passeggiata. Mentre camminavo, ascoltando ovviamente la musica mi tornò in mente del libro che avevo voluto prendere dalla biblioteca della scuola, e che nel parco non ero riuscita a leggere. Lo tirai fuori dalla borsa e ne accarezzai il dorso, aprii la prima pagina e, ancora prima di poter iniziare a leggere, venni interrotta dal cellulare. Un tuffo al cuore, e se fossero…si insomma, e se fossero loro? Mi fermai un attimo a ragionare, come pietrificata e dopo un attimo di esitazione risposi alla chiamata. “Ei Emy! Sono…Liam, volevo solo…” non lo lasciai finire interrompendolo con un urletto sommesso. Allora gli importava davvero di me. Mi avevano chiamata, lo avevano fatto davvero. Quasi non ci credevo. “Emy, ma ci sei? Tutto bene?” chiese lui preoccupato; una volta rassicurato, continuò “Bè, stasera abbiamo un fan-party in cui incontreremo i fan durante una conferenza e poi daremo una piccola festicciola; ti va di venire?” chiese. Ero così eccitata che che non riuscii a parlare “Allora…se passiamo a prenderti per le 7 va bene?” mi domandò “E’ perfetto, a dopo.” Risposi io attaccando ancora emozionata.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Vilu48