YOOOOO
MINNAAAAAAA!
…
Cri-cri
cri-cri
Ehm…
*palla
di fieno che rotola*
Noi…
*ululato
del coyote*
…saremmo
tornate…
*valanga
di pomodori si abbatte sulle autrici*
Scusateeeeeeeeeeeeeeee!
Avremmo davvero voluto pubblicare, ma la scuola
mia ha tempestato di verifiche senza darmi un attimo di tregua fino ad
ora! Mi
dispiace tantissimo del mostruoso ritardo, prometto che ora che
iniziano le
vacanze sarò più puntuale, ma non disperate: non
rinuncerò mai a questa
fanfiction! Anche perché ultimamente ho notato
un’accrescere di Hermione dall’occhio
languido e seducente e di Malferret (non ho ancora capito cosa
significhi) che
per una botta in testa improvvisamente e senza motivo si innamorano di
Mione:
una cosa da mettere i brividi…Quindi per combattere questa
strage ho ripreso finalmente
a pubblicare, avendo un po’ di tempo libero, questo
fanfiction all’insegna dell’IC;
motivo per cui ho una Beta e per cui siete autorizzati ad uccidermi al
primo
accenno di OOC. Purtroppo essendo un capitolo, diciamo, di passaggio e
non
volendo farvi aspettare troppo, è molto breve; io mi sono
divertita tantissimo
a scriverlo (il mio lato sadico è evidente) e ShiningCrow a
betizzarlo, e spero
che vi faccia scappare almeno un sorriso.
Un
ultimo avviso due giorni fa abbiamo creato un account in comune
ShiningCrowStelladelLeone dove abbiamo pubblicato una nuova storia a
due mani
ad OC, un’occasione unica, e ci piacerebbe se voi deste
un’occhiata :D ecco qua
il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1881941&i=1
Detto
questo torniamo alla nostra povera HERmione e MalFOY…
“I-io
d-dovrò d-dormire
nella stessa stanza di Draco Malfoy… i-io d-dovrò
d-dormire nella stessa stanza
di Draco Malfoy…” continuò a ripetersi
la ragazza stralunata seguendolo dentro.
“Sta
tranquilla
Granger, non ho intenzione di saltarti addosso.”
La porta con
la
targhetta “Riservato” si chiuse dietro di loro.
La quarta guerra
magica
è appena iniziata!
Hermione, ancora pietrificata sulla
soglia, iniziò a
guardarsi intorno attenta: era meglio conoscere a fondo quello che
sarebbe
stato il campo di battaglia.
Il
sopracitato campo
di battaglia era una camera molto carina, con le pareti color panna ma
come
divisa in due: ai lati opposti della stanza c’erano due letti
con i rispettivi
comodini, due tappeti ai piedi di ogni letto, due armadi colossali
anch’essi in
legno e due cassettiere abbinate; l’unica cosa in comune era
una spaziosa
scrivania decorata, munita di due sedie, posta davanti alle gigantesche
vetrate
sul lato della stanza opposto alla porta. Tutto urlava ad Hermione la
realtà:
lei avrebbe condiviso la stanza con un ragazzo, anzi
con Draco Malfoy.
La Grifondoro emise un gemito, mentre
il Serpeverde si
dirigeva tranquillo verso il letto nella parte destra della stanza per
poi
gettarci sopra il baule e spaparanzarcisi con ben poca grazia; Hermione
invece
continuava ad osservare, ferma davanti alla porta chiusa con la magia
da Draco,
la sua prigione prendendo nota delle armi contundenti, delle vie di
fuga, dei
rifugi e delle munizioni.
Malfoy si stava già beando
dei minuti di silenzio che
quell’insopportabile Mezzosangue gli stava finalmente
regalando, quando si rese
conto che la sua compagna avrebbe potuto tacere solo per tre motivi: o
era
morta o era scappata oppure stava pensando come eliminarlo, e nessuna
delle tre
ipotesi gli piaceva. Di scatto si tirò a sedere, bacchetta
alla mano e
un’espressione leggermente preoccupata (per sé);
purtroppo per lui la ragazza
non era morta, ma stava mettendo in atto l’ipotesi peggiore:
dal lampeggiare
dei suoi occhi, dalle mani strette convulsamente intorno al manico del
baule e
dalle gote arrossate, era chiaro che stesse architettando il modo
migliore per
ucciderlo. E magari farlo passare come un suicidio.
Doveva agire, prima che fosse troppo
tardi.
“Hai intenzione di rimanere
lì tutto il giorno, Mezzosangue?”
Lei si limitò a fulminarlo.
“Va ben. Fai come
vuoi.” Disse trattenendo a stento un ghigno
per l’idea, a suo parere geniale, appena avuta, “Io
ora svuoto il mio baule, completamente,
se poi vedi qualcosa di
inappropriato non è colpa mia.” Concluse girandole
le spalle e iniziando a
mettere in atto la minaccia sopracitata. Hermione prima
impallidì notevolmente,
poi arrossì di colpo.
“PERVERTITOOOOOOOO!”
dalla sua bacchetta fuoriuscì una luce
dorata che trasfigurò il tappeto di Malfoy in una
separé panna, che andò a
posizionarsi al centro della stanza; dopodiché in un lampo
Hermione si lanciò
al riparo nella sua parte di trincea, cercando di proteggere la sua
innocenza.
Malfoy
scoppiò in una
enorme risata che suscitò nella ragazza pensieri riguardanti
morte e
distruzione.
“No ti facevo
così pudica, Mezzosangue!” commentò
affacciandosi al di sopra della barriera della ragazza.
“IDIOTA!” un tomo interessantissimo
e pesantissimo riguardo “La dignità e la cultura
degli Elfi Domestici” andò a
schiantarsi sulla la faccia del biondo, che cadde a terra mezzo
stordito dal
colpo.
“Dannata…”
imprecò, iniziando ad estrarre la bacchetta dalla
tasca dei pantaloni, ma a metà del gesto sembrò
ricordarsi di qualcosa e si
costrinse a rinfoderarla; mugugnando e imprecando contro tutti i
mezzosangue
esistenti andò al suo baule ed iniziò a disfarlo.
Ma l’avrebbe pagata, eccome
se l’avrebbe pagata.
Hermione intanto, dopo aver dato una
sbirciata da sotto il
separé (era troppo bassa per guardare al di sopra) e aver
constato che Draco
non l’avrebbe uccisa nell’immediato,
andò a recuperare il suo baule ed iniziò a
svuotarlo, mentre tentava di pensare ad una strategia.
Era talmente nervosa e arrabbiata con
quella sottospecie di
furetto pervertito che per sfogarsi iniziò a piegare con
cura maniacale i
vestiti sul letto. Davvero non sapeva cosa pensare della Preside:
“Confido nel
vostro buon senso” Si rendeva conto di averla appena
rinchiusa in una prigione
con un ragazzo diciottenne e i suoi ormoni in circolo!?! Anche se forse
“ragazzo” non era la parola giusta.
Con un brivido ripensò a
Cormac Maclaggen e i suoi tentacoli.
Se Malfoy avesse tentato una cosa del genere l’avrebbe
schiantato e lasciato
cadere dalla torre del castello. Salvo poi dire che era stato un
incidente O
magari l’avrebbe fatto passare come un suicidio.
Quest’ultima idea non era
male…
Finito di piegare i vestiti
iniziò a riporli in ordine per
colore nell’armadio e nelle cassettiere, mentre questa volta
pensava a come
potesse punire Harry e Ron per averla affibbiata a tale idiota. Di
sicuro li
avrebbe cruciati, poi li avrebbe abbrustoliti e dati in pasto a
Fuffy…o forse
era meglio ad un Ungaro spinato?!
Infine nella valigia, rimase solo un
gigantesco beauty rosso
con decorazioni d’oro.
Hermione di pietrificò.
Poi, lentamente cercò la
porta del bagno.
Nello stesso istante Draco estrasse
dalla sua valigia un
grosso beauty verde e argento.
Poi cercò la porta del
bagno.
Gli occhi da predatori dei due giovani
si posarono sulla
porta in legno, nella parte di stanza di Draco.
Malfoy guardò Hermione e
ghignò, come chi sa di aver vinto la
preda.
Il tempo parve fermarsi.
…
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
l’ululato di Hermione riecheggiò nel
castello.
Molti bambini del primo anno che
attendevano di essere
smistati rabbrividirono, appuntandosi mentalmente di non andare in giro
da soli
in quel castello infestato da fantasmi e bestie assetate di sangue.
I ragazzi scattarono verso la porta,
Draco in testa.
Hermione lanciò un incanto
Stupeficium ma il biondo lo evitò.
Nel movimento purtroppo
inciampò e cadde a terra di faccia.
Hermione ne approfittò per
saltargli sulla schiena
(assicurandosi di avergli rotto almeno una costola) e sorpassarlo.
Raggiante agguantò la
maniglia della porta del bagno e l’apri
gettandocisi dentro.
Malfoy, ripresosi, lanciò
un incantesimo che andò a colpire
una paperella gialla sulla vasca da bagno, sul lato destro della stanza.
La paperella divenne alta tre metri e
si mise a saltare verso
Hermione cercando di schiacciarla.
“Reducto!”
La paperella ritornò delle
sue dimensioni normali, ma il
ragazzo lanciò un incantesimo verso la canna della doccia
che cominciò ad
inseguire Hermione.
La ragazza incantò lo
scopettone del water ed iniziò una
lotta senza esclusione di colpi con il tubo della doccia.
Vittoriosa riuscì a domarlo
e a dirigere il getto dell’acqua
verso Malfoy.
Per salvarsi il biondo sciolse
l’incantesimo.
Capendo di non aver speranza contro
Hermione, decise di
passare alle maniere forti e si lanciò contro la ragazza con
l’intento di
atterrarla.
Hermione di abbassò di
colpo e Draco volò nella doccia.
Allora Hermione incantò
magicamente la cabina di questa
impedendogli di uscire.
“Dannata Mezzosangue!
Cos’hai fatto?!?!?” iniziò ad urlare il
biondino battendo contro la porta a vetri della doccia mentre Hermione
si
sedeva tranquillamente sulla tazza del cesso.
“Ti ho bloccato nella
doccia” rispose lei candida.
Un ruggito e una serie di imprecazioni
giunsero dal
sopracitato prigioniero, mentre la ragazza ammirava il pavimento del
bagno
piastrellato in marmo e la grande vasca con l’idromassaggio e
le manopole in
oro (sperava fossero finto, ma non ne era tanto sicura...).
“Allora, credo che adesso
possiamo trattare.” Disse
improvvisamente Hermione, rigida come un avvocato, dopo averlo lasciato
sfogare
per cinque minuti buoni.
“Tu te lo scordi che io
tratti con una lur…AAAAAAH” un urlo
di dolore pose fine ai gentili epiteti di Draco, che iniziò
a battere le mani
sul vetro della doccia, urlando: “SPEGNILAAA!”
Hermione, con ancora la bacchetta in
mano, spalancò gli occhi
in maniera fintamente innocente.
“Cosa
c’è Malfoy? L’acqua è troppo
calda?”
“SPEGNILAAAA!”
“Dipende, tratterai
sì o non con me?” disse perdendo ogni
aria innocente e aumentando il getto della doccia.
“TRATTERO’! MA ORA
SPEGNI L’ACQUA”
Con un ghignetto la Grifondoro spense
la doccia.
“Allora, ci divideremo gli
armadietti del bagno in questo
modo: io terrò i quattro scaffali dell’armadietto
a destra e due cassetti
dell’armadietto sotto il lavandino; tu invece uno scaffale
dell’armadietto a
destra e un cassetto di quello sotto il lavandino. Va bene?”
“Te lo puoi scordare! Io
voglio come minimo tre scaffali!”
“Smettila di fare la femmina
Malfoy!! Non hai bisogno di
tutto quello spazio!” esclamò esasperata Hermione,
accavallando le gambe e
chiedendosi perché tra tutti i damerini purosangue si fosse
beccata proprio
lui.
“Stupida Mezzosangue! Certo
che ne ho bisogno!”
“Ma se non ti fai nemmeno la
barba! Di cosa riempi i
cassetti?! Crema idratante? Lozioni e tinta per i capelli?!”
“IO HO LA BARBA E NON SONO
TINTO!!!” urlò punto nel suo
orgoglio maschile, mentre Hermione scoppiava a ridere,
“Capisco che tu sia
abituata a quel pezzente di Lenticchia, ma io ho l’abitudine
di lavarmi ogni
tanto!”
La ragazza arricciò le
labbra.
“Parole sbagliate,
Malfoy” pensò agitando la bacchetta.
“AAAAAAAAAAAAAHHHH!!
E’ GHIACCIATAAAAAA! SPEGNILAAAAAAA!!!!”
Dopo circa un minuto Hermione si
degnò di chiudere l’acqua.
“Tornando alle nostre
trattativ...”
“Ripeto: te lo scordi che io
mi accontenti di così poco,
Mezzosangue!” la interruppe lui, sputando l’acqua
che aveva ingerito al di
sopra della cabina, nella speranza di colpire la ragazza.
Hermione, evitando agilmente
l’acqua sputata dal nemico,
sospirò esasperata: continuando così non
sarebbero andati da nessuno parte.
Accarezzandosi il mento
rifletté qualche secondo, prima di
trovare un accordo leggermente più equo.
“Allora facciamo
così: due scaffali a testa, ma io due
cassetti e tu uno; inoltre non mi dovrai più chiamare
Mezzosangue. E’ un
insulto razzista e spregevole con cui mi rifiuto di essere appellata a
scuola.”
“Cosa
c’è? Ti dà fastidio essere chiamata con
il nome che ti
si addice?” la serpe non poté continuare che
Hermione iniziò a sventolare la
bacchetta come se stesse dirigendo un’orchestra.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!”
Calda.
“AAGGHAH…BLLBLBLB…..AAAAAHHH!”
Fredda.
“BRUCIIIAAAAAA!”
Calda.
“SPEGNILAAAAAAAAA! MI
ARRENDOOOOOOOO!!!!”
Fredda.
Soddisfatta Hermione pose fine alla
sua tortura.
“Non fare tutte quelle scene
Malfoy; alcuni Babbani pagano
per poter avere un trattamento così!” ACCIO
PERGAMENA ! ACCIO PENNA!” gli
spiegò tranquilla, mentre una penna di gufo reale e una
pergamena le giungevano
in volo.
“Io l’ho sempre
detto che voi Babbani non siete normali!”
ringhiò sputando acqua; intanto Hermione scriveva tranquilla
il loro accordo
sulla pergamena. Quando ebbe finita, la tocco con la bacchetta
mormorando
alcune parole e la lanciò dentro la cabina
dall’alto.
“Tieni Malfoy! Firmala!
E’ il nostro accordo; ti avviso,
però, la pergamena è incantata: ogni qualvolta mi
chiamerai Mezzosangue, ti
trasformerai in un furetto, e non la puoi distruggere in nessun
modo!” disse sogghignando
mentre il biondo imprecava.
“E con cosa
firmo?!”
“Il sangue Malfoy! Ma se
chiedi per favore potrei darti la
penna!”
“Te lo scordi!”
ringhiò.
Hermione mosse ancora una volta la
bacchetta e la doccia
ricominciò quella danza mortale tra getti caldi e freddi.
“PER FAVORE! PER
FAVOREEEE!”
Ridacchiando Hermione spense
l’acqua e gli lanciò la penna.
In un occhio. Ma fu una casualità. O quasi.
Imprecando per il dolore e
l’umiliazione Malfoy firmò la sua
condanna e la rilanciò alla sua carceriera.
“Perfetto!”
concluse Hermione soddisfatta, prima di lanciarsi
nella sua parte di stanza, con la bacchetta sfoderata.
Un lieve “click”
segnalò l’aprirsi della cabina doccia.
Lo spettacolo che le si
presentò davanti fu impagabile,
probabilmente se lo sarebbe ricordato nei secoli a venire: dalla
doccia, uscì
una specie di ammasso di abiti fradicio, con in cima un groviglio di
capelli
gocciolanti appiccicati ad una cosa pallida cadaverica che doveva
essere la sua
faccia. Quando finalmente si levò i capelli dal viso, si
poterono notare le
guance livide e gli occhi che mandavano lampi di odio.
L’effetto era però
rovinato dallo “sciaff-sciaff” che facevano le sue
scarpe.
Hermione rideva talmente tanto da
rischiare il soffocamento.
Malfoy prese in seria considerazione
l’idea di ucciderla, ma
la sua anima perfida da serpe preferì giurare vendetta e
torturarla in maniera
fine e perfida per tutto l’anno a venire. A partire da ora.
Un ghignetto bastardo si dipinse sulle
sue labbra.
Hermione smise di colpo di ridere,
puntando la bacchetta e
pronta a difendersi.
Ma non accadde niente: il furetto non
prese nemmeno la
bacchetta.
“Sai, Granger, ora capisco
perché Lenticchia ti ha lasciato:
non c’è davvero niente da vedere!”
concluse soffiando veleno e guardando più in
basso della faccia della ragazza.
Hermione abbassò
istintivamente gli occhi e notò con somma
orrore che durante la sua battaglia con la canna della doccia, il
nemico era
riuscito a bagnarle la delicata ed elegante camicia bianca che
indossava. Si
vedeva tutto ciò che c’era, anzi, che non
c’era sotto.
Hermione trattenne il fiato.
Malfoy contò divertito i
secondi prima dello scoppio,
chiedendosi se sarebbe svenuta o meno.
Le guance della ragazza divennero
viola.
“PERVERTITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
L’urlo della ragazza
frantumò il timpano al ragazzo che però
continuò a ridere divertito.
Rise un po’ meno quando un
libro della ragazza si abbatté sul
suo naso.
Gemendo, fulminò la ragazza
che cercava di coprire le sue
(poche) curve. Se voleva la guerra…
Velocemente afferrò un
fermacarte in marmo a forma di grifone
e lo scagliò contro la ragazza.
Hermione lo evitò e si
armò con la lampada del comodino.
Draco la evitò per un pelo,
mentre già contrattaccava con un cassetto
della scrivania.
Improvvisamente, mentre la guerra
imperversava, la porta
della camera si aprì e una raggiante Ginny entrò
chiamando la sua amica.
La voce le morì in gola,
quando vide Hermione, con i vestiti
bagnati e trasparenti e una sedia alzata sopra la testa pronta ad
essere
scagliata, e Malfoy, completamente fradicio e gocciolante, con tra le
braccia
un gigantesco baule.
“Oh…”
mormorò mentre i due rimanevano pietrificati nelle loro
posizioni.
“Credo di
essere…ehm, passata in un…brutto
momento…?”
dopodiché si defilò di corsa dalla porta,
chiudendosela alle spalle, prima di
venir coinvolta in quella che sembrava la quarta guerra magica.
“GINNY! NOOOOOOO!”
La Grifondoro si lanciò verso l’amica, ma
il chiavistello della porta scattò da solo, bloccandola
dentro.
Lentamente Hermione si
voltò, per poi trovarsi faccia a
faccia con il suo peggiore incubo biondo platino, che ghignava
bastardamente
mentre faceva saltare tra le mani il famoso fermacarte.
“Te ne vai già,
Granger?” sibilò lanciandolo ad un centimetro
dal suo orecchio.
La ragazza digrignò i denti
e si lanciò a prendere uno dei
suoi tomi più pesanti (riguardanti gli Elfi, ovviamente).
No, la guerra era appena iniziata.
Magic
Chat (per la quale nessuno ormai crede più che le autrici,
ShiningCrow in particolare, non si facciano di coca)
StelladelLeone: ehm...forse
non è
il caso di importunarli in momenti delicati come questi... *sbircia dallo spiraglio della porta*
ShiningCrow: ma
no, che
dici? Sicuramente staranno tubando come due piccioncini! *ghigno
malefico*
ShiningCrow&StelladelLeone:*aprono
la porta*
StelladelLeone: permess...
Hermione:
TUUUUUU!!! *avanza con fare minaccioso
verso l'incauta
autrice, brandendo la bacchetta a mo' di ascia* Come.
Ti. É .
Venuta. In. Mente. Questa. Porcata.
StelladelLeone: ehm...che
porcata? *inizia a chiedersi perché mai le è
venuta la malaugurata idea di
scrivere una Dramione*
Hermione:
CHE PORCATA??? CHE
PORCATA??? E TU COME LA CHIAMI UNA CAMERA CONDIVISA????? EEEEEHH??
SENTIAMO!! *perdendo decisamente il già scarso
self-control che le rimaneva*
ShiningCrow:
*approfitta dell'accanimento della belva nei confronti dell'amica per
rifugiarsi nell'angolo della stanza più lontano*
StelladelLeone: m-mi
è-è
s-sembrata un-una idea r-romantica, furer...ehm, Hermione.
Hermione:
romantica?! E questo lo
chiami romantico? *indica lo sfacelo
che una volta era una camera* E come
se non bastasse ora dormirò
con il terrore che questa sottospecie di roditore mi salti addosso di
notte!
Draco:
*emerge,
con sommo orrore di ShiningCrow, dal cumulo di vestiti sopra il quale
l'innocente fanciulla si era seduta poco prima*
ShiningCrow:
*fa un salto di tre metri e tenta di mettere più distanza
possibile tra lei e
il neo stupratore incallito*
Draco:
se permetti, razza di
castoro secchione, se qui c'è un roditore quello non sono
certo io. Riguardo al
saltarti addosso, poi, non ci penso nemmeno. Non voglio mica prendermi
qualche
strana malattia venerea sconosciuta al mondo civilizzato...
ShiningCrow:
*nel dubbio, lancia alla Grifondoro un pratico pigiama anti-stupro con
un
enorme Hello Kitty stampato sul petto*
Hermione:
non metterò mai una cosa
così rosa ed orrendamente Hellokittosa! *fulmina
ShiningCrow con l’evidente
intento di avadakevadrizzarla con il pensiero*
ShiningCrow: fidati, questo farebbe calmare i bollenti spiriti di chiunque...
StelladelLeone:
*osserva basita la scena e ringrazia il cielo che ShiningCrow non le
abbia proposto quella camicetta da notte nera e col pizzo che avrebbe
voluto farle inserire nel prossimo capitolo; altrimenti sarebbe morta
moltoooo dolorosamente*
Hermione:
adoro questo pigiama!!! *improvvisamente
non vede l'ora di
indossarlo...*
Draco:
*osserva
la scena costernato*
Hermione:
*va
in bagno e torna in versione pancake caramelloso*
Draco:
*sviene
dall'orrore*
ShiningCrow&StelladelLeone:
*si rotolano dalle risate completamente
dimentiche delle iniziali intenzioni della grifondoro*
Hermione:
*chiude la porta ed insonorizza la stanza* ora possiamo regolare i
conti…*ridacchia
come un pazza assatanata*
ShiningCrow&StelladelLeone:
Oh-oh…
CENSURA