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Autore: StelladelLeone    04/06/2013    4 recensioni
“Non si preoccupi signorina, non è niente di grave. Come ben sa, sono qui per presentarle il ragazzo che da ora e in poi ha il compito di proteggerla con la sua stessa vita.” Incominciò a spiegarle l’uomo mentre lei aggrottava le sopracciglia al pensiero che qualcuno si potesse sacrificare per lei: era una cosa ingiusta! Si ripromise che quando avrebbe finito la scuola sarebbe diventata Ministro per difendere i diritti degli Elfi e delle guardie del corpo maltrattate.
Incurante della smorfia di disappunto di Hermione, il Ministro continuava a parlare.
(...)
Boccheggiò per un attimo mentre i suoi pensieri si accavallavano uno sull’altro, frenetici, per poi
concludere, dopo un ragionamento altamente logico e sensato, che il biondino si era trovato semplicemente al momento sbagliato nel posto sbagliato; quindi si sporse a guardare dietro le sue spalle.
Lui fece un smorfia e si scompigliò i capelli, come a non credere alle parole che stava per pronunciare.
“Smettila di far finta di non capire, Granger. Sarò io la tua guardia del corpo.” Sputò infine guardando la ragazza davanti a lui, che fino a trenta secondi prima lo ignorava tranquillamente.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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YOOOOO MINNAAAAAAA!

Cri-cri cri-cri

Ehm…

*palla di fieno che rotola*

Noi…

*ululato del coyote*

…saremmo tornate…

*valanga di pomodori si abbatte sulle autrici*

Scusateeeeeeeeeeeeeeee! Avremmo davvero voluto pubblicare, ma la scuola mia ha tempestato di verifiche senza darmi un attimo di tregua fino ad ora! Mi dispiace tantissimo del mostruoso ritardo, prometto che ora che iniziano le vacanze sarò più puntuale, ma non disperate: non rinuncerò mai a questa fanfiction! Anche perché ultimamente ho notato un’accrescere di Hermione dall’occhio languido e seducente e di Malferret (non ho ancora capito cosa significhi) che per una botta in testa improvvisamente e senza motivo si innamorano di Mione: una cosa da mettere i brividi…Quindi per combattere questa strage ho ripreso finalmente a pubblicare, avendo un po’ di tempo libero, questo fanfiction all’insegna dell’IC; motivo per cui ho una Beta e per cui siete autorizzati ad uccidermi al primo accenno di OOC. Purtroppo essendo un capitolo, diciamo, di passaggio e non volendo farvi aspettare troppo, è molto breve; io mi sono divertita tantissimo a scriverlo (il mio lato sadico è evidente) e ShiningCrow a betizzarlo, e spero che vi faccia scappare almeno un sorriso.

Un ultimo avviso due giorni fa abbiamo creato un account in comune ShiningCrowStelladelLeone dove abbiamo pubblicato una nuova storia a due mani ad OC, un’occasione unica, e ci piacerebbe se voi deste un’occhiata :D ecco qua il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1881941&i=1

Detto questo torniamo alla nostra povera HERmione e MalFOY…

 

“I-io d-dovrò d-dormire nella stessa stanza di Draco Malfoy… i-io d-dovrò d-dormire nella stessa stanza di Draco Malfoy…” continuò a ripetersi la ragazza stralunata seguendolo dentro.

“Sta tranquilla Granger, non ho intenzione di saltarti addosso.”

La porta con la targhetta “Riservato” si chiuse dietro di loro.

 

 

La quarta guerra magica è appena iniziata!

 

Hermione, ancora pietrificata sulla soglia, iniziò a guardarsi intorno attenta: era meglio conoscere a fondo quello che sarebbe stato il campo di battaglia.

 Il sopracitato campo di battaglia era una camera molto carina, con le pareti color panna ma come divisa in due: ai lati opposti della stanza c’erano due letti con i rispettivi comodini, due tappeti ai piedi di ogni letto, due armadi colossali anch’essi in legno e due cassettiere abbinate; l’unica cosa in comune era una spaziosa scrivania decorata, munita di due sedie, posta davanti alle gigantesche vetrate sul lato della stanza opposto alla porta. Tutto urlava ad Hermione la realtà: lei avrebbe condiviso la stanza con un ragazzo, anzi con Draco Malfoy.

La Grifondoro emise un gemito, mentre il Serpeverde si dirigeva tranquillo verso il letto nella parte destra della stanza per poi gettarci sopra il baule e spaparanzarcisi con ben poca grazia; Hermione invece continuava ad osservare, ferma davanti alla porta chiusa con la magia da Draco, la sua prigione prendendo nota delle armi contundenti, delle vie di fuga, dei rifugi e delle munizioni.

Malfoy si stava già beando dei minuti di silenzio che quell’insopportabile Mezzosangue gli stava finalmente regalando, quando si rese conto che la sua compagna avrebbe potuto tacere solo per tre motivi: o era morta o era scappata oppure stava pensando come eliminarlo, e nessuna delle tre ipotesi gli piaceva. Di scatto si tirò a sedere, bacchetta alla mano e un’espressione leggermente preoccupata (per sé); purtroppo per lui la ragazza non era morta, ma stava mettendo in atto l’ipotesi peggiore: dal lampeggiare dei suoi occhi, dalle mani strette convulsamente intorno al manico del baule e dalle gote arrossate, era chiaro che stesse architettando il modo migliore per ucciderlo. E magari farlo passare come un suicidio.

Doveva agire, prima che fosse troppo tardi.

“Hai intenzione di rimanere lì tutto il giorno, Mezzosangue?”

Lei si limitò a fulminarlo.

“Va ben. Fai come vuoi.” Disse trattenendo a stento un ghigno per l’idea, a suo parere geniale, appena avuta, “Io ora svuoto il mio baule, completamente, se poi vedi qualcosa di inappropriato non è colpa mia.” Concluse girandole le spalle e iniziando a mettere in atto la minaccia sopracitata. Hermione prima impallidì notevolmente, poi arrossì di colpo.

“PERVERTITOOOOOOOO!” dalla sua bacchetta fuoriuscì una luce dorata che trasfigurò il tappeto di Malfoy in una separé panna, che andò a posizionarsi al centro della stanza; dopodiché in un lampo Hermione si lanciò al riparo nella sua parte di trincea, cercando di proteggere la sua innocenza.

 Malfoy scoppiò in una enorme risata che suscitò nella ragazza pensieri riguardanti morte e distruzione.

“No ti facevo così pudica, Mezzosangue!” commentò affacciandosi al di sopra della barriera della ragazza.

“IDIOTA!” un tomo interessantissimo e pesantissimo riguardo “La dignità e la cultura degli Elfi Domestici” andò a schiantarsi sulla la faccia del biondo, che cadde a terra mezzo stordito dal colpo.

“Dannata…” imprecò, iniziando ad estrarre la bacchetta dalla tasca dei pantaloni, ma a metà del gesto sembrò ricordarsi di qualcosa e si costrinse a rinfoderarla; mugugnando e imprecando contro tutti i mezzosangue esistenti andò al suo baule ed iniziò a disfarlo. Ma l’avrebbe pagata, eccome se l’avrebbe pagata.

Hermione intanto, dopo aver dato una sbirciata da sotto il separé (era troppo bassa per guardare al di sopra) e aver constato che Draco non l’avrebbe uccisa nell’immediato, andò a recuperare il suo baule ed iniziò a svuotarlo, mentre tentava di pensare ad una strategia.

Era talmente nervosa e arrabbiata con quella sottospecie di furetto pervertito che per sfogarsi iniziò a piegare con cura maniacale i vestiti sul letto. Davvero non sapeva cosa pensare della Preside: “Confido nel vostro buon senso” Si rendeva conto di averla appena rinchiusa in una prigione con un ragazzo diciottenne e i suoi ormoni in circolo!?! Anche se forse “ragazzo” non era la parola giusta.

Con un brivido ripensò a Cormac Maclaggen e i suoi tentacoli. Se Malfoy avesse tentato una cosa del genere l’avrebbe schiantato e lasciato cadere dalla torre del castello. Salvo poi dire che era stato un incidente O magari l’avrebbe fatto passare come un suicidio. Quest’ultima idea non era male…

Finito di piegare i vestiti iniziò a riporli in ordine per colore nell’armadio e nelle cassettiere, mentre questa volta pensava a come potesse punire Harry e Ron per averla affibbiata a tale idiota. Di sicuro li avrebbe cruciati, poi li avrebbe abbrustoliti e dati in pasto a Fuffy…o forse era meglio ad un Ungaro spinato?!

Infine nella valigia, rimase solo un gigantesco beauty rosso con decorazioni d’oro.

Hermione di pietrificò.

Poi, lentamente cercò la porta del bagno.

Nello stesso istante Draco estrasse dalla sua valigia un grosso beauty verde e argento.

Poi cercò la porta del bagno.

Gli occhi da predatori dei due giovani si posarono sulla porta in legno, nella parte di stanza di Draco.

Malfoy guardò Hermione e ghignò, come chi sa di aver vinto la preda.

Il tempo parve fermarsi.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” l’ululato di Hermione riecheggiò nel castello.

Molti bambini del primo anno che attendevano di essere smistati rabbrividirono, appuntandosi mentalmente di non andare in giro da soli in quel castello infestato da fantasmi e bestie assetate di sangue.

I ragazzi scattarono verso la porta, Draco in testa.

Hermione lanciò un incanto Stupeficium ma il biondo lo evitò.

Nel movimento purtroppo inciampò e cadde a terra di faccia.

Hermione ne approfittò per saltargli sulla schiena (assicurandosi di avergli rotto almeno una costola) e sorpassarlo.

Raggiante agguantò la maniglia della porta del bagno e l’apri gettandocisi dentro.

Malfoy, ripresosi, lanciò un incantesimo che andò a colpire una paperella gialla sulla vasca da bagno, sul lato destro della stanza.

La paperella divenne alta tre metri e si mise a saltare verso Hermione cercando di schiacciarla.

“Reducto!”

La paperella ritornò delle sue dimensioni normali, ma il ragazzo lanciò un incantesimo verso la canna della doccia che cominciò ad inseguire Hermione.

La ragazza incantò lo scopettone del water ed iniziò una lotta senza esclusione di colpi con il tubo della doccia.

Vittoriosa riuscì a domarlo e a dirigere il getto dell’acqua verso Malfoy.

Per salvarsi il biondo sciolse l’incantesimo.

Capendo di non aver speranza contro Hermione, decise di passare alle maniere forti e si lanciò contro la ragazza con l’intento di atterrarla.

Hermione di abbassò di colpo e Draco volò nella doccia.

Allora Hermione incantò magicamente la cabina di questa impedendogli di uscire.

“Dannata Mezzosangue! Cos’hai fatto?!?!?” iniziò ad urlare il biondino battendo contro la porta a vetri della doccia mentre Hermione si sedeva tranquillamente sulla tazza del cesso.

“Ti ho bloccato nella doccia” rispose lei candida.

Un ruggito e una serie di imprecazioni giunsero dal sopracitato prigioniero, mentre la ragazza ammirava il pavimento del bagno piastrellato in marmo e la grande vasca con l’idromassaggio e le manopole in oro (sperava fossero finto, ma non ne era tanto sicura...).

“Allora, credo che adesso possiamo trattare.” Disse improvvisamente Hermione, rigida come un avvocato, dopo averlo lasciato sfogare per cinque minuti buoni.

“Tu te lo scordi che io tratti con una lur…AAAAAAH” un urlo di dolore pose fine ai gentili epiteti di Draco, che iniziò a battere le mani sul vetro della doccia, urlando: “SPEGNILAAA!”

Hermione, con ancora la bacchetta in mano, spalancò gli occhi in maniera fintamente innocente.

“Cosa c’è Malfoy? L’acqua è troppo calda?”

“SPEGNILAAAA!”

“Dipende, tratterai sì o non con me?” disse perdendo ogni aria innocente e aumentando il getto della doccia.

“TRATTERO’! MA ORA SPEGNI L’ACQUA”

Con un ghignetto la Grifondoro spense la doccia.

“Allora, ci divideremo gli armadietti del bagno in questo modo: io terrò i quattro scaffali dell’armadietto a destra e due cassetti dell’armadietto sotto il lavandino; tu invece uno scaffale dell’armadietto a destra e un cassetto di quello sotto il lavandino. Va bene?”

“Te lo puoi scordare! Io voglio come minimo tre scaffali!”

“Smettila di fare la femmina Malfoy!! Non hai bisogno di tutto quello spazio!” esclamò esasperata Hermione, accavallando le gambe e chiedendosi perché tra tutti i damerini purosangue si fosse beccata proprio lui.

“Stupida Mezzosangue! Certo che ne ho bisogno!”

“Ma se non ti fai nemmeno la barba! Di cosa riempi i cassetti?! Crema idratante? Lozioni e tinta per i capelli?!”

“IO HO LA BARBA E NON SONO TINTO!!!” urlò punto nel suo orgoglio maschile, mentre Hermione scoppiava a ridere, “Capisco che tu sia abituata a quel pezzente di Lenticchia, ma io ho l’abitudine di lavarmi ogni tanto!”

La ragazza arricciò le labbra.

“Parole sbagliate, Malfoy” pensò agitando la bacchetta.

“AAAAAAAAAAAAAHHHH!! E’ GHIACCIATAAAAAA! SPEGNILAAAAAAA!!!!”

Dopo circa un minuto Hermione si degnò di chiudere l’acqua.

“Tornando alle nostre trattativ...”

“Ripeto: te lo scordi che io mi accontenti di così poco, Mezzosangue!” la interruppe lui, sputando l’acqua che aveva ingerito al di sopra della cabina, nella speranza di colpire la ragazza.

Hermione, evitando agilmente l’acqua sputata dal nemico, sospirò esasperata: continuando così non sarebbero andati da nessuno parte.

Accarezzandosi il mento rifletté qualche secondo, prima di trovare un accordo leggermente più equo.

“Allora facciamo così: due scaffali a testa, ma io due cassetti e tu uno; inoltre non mi dovrai più chiamare Mezzosangue. E’ un insulto razzista e spregevole con cui mi rifiuto di essere appellata a scuola.”

“Cosa c’è? Ti dà fastidio essere chiamata con il nome che ti si addice?” la serpe non poté continuare che Hermione iniziò a sventolare la bacchetta come se stesse dirigendo un’orchestra.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!”

Calda.

“AAGGHAH…BLLBLBLB…..AAAAAHHH!”

Fredda.

“BRUCIIIAAAAAA!”

Calda.

“SPEGNILAAAAAAAAA! MI ARRENDOOOOOOOO!!!!”

Fredda.

Soddisfatta Hermione pose fine alla sua tortura.

“Non fare tutte quelle scene Malfoy; alcuni Babbani pagano per poter avere un trattamento così!” ACCIO PERGAMENA ! ACCIO PENNA!” gli spiegò tranquilla, mentre una penna di gufo reale e una pergamena le giungevano in volo.

“Io l’ho sempre detto che voi Babbani non siete normali!” ringhiò sputando acqua; intanto Hermione scriveva tranquilla il loro accordo sulla pergamena. Quando ebbe finita, la tocco con la bacchetta mormorando alcune parole e la lanciò dentro la cabina dall’alto.

“Tieni Malfoy! Firmala! E’ il nostro accordo; ti avviso, però, la pergamena è incantata: ogni qualvolta mi chiamerai Mezzosangue, ti trasformerai in un furetto, e non la puoi distruggere in nessun modo!” disse sogghignando mentre il biondo imprecava.

“E con cosa firmo?!”

“Il sangue Malfoy! Ma se chiedi per favore potrei darti la penna!”

“Te lo scordi!” ringhiò.

Hermione mosse ancora una volta la bacchetta e la doccia ricominciò quella danza mortale tra getti caldi e freddi.

“PER FAVORE! PER FAVOREEEE!”

Ridacchiando Hermione spense l’acqua e gli lanciò la penna. In un occhio. Ma fu una casualità. O quasi.

Imprecando per il dolore e l’umiliazione Malfoy firmò la sua condanna e la rilanciò alla sua carceriera.

“Perfetto!” concluse Hermione soddisfatta, prima di lanciarsi nella sua parte di stanza, con la bacchetta sfoderata.

Un lieve “click” segnalò l’aprirsi della cabina doccia.

Lo spettacolo che le si presentò davanti fu impagabile, probabilmente se lo sarebbe ricordato nei secoli a venire: dalla doccia, uscì una specie di ammasso di abiti fradicio, con in cima un groviglio di capelli gocciolanti appiccicati ad una cosa pallida cadaverica che doveva essere la sua faccia. Quando finalmente si levò i capelli dal viso, si poterono notare le guance livide e gli occhi che mandavano lampi di odio. L’effetto era però rovinato dallo “sciaff-sciaff” che facevano le sue scarpe.

Hermione rideva talmente tanto da rischiare il soffocamento.

Malfoy prese in seria considerazione l’idea di ucciderla, ma la sua anima perfida da serpe preferì giurare vendetta e torturarla in maniera fine e perfida per tutto l’anno a venire. A partire da ora.

Un ghignetto bastardo si dipinse sulle sue labbra.

Hermione smise di colpo di ridere, puntando la bacchetta e pronta a difendersi.

Ma non accadde niente: il furetto non prese nemmeno la bacchetta.

“Sai, Granger, ora capisco perché Lenticchia ti ha lasciato: non c’è davvero niente da vedere!” concluse soffiando veleno e guardando più in basso della faccia della ragazza.

Hermione abbassò istintivamente gli occhi e notò con somma orrore che durante la sua battaglia con la canna della doccia, il nemico era riuscito a bagnarle la delicata ed elegante camicia bianca che indossava. Si vedeva tutto ciò che c’era, anzi, che non c’era sotto.

Hermione trattenne il fiato.

Malfoy contò divertito i secondi prima dello scoppio, chiedendosi se sarebbe svenuta o meno.

Le guance della ragazza divennero viola.

PERVERTITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”

L’urlo della ragazza frantumò il timpano al ragazzo che però continuò a ridere divertito.

Rise un po’ meno quando un libro della ragazza si abbatté sul suo naso.

Gemendo, fulminò la ragazza che cercava di coprire le sue (poche) curve. Se voleva la guerra…

Velocemente afferrò un fermacarte in marmo a forma di grifone e lo scagliò contro la ragazza.

Hermione lo evitò e si armò con la lampada del comodino.

Draco la evitò per un pelo, mentre già contrattaccava con un cassetto della scrivania.

Improvvisamente, mentre la guerra imperversava, la porta della camera si aprì e una raggiante Ginny entrò chiamando la sua amica.

La voce le morì in gola, quando vide Hermione, con i vestiti bagnati e trasparenti e una sedia alzata sopra la testa pronta ad essere scagliata, e Malfoy, completamente fradicio e gocciolante, con tra le braccia un gigantesco baule.

“Oh…” mormorò mentre i due rimanevano pietrificati nelle loro posizioni.

“Credo di essere…ehm, passata in un…brutto momento…?” dopodiché si defilò di corsa dalla porta, chiudendosela alle spalle, prima di venir coinvolta in quella che sembrava la quarta guerra magica.

“GINNY! NOOOOOOO!” La Grifondoro si lanciò verso l’amica, ma il chiavistello della porta scattò da solo, bloccandola dentro.

Lentamente Hermione si voltò, per poi trovarsi faccia a faccia con il suo peggiore incubo biondo platino, che ghignava bastardamente mentre faceva saltare tra le mani il famoso fermacarte.

“Te ne vai già, Granger?” sibilò lanciandolo ad un centimetro dal suo orecchio.

La ragazza digrignò i denti e si lanciò a prendere uno dei suoi tomi più pesanti (riguardanti gli Elfi, ovviamente).

No, la guerra era appena iniziata.

 

Magic Chat (per la quale nessuno ormai crede più che le autrici, ShiningCrow in particolare, non si facciano di coca)

 

StelladelLeone: ehm...forse non è il caso di importunarli in momenti delicati come questi... *sbircia dallo spiraglio della porta*

ShiningCrow: ma no, che dici? Sicuramente staranno tubando come due piccioncini!  *ghigno malefico*
 

ShiningCrow&StelladelLeone:*aprono la porta*

StelladelLeone: permess...

Hermione: TUUUUUU!!! *avanza con fare minaccioso verso l'incauta autrice, brandendo la bacchetta a mo' di ascia* Come. Ti. É . Venuta. In. Mente. Questa. Porcata.

StelladelLeone: ehm...che porcata? *inizia a chiedersi perché mai le è venuta la malaugurata idea di scrivere una Dramione*

Hermione: CHE PORCATA??? CHE PORCATA??? E TU COME LA CHIAMI UNA CAMERA CONDIVISA????? EEEEEHH?? SENTIAMO!!    *perdendo decisamente il già scarso self-control che le rimaneva*

ShiningCrow: *approfitta dell'accanimento della belva nei confronti dell'amica per rifugiarsi nell'angolo della stanza più lontano* 

StelladelLeone: m-mi è-è s-sembrata un-una idea r-romantica, furer...ehm, Hermione.

Hermione: romantica?! E questo lo chiami romantico? *indica lo sfacelo che una volta era una camera* E come se non bastasse ora dormirò con il terrore che questa sottospecie di roditore mi salti addosso di notte!

Draco: *emerge, con sommo orrore di ShiningCrow, dal cumulo di vestiti sopra il quale l'innocente fanciulla si era seduta poco prima*

ShiningCrow: *fa un salto di tre metri e tenta di mettere più distanza possibile tra lei e il neo stupratore incallito*

Draco: se permetti, razza di castoro secchione, se qui c'è un roditore quello non sono certo io. Riguardo al saltarti addosso, poi, non ci penso nemmeno. Non voglio mica prendermi qualche strana malattia venerea sconosciuta al mondo civilizzato...

ShiningCrow: *nel dubbio, lancia alla Grifondoro un pratico pigiama anti-stupro con un enorme Hello Kitty stampato sul petto*

Hermione: non metterò mai una cosa così rosa ed orrendamente Hellokittosa! *fulmina ShiningCrow con l’evidente intento di avadakevadrizzarla con il pensiero*

ShiningCrow: fidati, questo farebbe calmare i bollenti spiriti di chiunque...

StelladelLeone: *osserva basita la scena e ringrazia il cielo che ShiningCrow non le abbia proposto quella camicetta da notte nera e col pizzo che avrebbe voluto farle inserire nel prossimo capitolo; altrimenti sarebbe morta moltoooo dolorosamente*

Hermione: adoro questo pigiama!!! *improvvisamente non vede l'ora di indossarlo...*

Draco: *osserva la scena costernato*

Hermione: *va in bagno e torna in versione pancake caramelloso*

Draco: *sviene dall'orrore*

ShiningCrow&StelladelLeone: *si rotolano dalle risate completamente dimentiche delle iniziali intenzioni della grifondoro*

Hermione: *chiude la porta ed insonorizza la stanza* ora possiamo regolare i conti…*ridacchia come un pazza assatanata*

ShiningCrow&StelladelLeone: Oh-oh…

CENSURA

 

 

 

  
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