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Autore: xla    21/12/2007    5 recensioni
E se Duddley fosse geloso di Harry? E se Harry fosse fidanzato e la persona che ama lo venisse a trovare a casa? Chi è il biondino, ma, sopratutto; che ci fa un furetto in casa Dursley?!... CAP 31 OVVERO: LA MARCIA NUZIALE E' INIZIATA O LO SPOSO è SVENUTO! -ULTIMO CAPITOLO- [ non tiene conto del 5-6-7 libro ] buona lettura, lasciate un segnetto baci xla
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Famiglia Dursley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le tre m@ledizioni

- XIII ATTO -

 

-Harry… -

Per la prima volta, il suo nome pronunciato dal cugino. Che pensò che il suo nome non fosse così male, volgare, come lo definiva da sempre sua madre. Un nome comune ma non tanto. Bello, ma non eccessivo, anche se… tutto in Harry era eccessivo. Il coraggio, la testardaggine, la bellezza, la dolcezza, una certa cosina dietro di lui… ma forse era per questo che piaceva.

 

-Sì? – Harry stesso sentiva la sua voce stanca come non mai. Non credeva che il solo ricordo di quella battaglia gli potesse scatenare tutto quel dolore dentro. Mai dire mai, no?

-Stai… stai bene? – alzò il volto e Dud poté benissimo vedere i suoi occhi riempirsi di rugiada. Non lo voleva far piangere. Si sentiva un mostro in quel momento… - Parlami ancora del tuo mondo. – il tono con una nota di calore, che sfuggì all’altro.

-Eh?... – disse Harry, come appena svegliato da un lungo sonno – Ah, sì, sì… - fece mente locale. Era tutto passato. Faceva parte del passato! – Voldemort riusciva a uccidere tanta gente per merito di tre incantesimi proibiti dalla legge, per così dire… -

-Ma se sono proibiti e vietatati dalla legge… perché li fa? –

Perché non c’è nulla che affascina di più del proibito. Ecco perché! Duddley era così curioso che non si era reso conto di come aveva parlato il cugino. Al passato. Non al presente.

 

Harry parlò come se non l’avesse sentito – C’è… l’Imperio… - ripensò al suo quarto anno, quando le aveva scoperte – che ti permette di controllare le azioni di una persona e… -

-Come dei burattini, insomma.- perspicace, il cugino!

-Non proprio… perché le persone incantate hanno coscienza di ciò che fanno – un toccasana per l’orgoglio di un Grifondoro e un Serpeverde! – Poi c’è la Cruciatus, la maledizione della tortura e, per ultimo, – prese fiato – l’Avada Kedavra. –

-E cosa è? – assottigliò gli occhi.

Harry girò di scatto la testa verso di lui, parlando con voce tombale, che gli uscì spontanea – L’anatema che uccide. –

Dud si pietrificò. Più per il comportamento di Harry che per altro.

-Nessuno sopravvive a questa maledizione. Nessuno. – si ripeté, in tono più basso.

-Nessuno - rifletté il cugino - … tranne te. –

Harry sgranò gli occhi e lo fissò stralunato – E tu che ne sai? –

Dud fece spallucce – Perché tu ti deve sempre distinguere. –

Harry si rilassò, falso allarme, e si mise quasi a ridere per il sollievo.

-Però... – disse Dud – Deve essere tremendo, l’ultimo. – constatò, serio e sconvolto assieme.

-Tu dici? – fece con aria di sufficienza Harry.

 

Sembrava che stessero prendendo il tè delle cinque, in amicizia e allegria, chiacchierando tranquillamente del più e del meno… Tipo sparlare del nuovo colore che i vicini, rabbia, avevano dato alla casa. Ironia della sorte, invece, stavano parlando di roba pericolosa, tosta, che non andava assolutamente presa sottogamba.

 

Ma Harry era curioso di sapere le ultime novità che il cervello machiavellico, ma mai quanto il suo, del cugino, aveva partorito.

-Certo. – sbottò Dud – Vuoi mettere la morte con una tortura? –

-La tortura può sembrati la morte, Dud. – disse, inflessibile – Può capitare che sei talmente stanco che la… - si bloccò e rettificò la frase – Sei… la vorresti. Ecco. Vorresti morire, perché… perché la morte ti sembra nulla paragonato a ciò che stai subendo. –

-Stai dicendo che preferisci morire piuttosto che combattere e sopportare… –

Harry lo fulminò con gli occhi.

Dud lo guardò come sconvolto. Si alzò in piedi di scatto e si avvicinò a lui, a pochi centimetri dalla faccia bronzea – Non c’è nulla peggiore della morte, Potter. – sputò – E mi stupisce che tu non lo abbia ancora ben chiaro, questo concetto. -

 

Duddley poté chiaramente vedere gli occhi del cugino tremare, non più deboli, ma forti e tristi al tempo stesso. Come se si stesse trattenendo dal mettergli le mani addosso. Ma senza quel pezzetto di legno, e solo, Harry Potter non era poi tutta questa grande minaccia. E ciò, purtroppo, era risaputo dal mondo intero. Che però aveva interpretato male il significato di quelle parole…

-Tu lo sai? – gli domandò, apatico.

-Eh?... –

-Tu sai cosa vuol dire? –

-Cosa? –

-Tu parli così perché non sai nulla. – la testa alta e per nulla al mondo l’avrebbe abbassata – La Cruciatus… l’Imperio… l’Avada… - lo fissò con disprezzo – Tu non sai nulla di tutto questo. Ti spaventa e non ti biasimo… chiunque sano di mente si terrebbe a debita distanza da tutto questo… -

-Ora si spiega tutto, allora. –

 

Gli stava praticamente dando dell’idiota, a lui? Ma come si permetteva? Lui aveva fatto il suo dovere da bravo eroe, cosa altro voleva la gente, il cugino? Aveva sprecato i suoi primi anni di vita a rincorrere un pazzo omicida megalomane per sentirsi dire “Non capisci nulla”… non si aspettava un monumento e neanche lo voleva… ma che altro volevano? Eh? Il suo sangue? Già dato! La sua carne? Fatto! Il suo cuore distrutto, la sua anima? No… gli dispiaceva mondo, ma la sua anima e il suo cuore appartenevano già a una persona, alla quale li aveva dati con somma gioia e felicità e amore.

 

Esattamente l’anno prima, al Ballo del Ceppo, nella Stanza delle Necessità. Dio, se si ricordava quella notte. E come si poteva dimenticare la propria salvezza per mezzo di un angelo dai capelli d’oro, la pelle d’alabastro e gli occhi di cielo… ma lui non era solo questo, glielo aveva ripetuto più volte… e questo era da mettere in chiaro!

 

L’istinto prese il sopravvento su Harry, che con una forte spinta allontanò il cugino da sé. Quelle parole… “Nulla è peggiore della morte, Potter.”, le aveva sentite troppe volte da Tom; talmente tante che, alcune volte, gli era capitato di pensare che sì, era vero: nulla era peggiore della morte. Ma bastava pensare ai genitori di Neville, per esempio, per rendersi conto che non era assolutamente vero. Bastava guardare lui, colpito dalla maledizione peggiore di una semplice cicatrice.

 

-Tu non sai cosa vuol dire quando chi ami muore davanti ai tuoi occhi… chi non sa le cosa farebbe meglio a tacere. -

Si alzò dal divano e l’asciugamano lo accarezzò per tutta la lunghezza della gambe, finendo pesante sul pavimento, lasciando scoperto il corpo pieno di tagli rosso sangue.

Harry era in piedi e non se ne curava, non pensava minimamente alla sua evidente nudità, e Dud non riusciva a togliere gli occhi di dosso ai suoi, che lo fissavano con pietà.

-Questa scenata è durata sin troppo. – proclamò – Buonanotte. – e si girò, iniziando a correre verso le scale. Dud si alzò di scatto e lo rincorse.

Chiunque avesse visto quella scena da fuori, avrebbe pensato senza ombra di dubbio che Dud volesse violentare o, quanto meno, uccidere, Harry… Così come aveva pensato Petunia che, scesa per un po’ d’acqua, per le scale trovò sdraiati, suo figlio sopra al nipote, nudo in tutta la sua bellezza e con una faccia da nevrosi degna solo di una ragazzina con il ciclo.

 

Si appoggiò al muro tappezzato di fiori colorati, e di pessimo gusto, perché sentiva le forze mancargli. I due pensarono, aspettarono, l’urlo della donna, che non ci fu, visto che Petunia si sentiva momentaneamente privata delle corde vocali e con la gola secca come il Sahara. Non riusciva neanche a biascicare “Vernon, Vernon…” come suo solito.

 

Harry, stufo di dare le spalle al cugino e la faccia alle scale, ma più che altro di sentirsi qualcosa premere proprio lì, e neanche voleva pensare a cosa fosse, diede una gomitata a Dud, che miracolosamente si tolse da sopra di lui, così che si potesse alzare e correre a vedere se la zia aveva avuto un coccolone o no.

-Zia… - chiamò, una volta in cima alle scale, vicino a lei – Zia! –

Dud stava ancora steso sulle scale, apparentemente senza la minima intenzione di alzarsi: dopotutto, la vista era perfetta da lì, perché farlo?

 

Poi pensò: se la madre si fosse sentita male, e non ne vedeva la ragione, visto che a parer suo quello dove stava era il paradiso, chi gli avrebbe preparato la mattina la colazione? Spaventato da ciò, Dud si alzò e si diresse verso la madre che, come al solito, anche se con la gola secca, inveiva su Harry.

-Tu… tu… mostro! – pareva piangere.

Harry faceva segno di sì col capo, e, con tono ironico e annoiato, faceva – Sì zia, certo. –

-Scusa, lei ti chiama mostro e tu la ringrazi pure? – lo additò.

Harry fece spallucce – Beh, sai com’è, dopo anni che ti chiamano imbroglione, buffone, bugiardo, mostro, per non citarne altri… ci fai l’abitudine. – sorrise.

-Oh… – disse solo.

-Il mio Dudino patatino…– pigolò Petunia, arpionandosi al figlio che non sapeva che fare.

-Io vado in camera mia, prima che si riprenda e mi dia dello stupratore – sottolineò, assottigliando gli occhi - anche se non sono io quello che sbavava e palpava. -

 

Poi Dud sentì il rumore della chiave della porta di Harry girare e, senza neanche pensarci, accompagnò la madre in camera e gli portò l’acqua fresca che andava cercando.

 

Quando riscese per posare il bicchiere, vide l’asciugamano, il mito, che giaceva inerme ai piedi del divano, che aveva ancora la forma di Harry. Lo raccolse e, senza pensarci, ne saggiò la consistenza morbida, come aveva constatato essere la sua pelle, e se lo portò in faccia. Si sfregò sulla spugna e poi la odorò.

-Mmhh… - biascicò, sentendo il dolce profumo del cugino.

Si chiedeva se stava diventando una sorta di maniaco e si rispose che non gli importava nulla. Andò a dormire con quel panno profumato tra le braccia.

 

*  *  *

 

Era sdraiato sul suo letto, a pensare che si era fatto vedere nudo per ben due volte dal cugino e dalla zia, ma vabbe’, lei non era prevista… perché? Dud era previsto che s’improvvisasse in versione maniac-style? Eh, eh? Oltretutto, lo aveva anche seguito per le scale, afferrato per un gomito e poi schiacciato sotto il suo peso, questo era tentato omicidio, altrochè Voldemort! Il maledetto aveva anche avuto la sfacciataggine di palparlo e se solo pensava che aveva sentito, appunto, l’apprezzamento che questo provava per il suo corpo… gli venivano la nausea e il vomito. Quel… quel… quel… MAIALE!

 

Prese un libro di scuola, assicurandosi bene che fosse di Pozioni, e lo tirò con tutta la sua forza contro la parete, facendo ben attenzione a far più danni possibili, al libro. Aggiungiamo che gli tornava in mente la faccia di Piton e siamo a posto!

 

Ma subito si raddolcì, al pensiero di calde mani vellutate, dalle dita affusolate, sul suo corpo… gli venivano i brividi e la pelle d’oca e… qualcos’altro, in tutta sincerità, per quanto riguardava una certa voglia. Sorrise perché solo il suo angelo lo faceva sentire amato e tranquillo. Anche quando c’era Tom ad attentare alla sua vita, bastava un abbraccio del biondo, e qualcos’altro, per farlo sentire sereno e felice.

 

Si risdraiò sul suo giaciglio, con la nostalgia di quelle forti braccia come vestiti, e si addormentò, sognando il suo bell’angelo perverso e dolce. Ghignando nel sonno coi canini.

 

 

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ANGOLINO

 

Innanzitutto Tantizzimi Augurizzimi di un Buonizzimo Natale a tutti^^, poi volevo dire; questo capitolo non doveva essere così, ma l’ho iniziato e finito in tempi un po’ separati per questo è così! Anche per dare un bel colpa di coda al finale della bella chiacchierata nottura tra quei due.

Grazie mille alla zietta Ada che ha betato il capitoluzzo [ ho ricevuto la mail e vedrai te XD ] ma sai che c’è?Credo che la taglia su di me ci sia, è questo il punto! Ci sono nata con la sfiga addosso éé!

DJKIKA a me nessuno ha detto che col passare del tempo diventavano arancioni Oo… ma, aspetta cara, non è che loro si riferivano allo shampoo colorato? Perché, quando quella pazza della mia compara de banco mi ha vista mi ha chiesto se lo era, ma io mi ricordo bene la puzza del colore e la carta stagnola che pizzicava e come mi sono sporcata! Io me li sono proprio colorati, tipo la tinta delle signore in giallo [ ovvero; anzianotte ] e magari loro credono che tu te le voglia fare così con lo shampoo, quando le vuoi permanenti.

SPARTA scura il mio ritardo, ma ho passato un po’ di tempo ad arrovellarmi il mezzo neuroncino perché le recensioni non quadravano e poi ho visto bene al primo capitolo e mistero svelato XD! Ti volevo ringraziare tantizzimo^^. Zi, anche se il più delle volte una loro storia ( orrore ) è messa tra dei ricordi a parole nel presente. Zi, lo zo, non posso dire che sia colpa della scuola, anche perché non studio quasi nulla, litigo coi prof e via dicendo… per questo ho un conto in sospeso con quello di italiano e storia, e appena finito qua vado a fare la parafrasi, la sintesi e il ripasso generale di Dante e Petrarca, visto che domani ho il compito… L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA UN COMPITO! Ma ti pare possibile? Vabbe! Che ce vo?^^. Azzie mille, davvero, spero che la fanfa continui a piacerti!

A TUTTI GLI ALTRI visto che ci sono stati dei problemicci con efp, le fanfe e le recensioni si sono tolte çç, però me avere fatto in tempo a vedere che erano diventate 96 e vi svolevo ringraziare tantizzimo regà çç, a molti è piaciuta l’ultima frase e infatti sono stata un bel po’ a pensare come impostarla ma vedo che alla fine, con la supervisione di Ada, sia andato tutto bene^^! Spero che la fanfa continui a piacervi e… al 15° arriva il cavalier serbante *_*!

 

xla

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

   
 
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