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Autore: millym93    05/06/2013    0 recensioni
Emma figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro, James, è tornata a Storybrooke per cambiare gli eventi e ridare il lieto fine a tutti i protagonisti delle Favole, ma non aveva idea che entrando in quella calma cittadina avrebbe ritrovato la sua famiglia d' origine e il suo unico vero amore.
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La nube violacea ci sommerse, eravamo tutti felici, perchè finalmente potevamo tornare nel nostro luogo d'origine, potevamo lasciare Storybrooke e vivere finalmente in pace e prosperità, con i nostri famigliari, con i nostri amici, con i nostri amori, ma dopo che la nube ci ebbe investito aprimmo gli occhi e ciò che vedemmo non era ciò che ci aspettavamo, eravamo di nuovo a Storybrooke.
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è divisa in 2 parti la mia storia, la prima si riconduce agli episodi della prima stagione, la seconda invece cosa dovrebbe accadere quando il sortilegio viene spezzato
Sperò che vi piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: August W. Booth/ Pinocchio, Emma Swan, Henry Mills, Neal Cassidy, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi di nuovo quì tra voi, con un nuovissimo capitolo della mia storia, mi spiace di non esserci stata in questo periodo, ma ho avuto altro da fare, ora, però, sono tornata e prontissima a finire questa bellissima Fan fiction.

Capitolo 8

 

How to save a life”

 

 

Neal una losca figura del mio passato, il mio primo vero amore, che mi ha portato sulla via della perdizione, dell'inganno, è ritornato per rientrare a far parte della mia vita.

Mi ha portato a commettere reati, mi ha lusingato per poi lasciarmi da sola a partorire suo figlio, mio figlio.

Un piccolo fagottino rosa capace di conquistare il cuore di tutte le persone anche quelle più malvagie come Regina.

Ora era tornato in città alla ricerca di qualcosa che aveva perduto, ma io avrei lottato con le unghie e con i denti pur di non dargli ciò che voleva.

Mi servirà tempo, per trovare August, per salvarlo e per trovare un modo per far ritornare tutti quanti nel mondo da cui provenivano.

Ora, però, devo anche occuparmi di Nea, con lui non succedeva mai nulla di buono, con lui i guai erano assicurati.

Emma: che ci fai qui Neal?

Neal: sono venuto per riprendere ciò che è mio, e per portarti via da questo posto.

Emma: qui ho la mia famiglia, ho un lavoro, ho una casa, a Manhattan non avevo nulla.

Neal: avevi me?

Emma: mi hai lasciato Neal, e per di più nel momento del bisogno.

Neal: non volevo farlo.

Sembrava altroché dispiaciuto, ma i suoi occhi da cerbiatto non mi avrebbero fatto capitolare.

Emma: non ti credo Neal, chi è stato l'artefice di tutto ciò sentiamo?

Mi sorrise, ma non era il solito sorriso banale, di conforto, sembra un sorriso del tutto sinistro, come se il colpo che incasserò mi avrebbe distrutto, mi avrebbe rovinato la vita.

Neal: August.

Un solo nome, una sola identità, cercai di attutire il dolore, ma era troppo forte, caddi per terra perchè le ginocchia non reggevano, le mani presero a vagare sul mio volto e infine coprirmi le orecchie, scuotevo la testa inconsapevolmente cercando di negare ciò che avevo appena sentito.

August, non poteva essere stato lui, non mi conosceva ancora, non conosceva Neal, non conosceva nessuno, allora perchè proprio lui.

 

Con gambe tremanti mi rialzai , e presi a correre, dovevo allontanarmi, non ne potevo più di questi misteri, di queste menzogne, non ce la potevo fare.

Mi ritrovai inconsapevolmente nel bosco che avevo sognato la notte precedente, non sapevo dove girarmi, dove vagare, il camper non era situato nel posto in cui lo avevo visto.

All'improvviso, sentì dei passi sostare dietro di me, chi poteva essere, mi voltai e di colpo mia madre, cosa ci faceva lì nel bosco?

Mary M.: Emma che succede?

Emma: nulla Mary M., solo che io questo posto l'ho già visto.

Mary M. certo è la foresta infinita.

Emma: la foresta infinita.

Sapevo che non era uno scherzo era davvero infinita e più ti inoltravi nel bosco, più avevi possibilità di perderti, ma io dovevo andarci lo stesso.

Emma: scusami Mary M. ma io devo ispezionare la zona.

Mary M.: va bene Emma, ma prendi questa possono pur sempre attaccarti gli orchi.

Mi diede una spada, mi avrebbe fatto comodo.

 

Intanto in una piccola parte della città Neal si recò nel negozio di suo padre.

Tremotino: Buongiorno giovane straniero, desidera?

Neal: Fare un patto.

Non ne capivo il motivo come mai uno straniero conoscesse la mia più totale fonte di potere, e come faceva costui dal volto così familiare a non temere il prezzo del patto che sanciremo.

Tremotino: sei sicuro di cosa stai per fare? Il prezzo sarà altrettanto alto.

Neal: non temere, padre conosco i tuoi prezzi.

Tremotino: Beal... Bealfire?

Neal: si padre sono io, ed ho bisogno del tuo aiuto.

Tremotino: vedo che non c'è stato verso per te di seguire la via della bontà, alla fine ti sei rivelato per quello che sei, malvagio e calcolatore.

Neal: ho avuto un buon maestro.

Tremotino: Bene, ora dimmi , che cosa hai bisogno?

Neal: voglio riprendermi Emma e con lei anche il piccolo Henry.

Tremotino: e...... perché vorresti fare ciò?

Neal: perché Henry è mio figlio e Emma è la donna che amo.

Tremotino: è qual'è il problema ragazzo mio basta che glielo dichiari.

Neal: Non è così semplice, lei dopo che l'ho lasciata, ecco.... come posso dire.... padre.... lei mi ha rifiutato si rifiuta di stare con me, e io adesso la rivoglio a tutti i costi.

Tremotino: non sarà così semplice ragazzo mio, ma ci lavoreremo insieme e porteremo la signorina Swan a stare di nuovo con te.

Neal. Grazie padre.

Tremotino: di nulla Bealfire.

Dopo una breve riconciliazione tra padre e figlio i due misero giù un piano per Emma.

 

Intanto Emma si era inoltrata nel bosco.

Per mia fortuna non ho ancora trovato un orco o altre creature magiche capici di uccidermi.

Segui le orme che vi erano pitturate sul terreno, all'improvviso dietro a dei cespugli senti dei rumori, non poteva essere un semplice animale, in effetti vi sbucò fuori un lupo, dal colore bianco e grigio con occhi color ghiaccio e sembrava volesse dirigermi nel posto a me designato.

Lo seguì per un breve tratto e all'improvviso vi vidi un camper, non poteva essere il camper che ho sognato, invece era quello.

Corsi di tutto spiano fino ad arrivare alla sua entrata, era sporco e malandato, sembrava essere abbandonato da anni, ma che ci faceva nella foresta infinita?

Era malandata, porte distrutte, finestre aperte, ruote a terra sembrava fosse isolata, ma io spinta dalla mia irrefrenabile curiosità vi scorsi dentro.

All'interno vi era un irrefrenabile odore di sangue misto con vomito, che era successo e chi stava lì dentro?

Entrai con molta lentezza e miei occhi erano puntati sull'orrida scena che mi si presentava davanti, mi avvicinai con molta lentezza alla stanza e vidi una figura imbavagliata e legata, mi dava le spalle, ma quel lieve fragore di

barba e muschio insieme mi disse chi era realmente.

Emma: August?

Non rispondeva sembrava svenuto, ma appena mi apprestai a vederlo dalla parte frontale, vidi che aveva una lieve commozione celebrale, chi poteva aver fatto ciò?

Emma: August, resisti, ora ci sono io, andiamo via da qui, andiamo via.

Tentai con tutte le mie forze di sollevarlo, dovevo riuscirci dovevo andarmene e portarlo direttamente all'ospedale.

Al di fuori c'era quel lupo tutto bianco e grigio che mi fece strada fino ad arrivare alla città.

Lì mi soccorse mio padre James.

James: che è successo Emma?

Emma: l'ho trovato tutto dissanguato all'interno di un camper, ti prego James non voglio che muoia.

Con il suo aiuto lo portammo all'ospedale e fu subito ricoverato.

Emma: Mi dovrai molte spiegazioni August, questa volta non ti lascerò andare.

Detto ciò me ne andai alla ricerca di mio figlio, dovevo assicurarmi che fosse protetto e in salute, almeno lui.

 

Fine capitolo 8 

  
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