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Autore: in love with horan    05/06/2013    10 recensioni
-hai appena uccido una direzione- parla finalmente Sam, fissandomi ancora sconvolta.
La fisso, non capendo a cosa si riferisse.
-la famosa band, One Direction, quelli di Londra- mi sventola una mano davanti la faccia.
Ecco dove l'avevo già visto!
-e che ci fanno a Miami?- chiedo non capendo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OKAY OKAY, SONO STRANA, LO SO ewe
pensavo di finire la storia con l'epilogo schifoso che avevo messo,
ma la verità è che non mi convinceva....quindi, beh ho fatto un extra :)

Non sarà all'altezza della storia, son un pò confusa per le troppe cose
messe insieme nel mio povero cervellino. Quindi non vi prometto 
nulla con questo capitolo in più...

Che dire...grazie se state leggendo ancora questa storia, giuro
che mi sono affezionata tantissimo ai personaggi che -purtroppo-
non mi appartengono in nessun modo :c

Anyway, buona lettura e spero in un'ultima recensione <3



 

 
 
 
 
Il sole caldo mi sveglia. Mi giro nel letto, allungando un braccio e cercando il corpo di Zayn al mio fianco.
Non lo trovo, ma uno strano pezzo di carta sfiora le mie dita, attirando la mia attenzione. Apro gli occhi, guardando quella che sembra essere una lettera, rinchiusa nella mia mano.
Mi metto seduta sul materasso, con le spalle appoggiate alla testiera del letto, intenta a leggere la perfetta calligrafia di Zayn. 
Sorrido, aprendo poi la busta.
 
'Buongiorno Principessa,
Stamattina sono uscito presto, ho deciso di farti passare il più bel compleanno della tua vita :)
Appena ti svegli, scendi di sotto. C'è una sorpresa che ti attende. xx'
 
 
Lascio cadere la lettera sul materasso, mentre di fretta esco dalle lenzuola e corro a piedi scalzi fuori dalla stanza.
Scendo velocemente le scale e con un sorriso enorme, entro in sala. Ma divento subito seria non trovandoci Zayn.
-Buongiorno- dice eccitato Louis, in tenuta da cuoco: indossa un grembiule e tiene tra le mani una padella con delle uova dentro -Forza, prendi posto che devi fare un'abbondante colazione- mi indica con la testa la sedia.
Faccio come mi dice lui, prendendo posto al capotavola e osservando la cucina completamente vuota.
-Gli altri?- chiedo curiosa. Alzo lo sguardo verso Louis, intento a servirmi la colazione preparata da lui. Il ragazzo sorride solamente, finendo di sistemare le uova strapazzate nel mio piatto bianco.
Si allontana velocemente, gettando la padella sporca nel lavandino e sfilandosi il grembiule.
-Louis?- lo richiamo, scocciata da tutto quel silenzio.
Lui si volta curioso, poi fruga nella sua tasca posteriore, sfilandone un pezzo di carta e porgendomelo -Non posso rovinarti la sorpresa- ammicca, sorridendo.
 
'Punto 1.
Mangia. Ti voglio bella energetica per la giornata impegnativa che ci aspetta.
Vestiti comoda, dopo. Ah... Controlla nel tuo bagno. xx'
 
Scatto dalla sedia, pronta a correre al piano superiore, ma la mano grande di Louis mi blocca appena in tempo. Lo fulmino con lo sguardo.
-Ah ah. Prima devi mangiare- mi indica il piatto, ricordandomi le parole di Zayn scritte su uno stupido foglio.
Sbuffo sonoramente, accomodandomi di nuovo sulla sedia, mentre afferro la forchetta e comincio a mangiare di tutto e di più.
-Sam?- chiedo con la bocca piena. Almeno la mia migliore amica devo sapere dove si è cacciata.
Louis tira una sedia da sotto il tavolo, la gira e ci si siede sopra, appoggiando le braccia incrociate sulla spalliera che ora è davanti a lui -Che sei cocciuta!- mi prende in giro.
Mi trattengo dall'infilargli la forchetta nella mano.
Ingoio velocemente, versandomi dell'acqua e sorseggiandola a poco a poco. Poso il bicchiere sul tavolo, soddisfatta.
Poi guardo Louis e -Posso andare?- chiedo con tono da bambina. Louis annuisce felice, e prima che potesse dire qualcosa, comincio a correre verso le scale.
-Fai piano, non c'è fretta- sento urlare il povero ragazzo dal piano inferiore.
Non ci faccio caso e spalanco la porta di camera mia, fiondandomi subito in bagno, curiosa.
Sul mobiletto accanto il lavandino ci sono dei vestiti ben piegati. Il mio intuito mi suggerisce di indossarli.
Tolgo velocemente il pigiama, indossando la canotta gialla e i shorts di jeans messi a mia disposizione; mi piego sul pavimento, e indosso anche le converse basse bianche che trovo lì.
E ora che devo fare?
Mentre decido di darmi una svegliata con un pò di acqua, sento suonare il cellulare in camera mia.
Mi avvio al comodino vicino al letto, prendendo il cellulare tra le mani e sorridendo per il nome comparso sullo schermo.
 
'Punto 2.
Prepara la borsa. Liam ti aspetta fuori. xx'
 
Mi rialzo, decidendo prima di darmi una sistemata al viso. Non la smetto più di sorridere; questo ragazzo continua a farmi innamorare di lui ogni giorno di più. E forse fa anche bene.
Sono passati poco più di due mesi da quando sono venuta a Londra per venirlo a trovare; abbiamo parlato di tutto e di più, di quello che ci era successo in quell'anno passato l'uno distante dall'altro.
Gli ho spiegato di Justin e della sua nuova, sfortunata, ragazza. Anche se il vero sfigato era lui che doveva subirsi i capricci della principessa d'Austria; non mi era mai stata simpatica, ma quando una sera Justin mi telefonò per chiedermi una stanza per sfuggire dalla piccola Annabel, non seppi trovare modo per giudicarla. 
Finiti gli studi, mi hanno promossa principessa, incoronandomi e insegnandomi il mio 'mestiere'. Il mio popolo mi aveva accettata, anche se ancora non avevo fatto chissà cosa.
Poi ero volata a Londra, prenotando diversi mesi prima lo stesso hotel in cui avrebbero alloggiato i ragazzi per riposarsi la sera dopo le prove del nuovo cd.
Sam ed Harry erano diventati più intimi, forse non erano solo amici come mi diceva sempre lei; e una parola tira l'altra, l'avevamo convinto ad aiutarci nella nostra sorpresa, che aveva funzionato alla perfezione.
Zayn mi aveva abbracciata, baciata, stretta a lui...Ed io avevo deciso di non andarmene più, almeno, fino ai primi giorni di settembre. Dopo, dovevo tornare al mio 'lavoro'.
Miami anche a dicembre è davvero calda. Un natale diverso per i one direction.
-Direi che così sono perfetta- dico da sola, fissandomi allo specchio. Messo un pò di matita e del mascara, almeno mi sono data una svegliata.
Esco di fretta dalla stanza, prendendo il cellulare dal comodino e gli occhiali da sole. Scendo le scale e saluto Louis che però, mi blocca prima di farmi uscire.
-Nemmeno gli auguri ti fai fare? Prima sei scappata- mi sorride.
Lascio perdere il pomello della porta, ricambiando il sorriso -Certo- dico con tono da bambina.
Louis stampa un bacio sulla mia guancia, sussurrando -Auguri- vicino al mio orecchio. Poi si allontana e gentilmente mi apre la porta, facendomi uscire -Liam è in auto che ti aspetta-.
Saluto Louis con un veloce gesto della mano, correndo verso l'auto parcheggiata fuori dalla villa che i ragazzi avevano preso per la vacanza...E io, con Sam, ci eravamo trasferiti da loro giusto per quelle settimane.
-Buongiorno- mi saluta Liam con tono felice. Ricambiai il saluto, allacciando la cintura.
-Dove mi porti di bello?- chiedo, mentre l'auto comincia a muoversi sull'asfalto caldo.
-Sorpresa- risponde lui solamente, facendomi sbuffare sonoramente.
-Mi dite perchè tutta questa cosa? Io odio le sorprese!- allungo leggermente il labbro inferiore, mentre incrocio le braccia sotto il seno, con fare da bambina,
Liam scoppia a ridere, svoltando l'angolo -Credimi- sfiora la mia guancia con un dito, richiamando così la mia attenzione -Ne vale la pena- mi sorride.
Mi addolcisco leggermente, guardando le spiaggie piene di gente. E' incredibile quant'è bella Miami, certe volta vorrei essere una comunissima ragazza giusto per passare le giornate come quei ragazzi lì, con la mente libera.
Non che i miei non me lo permettevano. Però...
-Comunque, leggi qui- la mano di Liam mi passa un bigliettino, e con foga lo apro, leggendo.
 
'Punto 3.
Mi sta stufando anche a me questa cosa dei bigliettini, e se la finissi qui?
Naaaah, sai come sono cocciuto. Quando inizio una cosa la porto al termine. xx'
 
Sbuffo sonoramente, accartocciando il foglietto.
-Qualcosa non va?- chiede Liam, al mio fianco. La macchina accosta al marciapiede della via principale.
-Non puoi portarmi direttamente da Zayn?- dico con fare ovvio.
Liam mi sorride -Lo vedrai presto, promesso- mi rincuora -Ma adesso entra in quel bar. Qualcuno ti aspetta- indica la locanda alla mia destra.
Apro lo sportello, salutando Liam che, prima di lasciarmi andare del tutto, mi fa gli auguri.
Sto cominciando a dimenticare il giorno in cui mi trovo.
Entro nel bar. La campanellina che suona, attira l'attenzione dei pochi clienti seduti al bancone nella mia direzione.
Maledico Zayn mentalmente per la brutta figura e mi guardo intorno, confusa. Ora che devo fare?
-Signorina Smith?- volto lo sguardo verso il ragazzo dietro il bancone, intento ad asciugare un bicchiere.
Muovo i piedi verso il ragazzo, rispondendo -Sono io-.
Il barman posa il bicchiere sul bancone, invitandomi a seguirlo. Mi blocco qualche passo dopo, facendo incuriosire quello davanti a me, che si arresta solo dopo qualche secondo.
-Che fai?- mi chiede, quasi come se fosse sconvolto.
Prendo coraggio; almeno lì c'erano dei testimoni...Se non sono i suoi complici.
-Dove mi stai portando?- provo a chiedere.
Non è un killer, non è un assassino, non è uno stupratore.
Il ragazzo scoppia a ridere -Stai tranquilla. Di là c'è la sala giochi ed Harry ti sta aspettando- mi spiega, indicando con una mano la porta poco lontana da noi.
Fidarsi o non fidarsi, è questo il problema.
Sospiro lentamente, avvicinandomi al fianco del ragazzo che mi guida fino alla porta. La apre e mi fa passare per prima.
La sala è enorme, piena di macchinette da gioco, al centro stanno vari biliardi e altri giochi.
Mi alzo sulle punte, riconoscendo la chioma riccia di Harry, piegato a metà su un tavolo, e al suo fianco Sam a braccia incrociate.
Cammino sotto gli occhi indagatori dei presenti, sentendomi ancora più a disagio di quando ero entrata nel bar. Finalmente sono al fianco di Sam, che vedendomi fa una strana danza, non lasciandomi parlare.
-Dammi i miei dieci dollari- esclama la mia amica, aprendo e chiudendo una mano nella direzione di Harry.
Il riccio sbuffa, mettendosi dritto con la schiena e frugando nella tasca; sfila una banconota da dieci dollari e la passa a Sam. Aggrotto la fronte: ma che sta succedendo?
La mia migliore amica mette in tasca i soldi e poi mi abbraccia, saltando come una bambina e ridendo.
-Perchè non salti con me?- mi chiede, smettendo di fare il canguro.
-Dimmi che sta succedendo qui- dico seria. Sam finalmente la smette di saltare, prendendo fiato.
-Lui- indica Harry -diceva che avresti mandato a quel paese il fatto delle lettere già dalla prima. Invece io, conoscendoti, ho scommesso dieci dollari con Harry che invece saresti arrivata fino alla fine...Insomma, stiamo parlando di Zayn- ammicca, felice.
Alzo gli occhi al cielo -E tu ti sei fatta dare solo dieci dollari? Io avrei rischiato con cinquanta- dico, sorridendo.
La mia amica lascia un pugno allo stomaco del riccio, che si piega di poco, gemendo di dolore -Dammi cinquanta dollari- dice con tono di sfida.
-Cosa?- dice Harry con voce spezzata dal dolore -Te ne ho già dati dieci, te ne dovrei dare solo quaranta- si massaggia lo stomaco, facendo smorfie con la faccia.
-Sai che non sono brava con la matematica. Quindi per non farmi prendere in giro, dammene cinquanta- non posso non ridere della faccia di Harry, che però consegna la banconota alla fidanzata.
Smetto di ridere, riprendendo fiato -No, sono seria- torno a parlare con la mia migliore amica -Mi portate da Zayn?- chiedo con tono da bambina.
Adesso ci casca. Sam è molto tenera con me, deve per forza intenerirsi con questo broncio.
-Certo- squittisce -Ma devi prima recuperare il bigliettino- mi indica una delle tante macchinette. Mi trattengo dall'urlare e strapparmi tutti i capelli.
-Non sono brava con questi cosi- dico, camminando accanto a Sam. Harry appoggia le mani sulla macchinetta e con un dito picchietta sul vetro.
-Ecco il tuo bigliettino- mi sorride.
Ah bene, e ora come faccio?
-E' un semplice flipper. Fai arrivare la pallina lì sopra e il foglietto cadrà- mi convince la mia amica.
-Ma perchè sta facendo tutto questo?- chiedo, sbuffando.
Mi metto in posizione davanti alla macchinetta del gioco, poggiando le dita sui pulsanti.
-Vado?- chiede Harry, allungando una stecca sotto di me. Quando la lascia andare, in seguito al mio sì con la testa, la pallina argentata scorre in verticale verso il bigliettino. Ammetto che non ho mai giocato a queste cose, ma Zayn ha fatto il gioco facile.
Appena la pallina arriva sul punto più alto della scatola, tocca il biglietto che scivola dritto verso il primo buco e il biglietto esce sul pavimento.
Lascio andare il gioco, abbassandomi e recuperando il foglietto con foga.
Sam e Harry mi affiancano mentre provo ad aprirlo.
 
'Punto 4.
Niall ti aspetta sul retro. xx'
 
Alzo gli occhi al cielo. Eh no! Adesso sto per seccarmi.
-E vai- mi spinge la mia amica, guidandomi verso quella che doveva essere la porta del retro del locale.
Harry apre la porta in ferro e Sam mi spinge fuori. Copro gli occhi a causa del troppo sole, intravedendo Niall appoggiato all'auto.
-Niall?- lo richiamo. Il biondo alza la testa, sorridendomi; gli corro in contro, felice -Mi dici perchè tutto questo giro di persone?- chiedo, stufa.
Niall apre lo sportello dell'auto, invitandomi a salire -Perchè è stata un'idea dell'ultimo minuto e ci ha detto che dovevamo farti perdere tempo- dice tranquillamente.
Richiude lo sportello, girando intorno all'auto, fino a sedersi al suo posto accanto a me.
-Scusa, non potevate farmi perdere tempo a casa?- dico con fare ovvio.
Il biondo mette l'auto in moto, sfrecciando subito sulla via principale.
-Non sarebbe stato divertente- mi lascio trasportare dalla sua risata, maledicendo a tutti i miei amici.
 
 
L'auto viene spenta solo dopo una mezz'ora dopo. Apro lo sportello, richiudendolo forte alle mie spalle. Niall mi segue fuori dall'auto.
-Che c'è?- chiede lui.
Non potevo essere arrabiata, mi aveva portato da Zayn, finalmente.
-Che c'è? Mi stai chiedendo pure che c'è?- sbraito -Niall, siamo passati sei volte da qui, ti ho chiesto se ci eravamo persi e tu mi hai detto che sapevi quello che facevi. Dimmi la verità, ci siamo persi?- chiedo.
Niall si guarda in giro, grattandosi nervosamente la testa -No- ammette -Dovevo perdere tempo, e per non perdermi davvero, ho preferito fare sempre lo stesso giro- risponde, sorridendo.
Cosa? Evito dal tirargli un pugno e sfoggio un sorriso -Dimmi che adesso posso vedere Zayn, ti prego- piego la testa di lato, supplicandolo.
Niall si avvicina e mi passa un braccio sopra le spalle -Adesso puoi vedere Zayn- dice quasi sottovoce.
Batto le mani davanti a me, felice -Davvero?- domanda retorica.
-No- risponde però Niall. Smetto di sorridere.
-Ma...cosa?- chiedo confusa.
-Scendi in spiaggia- il biondo ride, tirandomi per una mano fino ad una stradella fatta di legno -Vai dritto e poi gira a destra. Qualcosa attirerà la tua attenzione- mi spiega.
Il biondo gira le spalle e mi lascia lì, mentre risale in auto e se ne va.
Quindi...in fondo a destra. Non vedo l'ora.
Come una bambina felice, comincio a saltare lungo la stradella, affondando poi i piedi nella sabbia e girando lo sguardo a destra e a manca alla ricerca di Zayn.
Come aveva detto poco prima Niall, una cosa strana attira la mia attenzione. Il mio sorriso si allarga, mentre tolgo le scarpe e le prendo tra le mani.
Mi avvicino a quello che sembra essere un picnic sulla spiaggia: c'è la tovaglia, il cestino e una radiolina accesa.
La canzone che trasmette è summer love, e il ricordo del balletto in spiaggia con Zayn, riaffiora nella mia testa.
-E' la nostra canzone, giusto?- mi giro, spaventata, verso Zayn che mi accoglie con un sorriso.
Mi butto con le braccia al suo collo, chiudendo gli occhi e inebriandomi del suo profumo, mentre lascio cadere le scarpe a terra.
-Auguri, principessa- dice lui, dopo che mi sono staccata.
Non smetto più di sorridere, prendendo le sue mani nelle mie e giocandoci. Abbasso lo sguardo.
-Non dovevi- sussurro. Ma sono comunque felice della sorpresa.
-E perchè mai? Non è niente di particolare; volevo stare un pò con te, da solo- stringe le sue mani.
Rialzo lo sguardo, sorridendo -Grazie- dico sincera.
Le labbra di Zayn si posano sulle mie, mentre chiudo gli occhi per assaporare ogni singolo attimo di quella giornata.
Ci stacchiamo subito dopo -Beh, direi che per il pranzo è un pò presto- controlla il suo orologio -In effetti sono ancora le 11 e mezza; ma possiamo fare una passeggiata intanto, oppure...- poso un dito sulle sue labbra, facendolo tacere.
-Aspetta- mi abbasso a prendere la radiolina appoggiata sulla tovaglia, la stringo in una mano e poi la stessa, la poso sulle sue spalle, mentre intreccio l'altra con la sua.
-Che ti ricorda?- dico a fior di labbra, mentre comincio a muovere i piedi lentamente.
Lui sorride e io non so più se riesco a reggermi in piedi da sola.
Zayn allunga una mano dietro la mia schiena, stringendomi a sè -Mmh, non so. A te cosa ricorda?- chiede, fingendo.
Scuoto la testa, abbassandola -Ti amo-.
Due semplici parole che son capaci di cambiarti un rapporto, un giorno, una vita. Due paroli che sembrano niente, ma che in realtà è tutto. Due parole, sette lettere, troppi significati.
-Anche io ti amo e visto che conosco i ragazzi, voglio che stasera non prendi impegni- rialzo lo sguardo, appoggiato alla spalla libera, mentre mi cullavo con la musica all'orecchio.
-Dove mi porti?- chiedo curiosa.
-Sopresa- alza le spalle con nonchalance. 
Quando sto per sbuffare, le labbra del moro si posano sulle mie. Bel modo per zittire qualcuno.
 
 
*  *  *
 
 
-Ah, Sophy!- mi volto verso Niall, curiosa -Oggi dalla felicità ho dimenticato di farti gli auguri- mi sorride, paffuto.
Gli pizzico la guancia, ringraziandolo -Stai tranquillo. Tanto non sei stato l'unico a dimenticarsene- volto lo sguardo sulla mia migliore amica, che però sbuffa.
-Ero intenta a vincere la partita che poi hai lasciato in sospeso- si difende. Scoppio a ridere della sua faccia, mentre il riccio allunga una mano nella mia direzione, porgendomi un pacchetto.
-Vi prego, basta lettere- mi lamento.
-E' il nostro regalo- si intromette Louis.
Ops...
Lo prendo dalle mani del riccio -Non dovevate- ed inizio a scartarlo come una bambina il giorno di natale.
Apro la scatolina blu, sfilando la catenina dorata che ha per ciondolo il segno dell'infinito -E' una minaccia per dovervi sopportare a vita?- scherzo.
Tutti ridiamo, mentre la mano di Zayn si posa sul mio fianco -E' da parte di tutti, tranne mia- mi sorride.
Mordo il labbro inferiore con i denti, alzando un pò il tono per il volumente della musica elevato -Tu sei furbo- lo prendo in giro -Il vero regalo me l'hai già fatto tornando con me- mi spiego meglio.
Qualcuno al mio fianco finge di vomitare; Liam perfino si allontana con la scusa di cercare Danielle in mezzo alla folla; Sam si tira dietro Harry convincendolo a ballare.
Sì, i signorini lì si erano dati da fare per organizzarmi una festa in casa dei ragazzi. E devo essere sincera: gli era riuscita anche bene.
-In realtà un vero regalo c'è; vieni con me- richiudo la scatolina, prendendolo per mano, per poi seguirlo in mezzo al salotto fino a raggiungere le scale.
Saliamo velocemente, mentre butto un'occhiata al salotto gremito di gente intenta a divertirsi. Anche io sono felice.
Apre la porta di camera sua, facendomi passare per prima e richiudendola alle nostre spalle. Accende la luce e mi guida fino al letto, dove ci sediamo.
Prende le mie mani tra le sue -Ti sembrerà strano, ma io voglio stare per sempre con te- ammette.
Annuisco -Anche io- rispondo, e su questo non c'erano dubbi.
-Ecco, perchè il mio regalo è questo...- lascia andare la mia mano, mentre sfila dalla sua tasca una busta color verde chiaro, il mio preferito.
-Altre lettere?- chiedo, cominciando ad aprirla  piano.
-Tu leggi- mi convince lui.
 
'Sophy Giada Smith, One Direction Stuff'
 
Il bigliettino colorato all'interno della busta, registra questa strana scritta.
-Cos'è?- chiedo, rigirandomi nelle mani lo strano biglietto.
-E' il pass dei nostri concerti- mi sorride.
Alzo lo sguardo, ancora più confusa di prima.
-Avrei comprato comunque il biglietto per venirti a vedere- lo rassicuro.
-No- ride -Questo è speciale- insiste lui.
Alzo un sopracciglio -Nel senso?- chiedo.
-Vieni con me, farai parte dello stuff, ma non farai nulla. Sarai nel backstage con me, prima e dopo lo spettacolo. Al massimo, se vuoi proprio fare qualcosa, si può parlare con i manager. Un modo lo troveremo- dice tutto d'un fiato.
Mi perdo a fissare le sue labbra, cosa che mi succede molto spesso quando sono sola con lui; ma mi costringo ad alzare gli occhi, puntandoli nei suoi.
-Zayn, io ho un regno da governare- gli ricordo. 
Lui non smette di sorridere, quasi sicuro di sè -Ho parlato io con tuo padre e mi ha detto che fino al giorno che lui regnerà, non per forza c'è bisogno di una tua mano. E poi lo sai, abbiamo il jet privato, puoi tornare a casa quando e per quanto vuoi- mi conforta.
Abbasso lo sguardo, cercando di valutare la situazione.
-Ha detto così?- chiedo a voce bassa.
-Sì, puoi anche chiamarlo se non mi credi- insiste lui.
Lecco le labbra; ci penso meglio e -Sai quello che vuol dire?- chiedo, mentre Zayn sfoderà un sorriso che va da un orecchio all'altro.
-Che dovrai convincere Sam a venire anche lei- mi interrompe lui.
Scoppio a ridere -No, lei sarebbe venuta anche senza questo- sventolò il biglietto che tengo tra le mani -Intendevo dire, sai che da adesso in poi finalmente posso dire di essere una normale ragazza? Cioè..venire con te mi darebbe la libertà che fin ora mi hanno tolto. Non so se mi spiego- cerco di far ragionare Zayn, ma l'unica cosa che fa è mettermi le mani sotto il mento e unire le nostre labbra in un bacio.
La sua lingua cerca la mia, mentre le labbra si muovono lentamente. Il moro si alza, senza staccarsi dalle mie labbra, mentre con una mano cerca di spingermi sul letto. E ci riesce.
Mentre le nostre lingue si intrecciano tra loro, la mano di Zayn cerca di alzare il mio vestito.
Sposto la testa interrompendo il bacio, e appoggio una mano su quella di Zayn.
-Zayn, non ora. Di sotto aspettano la festeggiata- gli ricordo.
Lui mi lascia un bacio sul naso e mi sorride -Hai ragione; magari stanotte- dice.
-Magari tutta la vita- gli mordo la mascella, facendolo ridere.
Sono sempre stata convinta che l'unico uomo che valga la pena aspettare fosse il fattorino delle pizze. Da quando conosco Zayn, ho capito che non è assolutamente così.

  
 
FINE, SERIAMENTE lol
   
 
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