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Autore: Rebecca_Daniels    05/06/2013    3 recensioni
Tratto dalla storia...
Eleanor- Tu te ne andrai...Seguirai i toui sogni e per me, allora, non ci sarà più posto... Ma devi farlo, perché è giusto che tu sia felice e perché so che tu e i ragazzi siete destinati a farcela...
Lui la guardò come mai prima di allora, come se volesse incatenarla a sé con quegli occhi celesti.
Louis- Qualsiasi cosa accada, ricordati che tornerò sempre da te... Sempre...
Sapevano entrambi che sarebbe stato così... Per sempre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due anni dopo...

Harry

Stava guardando tutte quelle ragazze davanti di loro, che sembravano avere davanti il sogno della loro vita, quando invece erano loro ad essere la più grande realizzazione del suo, di sogno.

La sua vita non poteva essere andata meglio negli ultimi anni: aveva cinque amici fantastici, una migliore amica sempre al suo fianco, un sacco di foto a memoria perenne di tutte le fantastiche esperienze che aveva vissuto... Certo, forse non aveva ancora trovato la sua anima gemella, quella che lo facesse sentire completo, ma aveva tenuto fede alla promessa che si era fatto quella notte di Capodanno di due anni prima: avrebbe vissuto solo per la musica e per la band, e così aveva fatto.

Amava ogni singolo istante della sua nuova vita... Amava potersi esibire ogni sera in un posto diverso... Amava poter essere se stesso su un palco, davanti a migliaia si persone che erano lì anche per lui... Amava non dover mentire almeno per quell'ora e mezza di concerto che facevano, per il resto la gente poteva pensare di lui quello che voleva...

Con il tempo aveva imparato anche quello: che la gente parlava, il più delle volte senza sapere ciò che stava criticando, solo per dare fiato alla bocca, ma a lui non doveva importare. L'unica cosa realmente importante era che quelle persone che in quel momento stavano cantando assieme a lui e ai ragazzi le loro canzoni, sapessero chi fosse lui realmente. Quello era ciò a cui più teneva.

Sono riuscito a mantenere la promessa che mi ero fatto... Sono diventato l'uomo che sapevo di poter essere...”.


Zayn

Gli faceva ancora strano essere in piedi, di fronte a ventimila paia di occhi, con un microfono in mano e dei fari accecanti puntati su di lui. Ma non era solo e quello gli dava sicurezza. Non era solo perché aveva i ragazzi, perché aveva quella meraviglia di ragazza che era Perrie, perché aveva le sue fan a supportarlo e a ricordargli che quel palco era la sua casa e non un luogo da cui scappare.

Sembrava così lontano quel pomeriggio in cui era corso via dall'auditorium della sua scuola , con le lacrime agli occhi ed un senso di vergogna ad opprimergli il cuore. Certo, nemmeno ora si sentiva proprio a sua agio a fare l'idiota durante le domande delle fan su Twitter, ma questo non implicava che si sentisse sbagliato o a disagio. Semplicemente si limitava ad assistere alle performance dei ragazzi e a fare qualche commento sarcastico.

Era come se il giorno della fatidica esibizione di fronte a Simon lui fosse diventato un'altra persona... Come se avesse capito che l'unico a poter manovrare il timone della sua vita fosse lui e nessun altro...

Quel giorno ho capito che le occasioni bisogna coglierle quando vengono... Che rischiare va bene, finché avrò al mio fianco i ragazzi e Perrie... E tutte loro... Le nostre meravigliose fan...”.


Liam

Non era stato facile per lui.

Aveva ottenuto la fama, il successo, il contratto discografico che aveva sognato per cinque lunghissimi anni.

Ma con essi erano arrivati anche i problemi con la donna della sua vita, perché Danielle non era altro che quello: la donna che non aveva mai cercato, ma di cui ora non poteva più fare a meno.

Era stato un caso il loro incontro, ma gli aveva fatto capire quanto la sua vita fosse mancante di due parti importanti per definirsi “completa”: la musica e un amore travolgente.

Aveva rischiato di perderla per le difficoltà che avevano trovato nel far combaciare le loro vite da artisti affermati, per i loro caratteri decisi e per nulla accomodanti. Ma non si erano arresi.

Ed ora, vederla nel bel mezzo di quella folla, sorridergli come solo lei sapeva fare, gli faceva sentire di aver raggiunto la sua meta... Di essere finalmente un uomo completo.

Una seconda possibilità la meritano tutti... A me l'ha data Simon... Ed era giusto che anche noi due ce la concedessimo... Perché quando hai una seconda opportunità sai che quella non te la puoi giocare... Che quella vale il tutto o niente... Ed io ho ottenuto il tutto...”.


Niall

Aveva la sua chitarra in mano. Aveva un archetto vicino alla bocca. Come quando era nella sua camera a Mullingar. Solo che non era più solo con il suo riflesso nello specchio...

Era davanti a ventimila persone accorse per sentire solo lui e il suo gruppo. Era davanti ad un pubblico che aveva comprato il loro album in tutto il mondo. Era lui quello che sorrideva dai poster appesi sulle pareti di migliaia di camere da letto di ragazze e bambine di ogni età.

Non riusciva ancora a credere di esserci riuscito. Di aver effettivamente realizzato i suoi sogni. Era per quello che ringraziava tutte quelle folle che andavano a sentirli ogni due secondi, che diceva a tutte quelle ragazze che erano le migliori fan del mondo. Lo faceva perché lo pensava veramente: loro erano semplicemente speciali perché gli avevano permesso di realizzare il suo sogno.

Alla fine bisogna crederci... Sempre e comunque... Nessuna camera da letto è troppo piccola per contenere anche il sogno più assurdo...”.


Eleanor

Era perfetto.

Su quel palco, davanti a ventimila ragazze di ogni età che urlavano il loro nome, che ridevano vedendoli saltare come dei matti e scherzare tra di loro, che piangevano cantando con loro le canzoni che avevano scalato le vette di tutte le classifiche mondiali.

E lui era perfetto.

Ma non solo lì, anche fuori da quelle arene enormi che ormai li stavano accogliendo dovunque, in tutto il Regno Unito...

Era perfetto anche come fidanzato, come migliore amico, come spalla su cui piangere, come fratello maggiore e come figlio.

Louis William Tomlinson era semplicemente perfetto.

Ed Eleanor era assolutamente, completamente e perdutamente innamorata di tutta quella perfezione e la lista delle motivazioni era quasi infinita...

Perché la faceva ridere nei momenti meno opportuni...

Perché non riusciva a rimanere serio nemmeno davanti la Regina Elisabetta...

Perché la abbracciava semplicemente ogni qualvolta tutte le sue insicurezze tornavano a galla...

Perché l'aveva fatta entrare nell'incredibile famiglia che aveva formato con i ragazzi, facendole conoscere meglio il suo migliore amico e donandole tre fratelli che mai avrebbe pensato di poter avere...

Perché la faceva sentire “giusta” in ogni momento della giornata, amandola con tutto il suo cuore...

Perché continuava a lasciare che lei potesse trovare nei suoi occhi, puri come il ghiaccio, il suo porto sicuro, dopo tutto quello che era successo in quei due incredibili anni.

Avevano raggiunto una fama internazionale in meno di un anno, grazie al magnifico lavoro di Simon e grazie al loro innegabile talento, mescolato a cinque faccini da urlo.

Ed il loro successo li aveva portati a vincere premi in tutto il mondo, ad avere il loro album al primo posto in tre quarti delle classifiche mondiali, ma soprattutto, a riempire tutte le più grandi arene del Regno Unito, per poi progettare di conquistare il resto delle terre emerse, per diventare a tutti gli effetti “la prossima grande boy band internazionale”...

Ed era esattamente quello che avrebbero fatto nell'arco di un mese.

Sarebbero partiti per gli Stati Uniti tra 31 giorni esatti e al sol pensiero di non poter vedere il suo sorriso ogni qualvolta ne avesse mai avuto bisogno, faceva nascere dentro di Eleanor un senso di vuoto che la spaventava tremendamente...

Smettila: ora!! Goditi il concerto e quella meraviglia di uomo che sta facendo l'idiota rispondendo alle domande delle fan...”.

Già: le fan. Non era stato facile all'inizio. Ogni singola bambina, adolescente, ragazza, giovane donna e, persino, mamma che si avvicinava ai ragazzi pensava che né lei, né Danielle, né Perrie fossero le ragazze giuste per loro.

Tanto che spesso tutta quella situazione era diventata addirittura surreale: minacce, offese, insulti su qualsiasi social network possibile e immaginabile e pure per strada.

Non aveva senso negare il fatto che tutte quelle attenzioni, non sempre piacevoli, erano risultate assolutamente inaspettate per Eleanor, quanto per le altre ragazze, ma per lei erano state un vero e proprio sconvolgimento nella sua tranquillissima vita.

In fin dei conti, Perrie aveva cominciato ad avere un discreto successo con il suo gruppo, Danielle era abituata ai riflettori grazie al suo lavoro come ballerina, in televisione, ma lei?? Lei non era altro che una semplice ragazza londinese che studiava in un anonimo college, fidanzata con un ragazzo che l'aveva abbordata parlandole di piccioni e un migliore amico con delle fossette troppo pronunciate.

Non ci aveva mai visto nulla di interessante nella sua vita, fino a quando non aveva sentito la voce di quei cinque adorabili idioti che ora stavano ballando la Macarena in maniera alquanto imbarazzante ed aveva deciso di far qualcosa per rendere più concreti i loro sogni.

Di certo, da bambina, non avrebbe mai potuto immaginare di diventare la scintilla che avrebbe dato avvio al fenomeno che i giornali avrebbero ribattezzato come “Febbre da One Direction”. Mai.

Per di più si era ritrovata ad intraprendere un percorso che mai prima di quel Natale di due anni prima aveva preso in considerazione: una relazione seria.

Dopo quel Capodanno da ricordare, lei e Louis erano diventati una cosa sola e ben presto Eleanor si era ritrovata in casa Tomlinson a fare le presentazioni con tutte le “sue donne”.

L'affetto che Louis provava per la madre e le sorelle le diede un'ulteriore conferma circa la bellezza dell'anima di quel ragazzo che il destino le aveva fatto trovare un giorno su un anonimo treno, di ritorno a casa.

Ma lei, la sua casa, l'aveva trovata su quel treno, in quegli occhi che ancora la lasciavano senza fiato e che le facevano provare un senso di sicurezza che niente altro al mondo riusciva a darle.

L'aveva trovata in quel sorriso che le aveva fatto conoscere quella che era diventata una seconda mamma, come lo era Johanna per lei, e che le aveva regalato quattro sorelline più piccole a cui fare da esempio e da confidente.

Tutto quello che la gente aveva scritto, detto, alle volte urlato, su di lei, su di loro, all'inizio aveva fatto male, ma ora, dopo due anni dall'avvio di quell'avventura, non la toccava più, perché Louis gliel'aveva detto subito:

-Loro non sanno nulla di noi... Tu sei l'unica a sapere cosa realmente ci lega... Alle volte sembra anche a me di non capirlo fino in fondo...

Era vero: quello che loro condividevano era più di qualsiasi cosa lei avesse mai provato... Era profondo, vero ed assolutamente indissolubile.

E niente o nessuno potrà portarcelo via...”.

Aveva appena finto di salutare Harry, dopo avergli raccomandato di non farsi distrarre troppo dalle bellezze californiane, quando sentì due mani posarsi sui suoi fianchi e trascinarla dolcemente lontano dal gruppo di ragazzi carichi di valige che stava partendo per gli Stati Uniti.

Era arrivato il momento di dirsi addio.

Era arrivato il memento di vedere il suo Uomo dei Piccioni spiccare il volo oltre oceano.

Era arrivato quel momento che Eleanor aveva sperato di evitare fino a quella mattina.

Louis le prese le mani tra le sue, come quella volta sotto il portico, il giorno di Natale, all'inizio di quella che era diventata una meravigliosa storia di amore e amicizia.

Non voleva che lui capisse quanto vederlo andare via le facesse male, come quel vuoto che aveva solo intuito qualche giorno prima, ora si fosse trasformato in una vera e propria voragine.

Ma era più forte di lei: sapere che quegli occhi puri, che erano stati il suo porto sicuro negli ultimi due anni, non sarebbero più stati lì per lei, la stava distruggendo.

Louis- El... Che cosa succede??

Eleanor- Che cosa succede?? Succede che tu te ne stai andando... Stai seguendo i tuoi sogni e per me, forse, non ci sarà più posto... Ma so che devi farlo, perché è giusto che tu sia felice e perché tu e i ragazzi siete destinati a farcela... Voi siete nati per stare su quel palco...

Le parole non riuscivano ad uscire dalla sua bocca, incatenate dalla consapevolezza che tanto, non avrebbero cambiato le cose.

Louis la guardò come mai prima di allora, come se volesse incatenarla a sé con quegli occhi celesti come il ghiaccio.

Louis- Qualsiasi cosa accada, dovunque questa strada mi condurrà, ricordati che tornerò sempre da te... Sempre...

Eccola là, quella parola che aveva fatto cadere tutte le sue barriere una volta e che, anche in quel momento, le diede la sicurezza di cui aveva bisogno.

Sapevano entrambi che sarebbe stato così... Per sempre...


***

Louis

Erano in America da un mese ed Eleanor gli mancava terribilmente, forse anche perché sapeva che Los Angeles, dove si trovava in quei giorni, era una delle città per cui lei avrebbe fatto follie pur di vedere.

Ogni volta che doveva cantare Moments durante i concerti, gli si stringeva il cuore, ma sapeva che lei era lì ad aspettarlo e che quello che stava vivendo lo doveva anche alla sconfinata fiducia che lei gli aveva regalato.

Stavano lavorando al secondo album da un po' di tempo, e quel giorno si sarebbero trovati in studio per registrare qualcosa.

Louis era da un po' che aveva in testa l'idea per una canzone e quella città così magica e piena di energia stimolava ancora di più il suo lato creativo, così, quando tutti si furono sistemati all'interno della stanza insonorizzata, prese un profondo respiro e lasciò che le parole uscissero da sole.

Louis- Voglio fare una canzone sulle ragazze!!

Sentì quattro risate sguaiate irrompere nelle sue orecchie e Niall dire:

Niall- Scusa se te lo faccio notare, Lou: ma tutti i nostri testi parlano di ragazze!

Louis- Idioti!! Voglio dire che è da un po' che ho in mente un testo che parli delle nostre ragazze... Quelle che ci amano nonostante siamo ad un oceano di distanza... Quelle che non si lamentano se ogni mattina, al loro risveglio, ci sentono dire “arrivederci”... Quelle di cui vediamo il sorriso in ogni volto che popola i nostri concerti... Quelle con cui non vorremmo cambiare nulla di ciò che abbiamo... Quelle da cui ritorneremo sempre...

Liam- Mi piace... Ci stavo pensando anche io ultimamente...

Zayn- Potrebbe essere un nostro regalo per loro...

Harry- Credo che lo apprezzerebbero... Se lo meritano...

Niall- Sembra che tu ci abbia pensato parecchio, Lou... Cos'è, hai già anche il titolo?!

Louis- A dire il vero sì... Back For You...


Good Evening, sweetheart!!!

Ecco a voi l'ultimo capitolo di questa storia... *si commuove*

Spero che leggendola abbiate percepito un po' di quello che io ho provato scrivendola: brividi per quella complicità tra Eleanor e Louis; qualche lacrima per quei momenti di difficoltà che ci sono stati; euforia per il momento della realizzazione dei loro sogni... Sarei curiosa di sapere che cosa avete provato voi... =)

Ringrazio tutte coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate... Siete state carinissime =)

Un grazie speciale va a: kikka_93, senza la quale non avrei mai pubblicato questa storia <3... A MRS HORAN PAYNE per aver sentito tutte quelle emozioni che ho sempre sognato di poter trasmettere: stay strong <3... A WeareINFINITE__ perchè ha seguito questo storia riempiendomi di complimenti che mi facevano sorridere ogni volta:grazie mille!!.. Ed anche un grazie a _ Never Say Never _ e isabellaswan96 per le recensioni dolcissime =)

Detto questo, mi dileguo, lasciandovi con due “regali”:

1)tornerò presto con una serie di OS sui ragazzi... Spero leggerete anche quelle =)

2)una foto dei nostri due protagonisti <3

Lots of Love

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