Presi
un profondo respiro poi bussai. Ad aprirmi fu la madre di Lena, che non
appena mi vide mi invitò ad entrare. << Isa
vieni, Lena è al piano di sopra con Mar. >>
Io le sorrisi, era davvero una persona fantastica.
Salii così le scale, che mi portarono alla camere delle due
sorelle, dove trovai le due prese in un’accesa discussione,
cosa non nuova per me.
Vedendole risi, scuotendo le testa. << Disturbo?
>>
Sentendo la mia voce tutte e due si voltarono, concludendo
così il loro litigio.
<< Isa, non sapevo che saresti passata >>
mi disse Lena invitandomi ad entrare.
Io le salutai, poi mi andai a sedere sul fondo di uno dei due letti
dicendo << Devo parlarvi. >>
Vidi Mar voltarsi di scattò e Lena guardarmi incuriosita,
così continuai << Louis mi ha detto tutto.
>>
A quelle parole per poco Mar non soffocò con la bibita che
stava bevendo, poi entrambe le sorelle esclamarono <<
Avanti parla. >>
<< Quello che vi dirò dovrà
rimanere dentro questa stanza, CAPITO?>> dissi
sottolineando particolarmente la parola capito. Non che non mi fidassi
di loro, ma come si suol dire: meglio prevenire che curare.
Entrambe annuirono, diventando serie di colpo ed io più
tranquilla iniziai a raccontare.
Nessuna delle due mi interruppe, ma quando arrivai alla fine vidi Lena
cambiare repentinamente espressione: era preoccupatissima, oltre che
arrabbiata.
<< Isa >> esclamò, infatti.
<< Io capisco che ti piaccia e che tu ti sia affezionata
a lui, ma ti stai cacciando nei guai, in grossi guai. Non voglio
vederti star male o che ti succeda qualcosa, è pericoloso e
questo Mark non mi piace. >>
Mar lanciò la bottiglia vuota allea sorella esclamando
<< Ma stai zitta! >> Poi aggiunse,
voltandosi verso di me. << Isa stai facendo la cosa
giusta, c’erto è pericoloso, ma al cuor non si
comanda! Però stai attenta mi raccomando! >>
Io annui, poi abbassando appena lo sguardo domandai << Mi
odi Lena?>>
<< Ma cosa dici?! Io non ti odierei mai, ma non voglio
che ti succeda qualcosa >> esclamò lei.
D’impulso l’abbracciai facendola scoppiare a ridere.
<< Okay, basta sto soffocando >> disse lei
liberandosi dalla mia stretta.
Passai il resto del pomeriggio con le sorelle, poi verso le sei decisi
di incamminarmi verso casa.
Durante il tragitto intravidi una chioma riccia dall’altra
parte delle strada: era Harry e chiamandolo per farlo fermare corsi
verso di lui.
<< Harry! >>
<< Isa. >>
<< Harry io volevo scusarmi con te. Louis mi ha
raccontato tutto e mi dispiace essermela presa con te, non è
stato giusto, ma ero troppo arrabbiata e.. >>
Lui scosse la testa e con un cenno della mano mi interruppe dicendo
<< Non fa niente.. Adesso capisci perché era
necessario che fosse lui a dirti tutto? >>
Io annui e per alcuni attimi rimanemmo in silenzio senza sapere cosa
dire, poi improvvisamente esclamai << Cambiando discorso:
ti piace Mar, non è vero? >>
<< Cosa?! Io.. >> balbetto Styles
arrossendo.
<
<< Cos’è? >>
<< Aprilo. >>
Quando il riccio aprì il pezzo di carta i suoi occhi si
illuminarono: era il numero di Mar.
<< Grazie Isa! Lena si arrabbierà?
>>
<< Sicuramente, perciò non fatevi scoprire,
almeno per ora. E soprattutto NON DIRE CHE SONO STATA IO A DARTI IL
NUMERO. >>
Lui annui. << So che è più piccola
di me, ma non mi importa, mi piace davvero. >>
Io sorrisi, ero più che sicura che Styles non
l’avrebbe mai fatta stare male.
<< Ora vado, altrimenti mia madre mi ammazza
>> lo salutai stampandogli un bacio sulla guancia, poi
prima di andarmene esclamai << Ah, riccioli d'oro, voglio
sapere tutto. >>
Lo vidi ridere, incamminandosi per la sua strada. Io feci lo stesso.
Improvvisamente sentii delle urla e spaventata affrettai il passo,
probabilmente una persona normale avrebbe cambiato strada, ma non io.
Avevo sempre avuto un innato istinto per i guai e appena ne sentivo
l’odore non potevo non fiondarmici dentro.
Raggiunto l’origine del suono vidi un gruppo di ragazzi e
immediatamente mi nascosi in un cespuglio per osservarli meglio.
Erano in quattro: tre da una parte e uno dall’altra.
Vidi uno dei tre tirare uno spintone al giovane che gli stava di fronte
facendolo cadere a terra e quando entrò nella mia visuale
sentii il sangue gelarsi nelle vene: era Louis.
Senza pensarci due volte uscii dal mio nascondiglio sicuro correndo
verso i quattro.
<< Lascialo stare >> urlai, attirando gli
sguardi di tutti su di me.
<< Va’ via >> disse Louis, dal
suo tono non trapelava emozione.
<< L'hai sentito no? Vattene >> mi
ordinò il ragazzo che aveva spintonato Lou.
Io lo ignorai continuando a fissarlo in cagnesco, non avevo idea di chi
fosse, ma se pensava di farmi paura soltanto perché era
grande e grosso si sbagliava di certo.
<< Io non mi muovo di qui, finche tu non te ne vai
>> risposi, sicura di me stessa.
Lui mi si avvicinò e per un attimo temetti che mi avrebbe
colpita, poi si fermò voltandosi verso Louis.
<< Ti è andata bene questa volta. Quattro
giorni Tomlinson.
Se non avrai quello che mi devi, questa volta nessuno potrà
salvarti. >> Poi se ne andò.
Mi avvicinai per aiutare Louis ad alzarsi, ma lui mi scansò
di malo modo mettendosi in piedi da solo.<< Ma sei
impazzita?! Isa che cazzo fai?! Loro non devono sapere di noi!
>>
<< E che avrei dovuto fare?! Stare lì a
guardare mentre ti pestavano?! Non potevo lasciare che ti facessero del
male di nuovo. >>
<< Adesso sanno di te! Cazzo! >>
esclamò lui, nella sua voce adesso c’era
disperazione. << Basta Isa, devi scordarti di me!
Scordati di tutto! >>
<< Perché? >> sussurrai, poi la
rabbia si impadronì di me e iniziai ad urlare
<< Perché quando sembra andare tutto bene, poi
succede sempre qualcosa?! >>
<< Devi scordarti di me. Fidati, è meglio per
tutti. >>
Scossi il capo in segno di protesta. << Questo
è quello che vuoi tu, ma non io! Io voglio provare ad uscire
con te! Pensi che io non abbia un paura?! Che tutto questo non mi
spaventi?! Bé, mi terrorizza, ma non mi importa!
>>
A quelle parole Louis mi guardò per vari attimi dritto negli
occhi, poi mi si avvicinò prendendomi le mani.
<< E' la seconda volta che mi salvi. E io adesso voglio
salvare te. >>
Lo baciai, incurante del fatto che ci trovavamo in mezzo di strada e
chiunque avrebbe potuto vederci. In quel momento non mi importava di
niente e di nessuno.
<< Mi stai già salvando, te lo assicuro
>> sussurrai e lui mi strinse di più a
sé.
<< Vieni ti accompagno a casa. >>
Ci incamminammo mano nella mano e quando arrivammo davanti casa mia mi
salutò con un bacio, poi se ne andò. Sorrisi
osservandolo allontanarsi, rimasi così immobile fino a
quando non lo vidi sparire, poi entrai in casa.
Ad attendermi trovai mia madre e mio padre seduti a tavola, mi
fissarono seri ed immediatamente intuii che qualcosa non andava.
“Ohi, ohi” pensai. “Guai in
vista.”
<< Isa dobbiamo parlare >>
Io annuii nervosamente sedendomi di fronte a loro e attesi. Per alcuni
attimi nessuno di noi parlò, poi mio padre, dopo essersi
scambiato uno sguardo con mia madre, domandò
<< Da quanto frequenti quel ragazzo? >>
Il mio volto si imporporò per l’imbarazzo, non mi
piaceva parlare di queste cose con loro, così abbassando
appena lo sguardo risposi << Qualche giorno.
>>
Mio padre annui. << Isa mi raccomando, non fare scherzi.
>>
Mentre mia madre aggiunse, sorridendo << Conosco sua
madre, è una bravissima donna. >>
Io ricambia il suo sorriso e felice mi diressi in camera mia, dove
controllai il cellulare: avevo un messaggio di Mar:
-
Isa, Mi sto sentendo con Harry, e anche se lui dice di no, so che sei
stata tu a dargli il mio numero.. Grazie davvero!!! Ps. Lena non
saprà nulla per ora. xx Mar -
Ero davvero felice per entrambi e speravo con tutto il cuore che almeno
loro potessero uscire senza dover stare attenti su chi potesse vederli.
<< Isa, domani sera io e tuo padre non ci siamo a cena,
invita chi vuoi, MA non rompete casa! >>
esclamò mia madre dalla cucina.
Io risi e a mia volta risposi << Okay mamma!
inviterò Lena. >>
Ma nel momento stesso in cui il nome della mia amica si materializzo
nella mia mente ebbi un’idea ancora migliore: avrei invitato
anche Louis e Liam.
Immediatamente inviai un messaggi al mio ragazzo e una risata malefica
mi sfuggi: non avrei detto niente a Lena e volente o nolente sarebbe
stata costretta a passare un po’ di tempo con Payne.
- Hei
Lou, senti io domani sera ho casa libera, quindi pensavo,
perché non venite tu e Liam da me?? Io sento Lena, ma non le
dirò di Liam altrimenti non viene ahahahah xx Isa. -
Aspettai con ansia la sua risposta, che non tardò ad
arrivare.
- Piccola,
certo che ci sono. Come sei perfida, Lena ti ucciderà
ahahahha, lo dico subito a Liam. A domani xx Tuo Louis.-
Sorrisi nel vedere la scritta “tuo Louis“, era
bello poter dire “il Mio ragazzo“, sentirlo davvero
mio.
Subito dopo mandai un messaggio a Lena:
- Bella
Bionda, domani pomeriggio sei da me e anche a cena: casa libera c: -
Anche la sua risposta non tardò
- ahahahh
certo bella c: cuciniamo noi, va bene??? -
Io risi, davvero voleva che cucinassimo?! Non eravamo molto brave come
cuoche e i nostri fallimentari tentativi passati ce lo avevano
dimostrato più che bene.
-Va
bene, se vuoi essere avvelenata bastava dirlo ahahahah. A domani xx -
Ridendo tra me e me andai verso la finestra, dove vidi Harry
sbracciarsi davanti casa mia cercando di farsi vedere.
Incuriosita scesi giù.
<< Ma che fai? >> chiesi ridendo.
<< Non volevo suonare la porta. Smettila di ridere.
>>
<< Dai, dimmi tutto >> lo incitai,
continuando però a sghignazzare.
Le sue guance divennero improvvisamente rosse << Io
domani sera volevo uscire con Mar e mi chiedevo se tu..
Bé... Puoi distrarre Lena? >>
Sorrisi, compiacendomi ancora di più della mia geniale idea.
<< Lena domani sera è da me. Potete andare
tranquilli. >>
Harry sorrise abbracciandomi. << Grazie davvero Isa! ti
devo un favore. >>
<< Uno? >> dissi ridendo.
Lui sbuffò, facendo il finto offeso.
Improvvisamente sentii una voce chiamarmi, entrambi ci voltammo vedendo
Louis correre verso di noi.
<< Oddio, che ci fai qua? >> domandai
stupita.
Lui si avvicino rubandomi un bacio, bacio che però mi fece
venire la pelle d'oca.
<< Io me ne vado, prima di vomiti >>
esclamò Harry, allontanandosi.
<< Sei soltanto geloso Hazza >>
urlò Louis, strappandomi una risata, poi tornando a
dedicarsi a me chiese << Posso restare da te?
>>
Sgranai gli occhi, non mi aspettavo certo una richiesta del genere.
<< E.. come faccio ? Chi lo dice a mia madre e mio padre?
>> Sottolineai la parola padre.
<< E perché devi dirglielo? Salirò
da lì >> rispose indicando la mia finestra.
<< Tu sei pazzo, se cadi io..>>
Louis mi zittì con un bacio. << Posso?
>>
Annuii, anche volendo non sarei mai riuscita a dirgli di no.
<< Vado su, ti aspetto allora. >>
Lui rise. << Farò prima di te. >>
Entrai dentro augurando la buona notte ai miei, poi corsi in camera mia
dove trovai Louis seduto sul mio letto.
<< Sai volare vero? >> dissi sorridendo.
<< Certo signorina. Ti rivelerò un segreto,
sono Peter Pan. >>
Sorrisi chiudendo a chiave la porta, poi mi avvicinai a lui
accoccolandomi tra le sue braccia. << Allora io
sarò la tua Wendy. >>
Lui sorrise dandomi un bacio, un bacio così tenero che
sperai non finisse mai, poi ci sdraiammo sul letto, l’uno tra
le braccia dell’altro.
<< E' tutto così perfetto >>
sussurrai.
<< Tu sei perfetta >> rispose baciandomi di
nuovo.
Rimanemmo per vari attimi in silenzio godendo della nostra compagnia
reciproca. Louis giocò con un mio ciuffo di capelli, mentre
io intreccia la mia mano nella sua libera.
<< Chi lo avrebbe mai detto? Io e te ci odiavamo, invece
guarda qua >>
<< Il destino >> disse semplicemente lui.
Annuii riflettendo sulle sue parole, che strana ironia il destino.
<< Domani sera, cuciniamo io e Lena. >>
Lui mi guardò facendo il finto spaventato. <<
Non mi avvelenerai, vero? >>
Io gli tirai un cuscino ridendo. << Sicuramente lo
farò. >>
Involontariamente il cuscino, dalla sua faccia, deviò fino
ai suoi “gioielli“, facendolo piegare in due dal
dolore, mentre io mortificata esclamai << Lou, scusami!
Ho sbagliato mira, ti ho fatto male? >>
Louis gemette per alcuni attimi e quando mi avvicinai per poggiarli una
mano sulla spalla, lui mi saltò addosso, facendomi il
solletico.
<< Lou, bas-ta. Ti Pre-go >> supplicai tra
una risata e l'altra.
<< La prossima volta stai attenta dove miri, mi servono,
sai? >>
Sorrisi. << Certo ahahah >>
Continuammo a scherzare per un’altra mezzora, poi quando il
sonno ebbe la meglio su di noi ci buttammo sotto le coperte.
<< Buona notte bellissimo >> sussurrai
dandogli le spalle. Lui mi strinse tra le sue braccia e mi
baciò la spalla nuda.
Sentii un brivido percorrere la mia schiena.
<< Buona notte piccola. >>
Sorrisi, aveva un bel suono detto da lui.
Ci addormentammo in quella posizione e sperai che potessimo restare
così per sempre.
Ma
ciaoooo ^^ eccovi un'altro capitolo tutto per voi, ringrazio tutte per
i commenti che lasciate. Dedico questo capitolo a Lena e Mar, che sono
la mia fonte di ispirazione c:
Al prossimo capitolo xoxo Isa