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Autore: Harryette    07/06/2013    17 recensioni
Non mi avrebbe mai amata. Neanche con tutto l'amore del mondo ci sarebbe riuscito.
Eppure c'era qualcosa di estremamente perverso e masochista dentro di me.
Qualcosa che continuava ad urlarmi: ''Annega con lui, vai! Ti sta aspettando da qualche parte negli inferi, pronto a distruggerti''.
[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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ATTENZIONE: GUARDATE QUESTO VIDEO, E' UN TRIBUTO A DEVONNE E MELINDA <3 http://www.youtube.com/watch?v=2zzi3kGxSJ4


‘’E’ SEMPRE MEGLIO BRUCIARE IN FRETTA PIUTTOSTO CHE SPEGNERSI LENTAMENTE’’.
 
CAPITOLO 19
 
ZAYN’S POV

C’era da aspettarselo. Dovevo aspettarmelo, e invece ci avevo creduto. Non so neanche io in che cosa avevo creduto, ma l’avevo fatto.

Ed ora ero distrutto.

Questo succedeva quando ci si legava ad una persona. Le persone deludono inevitabilmente e pericolosamente. Ti tolgono il respiro pian piano, ti succhiano via tutta la tua vita. E poi se ne vanno, senza restituirti assolutamente nulla. Le persone son fatte così, ed e’ inutile illudersi che ne esistano di diverse. Melinda non era e non sarebbe stata mai ‘diversa’. Quando,due giorni prima, Liam era venuto furioso fuori casa mia e mi aveva detto tutto, con un odio profondo nelle iridi, non avevo voluto crederci. Ma una parte di me lo sapeva dall’inizio che Melinda era falsa. Falsa fino al midollo, e soprattutto, completamente e irrimediabilmente bugiarda.

Aveva mentito sin dall’inizio.

Lì per lì, non dissi nulla a Liam. E lui mi lasciò solo. Non ebbi il coraggio di vederla, né di sentirla. La volevo solo fuori dalla mia vita, come tutti gli altri. Ma quella  mattina, a scuola, mi aveva urtato a tal punto che ero scoppiato di rabbia. Ma non verso di lei. Verso di me.

INGENUO.

Mi odiavo perché mi ero aperto, mi ero confidato, con qualcuno che mi odiava forse di più.

La detestavo.

E, sopra ogni cosa, detestavo il fatto che non riuscissi a detestarla. Nemmeno un po’. Nemmeno niente. Io non ero mai stato così. Cosa diamine mi aveva fatto?

Sapevo solo che non volevo rivederla mai più, volevo dimenticarla, e cancellare dalla mia vita il suo ricordo. La scia che aveva lasciato la sua esistenza. E quel silenzio che seguiva ogni volta che pronunciavo il suo nome ,mi inghiottiva. Non conoscevo silenzio più assordante né più rumoroso.

Dal giorno in cui la lasciai, per sempre, non la vidi mai più. O meglio feci finta di non vederla e di non sentire il suo nome. Di non sentire la
gente vociferare nei corridoi, e di non ascoltare le mille strie che si inventavano del perché io l’avessi lasciata. E alla fine, Melinda era passata davvero per una puttanella. Era considerata così da tutti, e forse quella era la mia vendetta. La sera stessa in cui venni a sapere che Melinda ,insieme alla casa discografica di mio padre, avrebbe fatto un’intervista in televisione e avrebbe fatto i provini di ‘’x factor’’ come pupilla della malik’s disco ,mi recai a casa di Emily.

E non per vedere un film e mangiare un trancio di pizza. Dovevo dimenticare ,disperatamente e immediatamente.

 


‘’E’ vero che a volte i chilometri sono un problema. Ma ci sono cose peggiori. Ad esempio, quando hai accanto una persona ma la senti
assente. Perché un luogo lontano lo si può sempre raggiungere, ma un cuore lontano non lo si raggiunge mai’’.

 


MELINDA’S POV
 

UN MESE DOPO

 Mi sembrava impossibile che fossero già passati due lunghissimi anni. 820 giorni fa, morì Devonne nel suo umido bagno. Con una cintura
di cuoi marrone stretta al collo, e la pelle del colore della porcellana. Anche da cadavere era bella. Era maledettamente perfetta, lei.

La sua famiglia non si era ancora ripresa, soprattutto suo fratello, che a 20 anni aveva lasciat l’università perché era caduto in una tremenda depressione. E la sua famiglia era sempre stata anche la mia. Laura era come una madre per me, e Kevin era il padre che non avevo mai avuto. George ,poi, era MIO FRATELLO. E stavo malissimo per loro, dalla morte di Devonne  ero andata a trovarli solo tre o quattro volte, perché non ce la facevo proprio a vederli soffrire, come se io non soffrissi abbastanza. E poi loro erano troppo chiusi a gusci nel loro dolore per accorgersi di me. E li capivo fin troppo. Per questo motivo, quando Laura mi chiamò sul cellulare e mi invitò al ricevimento che aveva dato in onore dei due anni dalla scomparsa della figlia, fui sorpresa. Non era davvero dai Gilbert, dare un ricevimento. Loro erano chiusi, timidi e dignitosi. Non avevano neanche mai pianto in pubblico.

‘Laura ci sarò, di sicuro’.

Sarebbe stato durissimo e lo sapevo bene. Ma dovevo farlo per loro, per Devonne. Quando lo dissi  mia madre, giusto per parlarne con qualcuno, mi disse che sarebbe venuta anche lei.

Infondo voleva molto bene a Devonne, quando era sobria. Forse più di quanto non ne volesse a me. Liam sarebbe venuto a prenderci alle sei, e saremmo arrivati un po’ prima per aiutare Laura e Kevin. Pensai che fosse corretto vestirmi di nero, e convinsi anche mia madre a farlo. Liam era stravolto dal dolore quasi quanto me. Quell’avvenimento aveva portato a galla vecchie sensazioni e vecchi dolori che erano nascosti dentro di noi, ma che non erano mai scomparsi. Anzi, si preparavano a tornare all’attacco ogni volta che si nominava DEVONNE.

Era un po’ quando si nominava ZAYN. Era da un mese che mi evitava,e io avevo preferito lasciar perdere.

Ero convinta al cento per certo che fosse stata Emily ad averlo scoperto, e che glielo avesse subito detto. Non so come l’avesse saputo, ma aveva le sue fonti, e rimaneva sempre una ragazza tosta e caparbia. Ma avevo deciso di dimenticare Malik per quella sera. Per una volta-una sola- Devonne Gilbert doveva essere il mio unico pensiero fisso. Glielo dovevo.

La casa era addobbata con drappeggi e palloncini viola, e anche le scale che portavano al piano superiore erano rivestite con un tappeto dello stesso colore. Quando, verso le sette, cominciarono ad arrivare gli invitati, Laura e Kevin li salutavano e li ringraziavano di essere venuti, molto dignitosamente. Ogni tanto gli scendevano delle lacrime, ma si chiudevano nella loro facciata da bravi padroni di casa. Di tanto in tanto, Liam mi stringeva debolmente la mano. Il ricevimento era appena cominciato ed entrambi non ce la facevamo più.

Quando l’enorme casa si popolò, Laura tenne un discorso, stringendo il braccio del marito. George non l’avevo visto per l’intera serata, e lo capivo. E mia madre, invece, era in giro. Il discorso di Laura non lo sentì. Mi bastò sentir pronunciare dalle sua labbra il nome della figlia per collassare. Non l’aveva mai pronunciato dalla sua morte.

Era troppo per me.

Mi voltai e scappai al piano di sopra. Anche perché giù c’era anche tutta la scuola, e quindi anche Zayn. Seppur non l’avevo visto. E proprio in quel momento non ci tenevo a farlo. Entrai nella camera di Devonne, senza neanche chiudere la porta, e mi gettai a peso morto sul suo letto. La madre e la domestica non avevano toccato nulla. Mai. Il materasso della mia migliore amica era morbido come lo ricordavo. Chissà se aveva ancora il nostro album di fotografie sotto il letto, era da tanto che non lo sfogliavo.

Ce l’avrei fatta?

Sospirai. Avevo bisogno di sentirla in qualche modo, non con le lacrime. Mi accasciai a terra, e guardai sotto il letto. L’album rosa c’era ancora, come sempre, ma la mi attenzione si rivolse ad un cd, lì accanto. Quando lo presi notai che sopra c’era scritto ‘PER MELINDA’. Non l’avevo mai visto. Ne ero sicura. E tutto ciò sembrava un film dell’orrore, dove il morto cerca di parlare con i vivi. Che fosse un segno?

OH ,ANDIAMO MEL, TU NON CREDI A QUESTE COSE.

Dovevo vederlo, anche perché c’era qualcosa che mi spingeva verso il dvd. Solo che da sola non l’avrei mai visto. Chiamai Liam, e con una scusa, lo portai sopra. E fu mentre salivo le scale con lui, che vidi in basso Zayn Malik, che mi fissava e poi voltava subito lo sguardo. C’era un tale clima di tensione tra noi, che guardarlo era diventato insopportabile.

Come se mi bruciassi. Come se lo bruciassi.

Dovevo assolutamente imparare di nuovo ad odiarlo, così sarebbe stato tutto più semplice. Fu Liam a inserire il cd nel dvd e a farlo partire, mentre io ero già seduta sul letto di Devonne, davanti a quella televisione azzurra che le avevano regalato quando aveva compiuto 16 anni Quando il video partì, e vidi il suo volto attraverso lo schermo, mi si riempirono gli occhi di lacrime, e un forte brivido mi provocò la pelle d’oca. Era lì. Davanti a me , di nuovo. Seppur virtualmente. Anche Liam stava tremando, e guardava la tv shoccato. Quando Dev iniziò a parlare, piansi liberamente e silenziosamente. Era da troppo tempo che non sentivo la sua voce melodiosa e sottile. Ma dovevo capire che cosa stava dicendo. Che cosa mi stava dicendo.

‘CIAO MEL. Eh si, sono proprio io. So che ci siamo appena salutate  e potevo parlarti di persona, ma non ne ho avuto il coraggio e perciò ho deciso di registrarti questo video. Non so se faccio bene a dirtelo o meno, ma ho bisogno di parlarne con qualcuno. Liam voglio tenerlo fuori ,perché se lo scoprisse potrebbe perdere il controllo. Io non sono quello che pensi Melinda, non sono per nulla la ragazza popolare e carina della scuola. Quella che si ama e che quando si guarda allo specchio sorride. Io sono…sono solo io. E non sai come vorrei essere più magra, più bella. E ci sto provando. Vorrei tanto essere come te, sai? So che non sarà facile da accettare ma… uso lassativi. Mi infilo anche due dita in gola se con quelli non vomito abbastanza, e non credere che mi stia bene. Io sto male. Sto tanto male. E quando ,oggi, mi hai detto che Zayn  non mi meritava e che aveva fatto bene a lasciarmi in pace, ho annuito ma non ti h creduto. Lui ha fatto bene a lasciarmi, è vero, ma non perché lui non mi merita ma perché sono io che non merito lui. Sono io che non sarò mai abbastanza. Che non sono abbastanza bella. Abbastanza carina. Abbastanza intelligente. Abbastanza magra.  Abbastanza niente. Ed è esattamente questo quello che mi dicono i ragazzi dell’ultimo anno, quei due biondi tanto carini, che sanno essere di un crudeltà incredibile. Mi picchiano quasi tutti i giorni sai? So che è sconvolgente e so che forse penserai che sto scherzando, ma davvero non è così. Perdonami, perdonami perché sono così e perché non riesco a parlarti in faccia. Scusami. E’ che mi sento tanto inutile, e mi vengono in mente pensieri orribili. E le domande che mi frullano in testa sono oscene, e so che non dovrei neanche pensarle ma… SE ME NE ANDASSI, MANCHEREI A QUALCUNO?’.

Lei nel video era in lacrime, e io non ero da meno. Non poteva essere. Mi sentii cadere il mondo addosso, e sentii tutta la sua crudeltà e
tutta la sua malvagità. Il mondo non era un posto adatto per gli angeli, non era un posto adatto per Devonne. E ,giuro, che se me l’avesse detto, l’avrei aiutata. Lo giuro. Liam era un fiume e io un lago

‘PERCHE’ NON ME LO HA DETTO?’ singhiozzai. Stava diventando tutto veramente troppo deprimente.

‘Non lo so. Ma quando trovo quei due biondi dell’ultimo anno giuro che li ammazzo’. Ma c’era qualcosa nella voce di Liam che mi diceva che c’era un altro motivo per cui era così arrabbiato. Come se fosse arrabbiato anche con se stesso.

‘Io…non l’avrei mai immaginato. Giuro che si era sempre comportata bene’ urlai ‘perché Liam? Non era abbastanza sapere che si era uccisa? Dovevamo per forza scoprire anche il VERO ‘perché’? io…mi sento così dannatamente inutile ora’. Lui mi abbracciò e finimmo di lacrimare insieme.

‘Allora non è stata colpa di Zayn’ sussurrai,quando ci staccammo.

‘No’.

‘Liam stai bene?’.

‘Melinda io so chi ha detto a Zayn della vendetta’. Lo lessi nei suoi occhi. Lessi che era colpevole. Lessi che era pentito, ma pur sempre colpevole.

‘TI PREGO LIAM, NON DIRLO’.

‘Mi dispiace, non lo sapevo. Neanche io l’avrei mai immaginato, il perché della morte di Dev. Scusami ti prego’. Mi allontanai di scatto da lui. ‘Non avresti dovuto farlo comunque!’.

Io non sono pentito’.

‘Come cazzo fai a dirlo? Mi hai distrutta Liam, come se non fossi già stata in pezzi!’.

‘No Mel! Tu ora non lo capisci, ma ti ho salvata. E anche se Zayn non c’entra nulla con la morte della nostra migliore amica, l’ha sempre lasciata e fatta soffrire. E’ stato comunque la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ti ho protetta,e sono convinto che un giorno mi ringrazierai’. Allora, per la prima volta, ebbi la potente voglia di dargli uno schiaffo. E non ci pensai minimamente quando lo feci. Lui spostò la testa di lato, ma non disse né fece nulla.

‘Non devi neanche dirlo. IO AMO ZAYN MALIK, ti è così difficile da capire? Anche se mi facesse soffrire, anche se mi picchiasse a sangue, lo
amerei allo stesso identico modo. Ed ora hai avuto la prova che non ha indotto Devonne al suicidio. Il signore è grande e misericordioso! Si
è vero, l’ha lasciata in un modo orribile ma si è pentito ed ha capito il suo errore. Quando stavamo insieme è andato di persona da Emily
per lasciarla, lo sai? Ti basta questo? Non hai prosciugato lui, hai prosciugato me’.

Lui mi guardò sconvolto, tanto che non riusciva neanche più a piangere.

‘Non sai quello che stai dicendo’ sputò.

‘Si che lo so. Mi hai ferito Liam. Tu! Alla fine l’unico che mi ha ferito sei stato tu. Non hai avuto neanche un briciolo di fiducia in me? Credevi che mi uccidessi anche io?’.

‘SI. E non volevo perderti, cazzo!’.

‘BHE’ ,MI HAI PERSO’.


Sul suo volto si dipinse il panico, ed iniziammo a tremare entrambi. Amavo tanto Liam. Ma stavolta aveva esagerato. Ed era difficilissimo per me dire quel che volevo e dovevo dire.

‘Che diavolo vuoi dire?’ mi incitò.

‘Che non voglio vederti mai più. Ti voglio fuori dalla mia vita, per sempre’. Ebbi l’impressione che mi si spezzasse il cuore mentre parlavo. E che fosse lo stesso anche per lui.

‘Ti prego, Mel, non dire così. Non lasciar scorrere tutto per qualcuno che non ti merita. Resta, ti prego’.

‘Non posso’.

Feci per andarmene ma mi fermò con la voce.

‘Melinda io ho bisogno di te. Non andartene’.

Mi voltai lentamente, con gli occhi rossi e lucidi. ‘Anche io avevo bisogno di te. Ma non ci sei mai stato. Credi che sia stato facile per me ammettere di essere innamorata del ragazzo che CREDEVO avesse ucciso la mia migliore amica? Sai quanto volevo che tu mi confortassi e mi dicessi che sarebbe andato tutto bene? Ma tu non ci sei stato, hai preferito voltarmi le spalle. Perciò,ti prego, non sorprenderti ora se faccio lo stesso’.

E quella fu l’ultima cosa che gli dissi prima di andarmene, e speravo di trovare il coraggio per farlo per sempre.

 

°°°

 

‘’Se ami trovi ,da qualche parte, in coraggio di lasciar andare’.

 
L’intervista fissata per martedì, con COSMOPOLITAN, mi sembrava irreale. Era tutto troppo bello per essere destinato a me.

In un mare di negatività, ti sorprendi se trovi qualcosa di positivo.

E non fu neanche così difficile e lunga. Mi sembrò addirittura il contrario. Mi fecero domande su di me, sul mio futuro, su come avessi iniziato a suonare e cantare, e come avessi fatto ad avere un contratto con un delle case discografiche più popolari di Londra.

E io recitai la arte della 17enne felice , che ha tutte le porte aperte e un prospero futuro davanti. E sinceramente speravo fosse così. Mi faceva solo un po’ paura il servizio fotografico, che alla fine venne benissimo. Da quel giorno di settembre niente per me fu più lo stesso. Divenni improvvisamente popolare a scuola, e per strada mi fissavano e mi indicavano tutti. Non era nulla di che, e forse era tutto nella mia testa però. Il mese successivo avrei fatto il provino per ‘x factor’ e speravo che almeno qualcosa mi andasse bene.

Ovviamente evitai e non parlai più con Liam. E Zayn faceva lo stesso con me. A scuola si era addirittura diffusa la voce che avessi avuto un contratto con la casa discografica del padre di Zayn, perché ero andata a letto con lui. E quella era la cosa che mi irritava più di tutte. La musica era la mia vita,e non mi avevano mai sentita cantare, quindi non potevano giudicare. Dovevo parlare con Zayn. E ,quel pomeriggio, mi recai appositamente a casa sua. Mi aprì la madre,e dopo averla salutata cordialmente, mi recai in quella stanza che conoscevo molto bene.

Zayn stava ascoltando musica steso sul letto, e quando mi vide si alzò di scatto. ‘Cosa ci fai qui?’.

CALMA MEL, NON FARTI IMPRESSIONARE DALLA SUA BELLEZZA.

‘Devo chiederti una cosa. Giuro che ci metto tre secondi’.

‘Uno ,due ,tre. Ciao’.

‘Zayn per favore’.

Sospirò .’ Che vuoi?’.

‘A scuola stanno girando strane cose. Dicono che ho firmato un contratto con la ‘malik’s disco’ perché sono venuta a letto con te’.

‘No, sei venuta a letto con me per altro’.

‘Zayn non sto parlando di noi! Ti prego smentisci tutto. Non mi ascoltano. Possono chiamarmi in tutti i modi, ma sono arrivata qui con le mie sole forze. Aiutami, solo tu puoi farlo’.


‘E va bene ti aiuto, ma solo perché sei tu’.

 
 


HOLAAA

SCUSATEMI PER LA MERDA DI CAPITOLO, MA L’ESTATE MI AMMAZZA AHAHHAAHAH çç

ALLORA, QUI SI CAPISCE CHE ZAYN NON HA FATTO NULLA E CHE ERA LIAM LA PERSONA CHE AVEVA DETTO A MALIK DELLA
VENDETTA , MA LO AVEVATE CAPITO J

ANYWAY, CHE NE PENSATE?

VI PREGO NON FATEMI TROPPO UNO STRACCIO :((((

LOVE U

H.

  
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