Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Moonlight Waltz    07/06/2013    1 recensioni
Goku si ritrovò presto a chiedersi come cavolo ci fosse finito in quell'arena, dove fosse e- soprattutto- in quale stramba epoca storica fosse stato catapultato. Il nome del suo anfitrione, Cesare, non smuoveva affatto le sue parecchio discutibili conoscenze.
In alto le platee scendevano fino all'altezza del circuito, che era molto lungo, in cui dovevano gareggiare i partecipanti.
L'imperatore gli aveva spiegato che normalmente lì vi si tenevano le corse sportive, ma in mancanza di altri posti vi si potevano anche ospitare spettacoli teatrali e intrattenimenti vari.
Ecco, per qualche motivo lui si era ritrovato ad essere uno dei partecipanti...
[Fanfiction che partecipa al contest "E se fossi catapultato nel passato?" di Kirame27]
Genere: Comico, Demenziale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chichi, Goku, Goten
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2

 
Goku si ritrovò presto a chiedersi come cavolo ci fosse finito in quell'arena, dove fosse e- soprattutto- in quale stramba epoca storica fosse stato catapultato. Il nome del suo anfitrione, Cesare, non smuoveva affatto le sue parecchio discutibili conoscenze.
In alto le platee scendevano fino all'altezza del circuito, che era molto lungo, in cui dovevano gareggiare i partecipanti.
L'imperatore gli aveva spiegato che normalmente lì vi si tenevano le corse sportive, ma in mancanza di altri posti vi si potevano anche ospitare spettacoli teatrali e intrattenimenti vari.
Ecco, per qualche motivo lui si era ritrovato ad essere uno dei partecipanti di una corsa.

Era uno spettacolo che accadeva di rado quindi, presumibilmente, molte persone sarebbero andate a vederlo: da quel che aveva capito lui doveva completare venticinque giri di quella pista, che misurava almeno tre chilometri in tutta la sua lunghezza secondo il ragionamento molto poco attendibile di Goku, nel minor tempo possibile.
Per lui non c’erano problemi, ma si chiese se un essere umano normale avrebbe retto tutto quello sforzo. Inoltre aveva un solo avversario: uno dei più grandi corridori dell’epoca, un colosso tutto muscoli che avrebbe anche potuto decidere di mettergli i bastoni tra le ruote in qualsiasi modo possibile e immaginabile. Ovviamente valeva anche il contrario, ma per l’ennesima volta il sayan si ritrovò a domandarsi se oltre a somigliargli fisicamente, l’imperatore non avesse anche qualcos’altro di suo. Tipo il suo cervello da mezzo pollo, per esempio.
Eppure per conquistare e mantenere un impero di quelle dimensioni un po’ di sale in zucca doveva avercelo secondo lui.
E invece no, aveva ascoltato alcune delle sue prodezze, sicuramente più grandi di quelle che aveva compiuto lui con il tale e proclamato impero romano, ma anche così aveva deciso di metterlo contro un essere umano e sperare di vederlo sconfitto.

Goku sospirò. Certamente non si trovava lì di sua spontanea volontà: Cesare lo aveva obbligato a partecipare. A sua insaputa aveva organizzato un gioco olimpico a sorpresa che aveva come unici protagonisti lui e quella montagna di muscoli di cui adesso gli sfuggiva il nome.
Va bene, dire che l’aveva obbligato era esagerato, però lui era stato praticamente costretto a partecipare per sfuggire all’orgia di cibo che gli avevano scagliato nuovamente contro!
Goku sospirò di nuovo.

-Flashback-

Cesare sogghignò –Avrei un patto da proporti- annunciò.

Goku lo guardò con occhi colmi di speranza, praticamente scongiurando Marse, Doma, Bacco e qualsiasi altra divinità di cui avesse sentito parlare quel giorno di lasciarlo ritornare a casa. E, soprattutto, di impedire ai cuochi in cucina di trovare nuovi ingredienti per continuare a preparare piatti con cui poi lo avrebbero attaccato.
Sinceramente: non avrebbe mai neanche lontanamente immaginato che prima o poi sarebbe arrivato a odiare il cibo così tanto. Si era dovuto ricredere.

Purtroppo per lui, quasi come se tutti loro volessero fargli un dispetto, Cesare ordinò ai suoi servi di riprendere a cucinare e le portate non si fecero aspettare, arrivando numerose, tanto che alla fine Goku credette quasi di scoppiare.
-Come ti stavo dicendo, avrei un patto da proporti- disse e, vedendo che Goku era ormai al limite, gongolò  –Avrei bisogno che tu prenda il mio posto per un po’ di tempo, ma non mi sembra giusto nei tuoi confronti che tu mi faccia questo favore senza un’adeguata ricompensa. Però allo stesso tempo io non ho voglia di darti una ricompensa, così ho pensato a un accordo: potremmo fare una specie di gara. Se vinci tu, ti aiuterò a trovare un modo per ritornare nel tuo mondo. Se invece perdi resterai qui per sempre e mi sostituirai tutte le volte che vorrò- terminò con un sorriso malizioso.

Goku aveva ascoltato sì e no la metà di quello che aveva detto l’imperatore, ma era comunque riuscito a capire il senso generale del discorso. Sicuramente Cesare si aspettava una risposta immediata, ma il corvino voleva prendersi un po’ di tempo per prendere una decisione: non era nei suoi piani gareggiare con degli umani, di un’altra epoca poi.
Tuttavia l’altro non sembrava del suo stesso parere. Non appena Goku vide che le riserve di cibo si stavano esaurendo nuovamente, con suo immenso sollievo, alcuni servi arrivarono con altri carichi di approvvigionamenti e Cesare diede l’ordine di preparare più pietanze affinché il loro ospite potesse mangiare a sufficienza prima di prendere una decisione così importante.

Maledetto…

La sua passione si era appena trasformata nel suo tallone d’Achille.
Quella fu la prima volta in tutta la sua vita che Goku sentì la necessità di trasformarsi in Super Sayan per polverizzare un essere umano con un’Onda Energetica. E molto probabilmente fu anche l’ultima.
Ovviamente si trattenne e, forse in un gesto dettato dalla disperazione, acconsentì alla proposta dell’altro uomo, che finalmente fece un cenno perché ogni trambusto in cucina cessasse. Così il ragazzo si ritrovò con il volto gongolante dell’altro a due centimetri dal viso felice, perché aveva ragionato e accettato la sua proposta, e fu finalmente libero di ritirarsi nella sua stanza.
Quella notte fece un sogno infame: sognò che l’enorme quantità di cibo che aveva ingurgitato riemergeva dalle profondità del suo essere e si agglomerava attorno a lui per vendicarsi di quello spreco immane. Quando si svegliò aveva ancora i brividi.
Poi, durante la colazione, Cesare gli spiegò in cosa consisteva la gara.


-Fine Flashback-

Era ovvio che Goku gli aveva raccontato la sua vita solo in parte, omettendo completamente le sue origini aliene e le varie battaglie intergalattiche che aveva avuto nel corso degli ultimi anni.
Per questo l'Imperatore non si aspettava minimamente che lui potesse davvero vincere.


-

Quantomeno però gli era stato dato per la competizione un costume più confortevole e decisamente migliore dello smoking e della tunica che era stato costretto ad indossare il giorno prima. Non era qualcosa con cui avrebbe potuto presentarsi nella sua epoca dato che comunque si trovava lo stesso seminudo e avrebbe suscitato scalpore, ma si ritenne abbastanza soddisfatto con il livello di comodità di cui godeva ora.
E anche se alla fine fosse dovuto tornare indietro conciato a quel modo se ne sarebbe fatto una ragione, così come anche su moglie avrebbe dovuto farsela. Aveva dovuto affrontare cose ben peggiori, lui.
Ma ora che ci pensava… durante il massacro del giorno prima a causa della frenesia provocata dai suoi bocconcini il tanto adorato smoking di Chichi si era macchiato di salsa e altre robe strane.
Oh Re Kaio. In quel momento Goku si rese conto che se Chichi non l’avesse ucciso per essere sparito così all’improvviso, sicuramente lo smoking macchiato sarebbe stato la prova del nove. Lei ci teneva molto.
E ad ogni modo aveva motivi a prescindere per voler saltargli al collo.


Si ritrovò quasi a desiderare di non vincere quella gara, ma fu solo la debolezza di un minuto. Ritornando lucido come al solito, si guardò un po’ intorno e vide che la gente stava già iniziando a contendersi i posti disponibili. La gara si sarebbe svolta solo di pomeriggio, ma alcune persone erano venute molto prima per assicurarsi di avere un buon posto. Non capitava mica tutti i giorni che uno straniero venuto da un altro mondo, che tra l’altro era anche identico all’Imperatore, gareggiasse in una corsa riservata ai migliori atleti!
A una seconda occhiata Goku notò anche che la maggior parte delle persone che si trovavano lì erano nobili o, comunque, sembravano esserlo. Non che lui ne sapesse molto, ma era abbastanza sicuro di aver visto individui vestiti in modo simile al palazzo dell’imperatore.
Certo, tanto la plebe sarebbe dovuta stare in piedi negli spalti più in alto a prescindere dall’ora in cui fosse arrivata.

Il tempo alla fine passò rapidamente e l’area si ghermì di gente. In un angolo alcuni uomini avevano pure deciso di fare una piramide umana pur di riuscire a vedere qualcosa. Goku sorrise e si atteggiò un po’: era diventato popolare anche in quel mondo, eh?
Il suo avversario si presentò con un bel po’ di ritardo e mancò poco che fosse squalificato. Proprio come gli era stato già avvertito era un ammasso di muscoli di tipo tre o quattro volte la stazza del sayan.

-Yoh, salve gente. Moscerino, io ti batterò e in un grande corridore mi convertirò- 
Goku rabbrividì, disgustato. Chichi si lamentava sempre del fatto che i suoi figli si abbracciassero a mode strane, tipo il rap o i capelli tinti, come li definiva lei, e ormai era sicuro che gli avesse contagiato la sua avversione per alcune questioni.
I generi di musica erano tra questi, anche se comunque lui non ne ascoltava molta.
Ma si sorprese lo stesso ad ascoltare qualcuno cantare una roba moderna di così infimo livello, come direbbe una certa persona, in quell’epoca. Forse certe abitudini sono più vecchie di quanto si possa credere.


Goku in ogni caso non poté rispondere a quella provocazione perché il fischio dell’arbitro, o almeno ciò che nel suo mondo si sarebbe definito tale, diede inizio alla gara. Il pubblico esplose in un grido di gioia e da alcuni spalti si levarono addirittura delle canzoni di buon augurio, tutte che incoraggiavano rigorosamente Goku. Nessuno si sarebbe mai messo contro la controfigura dell’imperatore e questo l’altro partecipante lo sapeva, così non se la prese a male.

La gara procedeva velocemente e i due concorrenti erano già arrivati tutti e due a undici giri in meno di otto minuti; la folla esplose in un altro grido di esaltazione. Poi però l’ammasso di muscoli decise che voleva finire la gara nel minor tempo possibile e aumentò, anzi triplicò, il passo. Goku, che credeva di stare seguendo il ritmo dell’avversario solamente perché non voleva arrecargli una batosta troppo grande fin dall’inizio, provò a fare lo stesso. Ma il cibo del giorno prima gli era rimasto sullo stomaco e ciò gli procurò un grande svantaggio, lasciandolo indietro di qualche buon centinaio di metri.

Era buffo come proprio lui poco prima avesse disdegnato il fatto di competere con un essere umano e adesso stava proprio per essere battuto da uno di loro, no?
Intanto l’energumeno stava aumentando ancora la velocità mentre invece Goku si sentiva sempre più male e, di conseguenza, rallentava. Ma non poteva lasciarsi vincere, non in quel momento. C’era in ballo il futuro della sua vita.
Anzi, a dir la verità era meglio se non si lasciava vincere proprio in nessuno scontro, dato che dalla maggior parte di loro dipendeva spesso il futuro della Terra.
E per di più questa era una gara in cui avrebbe potuto prevalere facilmente se avesse tirato fuori anche solo una modesta scorta dei suoi poteri, ma non gli sembrava corretto e cercava quindi di farcela con le sole forze di un corpo umano un po’ indebolito.

Si concentrò sempre di più, cercando di accumulare più energia possibile per cercare di vincere il suo avversario senza aver bisogno di ricorrere a “capacità paranormali”, come le chiamava Chichi.

Ma si fece prendere un po’ troppo la mano e, senza accorgersene, si trasformò in Super Sayan. Eh, l’abitudine.
-Yoh, quel tizio è diventato biondo, non è naturale. Ma io vincerò e stenderò quell’animale- provò a rappare l’ammasso di muscoli, ormai pure lui ansimante, ma in questo modo perse ossigeno prezioso che avrebbe potuto impiegare per vincere la gara. Erano quasi arrivati alla fine, mancavano pochi giri.
In ogni caso non avrebbe potuto vincere comunque perché Goku, ormai stufo e pensando che comunque la folla avesse già notato che c’era qualcosa che non andava in lui, si alzò in volo. Tanto, che lui sapesse, nessuna regola glielo avrebbe potuto impedire.
-Yoh, quel tizio vola: è roba da mettersi sotto le lenzuola! -

Il corvino superò facilmente il suo avversario e, con i capelli biondi che fluttuavano giocosamente per aria, finì gli ultimi giri che gli rimanevano in pochi secondi. Una volta arrivato al traguardo si sedette ad aspettare pazientemente l’arrivo del suo avversario per potersi congratulare adeguatamente con lui per l’impegno messo nello scontro, conscio che comunque se fosse stato un normale essere umano non avrebbe mai vinto.
Il pubblico rimase in silenzio, troppo sorpreso, fino all’arrivo dell’altro partecipante.


Quando anche l’energumeno giunse sfinito al traguardo, Goku gli si avvicinò e gli fece i suoi più sinceri complimenti per come si era battuto.
Il pubblico continuava a non dire o fare nulla nel frattempo, tanto era rimasto ammaliato dall’ esibizione del ragazzo. E così lo erano anche l’Imperatore Cesare e i suoi servi, che osservavano tutto a bocca aperta dall’alto del loro podio. Poi quando i due contendenti si strinsero la mano tutti, imperatore compreso, scoppiarono in grida di esultanza molto più vivaci di quelli precedenti.

-Yoh. Questa volta mi hai battuto, ma io non dimenticherò e la prossima volta ti vedrò caduto! -

-Spiacente amico, ma non credo che ci sarà una prossima volta- gli rispose Goku scherzoso, battendo un altro pugno con lui.

-Che cosa intendi? - gli chiese Cesare, che era sceso dal suo podio per porgergli le proprie congratulazioni di persona. Un vero onore.

Goku si voltò sorridente verso di lui –Intendo che questa è l’occasione perfetta per tornare a casa. Riesco a sentire l’aura di tutti i miei amici, mi basterà seguirla-
Cesare non capì a cosa si riferisse, ma annuì lo stesso, solenne. Goku posizionò due dita sulla propria fronte e alcuni dei rappresentanti della plebe scoppiarono a piangere: tutto sommato, a modo loro, si erano affezionati a quella controfigura dell’imperatore.

Poco prima di andarsene la molto avariata memoria di Goku collegò finalmente il nome di Cesare a quello di un avvenimento visto su un libro di scuola. Così il ragazzo fece una raccomandazione importante, che poi il generale dimenticò –Mi raccomando, stai attento se vedi uno dei tuoi figli con un coltello in mano! - e detto questo scomparve.
Nessuno capì mai il significato di quelle parole fino al giorno della morte del grande Gaio Giulio Cesare.

-

Goku si ricordò troppo tardi di aver dimenticato lo smoking nell’altra epoca e purtroppo non aveva più la possibilità di tornarci. Fortunatamente aveva mangiato molto a palazzo, altrimenti avrebbe rischiato una lenta e dolorosa morte di fame al suo ritorno!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Moonlight Waltz