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Autore: Dors    24/12/2007    17 recensioni
Finalmente conclusa!
E con doppio finale, come promesso!
E' il seguito di Shinigami Days ma è perfettamente comprensibile anche se non avete letto la prima parte.
Racconto tutto incentrato su Byakuya, perennemente impassibile, ma in fondo anche leggermente isterico, con un Pairing Yaoi a sorpresa. BUONA LETTURA
"Il mio nome è Kuchiki Byakuya, capitano della 6° divisione..... E sono ufficialmente sull'orlo di una crisi di nervi. Si avete capito bene: io, ghiacciolo, l'abominevole uomo delle nevi (tanto lo so che mi chiamate così quando pensate che io non sia in ascolto), proprio io sto per mettermi ad urlare come una donnetta isterica e magari falciare qualche testa."
Genere: Romantico, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Un pò tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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boducdn Il mio nome è Kuchiki Byakuya, capitano della 6° divisione..... E sono ufficialmente sull'orlo di una crisi di nervi.
Si avete capito bene: io, ghiacciolo, l'abominevole uomo delle nevi (tanto lo so che mi chiamate così quando pensate che io non sia in ascolto), proprio io sto per mettermi ad urlare come una donnetta isterica e magari falciare qualche testa.

E' una reazione comprensibile, sapete? Logicamente consequenziale.
Sarebbe anche la vostra reazione se aveste scoperto le mani zozze di quell'idiota di Kurosaki sulle grazie della vostra sorellina.
E sono sicuro che nemmeno voi sareste resistiti un giorno di più nel Seiretei, almeno da quando si è diffusa questa dilagante stupidità. Sarà per il caldo soffocante d'agosto, sarà perché non c'è molto da fare con gli Hollow, non so perché ma qui sembra che tutti abbiano il cervello atrofizzato.

"Byakushiiiii!!!!!"

Proprio a confermare la mia tesi ecco arrivare Yachiru, come al solito appollaiata sulla spalla di quello psicopatico di Zaraki. Mi volto nascondendo l'esasperazione dietro un' espressione impassibile.

"Si??"

"Matusalemme ci ha concesso due settimane di vacanza"esordisce Kenpachi.

Per la cronaca, Matusalemme è l'onorevole Yamamoto. Grazioso soprannome coniato dal mio vice dopo aver trascorso troppo tempo fra i vivi.
Tornando a noi:....una vacanza? Sto sognando vero? Posso finalmente scappare da questi idioti?

"Più che altro si è rotto ad averci fra i piedi e ha spedito capitani e vice dagli umani"si corregge.

Come non detto.

"In realtà ha detto di tenerci in allenamento con gli Hollow" precisa. Kenpachi ha uno strano concetto di vacanza.

Sollevo impercettibilmente il sopracciglio sinistro. "Suppongo che le belle notizie non siano terminate qui"

Yachiru ridacchia. "Useremo dei gigai, così sarà tuuuutto più divertente. Urahara-chan ci ha anche trovato una casa"

Lo sento...il sangue che gela nelle vene."Cosa??"

"Beh abbiamo pur bisogno di una base"fa Kenpachi. Il suo sorriso si allarga a dismisura. "Prepara i bagagli Kuchiki, ma lascia a casa il pigiamino rosa"mi urla mentre pensa prudentemente a mettere una distanza considerevole fra il suo collo e la mia zampakuto.

Mi allontano da solo con il mio dramma meditando vendetta: Matusalem...ehm....l'onorevole Yamamoto ha passato il segno.

*************
Arrivo al negozio di Urahara con il massimo del ritardo cumulabile,con la speranza che il vecchio si fosse rinsavito e avesse avuto un ripensamento all'ultimo momento.
Urahara mi accoglie con un sorriso caloroso che non ricambio; in fondo l'ultima volta che sono stato qui i vestiti di mia sorella facevano compagnia a quelli di Kurosaki sul pavimento.
Dopo essermi fuso nel mio Gigai, Urahara mi porge una chiave.

"Questa apre la porta del tuo appartamento, gli altri sono già li"

"Bene"commento.

"Byakuya una cosa..."

"Capitano Kuchiki"lo correggo.

"Si capitano. Ricordi di non mangiare banane in pubblico"

"..."

"Capirà"

"Non ne dubito" dico giusto per farlo contento.

Non mi ero accorto di quanto fosse tardi; la luce della luna è mortificata da quella artificiale dei lampioni che costeggiano i marciapiedi; non c'è molta gente in giro.
Seguendo le indicazioni di Urahara arrivo in città; i locali sono stracolmi.
Vorrei bagnare la mia gola con del buon sake ma ad essere sinceri tutta questa musica ad alto volume e le persone che ballano sudate una addossata all'altra mi intimoriscono un pò. Finalmente trovo un posto tranquillo; leggo l'insegna : Gay Bar.
Gay Bar? Bar Gaio?? Sembra un bel posto, così mi decido ad entrare.

L'interno non è male, la luce soffusa viene dalle candele profumate e dalle luci colorate del soffitto; non è particolarmente affollato, un paio di uomini stanno ballando un lento ( mi sembra strano ma non ci faccio troppo caso) , un altro gruppo di tre stanno parlottando su un divanetto nero.

Mi siedo davanti al bancone. Un ragazzo dai capelli di un verde assurdo si para di fronte a me.

"Cosa ti porto, biscottino??" mi chiede.

"Sake" dico un pò seccato per l'appellativo.

Il mio sguardo cade sullo specchio alla mia sinistra; devo dire che Urahara ha fatto davvero un buon lavoro: il Gigai è in tutto e per tutto identico a me, forse anche per questo mi sembra strano vedere il mio corpo in questi vestiti dei terrestri, un jeans scuro molto (troppo) stretto, la camicia nera...

"Ecco a te" la voce del barista richiama la mia attenzione "Sei nuovo di qui, vero?" chiede "Come mai da queste parti?"

Uhhh ma come è loquace il ragazzino. "Lavoro"
Frugo nella tasca, afferro una banconota e spalmandola sul bancone dico "Bastano questi?"

"Con quelli ti puoi anche prendere tutta la bottiglia amico"

"Bene"
Che onore sono stato promosso da biscottino al rango di amico.

Avvicino il bicchiere alle labbra, faccio un breve sorso; questa roba è veramente orribile.
Sento qualcuno avvicinarsi e prendere posto sullo sgabello alla mia destra, lascio ostinatamente il mio sguardo fisso di fronte a me, finché il mio vicino non tossicchia per schiarirsi la voce.

"Ehm....ciao."

Inarco un sopracciglio.

"Sei con qualcuno?"

Si, certo. Non vedi la mia scorta?
Che razza di domanda...
Alla fine mi giro. E' un uomo sulla trentina, alto, biondo, con un sorriso ebete in faccia.

"Io sono Brian."

Brian non lo sa ancora ma ha dell'insalata incastrata fra i denti.

"Sai che sei proprio carino?"

Si, lo so. Ma tu che vuoi?
"Grazie" rispondo, intanto vorrei che qualcosa lo colpisse in testa.

Brian mi mette una mano sulla coscia. "Ti va di fare un giro con me"
La mano scivola verso l'interno.

"TOGLI QUELLA MANO O TI STACCO TUTTE LE DITA" dico scandendo bene le parole.
Se Brian è furbo dovrebbe aver afferrato l'antifona.
La sua mano comincia a salire.
Peccato. Brian non è furbo. Però fortunato si: Urahara mi ha raccomandato di non uccidere nessuno.
Così mi limito a dargli una sberla che ricorderà per il resto della sua misera esistenza.
Ritrae la mano toccandosi la guancia dolorante con l'altra.

Improvvisamente percepisco un reiatsu familiare.

"Kuchiki taichou....che ci fa qui?"
  
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