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Autore: casstheliar    08/06/2013    1 recensioni
Duemiladieci. L'anno in cui si innamorarono.
Duemilaquindici. L'anno in cui le loro vite cambiarono per sempre.
Una storia in cui passato e presente si intrecciano inesorabilmente.

Harry/Louis
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Taylor Swift è perfetta, cazzo, perfetta!", ripeté per l'ennesima volta Harry, prima di dare un morso al suo hamburger: dopo il film, infatti, avevano deciso di cenare in una tavola calda. Louis alzò gli occhi al cielo, si sentiva terribilmente irritato e non era consapevole del motivo. Senza rispondere nulla succhiò dalla cannuccia il suo milkshake alla fragola, annuendo ritmicamente per far capire all'altro che in verità era molto interessato dalle divagazioni su quella ragazza. L'aveva appena vista recitare in quel film: era davvero perfetta come diceva Harry, forse era il genere di donna che faceva al caso suo? Era alta, snella, aveva due occhi azzurri grandi e profondi, dei capelli soffici e biondi. Gli scappò un sospiro, era infastidito da quei pensieri.
"Ehi Lou, Louis? Mi stai ascoltando?"
"Eh? Sì sì è bellissima, sì come dici tu", rispose l'altro distrattamente: non stava più bevendo, ma si divertiva a soffiare nella cannuccia facendo ribollire il contenuto ormai caldo del bicchierone.
"Non mi stavi ascoltando, ok. Ti ho chiesto se ti va di tornare a casa..", Louis alzò le spalle con fare indifferente, "è uguale"
"Ma se te l'ho chiesto!"
"Andiamo, non andiamo. Non cambia nulla"
"Dio Louis sei terribilmente strano e lunatico", Harry si alzò e si mosse verso la cassa, il più grande lo seguì, mettendosi una mano nella tasca posteriore dei jeans ed estraendovi il portafogli.
"Lascia perdere, Lou. Pago io per ringraziarti della tua fantastica compagnia", disse sarcastico Harry, porgendo un pezzo da cinquanta alla ragazza alla cassa. Lo stava guardando, come incantata. Louis dovette distogliere lo sguardo. Uscendo si limitò a mormorare un grazie. Il viaggio di ritorno a casa fu silenzioso come non mai.
"Che hai stasera?", domandò infine il più piccolo, l'altro lo guardò e percepì dal suo sguardo una profonda preoccupazione: colpa sua.
"Nulla, davvero"
"Scusami se ti ho trascinato a vedere quel film, deve essere stato una palla per te, ti prometto che la prossima volta andiamo a vedere qualcosa che piace a te - biascicò, mangiandosi tre quarti delle parole - ma fammi un sorriso, ora". Louis lo guardò sorpreso e impulsivamente gli angoli della sua bocca si allontanarono l'uno dall'altro, aprendosi in un largo e sincero sorriso, "La prossima volta, dici? Ci sarà?"
"Sì ovvio", annuì Harry con convinzione. Louis si sentì, inspiegabilmente, fuori di sé dalla gioia. Salutò il riccio e si infilò nel suo letto, senza mai smettere di sorridere. Magari il tipo di Harry non era la Swift, magari a lui piaceva qualcos'altro. Si ritrovò a pensare così intensamente che il sonno lo abbandonò: si sentiva solo in quella stanza senza Liam e Niall che fino al giorno prima riempivano l'atmosfera con i loro respiri e i loro sogni. Si rigirò nel letto per quelle che gli sembrarono ore, afferrò la sveglia dal comodino: l'orologio segnava appena le due, mancava ancora troppo all'alba. Si alzò dal letto e si trascinò verso la stanza di Harry, strusciando i piedi nudi a terra. Aprì la porta e vide che il ragazzo dormiva beatamente rannicchiato nel proprio lato del letto, letto che fino alla notte prima condivideva con Zayn. Louis si avvicinò furtivamente e impattando il meno possibile con la situazione, si infilò sotto le coperte. Il cuore gli martellava nel petto e in testa aveva in loop sempre la stessa domanda: 'che cazzo sto facendo?'. Confidava nel sonno pesante di Harry, una volta che il sole sarebbe sorto, avrebbe fatto ritorno nella sua stanza, quello era il piano.
"Louis?", mormorò il riccio, girandosi verso di lui, la stanza era in penombra e il ragazzo poté chiaramente vedere gli occhi del riccio che si aprivano stancamente. Gli si raggelò il sangue nelle vene. Rimase in silenzio, sperando che il ragazzo fosse intontito dal sonno, sperando che si riaddormentasse di lì a dieci secondi.
I dieci secondi passarono.
"Louis che succede?"
"Ah ehm ecco - prese tempo, tentando di conferire ordine nella sua mente - non sono più abituato a dormire da solo.. ora tolgo il disturbo", si mise a sedere ma Harry gli afferrò il polso, non lo strinse con forza ma con un'estrema delicatezza, "Rimani pure", mormorò. Louis deglutì, "Sicuro?", si sentiva insicuro come non mai, quella sera stava lasciando il fianco scoperto: le sue emozioni e le sue insicurezze che solitamente celava dietro ad un sorriso strafottente, ora stavano defluendo dal suo corpo. Era inerme in un campo di battaglia senza più nemmeno l'armatura che lo proteggesse.
"Sicuro", Harry gli sorrise e un paio di istanti dopo riprese sonno. Anche Louis si coricò e inaspettatamente si addormentò quasi subito.

La mattina dopo, Louis si svegliò ovviamente prima di Harry. Scese dal letto solo dopo aver guardato per un paio di minuti la faccia del ragazzo che beatamente si godeva il suo sonno. Andò in cucina e mise a bollire l'acqua per farsi un tè. Guardò l'orologio: erano già le undici di mattina. Accese la tv e la sintonizzò su un canale di musica, tenne il volume basso per non disturbare Harry. Era stravaccato sul divano intento a sorseggiare la sua bibita calda quando avvertì i passi del più piccolo.
Harry si stava trascindando lentamente verso la cucina, aveva una mano tra i ricci e si grattava la testa mentre cercava di soffocare uno sbadiglio un po' troppo rumoroso. Louis per poco non si soffocò con il tè bollente, ma Harry sembrò non accorgersene.
"'giorno", mormorò, sedendosi su uno sgabello in cucina. Agguantò la teiera e ne versò il contenuto nella sua tazza preferita.
"Buongiorno", sussurrò Louis con le lacrime agli occhi: il tè bollente gli aveva cotto la gola.
"Fai attenzione a quel tè, scotta da pazzi", aggiunse infine mentre il dolore pian piano sfumava. Si alzò in piedi, aveva una gran fame. Prese alcune fette di pane e le inserì nella toastiera.
"Anche per me, anche per me, Lou", il più grande sorrise e diede i primi due toast al ragazzo che batté le mani, gioioso. Consumarono la loro colazione in silenzio.
"Senti Harry, te la posso fare una domanda?", il riccio gli rivolse un'espressione curiosa, si grattò la spalla nuda ed annuì, "Certo, chiedimi pure"
"Ecco beh di solito, quando dormi con Zayn, cioè in queste due settimane appena passate..", esitò.
"Sì?", lo incalzò Harry, alzando un sopracciglio, sempre più incuriosito.
"Mmh hai dormito così con lui?", col mento indicò il suo corpo. Il riccio si diede una rapida occhiata per poi arrossire violentemente, "Oh cazzo.."
"E sì proprio quello", constatò Louis annuendo, lentamente. Harry si alzò di scatto dalla sedia e corse via, sotto lo sguardo divertito del più grande, che continuava ad addentare il suo toast ricoperto di nutella. Poco dopo il più piccolo tornò in cucina, rosso in viso, indossando una tuta e una t-shirt.
"Scusami", mormorò senza guardare Louis.
"Ti avevo fatto una domanda, comunque", alzò le sopracciglie come per dire 'pretendo una risposta!'.
"Ah sì, no non ho mai dormito così quando c'era anche lui. Ieri sera, pensando che avrei avuto il letto per me, mi sono spogliato completamente e poi.. me ne sono dimenticato", forzò un sorriso, il suo imbarazzo era percepibile al tatto.
"No ma non ti preoccupare", rise Louis di gusto, Harry fece una smorfia e si buttò sul divano.
'E' stato un vero piacere', commentò il più grande nella sua testa mentre raccoglieva i piatti per poi lavarli.

Le guance di Harry si colorarono di rosso come in quel momento, Louis non poté fare a meno di sorridere, compiaciuto.
"Da quel giorno in poi Harry ha sempre dormito indossando qualcosa, voleva il più possibile evitare gaffe del genere", lo prese in giro il più grande.
"Ok possiamo archiviare l'argomento?"
"Sì direi di sì", Harry prese un respiro, la conversazione era incentrata troppo su di sé, non si sentiva per nulla a suo agio. Anche lui avrebbe voluto mettere in imbarazzo Louis ma non gli venne nulla in mente.
"Che avete fatto poi per tutto il giorno?"
"Essenzialmente nulla - rispose Louis - lo abbiamo passato come ogni altro giorno tra tv, videogames, cibo. Quella sera però volevamo uscire.."
"E quindi ho portato Lou in giro per locali, d'altronde conoscevo molto quel posto, molto meglio di chiunque altro"
___
nda
non ho molto da dire in verità, piano piano stiamo entrando nel vivo di questa storiella..
Rinnovo come al solito il mio invito a recensire, mi fareste una personcina davvero felice sì :)

Se volete leggere qualcos altro scritto da me, abbiamo:
confidence
can i take you home

Se volete poi parlare con me fuori da EFP mi trovate su Twitter

Alla prossima, credo mercoledì.
Alexa x

  
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