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Autore: GiuliaComix    10/06/2013    8 recensioni
Serena Potter è la sorella di Harry, i due sono molto uniti sin dalla nascita, ma a causa di alcuni eventi futuri potrebbero separarsi: alcuni di questi eventi comprenderanno la domanda "chi è il vero padre di Serena?". Una storia emozionante e piena di sorprese!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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                                              Litigi e Sorprese di Natale

 

I giorni passarono velocemente, l'autunno ormai stava cedendo il posto all'inverno. Mancavano pochi giorni a Natale, ed Harry e Serena non riuscirono mai ad incontrarsi in privato fuori dalle lezioni. Riusciva soltanto, e sfortunatamente, ad incontrare quell'antipatico di Malfoy, pronto a canzonare Harry e i suoi amici per qualsiasi cosa.
Harry notò che sua sorella, ogni volta che incrociava il suo sguardo, lo distoglieva sempre. La sentiva lontana, cupa e indifferente e, spesso, gli lanciava dei sguardi tristi, delusi e anche con un pizzico di rancore. A parte, ogni tanto, scambiare qualche parola con Ron ed Hermione, con la quale stava incominciando ad andare d'accordo, Serena stava costantemente in compagnia dei suoi compagni Serpverde e, appena passava Harry per farle un saluto o per provare a parlarle, faceva dietro front e cambiava strada. Ad Harry cominciò a sorgere il dubbio che lo stesse evitando – Ma cosa le prende ?- pensava la stessa cosa ogni volta che si voltava, in Sala Grande durante la colazione, il pranzo e la cena, verso il tavolo dei Serpeverde. Lei, dopo quella particolare partita di Quidditch, non si voltò più, neanche per fargli anche solo un piccolo saluto con la mano. Harry non riusciva proprio a capire cosa le stesse succedendo, non si erano mai così allontanati prima d'ora. Quando erano piccoli ed erano ancora ignari di essere un Mago e un Strega, anche se a volte litigavano pesantemente, dopo neanche mezzo giorno ritornavo fratelli ed amici del cuore; spesso si mettevano pure a piangere a vicenda, abbracciandosi e scusandosi all'infinità. Invece, ora, era cambiato qualcosa – Devo risolvere questa faccenda! Almeno vorrei capire perchè si comporta così solo con me!- pensò deciso mentre mangiava la sua bistecca con le patate al forno.
Al tavolo degli insegnanti la cena proseguiva in maniera decisamente più tranquilla rispetto a quella che si stava svolgendo alle tavole degli studenti, sempre presi a chiacchierare durante il pasto, senza neanche avere la pazienza di ingoiare i bocconi più grossi.
Solo un insegnante sembrava più silenzioso ed irrequieto del solito e non era da lui, visto che i momenti del pasto erano gli attimi in cui sembrava avere un viso vagamente più rilassato del normale. Severus Piton mangiava la sua cena e sorseggiava il suo calice di vino ad intervalli di tempo stranamente regolari. Dopo tre bocconi di cibo prendeva il calice di vino rosso e beveva sorsi moderati; tutto continuando a puntare lo sguardo sul tavolo dei
suoi studenti. Soprattuto su una di loro. Aveva gli occhi fissi sulla seconda persona che stava cominciando a ritenere veramente importante per lui. Vedeva Serena, seduta lì, ad un posto diverso dal solito, dando le spalle a tutti i tavoli delle altre Case, che stava giocherellando col cibo con aria malinconica. Da qualche tempo lo faceva molto spesso, soprattutto a cena. Era evidente che in quel periodo dell'anno, verso sera, non aveva molto appetito. Aveva la testa appoggiata ad un mano, mentre con l'altra muoveva la forchetta di qua e di là, senza agguantare cibo; i lunghi ciuffi di capelli neri corvini le cadevano davanti al viso, coprendole metà del volto e un tantino gli occhi, ma non ci voleva un genio per capire quale stato d'animo avesse da qualche tempo. Severus lo capì subito. Qualcosa la turbava, ma non sapeva cosa. Dopo quella partita, nemmeno lui era riuscito ad incontrarla in privato per provare a conoscerla più da vicino: Serena usciva quasi sempre per prima dall'aula dopo ogni fine lezione.
La osservò per molto tempo, stava assumendo un'aria alquanto preoccupata –
Mi sembra di vedere la mia immagine riflessa...- pensò fra sé e sé continuando a scrutare Serena. Severus, da giovane, come anche adesso, era alquanto impopolare a scuola, ma questo non era il caso di sua figlia: lei era stata subito ben voluta dai suoi compagni di Casa, impresa che a lui è sembrata un'Odissea per i primi 3 anni di scuola; lei aveva degli amici anche fra Grifondoro, lui invece in pochi secondi perse l'unica amica che aveva in quella Casa; lei era quasi sempre allegra, solare e la risata fra gli amici era il suo pane quotidiano, anche se aveva avuto la sua parte di vita dura, lui invece era tutto l'opposto, lo era sempre stato, era sempre malinconico, triste e frustrato, solo la sua amica del cuore di Grifondoro era in grado di farlo ridere, quando erano ancora amici.
Severus e Serena avevano molte differenze, ma in quel momento, Severus vide una goccia d'acqua, pericolosamente identica a quella che era lui alla sua età –
Mi domando quale sia il motivo della sua tristezza attuale. Nelle materie, a parte Volo e Storia della Magia, va molto bene. Non ricordo che ci siano state zuffe con altri studenti o con i suoi compagni nelle ultime settimane. E allora....cosa c'è che non va?- pensò serio fra sé e sé mentre sorseggiava il vino.
All'improvviso gli venne un'illuminazione: notò che Serena ed Harry non si erano più rivolti la parola dopo quel giorno della partita. Severus spostò lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro e vide Harry, con volto pensieroso e quasi rammaricato, che osservava il tavolo dei Serpverde, poi abbassò la testa, appoggiando la fronte sulla mano e cercò di concentrarsi sul suo piatto; in quel momento vide Serena voltarsi verso il tavolo di suo fratello, con aria ancora più triste di prima –
Forse ho capito il problema – pensò chiudendo gli occhi.
Dopo aver finito il suo pasto, Severus si alzò per avviarsi verso le sue stanze private. Anche Serena, seguita da Liz, si alzò per tornare in dormitorio; Severus continuò ad osservarla preoccupato –
In questo caso, credo che potrei dare il mio contributo alla situazione – pensò ghignando malignamente.
Prima che potesse uscire dalla Sala Grande, Severus fu fermato per un attimo dalla Professoressa Sprout di Erbologia e anche Capo Casa di Tassorosso.

<< Ehi, Severus. Dai, quest'anno andiamo insieme a fare una passeggiata ad Hogsmeade per Natale! Non puoi passarli sempre tutto solo soletto!>> disse allegra e piena di speranza. La Sprout era una donna non più tanto giovane, bassa e un po' tracagnotta ed aveva sempre avuto una specie di cotta per Piton. Quest'ultimo, però, rimaneva piuttosto disgustato ed inorridito dai tentativi di costei di passare una serata privata con lui.

<< Grazie dell'offerta, ma ho delle faccende da sbrigare.>> disse gelido – Santo Salazar! Che orrore! - pensò al limite del disgusto.

<< Accidenti! Tu hai sempre delle faccende da sbrigare! Dammi retta, dovresti staccare un po' la spina e trovarti una fidanzata! Io avrei un bel regalino per te, pronto per essere scartato! >> disse facendogli l'occhiolino malizioso. Severus sentì scorrere un brivido lungo la spina dorsale al solo pensiero degli intenti sconci, malsani e contorti della collega di Erbologia.

<< Per Salazar, Sprout! Abbi un po' di contegno!>> sbottò al limite della sopportazione.

Quindi si affrettò ad uscire dalla Sala Grande per dirigersi nei suoi appartamenti il più velocemente possibile – Potrei vomitare ! - pensò inorridito portandosi una mano allo stomaco. Poi gli venne in mente un pensiero

Ah, giusto... il regalo. Qualcosa mi verrà in mente, suppongo -

 

 

******

 

A causa di molti compiti e altri allenamenti di Quidditch, né Harry, né Ron, nè Hermione riuscirono a trovare un momento libero per andare a trovare Hagrid. Fortunatamente, la mattina dopo, prima di andare a fare colazione, i tre giovani Grifondoro riuscirono a beccarlo un attimo prima che uscisse dalle mura del castello, perciò gli corsero dietro; avevano qualche domanda da fargli.

<< Buon giorno Hagrid!>> disse Harry.

<< Oh buon giorno ragazzi miei! Ah Harry, complimenti per la tua prima vittoria! Scusami se non te li ho fatti prima, ma subito dopo la partita sono dovuto correre a casa: mi ero dimenticato di spruzzare il Repellente per Lumache Carnivore nella serra della Professoressa Sprout.>>

<< Grazie! Senti volevano dirti una cosa.>>

<< Dimmi pure.>>

<< Ti ricordi quando la mia scopa è impazzita nel bel mezzo della partita?>>

<< AH! E chi se lo dimentica!>>

<< Ecco..è stato Piton. Lui mi stava gettando il malocchio sulla scopa!>>

<< Cosa?! Sono tutte sciocchezze! Perchè mai avrebbe dovuto farlo?!>> sbottò scandalizzato Hagrid.

<< Chi lo sa?! Perchè cercava di superare il Cane a 3 teste ad Halloween?>> ribattè Harry.

<< Chi vi ha raccontato di Fuffi?>>

<< Fuffi?!>> disse Ron.

<< Quel coso ha un nome?!>> domando stupita Hermione.

<< Certo che ha un nome, è mio! L'ho comprato l'anno scorso da un Irlandese che ho incontrato in un pub. L'ho prestato a Silente così poteva fare la guardia a...>>

<< Sììì?!>> lo incitò Harry incuriosito.

<< Accidenti, non dovevo dirlo. Sentite, basta farmi domande! E' una cosa segretissima.>>

<< Ma Hagrid! Quello che Fuffi sorveglia, Piton sta cercando di rubarlo!>>

<< Stupidaggini! Il Professor Piton è un insegnate di Hogwarts.>>

<< Può essere quello che vuoi, ma riconosco una Fattura quando la vedo! So tutto sull'argomento: devi mantenere il contatto visivo e lui non sbatteva le palpebre!>> esclamò decisa Hermione.

<< Esatto! >> disse Ron. Hagrid, da quelle supposizioni, sembrava innervosito.

<< Adesso statemi a sentire, tutti e tre voi! Vi state immischiando in cose che non vi riguardano. E' pericoloso! >> i tre giovani Grifondoro lo stavano ascoltando attentamente << Quello che il Cane sorveglia è una faccenda privata fra il Professor Albus Silente e Nicolas Flamel !>>

<< Nicolas Flamel?>> si chiese Harry.

<< Non dovevo dirlo. Non doveva proprio dirlo!>> sbottò Hagrid andandosene via.

<< Chi è Nicolsa Flamel?!>> disse Harry guardando i suoi amici.

<< Non lo so.>> rispose Hermione un po' abbattuta.

 

 

******

 

Dopo le splendide lezioni tranquille di Incantesimi e Trasfigurazione, ai giovani Grifondoro toccò pure affrontare l'estenuante lezione di Pozioni con l'odioso Professor Piton.

<< Arrrggghh! Oggi non ho la testa per affrontare quello là!>> sbottò insofferente Ron.

<< Pensa a come mi devo sentire io ad andare a lezione da uno che ha tentato di uccidermi.>> rispose Harry.

<< Già, non vorrei essere nei tuoi panni.>>

<< Eheh grazie!>>

Harry, vedendo la mandria di studenti del primo anno di diverse Case, notò l'assenza di una giovane Serpeverde.

<< Ehi sai mica dove è finita Serena?>>

<< No, non mi pare di averla vista. Ma cosa le prende da un po' di tempo? Che miseriaccia le hai fatto, Harry? A parte con i suoi compagni, Serena parla solo con me ed Hermione. Sembra che ti stia evitando!>>

<< Guarda, io non lo so. Non ricordo di averle fatto un torto particolare.>>

Mentre Harry continuava a riflettere sulla causa dell'indifferenza dimostratagli da sua sorella negli ultimi giorni dopo la partita, entrò dentro l'aula di Pozioni e andò a sedersi al suo posto accanto a Ron ed Hermione. Alla cattedra era già seduto il Professor Piton, il quale aspettò con la maggior pazienza possibile che gli studenti finissero di sistemarsi ai loro posti. Poi, una volta finiti gli schiamazzi, si alzò e andò ad appoggiarsi davanti alla cattedra con in mano un foglio di pergamena dove erano segnati i nomi degli studenti con accanto i giorni delle sue lezioni. Iniziò a fare l'appello, facendo scorrere la penna d'oca lungo il foglio, segnando le presenze e le assenze.

<< Mmh mi pare che siate quasi tutti presenti. Per quale motivo la signorina Potter invece è assente?>> chiese rivolgendosi al lato degli studenti Serpeverde.

<< E' da ieri sera che Serena non si sente molto bene e stamattina aveva un po' di febbre. Lei non voleva perdere le lezioni, però l'ho costretta io a stare a letto, signore.>> disse Liz timidamente.

<< Hai fatto bene, signorina Parker. Ci sarebbe stato il rischio che l'esposizione prolungata alle esalazioni dei calderoni avrebbe potuto aggravare la sua condizione. Le consegnerai tu i compiti da svolgere per la prossima lezione, intesi?>> disse calmo.

<< Certo, signore!>>

Piton posò il foglio dell'appello sulla cattedra ed iniziò a camminare avanti e indietro per l'aula.

<< Oggi vi metterò alla prova con la preparazione della Pozione Scacciabrufoli. Sono proprio curioso di vedere che obbrobri riuscirete a creare..questa volta.>> il suo sguardo si spostò sugli studenti di Grifondoro, soprattutto sul povero Neville Paciock: lui aveva il terrore del Professor Piton, perchè era il più scarso della classe e il Professore non perdeva mai occasione per rimproverarlo e metterlo in ridicolo davanti a tutti.

<< Avete raccolto gli ingredienti che vi ho assegnato?>> quasi tutti gli studenti annuirono e mostrarono i due ingredienti che dovevano portare per quella lezione, ovvero 2 aculei di porcospino e 4 lumache cornute.

<< Accidentaccio! Mi sono dimenticato!>> esclamò afferrandosi i capelli un ragazzo di Tassorosso. Quell'esclamazione non sfuggì all'orecchio di Piton.

<< Bene, bene, bene... 10 punti in meno a Tassorosso! E, signor Bane, durante questa lezione starai in punizione a scrivere per 700 volte “ Non devo mai più dimenticare di raccogliere gli ingredienti. Anzi sarà il primo compito che svolgerò prima degli altri “. Vediamo se in questo modo la tua memoria riuscirà lievemente a migliorare ! >> disse sarcastico. La classe si mise a ridere, ma le risate furono subito soppresse.

<< SILENZIO ! Che state aspettando?! Cominciate! >> sbottò acido.

I ragazzi così, su severa richiesta di Piton, iniziarono a preparare la pozione in silenzio. Ogni tanto girava fra i banchi e riprendeva qualcuno che stava svolgendo male la preparazione, inclusi Neville e ovviamente Harry. Infatti, durante una delle solite ricognizioni, si fermò proprio davanti a quest'ultimo più a lungo rispetto agli altri.

<< Potter, ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che tu non abbia la giusta arguzia, e se vogliamo aggiungere anche l'intelligenza, necessaria per avere almeno la sufficienza nella mia materia.>> disse osservando e analizzando alcuni ingredienti tritati e tagliuzzati in malo modo, davanti ad un Harry alquanto irritato

<< Per esempio, questa polvere di zanne di serpente è ancora troppo spessa! E le lumache vanno aggiunte prima degli aculei ! Spero vivamente che, se mai dovessi far bere a qualche mal capitato l'orribile risultato della tua pozione, non ci rimanga secco all'istante! >> sbottò gelido. Harry continuò a fissarlo con lo sguardo ricolmo di odio.

<< Va bene, Professore. La rifaccio da capo allora.>> disse con la maggior calma possibile.

<< Non è necessario, lascia perdere. Non servirebbe a nulla.>> disse calmo ed ironico mentre i Serpeverde, soprattutto Malfoy, si cacciarono a ridere sotto i baffi.

<< E...a proposito, Potter. Tu a cosa tieni di più? Alla vita o alla gloria ? >> domandò scrutandolo profondamente. Harry pareva confuso.

<< Be', ovviamente, alla vita, signore.>> rispose quasi indignato a quella domanda così apparentemente stupida.

<< Ovviamente..tu dici. Non mi è parso così ovvio il tuo interesse per la vita durante la partita di Quidditch.>> disse freddo mettendosi davanti al suo banco riducendo gli occhi neri a due fessure.

<< Cosa?! Che intende dire?! >> Harry si sentì in qualche modo accusato di aver commesso chissà che cosa. Piton si fece ancora più vicino e minaccioso. Gli altri studenti continuarono a seguire "l'interrogatorio" in silenzio.

<< Non fare il finto tonto con me, Potter. Sai benissimo cosa intendo! >>

<< Le assicuro, signore, che non ho la minima idea di quello che sta dicendo! >> Harry cominciò ad alterarsi e stava quasi per rispondere in malo modo.

<< Non osare parlarmi con questo tono, sciocco arrogante che non sei altro! >> Harry cercò di trattenersi dal saltargli addosso e strappargli uno ad uno i capelli, ma non smise di mostrare aria di sfida nei confronti di Piton.

<< Vediamo se riesco a rinfrescarti un po' la memoria, Potter. Quando la signorina Potter, tua sorella, è precipitata dallo spalto e tu sei riuscito a ad afferrarla in tempo, cosa hai fatto dopo,eh?! >> Harry sembrava ancora più confuso di prima.

<< Be'... io l'ho riportata a....a....>> si interruppe di colpo, riflettendo bene su come si era comportato effettivamente dopo averla salavata dalla caduta. Piton ghignò maligno.

<< Appunto. Quindi.. non venirmi a dire che tieni di più alla vita, quando hai pensato bene di inseguire il Boccino d'Oro prima di mettere del tutto in salvo tua sorella! >> gli disse avvcinandosi ancora di più col viso, ricoperto di espressioni una più minacciosa dell'altra. Harry, a quella osservazione, rimase fortemente spiazzato. Detestava ammetterlo, ma Piton aveva ragione e in quel momento capì finalmente la causa del perchè Serena lo stesse evitando. Si sentiva davvero male e uno stupido per come si era comportato nei suoi confronti. In fondo non aveva tutti i torti a non avergli rivolto la parola tutto il tempo. E Piton, con la sua solita grazia, riuscì a farglielo capire.
La lezione continuò tranquillamente, anche se Harry, una volta finita la discussione, rimase piuttosto distratto. Finita la lezione di Pozioni, Harry, fuori dall'aula, fermò un attimo Liz.

<< Ehm..ciao Liz.>> disse timidamente. A parte con sua sorella, Harry si sentiva sempre a disagio a parlare con i Serpeverde.

<< Cosa vuoi Harry? >>

<< Senti...potresti dire a Serena che ho bisogno di parlarle?>>

<< E perchè dovrei farlo? Sono affari tuoi, sbrigatela da solo, no?!>>

<< Sì, lo so, sono stato un vero idiota! Davvero un imbecille patentato!>>

<< Vero.>>

<< Però, per favore, lo sai benissimo che ora mi sta evitando e da solo non riuscirei mai a convincerla, perchè se ne sarebbe già andata da qualche altra parte!>> Liz iniziò un po' a sgelarsi << Ti prego.>> disse dolcemente anche un tantino implorante.

<< Ah! E va bene! Ma solo perchè voglio bene alla mia amica e perchè mi fai pena!>> disse alzando gli occhi al cielo.

<< Grazie mille!>> disse stringendole la mano.

<< Sì sì va bene! Non fare l'inetto ora!>> disse liberandosi dalla presa di Harry e avviandosi verso la sua Sala Comune.

Arrivata in dormitorio, Liz andò a vedere come stava Serena.

<< Ehi, buon giorno dormigliona! Come ti senti? >> disse sedendosi sul bordo del letto accanto all'amica che si era sotterrata sotto il piumino verde.

<< Sto un po' meglio. Però mi sento ancora debole.>> Liz le posò la mano sulla fronte.

<< Mmh hai la fronte abbastanza fresca. Credo che la febbre ti sia passata quasi del tutto. Vieni giù a pranzo? Mangiare qualcosa ti ridarà un po' di energia.>>

<< Sì, fin quì ce la posso fare.>> ridacchiarono entrambe.

<< Ascolta..prima Harry mi ha chiesto un favore.>> Serena la guardava con aria interogativa <>

<< Non mi interessa.>> sbottò acida.

<< Dai, direi che l'hai tenuto sulle spine per un bel po' di tempo. Non sarebbe ora di smetterla e tornare a fare pace? A me è sembrato davvero molto dispiaciuto, anche se al concetto ci è arrivato un po' tardi e grazie al Capo!>>

<< Piton? Che cosa gli ha detto?!>>

<< Be'... di sicuro non gli ha fatto i complimenti per la vitorria a Quidditch. In poche parole gli ha mangiato la faccia per come si è comportato con te.>> Serena non potè trattenere una piccola risata, immaginando il Prof. strozzare di brutto il povero Harry.

<< Quindi, cosa vuoi fare? Andrai a parlarci?>> Serena ci pensò un attimo su.

<< Va bene. Tanto andare avanti così non sarebe servito a nulla. Almeno l'ha capito, anche se con un particolare aiuto. Meglio tardi che mai!>>

<< Giusto! Coraggio, ora vestiti e andiamo a mangiare.>>

<< Ok ! >>

 

******

 

 

Erano le 13.00 e la Sala Grande era colma, come al solito, di maghi e streghe adolescenti di diverse età che si stavano rimpinzzando di deliziose leccornie.
Al tavolo dei Serpeverde, Serena mangiava come era solita fare in quel periodo, ovvero poco e niente, anche se Liz continuava ad incitarla a mangiare di più, senza successo. In quel momento, Harry arrivò alle spalle di Serena.

<< Ciao, sorellina. Mi concedi un secondo, questa volta? >> chiese dolcemente.

Serena annuì senza dire una parola. Si alzò e seguì Harry verso il tavolo dei Grifondoro, seguiti dagli sguardi dei suoi compagni Serpeverde e anche da quelli Grifondoro; anche gli insegnati stavano seguendo la situazione, soprattutto Silente e Piton: Silente era sempre alquanto curioso di sapere come andava il rapporto fraterno fra i piccoli Potter, e non solo quello. Quindi chiedeva sempre e incessanemente di fargli rapporto al povero Professor Piton, il quale, l'ultima volta, gli raccontò delle distenze che stava tenendo Serena nei confronti di Harry a causa di quel piccolo incidente di Quidditch.
Harry e Serena si misero appoggiati al muro, davanti ad una delle enormi finestre.

<< Io...volevo..chiederti scusa, Serena.>>

<< A che proposito?>> disse distogliendo lo sguardo e incrociando le braccia.

<< Lo sai bene perchè >> Serena lo fulminò con lo sguardo, non toccava a lei scusarsi.

<< Ehm..sì..hai ragione. Sono stato davvero un egoista e uno stupido ad essermi fiondato sul Boccino prima ancora di averti riportata sana e salva dai tuoi amici. Ero troppo emozionato all'idea di essere stato scelto come Cercatore dei Grifondoro, insomma avevo proprio la testa fra le nuvole! >> Serena continuò a guardarlo senza parlare, ma intanto il suo volto iniziò a rilassarsi

<< Ho anteposto la mia...gloria.. invece della tua vita. E se ci ripenso, mi verebbe voglia di prendermi a calci nel sedere da quì fino a Londra! >> Serena ridacchiò a quell'immagine

<< L'ho capito tardi e per questo mi sento ancora più male per quello che ti ho fatto passare. Non ho nemmeno considerato la tua attuale fobia dell'altezza e che quel volo ti avrebbe terrorizzata ancora di più del normale.>>

Serena disincrociò le braccia e gli occhi inziarono a farsi lucidi

<< Sì..sono stato davvero un " Potter Pirla "!>> Serena soffocò una risata

<< Vuoi perdonarmi, sorellina?>> chiese timidamente Harry, ma in quel momento gli si era fiondato addosso un peso

<< Certo che ti perdono, sciocco! Sei l'unica persona della nostra famiglia che mi è rimasta. Chi sono io per mandare tutto al diavolo per una scemenza simile?!>> Serena lo abbracciò con una tale forza, tra uno singhiozzo e l'altro, che avrebbe lasciato letteralmente senza fiato il povero Harry.

<< L'unico della nostra famiglia? E gli zii dove li metti?!>>

<< Ma che vadano al diavolo quei Babbanacci del piffero! Zii che non vogliono bene ai propri nipoti e che li tengono solo perchè costretti, non sono degni di far parte di una vera "famiglia " ! >>

<< Ahahah hai proprio ragione!>> rispose Harry stringendosi a sè Serena più forte che poteva.

<< Mi prometti che darai priorità alle cose veramente importanti d'ora in poi?>>

<< Certamente. E tu mi prometti di non cadere mai più dagli spalti?!>>

<< Aahaha sì!>> rispose stringendolo ancora più forte.

<< Ti voglio bene, fratellino.>>

<< Ti voglio bene, sorellona.>> il loro stritolamento fraterno di riconciliazione fu seguito da un enorme boato di assenso da parte dei Grifondoro e anche qualcuno dei Serpeverde.
A Malfoy, invece, venne quasi da vomitare

<< Ma come può quella lì essere una Serpeverde?! E' troppo sentimentale, non può essere una di noi! O sbaglio?!>> sbottò indignato Draco indicando con disgusto Serena. Tiger e Goyle ovviamente davano ragione al loro amico, ma molti degli altri studenti non la pensavano così: non è affatto vero che tutti i Serpeverde devono essere per forza privi di sentimento umano per essere smistati in quella Casa.
Mary, che era purtroppo finita vicino a Draco, spinta dall'esasperazione nel sentire le continue critiche del quel biondino laccato, prese la sua testa e SPLASH glie la ficcò dentro al piatto di purè di patate

<< OH ! Finalmente! Vediamo se ora stai un po' zitto!>> tutta la tavola Serpeverde iniziò a ridere freneticamente, anche Tiger e Goyle si fecero scappare un paio di risate.

<< COME OSATE RIDERE DI ME ?!>> urlò imbarazzato e imbufalito, ma nessuno sembrò intimorito dalla sua reazione. Non poteva essere veramente così minaccioso visto che aveva la faccia ricoperta di purè, che riuscì pure a scompigliargli l'acconciatura dei capelli, ricoperti anch'essi di purè.

<< Smettetela di ridere e venite in bagno a pulirmi! SUBITO!>> ulrò Draco rivolgendosi a Tiger e a Goyle. Così i tre antipatici Serpeverde si alzarono dal tavolo e corsero subito in bagno, accompagnati sempre dalle risate di quasi tutte le tavolate; anche agli insegnati scappò un po' da ridere, perfino al Professor Piton, il quale riuscì a stento a soffocare le risate, anche se riguardava un allievo della sua Casa, ma visto che si trattava dell'odioso Malfoy, lo scherzo era più che accettabile.
I due fratelli Potter, una volta districatisi l'uno dall'altro dall'abbraccio, tornarono a sedersi ai rispettivi posti. Serena, dopo essersi riseduta composta, cominciò di colpo a mangiare abbondantemente e di gusto, col sorriso stampato sul volto.

<< Questa è la nostra Ser! Era ora che cavolo!>> esclamò felice Liz.

Serena poi si voltò verso il tavolo degli insegnanti e il suo sguardo, che in quel momento traspirava una grande dolcezza, cadde sul Professor Piton, il quale sorseggiava il suo calice di vino rosso. Lui ricambiò lo sguardo, alzando il solito sopracciglio.

<< G-R-A-Z-I-E >> scandì a bassa voce verso di lui.

Piton, anche se era ad un certa distanza, riuscì a capiare il labbiale della sua studentessa e le rispose con un pigro cenno del capo in segno di assenso, lasciandosi anche sfuggire un piccolo sorriso. Silente notò tutto quanto, e ne fu davvero felice e orgoglioso.
Finalmente, tutto tornò alla normalità.

 

 

******

 

 

Era la Vigilia di Natale e quasi tutti gli studenti di Hogwarts stavano facendo i bagagli per andare a passare le feste dalle loro famiglie, inclusa Hermione.
Passando accanto all'ingresso della Sala Grande, che era addobbata a tema con 4 enormi alberi di Natale posti agli estremi della stanza e con la neve magica che cadeva candida dal soffitto, Hermione vide Harry e Ron seduti a giocare a Scacchi, con Serena seduta accanto a suo fratello a seguire la partita. Entrò per andarli a salutare prima di partire.

<< Cavallo in E5 >> disse Harry. E lo scacco del cavallo si mosse da solo verso la postazione che gli aveva ordinato.

<< Regina in E5 >> disse Ron. E anche il suo scacco si mosse verso la sua postazione.

<< Eeeee.... SBAM ! >> esclamò Serena, con la testa appoggiata sul tavolo con le braccia incrociate mentre la Regina di Ron distrusse il Cavallo di Harry, proprio sotto gli occhi increduli di Hermione.

<< Ma è una cosa da barbari ! >> esclamò Hermione sconcertata.

<< E' il gioco degli Scacchi dei Maghi >> disse fiero Ron.

<< Io non ci capisco un tubo di Scacchi. Al massimo arrivo fino a Dama.>> disse Serena annoiata.

<< Hai fatto le valige vedo.>> disse Ron.

<< Come avresti dovuto fare anche tu!>>

<< Cambio di programma: i miei hanno deciso di andare a trovare mio fratello Charlie in Romania. Là studia i Draghi.>>

<< Capisco. Trovato qualcosa su Nicolas Flamel?>>

<< Nicolas Flamel? Chi è Nicolas Flamel?!>> chiese Serena.

<< Ah è vero...forse ci stiamo avvcinando a scoprire cosa sta proteggendo il Cane a 3 Teste e può darsi che c'entri un tizio di nome Nicolas Flamel.>> disse Harry.

<< Hei ! Grazie tante per non avermene informata prima! >> sbottò seccata Serena.

<< E come potevo, visto che avevi deciso di non parlarmi nè di vedermi più?!>>

<< Coraggio ragazzi, non mettetevi a litigare. Ora anche Serena lo sà e ci darà una mano nelle indagini, vero?>> disse Hermione.

<< Sicuro! >>

<< Comunque abbiamo cercato dappertutto in Biblioteca, ma non c'è niente che parli di questo accidenti di Nicolas Flamel ! >> sbottò Ron.

<< Però non avete cercato nella Sezione Proibita.>> disse Hermione con aria di mistero

<< Cercate di darci un'occhiata prima che finiscano le vacanze.>>

<< Ora devo andare. Buon Natale ragazzi ! >> si voltò e si incammino verso l'uscita della scuola.

<< Certo che abbiamo avuto davvero una cattiva influenza su di lei!>> esclamò Ron. Harry e Serena si misero a ridere.

<< In fondo potrebbe farle bene un po' di rischio e senso di avventura.>> disse Serena.

<< Eehe già.>>

<< Sentite ragazzi...come faremo ad entrare nella Sezione Proibita senza farci vedere?>> chiese Ron.

<< Non ne ho idea, qualcosa ci inventeremo.>>

Usciti dalla Sala Grande, prima che i ragazzi potessero incamminarsi verso le rispettive Sale Comuni, Harry prese in disparte un attimo sua sorella, Ron si fermò in un angolo ad aspettare l'amico.

<< Ascolta, Serena. Ti devo dire una cosa.>> Serena lo guardò con aria interrogativa.

<< Ti ricordi quando la mia scopa impazzì? Ecco..abbiamo scoperto che è stato Piton. Stava facendo il Malocchio alla scopa!>>

<< Che cosa?! Non è possibile! Che motivo avrebbe per ucciderti?! >> sbottò sconvolta.

<< Pensiamo che voglia rubare la cosa che il Cane sorveglia ! >>

<< Che prove avete per accusarlo !? >> disse quasi rabbiosa.

<< Be' il fatto che ad Halloween è stato ferito alla gamba, infatti l'ha morso quando a tentato di entrare nella botola! E anche il solo fatto he abbia tentato di uccidermi! Queste prove non ti bastano?>>

<< NO! State prendendo un granchio! Io lo conosco bene, non farebbe mai una cosa del genere! >>

<< Tu conosci solo il lato che vuoi vedere del tuo Capo Casa! Ma chi ti dice che non stia mentendo e chi ti stia solo usando per metterti in conflitto con me?!>>

<< Aaaargghhh ! Quanto sei paranoico! >>

<< Non sono paranoico, sono solo realista ! Vedo le cose per quello che sono veramente! >>

<< Allora non riesci a vedere abbastanza bene! Tu non hai la minima idea di come sia il Professor Piton, io invece sì! Ho visto..come è realmente rispetto alla maschera che indossa durante le lezioni! Lui di certo sta proteggendo la cosa nella botola! >>

<< Ma come puoi dirlo con certezza !?>>

<< E' il mio Capo Casa ! E io non farò NULLA per incastrarlo in qualcosa in cui non c'entra per niente! >> disse rabbiosa. E si incamminò a passo veloce e nervoso verso la Sala Comune dei Serpeverde.

Ron, che era rimasto tutto il tempo ad osservare la scena della discussione, si avvicinò e mise la mano sulla spalla di Harry.

<< Accidenti, Harry. Mi dispiace davvero tanto. Ma... te l'avevo detto.>>

<< Posso capirla. Di sicuro anche noi avremmo reagito allo stesso modo se fosse stata la McGranitt ad essere accusata.>> disse con tono deluso, ma anche comprensivo. Così anche i due giovani Grifondoro ritornarono alla loro Sala Comune.
La mattina dopo, il giorno di Natale, Serena non si svegliò col piede giusto, come faceva ormai tutti gli anni quando arrivava quel determinato giorno. I Dursley, ovviamente, quando arrivava Natale, non facevano nè ad Harry nè a Serena un misero regalo, mentre a Dudley ne facevano a centinaia.
Ancora in pigiama, scese in Sala Comune e vi trovò Mary, anche lei rimasta a scuola.

<< Buon giorno Serena! Buon Natale !>>

<< Ciao Mary, buon Natale! Che cosa hai ricevuto?>>

<< Oh..mia madre mi ha mandato questo berretto fatto a mano e qualche Gelatina Tutti i Gusti + 1. Vieni giù, anche tu hai ricevuto qualcosa!>> Serena sgranò gli occhi incredula.

<< Ho..ho ricevuto dei regali?!>>

<< Sì !>> Serena scese di gran foga giù per le scale, stava quasi per ruzzolare giù per quanto era felice ed eccitata. Poi li vide, lì sotto l'albero tutto addobbato, 2 pacchetti regalo, uno tutto nero con un nastro verde e al'altro tutto verde col nastro argentato.

<< OH MIO DIO ! Non avevo mai ricevuto dei regali! >> disse spostando lo sguardo dall'amica ai regali.

<< Davvero?! No, non ci credo!>>

<< Eh purtroppo sì. Dove viviamo mio fratello ed io non siamo molto graditi.>>

<< Che idioti, stupidi Babbani! Dai aprili! Sono curiosissima!>>

<< Ah..ma..aspetta. Non posso aprirli ora.>>

<< Perchè scusa?>>

<< Leggi quì...>> prendendo un biglietto che era stato legato sopra al pacchetto più grosso e mostrandolo a Mary <<... dice che devo scartarli insieme ad Harry in Sala Grande. Immagino che, se ne ha ricevuti, anche lui aprirà i suoi insieme a me.>>

<< Be'?! Allora cosa aspetti?! VACCI SUBITO!>> Serena annuì e corse subito in dormitorio a vestirsi: un paio di jeans neri, una maglietta a maniche lunghe grigia azzurra e una felpina nera e schizzò subito verso la Sala Grande; di sicuro ci sarebbe stato Harry ad aspettarla.
Aveva ragione, appena arrivata all'ingresso della Sala Grande, Serena vide Harry seduto ad uno dei tavoli con in mano due pacchetti regalo.

<< Ciao Harry! Buon Natale!>>

<< Ehi Serena! Buon Natale! Anche tu hai ricevuto dei regali?! Questa giornata va di bene in meglio, vero?!>>

<< Alla grande! Anzi è il giorno più bella della mia vita!>> disse saltellando emozionata.

Poi si sedettero uno davanti all'altro.

<< Coraggio, apri prima i tuoi!>> disse Serena, Harry annuì. Harry scartò avidamente il primo pacchetto: era morbido, ma grande, e la carta che ricopriva il pacchetto era rossa con un fiocco dorato. Scartato il pacchetto, Harry vi tirò fuori il dono.

<< Ma che caspita è?>>

<< Mi sembra..una specie di.. mantello.>>

<< Be' indossalo, vediamo come ti sta.>> Harry indossò il mantello e il suo corpo, a parte la testa che era scoperta, sparì nel nulla.

<< OH.. CAVOLO ! >> esclamò stupita Serena.

<< Il mio corpo è sparito! >>

<< Chi te lo manda?! Ah, guarda, c'è un biglietto!>> Serena prese il biglietto e comincò a leggere << " Questo è il Mantello dell'Invisibilità. Me lo affidò vostro padre prima di morire. Fatene buon uso. Buon Natale " >> Harry e Serena si guardarono negli occhi

<< Per me te lo deve aver mandato il Professor Silente. Pensaci un attimo: chi altri se non lui era così amico di nostro padre tanto da volergli affidare un coso del genere?!>> disse Serena

<< Mmh in effeti il tuo ragionamento non fa un grinza.>>

<< Dai, toglietelo e rimettelo dentro. Un oggetto del genere, a mio parere, dovrebbe essere tenuto fuori dalla portata degli altri.>> Harry si affrettò a rimetterlo dentro alla carta e ad avvolgerlo bene.

<< Dai scarta il prossimo!>> così Harry scartò anche il secondo.

<< E' un maglione! Con una bella H al centro! Me lo manda la mamma di Ron. Che carina è quella donna!>> esclamò Harry contento anche se, questo secondo dono, non era nulla in confronto al primo per lui. Adesso era venuto il turno di Serena.

<< Dai aprili! Sono proprio curioso!>> anche Serena scartò avidamente il primo pacchetto e cominciò da quello più piccolo, per essere ancora più felice per quando andrà a scartare il secondo più grande.

<< E' un libro... >> Serena rimase piacevolmente sorpresa e iniziò a leggere il titolo

<< ..."Manuale Completo dello Studio e della Cura delle Creauture Magiche " .....oh.. santo Salazar... che meraviglia!!! >> esclamò al colmo della felicità. Il manuale era un libro di dimensioni di media grandezza, di colore blu indaco e la copertina aveva ricamato sopra un Unicorno bianco in basso rilievo, che ogni anto si muoveva facendo scinitillare il magico corno e facendo svolazzare la folta criniera argentea.

<< E' splendido questo libro! Non ringrazierò mai abbastanza la persona che me lo ha regalato!>>

<< Ecco... a proposito, chi te lo ha mandato?>>

<< Non ne ho idea, non c'era alcun bigliettino all'interno. Forse me lo ha mandato Silente.>>

<< E come fa a sapere che hai una passione segreta per gli animali ?>>

<< Quando ero stata accompagnata da Piton nel suo ufficio, mi ha vista interagire bene con Fanny, la sua Fenice. >>

<< Però anche Piton ti ha vista. Non è che.....per caso.....>> Harry e Serena si scambiarono uno sguardo complice. Era evidente che avevano pensato la stessa cosa.

<< NAAAAA' ! >>

<< NAAAAA' ! >> dissero entrambi all'unisono.

<< No, non credo proprio. Non sarebbe da lui. E poi che motivo avrebbe per farmi dei regali? >>

<< Non chiederlo a me. Che motivo avrebbe per tentare di uccidermi?!>>

<< E basta con questa storia! >> sbottò annoiata Serena alzando gli occhi al cielo.

<< Scusa, scusa! Era solo per dire. Comunque devi ammettere che per te prova una particolare simpatia.>>

<< Be', sono anche una dei pochi studenti che va benissimo nella sua materia, è normale che gli stia più simpatica rispetto ad altri, no?! >> disse con sarcasmo nei confronti di Harry, che aveva messo su un piccolo broncio << Ma non me lo immagino neanche lontamente spingersi fino a questo punto con uno studente! >>

<< Sì, è di sicuro di Silente. Dai scarta anche l'altro!>> Serena scartò anche il secondo regalo.

<< Oh oh ! Tale fratello, tale sorella! Anche tu hai ricevuto una felpa! Ahahaha!>>

<< Non è proprio una felpa. Mi sembra più una maglietta di flanella.>> Serena aveva ragione: era una maglietta di flanella a maniche lunghe che arrivavano fino a coprire metà dorso delle mani, di color verde marino, con il colletto alto, che faceva da sciarpetta e, sul lato sinistro del petto, vi era ricamata una S stilizzata, con le estremità arricciate a spirale.

<< Guarda.. c'è un biglietto. Leggilo!>>

<< "Spero che questo ti aiuti ad ammalarti meno spesso. Buon Natale " mmmh insolito messaggio di auguri. Però è carino!>>

<< Indossala un po'.>>

<< Eh sì, grazie! E che faccio lo spogliarello natalizio?! >> Harry tirò fuori il Mantello dell'Invisibilità nuovo di zecca e pronto per essere adoperato.

<< Giusto! Fanne buon uso.>> disse Serena. Harry glie lo mise sopra, coprendola dalla testa ai piedi. Serena era completamente sparita. Solo un braccio appariva ogni tanto per posare sul tavolo i vestiti che si era tolta per indossare il nuovo indumento. Una volta finito, Serena si tolse il mantello di dosso e iniziò a guardarsi come le stava la maglietta usando, come pseudo-specchio, un piatto lì vicino.

<< Peeeerò! Ti sta davvero bene, sorellina! Il verde è proprio il tuo colore! Adesso, non sono un esperto in materia, ma ti risalta gli occhi e i capelli.>> Serena continuava a specchiarsi sul piatto.

<< Oh oh! Non sapevo avessi anche un fisico ihihihi!>> disse maligno Harry.

<< Ah ah ah spiritoso! Ha parlato la talpa! >> rispose a tono Serena. In effetti quella maglietta era attilata nei punti giusti: per avere quasi 12 anni, l'esile corpo di Serena si stava sviluppando in fretta e si potevano intravedere un po' la forma del seno, ancora in fase di crescita, e quella dei fianchi; aveva proprio un bel corpicino a clessidra, sempre ancora in fase di sviluppo. Liz aveva colto nel segno: nel fiore dell'adolescenza sarebbe diventata davvero uno schianto! Ma Serena, per come era timida e pudica, non lo avrebbe mai pensato.

<< Però... devo ammettere che mi sta proprio bene bene. E poi è così morbida e coccolosa! >> disse Serena affondando metà faccia all'interno del colletto che teneva ben caldo.

<< Mpf ...femmine! >> sbuffò Harry alzando gli occhi al cielo.

Si era fatto un certo orario e anche durante le vacanze natalizie i professori non aveva dato loro tregua. Infatti avevano una notevole quantità di compiti da svolgere e da consegnare entro il 7 Gennaio, ovvero la data in cui avrebbero ripreso normalmente le lezioni. Quindi Harry e Serena si avviarono verso l'uscita della Sala Grande, dirigendosi verso le rispettive Sale Comuni, con in mano i loro perziosissimi regali.
Anche un'altra persona stava uscendo dalla Sala, ma non per l'ingresso principale, ben sì da un piccolo passaggio segreto nascosto dietro ad uno degli enormi alberi addobbati; era Severus Piton, il quale osservò di nascosto tutta la scena dell'apertura dei regali dei piccoli Potter, rimanendo ben nascosto dietro il medesimo albero di Natale. A parte Harry e Serena, c'erano solo altri due studenti, seduti poco più in là rispetto a loro, quindi non vi era pericolo per Piton di essere scoperto da qualcuno.
Dopo aver visto la felicità che quei due piccoli pensieri avevano fatto nascere sul viso della piccola Serpeverde, Piton ritornò in silenzio alle sue stanze private, con un piccolo compiaciuto e sollevato sorriso stampato sul volto.

 

 

******

 

Però, prima di tornare in dormitorio, Harry e Serena si fermarono a parlare un attimo fuori dall'ingresso della Sala Grande.

<< Serena, adesso che abbiamo trovato il modo per non farci vedere nella Sezione Proibita, ti andrebbe di venire con me a cercare qualche informazione su questo Flamel?>> Serena sembrò abbastanza riluttante.

<< Ecco...io..>> Harry la guardò supplicante <<..io non sono ancora d'accordo sull'accusa fatta al mio Capo Casa, però....devi ringraziare solo il cielo per il fatto che sono curiosa di sapere che diavolo ci sia là sotto!>>

<< Eavvai ! >> esclamò Harry contento.

<< Quando hai intenzione di entrare nella Sezione Proibita? >>

<< Domani notte. Ci vediamo a mezzanotte in punto davanti al quadro del Dr. Jakyll. Ti vengo a prendere io e dopo ci andiamo insieme nascosti sotto il Mantello! >>

<< Ok ! >>

  
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