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Autore: ElyFanty    10/06/2013    0 recensioni
Terza Era. Nediklin e i suoi amici destinati a salvare Helingal, minacciata da una divinità. O forse dall'uomo stesso?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò di colpo, ed era ancora notte. Qualcosa non andava. Sentì il cuore batterle a mille. Il ciondolino pulsava a più non posso. Era normale? Si alzò e corse fuori dalla grotta, prese a camminare nel bosco a piedi nudi. Non sapeva esattamente dove stava andando ma continuò a camminare. Era buio, la luna era coperta da un grosso strato di nuvole, ma lei camminava, senza fermarsi. I rami degli alberi le ferivano la pelle, le pietre le pungevano i piedi e l'aria fredda le gelava il viso. Forse stava sognando. Ma possibile che i sogni potessero sembrare così veri? Arrivò ad una radura, al centro una grande fossa circolare, come un enorme nido. Intorno ad essa crescevano bellissimi fiori luminescenti, dallo stelo sottile quanto un capello, i petali di un azzurro irreale contornati da un nero più scuro della notte stessa, i pistilli bianchi come la neve. Quei fiori illuminavano la fossa, e Nediklin solo ora notò che al centro del nido c'era una sagoma in ginocchio che pronunciava parole di una lingua sconosciuta, una lingua elegante ma allo stesso tempo gutturale. Non era elfico. Quella lingua...quella pronuncia sapeva di ruggito: il ruggito di un drago.

La figura continuava la sua cantilena e i fiori circostanti cominciarono a crescere, a diramarsi creando poco a poco una cupola intrecciata a forma d'uovo. Questa cominciò a brillare sempre più, Nedi socchiuse gli occhi poiché la luce era troppo forte. Tutto divenne bianco. Ad un certo punto si sentì come uno scoppio ed infine l'urlo di un drago che si confuse con la voce di Turphon. -Nediklin! Svegliati!- si issò di colpo. C'erano i due fratelli davanti a lei, avevano l'aria preoccupata. Era confusa, si guardò attorno velocemente e quando capì di essere nella grotta si sdraiò sulle foglie. Si era svegliata di colpo e ora cominciava ad avere dei capogiri ed il cuore le batteva a mille. Era stato solo un sogno. Forse significava qualcosa, o forse era solo frutto della sua fantasia. Turphon si affrettò a dirle

-Hai fatto un brutto sogno?- lei era sdraita, gli occhi che fissavano il soffitto della grotta -Non lo so. Non sono sicura che fosse un sogno.-

Falkos si intromise -Nedi, sbaglio o il tuo ciondolo è più grande?-

Lei prese la perla tra i polpastrelli, era grande quanto l'unghia del pollice!

-Nedi, che cosa hai sognato?- Turphon guardava la perla

con lo stesso stupore del fratello e dell'amica. Lei gli raccontò tutto per filo e per segno.

 

-Nedi, tu hai sognato un tumulo.- prese a spiegare il fratello maggiore.

-Un tumulo è dove nascono i draghi. Forse è quello che dobbiamo cercare.-

-Sì, ma non sappiamo dove si trova. Non sappiamo da dove cominciare.-

-Dobbiamo chiedere in giro se conoscono un posto simile e...-

-Sei pazzo?! Ricordati che siamo stati noi esseri umani a sterminare la stirpe dei draghi. Se chiedessimo in giro dove cercare un tumulo ci taglierebbero la gola!-

Seguì il silenzio. Tutti e tre si guardavano, persi. Senza un indizio, senza un posto da cui cominciare a cercare. Non avevano in mano nulla se non la prova di come far nascere un drago. Nediklin decise.

-Ci arrangeremo. Sappiamo che il tumulo si trova in una radura, quindi in un bosco. Setacceremo tutti i boschi di Farea poi di Gyr, poi di Hert e di Klaria. Troveremo questo tumulo!-

Turphon era sorpreso, non aveva mai visto la sua amica Nediklin così convinta.

-Va bene. Domani cominceremo da qui, dal Bosco di Lea.-

Prima di partire Nediklin voleva restare un po' sola, così andò alle rive del mare di Est, dove sua madre e tutti i cittadini del suo paese furono adagiati sullo specchio dell'acqua. Si sedette sulla calda sabbia, e si mise a pensare. Domani sarebbe dovuta partire e allontanarsi dalla sua terra natia, lasciare i cittadini di Mecreat e tutti i suoi ricordi in quella città. Avrebbe intrapreso un viaggio, forse senza ritorno o forse sarebbe tornata vincente. Il mondo sarebbe stato diverso se la missione sarebbe andata a buon fine. E se avesse fallito? Troppe domande le affiorarono in quel momento. Nedi pensava che ognuno avesse il proprio destino, ogni essere vivente su questa terra ha la sua storia già scritta, così come lei è destinata a riportare in vita i draghi. Ora che sua mamma era morta non aveva più niente da perdere. Forse avrebbe anche dato la vita per questa missione. Le sue idee erano confuse, ma una cosa la sapeva. Domani si sarebbe lasciata tutto alle spalle e avrebbe cominciato la missione. Non perché voleva ma perché doveva! Ogni essere umano aveva uno scopo e il suo era di salvare il mondo di Helingal.

  
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