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Autore: AnnaHazza    11/06/2013    3 recensioni
Claire, Melanie e Victoria, tre ragazze accomunate dalla stessa passione per il calcio, scopriranno come l’amore sia paragonabile ad un partita, bisogna sempre mettercela tutta e fare un buon lavoro di squadra.
Buona lettura!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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                                                                          Chapter One 





Per  gli adolescenti, di qualsiasi nazionalità o religione essi siano, la domenica è il giorno di riposo.
Solitamente ci si sveglia verso mezzogiorno, ci si rilassa o si esce con gli amici mentre la sera ci si prepara psicologicamente per il lunedì, il peggior giorno della settimana che tutti conoscano.
Questo discorso però non comprende Melanie, Claire e Victoria, perché loro, tutte le domeniche mattine disputano importanti partite di calcio.
Quella mattina, in casa Tomlinson, stavano tutti ancora dormendo o meglio, tutti tranne Melanie, la figlia minore.
La ragazza, seduta sulla lavatrice, si stava facendo una maestosa coda cercando di raccogliere l’enorme chioma riccia di capelli che non le dava mai sosta.
Aveva già preparato la sacca da calcio la sera precedente, le mancavano solo i parastinchi che, da circa un’ora, stava cercando senza alcun risultato.
“Dove sono i parastinchi?” sussurrò Mel a sua madre, Johannah Poulston che insieme al marito Mark Tomlinson stava beatamente dormendo.
“Chiedi a tuo fratello” sospirò rigirandosi nel letto.
 Louis era in dormiveglia quando lei, impaziente, aprì tutti i cassetti della camera alla ricerca dei parastinchi.
Suo fratello aveva due anni in più di lei e il loro rapporto era basato su scherzi e battute reciproche che ogni tanto facevano infuriare Melanie.
“Cosa fai?” farfugliò lui ancora nel mondo di Morfeo.
“Sto cercando i miei parastinchi, sai dove sono?” domandò lei scocciata, mancava meno di mezzora alla partita e non era ancora pronta.
“Non lo so” sogghignò il fratello.
A Louis piaceva far infuriare la sorella, diciamo che era il suo passatempo preferito.
“Louis” lo riprese lei “dimmi dove sono o giuro che-”
“Metti i miei” la interruppe lui indicandole l’armadio dove si trovava la sua sacca da calcio.
Sapeva benissimo che era stato suo fratello a nasconderglieli ma Melanie si arrese, non le sembrava proprio il caso litigare di prima mattina così prese quelli di suo fratello, forse un po’ grandi per lei.
“Sappi che entro questa sera devono saltar fuori” rispose Mel tirandogli un cuscino.
Corse giù dai gradini di casa e si diresse correndo verso il campo sportivo, doveva fare il più in fretta possibile o l’allenatore si sarebbe infuriato con lei.
In casa Payne invece l’atmosfera era totalmente diversa, Victoria e suo fratello Liam stavano chiacchierando serenamente.
“Cos’è questa cosa?” sorrise la bionda indicando il bicchiere d’acqua calda, limone e zucchero che Liam le aveva preparato.
“Bevi, questo intruglio eviterà qualsiasi possibile malore ” commentò lui prima di baciarle una guancia “dopo quello che ti sei mangiata ieri sera, non vorrai stare male in campo, vero?”.
“Certo che no” rispose Victoria bevendo tutto d’un sorso.
La serata precedente aveva festeggiato, insieme ai parenti, il diciottesimo compleanno della cugina andando fuori a cena e aveva davvero mangiato il mondo.
Corse in camera a prendere il borsone per la partita, uscì in cortile e lo appoggiò nel bagagliaio della loro auto.
I suoi corti capelli biondi non le permettevano di fare una coda così, con una semplice fascia azzurra, li sistemò all’indietro, evitando che entrassero in contatto con i suoi occhi azzurri.
Appena sua madre Karen e suo padre Geoff furono pronti per partire si diressero anche loro verso il campo sportivo.
Mentre lei giocava in una squadra femminile, suo fratello Liam faceva parte di una maschile e, era capitato qualche volta, che i due si ritrovassero avversari sul campo da calcio.
Victoria, già da un anno, era stata eletta capitano della squadra ma l’arrivo del nuovo allenatore, severo nei suoi confronti, le aveva fatto ricredere nelle sue abilità.
Per Claire, invece, era tutta una situazione nuova, aveva iniziato a giocare a calcio da poco più di un mese ed era determinata a migliorare.
Il padre, Rob Devine, approvava la sua scelta sportiva mentre la madre Jasmine  era contraria, non riusciva a comprendere cosa la figlia trovasse di tanto divertente e femminile nel calcio.
Ma Claire era una ragazza con le idee chiare e già sapeva cosa sarebbe diventata fra qualche anno, una calciatrice d’alto livello.
Non si sarebbe mai arresa nel suo sogno, nemmeno sua madre poteva ostacolarla.
“Cla, fra poco andiamo, finisci in fretta la colazione”  disse suo padre facendole notare l’orario indicando l’orologio attaccato alla parete della cucina.
La rossa prese in fretta una fetta di pane e la portò con se in camera mentre indossava la sua divisa.
Era talmente in ansia da continuare a inspirare ed espirare velocemente mentre la sua testa stava per esplodere, ogni partita la faceva agitare.
Indossò il casco e, insieme al padre, si diresse in moto verso il centro sportivo.  
   
 
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