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Autore: alwaysxpotter    11/06/2013    4 recensioni
Scommetto che nessuno ha mai letto una storia più assurda di questa,e mai ne leggerà un’altra simile. Due anime così diverte: il bene e il male,che si fondono per formarne una sola. Sto parlando di Hermione Granger e Draco Malfoy. Volete sapere come tutto iniziò? Tutto comincia dalla sconfitta di Voldemort..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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‘’LEI FA AL CASO MIO’’
Arrivo ad Hogwarts- 3 ore dopo.
Stanca dal viaggio appena concluso,Hermione si ritira in camera sua senza neanche assistere alla cerimonia di smistamento. Era preoccupata per Draco e non poteva farne a meno. La ormai preside McGonagall ha evitato di chiudere la casa Serpeverde solo per la presenza di Draco. Gli aveva anche proposto di unirsi alle altre case rimanenti a sua scelta,ma come c’era da aspettarselo,Draco giurò che mai si sarebbe unito alla ‘’feccia’’ come era solito a chiamarla. Hermione si addormento con un solo pensiero in testa:doveva far uscire fuori il vero carattere di Draco.
 
Casa Serpeverde- Contemporaneamente.
Draco ribolliva di rabbia. Come aveva osato quella vecchia megera della preside a proporgli di far parte di un’altra casa?! E’ nato per far parte dei Serpverde,cos’ come tutta la sua famiglia prima di lui. Non gli importava se tutti i suoi cari erano morti o fuggiti,lui doveva continuare a seguire il destino creatogli su misura dalla famiglia. E non poteva opporsi. Desiderava parlare con qualcuno per sfogarsi e buttare via tutto il veleno che aveva accumulato nel giorni precedenti. Sapeva già chi faceva al caso suo,ma da buon Malfoy,non doveva assolutamente chiedere aiuto. Anche quella sera nella sua testa regnava il caos più totale. E la Granger era a conoscenza di come mandarlo via. Draco si addormentò quasi immediatamente il viaggio l’aveva stancato parecchio.
 
 
Sala Grande,Tavolo Grifondoro- il giorno dopo.
Hermione si era svegliata felice,non vedeva l’ora di iniziare un nuovo anno scolastico,e da brava alunna era in largo anticipo sullo studio di tutto il programma.
 
 
Sala Grande,Tavolo Serpeverde- stesso momento.
Essendo da solo Draco mangiava in silenzio la sua colazione. Ma,anche se il cibo era tra i suoi preferiti,lo mangiò con svogliatezza e riluttanza. Non vedeva l’ora di avere il diploma per potersi creare con la magia un posto tutto suo. Un altro grande desiderio di Draco era quello,però,di condividere questo suo posto con una persona che potesse capirlo con egli si aspettasse. Dando un’occhiata al tavolo dei Grifondoro per un paio di secondi incrociò gli occhi della Mezzosangue. Si perse,anche se per poco,in un mondo tutto nuovo per lui..dove ogni cosa prendeva una forma e un colore con la presenza di lei. Era un mondo felice dove Hermione voleva condurlo,un momento.. AVEVA DETTO HERMIONE?!? Accortosi di questa gaffe cambiò la direzione del suo sguardo e si dedicò completamente alle sue uova fritte e al suo bacon,l’amore metteva davvero fame.
 
Tavolo dei Grifondoro-due minuti dopo.
La giovane maga con un solo sguardo aveva assorbito tutta l’energia negativa del ragazzo dagli occhi grigio-azzurri. Finita la colazione Hermione si alzò di fretta per poter essere,come sempre,la prima ad entrare nella classe di Pozioni. Non poteva lasciare che Harry continuasse ad essere il ‘’cocco’’ del professor Lumacorno,ovvero il loro insegnante della materia in questione. Ad un tratto svoltato l’angolo del corridoio un braccio la strinse forte e la tirò indietro mentre una mano le copriva la bocca impedendole di urlare dallo spavento. Una volta sotto la luce vide il volto di colui che l’aveva presa in disparte: era Draco.
«Draco cos’è successo?» chiese lei preoccupata.
«Granger,poche domande. Quello che deve parlarti qui,sono io» disse con fare sbrigativo.
«Cosa ti preoccupa? Dimmi tutto» era stranamente tranquilla. Sapeva che non avrebbe mai potuto farle del male.
«Devi darmi una mano in………Pozioni.» non era pronto a parlare apertamente con lei,e quella delle lezioni private di Pozioni gli sembrava un’ottima idea per cominciare a costruire una specie di ‘’rapporto’’.
«Ah,Pozioni..va bene. Vuoi cominciare da oggi le tue lezioni?» era delusa ma non lo diede a vedere.
«Va bene,ma non deludermi Mezzosangue. Il mio voto dipende da te e non mi piacerebbe ricevere meno di A(accettabile)»la minacciò nervoso Draco.
«Malfoy non sei nelle condizioni di minacciarmi,non credi?» sorrise beffarda la Granger..ormai aveva Draco in pugno.
«So come devo parlare con il tipo di gente come te,Granger. Ci vediamo in giro.» tagliò corto Malfoy. Girò l’angolo e se ne andò lasciando Hermione esterrefatta di quanta arroganza possedesse quel ragazzo.
 
Pozioni-10 minuti dopo.
Il professor Lumacorno si aggirava intorno al calderone di Draco disgustato come se avesse un insetto incastrato nei denti. Di tutta risposta il ragazzo si alzò e buttò a terra tutto il contenuto del suo calderone contemporaneamente Hermione si mise in piedi per poi agitare la bacchetta affinché sparisse il disastro ottenuto da Draco.
«Si fermi signorina Granger,credo sia opportuno che il signor Malfoy pulisca da solo e senza la magia il disastro che egli ha combinato.» disse severo il professore.
«Professore potrei aiutarlo?» chiese speranzosa Hermione.
«La prego lei noo!» ribattè disperato il ragazzo.
«E sia,signorina Granger. Grazie a questo tuo gentile gesto Grifondoro guadagna 30 punti. Bene ragazzi,per oggi abbiamo finito la nostra lezione. Buon proseguimento a tutti..specialmente per voi due cari studendit» indicò Draco ed Hermione e fece l’occhiolino ad entrambi.
Rimasero loro due soli. Una classe vuota,un pavimento da pulire e una Mezzosangue da tenere alla larga..o almeno così pensava Draco. Hermione con un incantesimo di appello richiamò a se uno straccio e un secchio pieno d’acqua pronta a mettersi a lavoro. Draco appoggiò la schiena al muro della stanza intento ad ammirare Hermione che puliva al posto suo. Aveva uno sguardo concentrato su quello che stava facendo ma la sua testa era altrove. Lentamente Draco si avvicinò e prese anche lui uno straccio,Hermione ebbe la stessa idea. Le loro mani si toccarono per sbaglio,ma fu il loro primo contatto fisico dopo anni. Entrambi ritrassero le mani imbarazzati al punto che Hermione arrossì e Draco lo notò subito al che disse..
«Come va con lenticchia? ho saputo della vostra piccola ‘’effusione’’ nella camera dei segreti. » era curioso di sapere se tra di loro c’era ancora qualcosa.
«Non c’è niente tra di noi,ma Ron non vuole accettarlo. » disse amaramente.
«Posso capire come si sente..» mormorò piano,solo che Hermione lo sentì.
«Come? Non ho sentito..»  chiese cortesemente lei.
«Volevo dire che..dovreste parlarne e magari chiarire.» cercò di nascondere in fretta l’affermazione fatta prima.
«Ah,spero di farlo un giorno..» delusa dal fatto che Draco non le avesse detto la verità ritornò a pulire,ma subito la voce del ragazzo attirò di nuovo la sua attenzione.
«Hermione..» disse Draco titubante.
«Si?! » era la prima volta che la chiamava per nome,il suo cuore galoppava di gioia e lei non sapeva neanche il perchè.
«Secondo te esiste l’amore eterno?» per una volta in vita sua Draco era sicuro di aver fatto la domanda giusta alla persona giusta.
«Beh,penso di si. Non posso darti una prova certa perché ancora non è vissuto nessuno per raccontarmelo di persona. Posso solo dirti che te ne accorgerai quando lo troverai.» disse tranquilla.
«E come lo capirò?» voleva assolutamente saperne di più,pendeva dalla labbra di Hermione.
«Penserai a lei giorno e notte,se lei sarà con te gli altri per te non esisteranno,lei sarà l’angelo che con la sua presenza ti farà andare in paradiso senza morire.» era confusa e disorientata ma non si sarebbe rimangiata neanche una parola di quello che aveva appena detto.
«..Grazie» sussurrò debolmente il ragazzo.
Hermione si alzò in pieno agitò la bacchetta e tutto ritornò al proprio posto. Quella domanda sarebbe stata il loro piccolo segreto. La giovane maga uscì dalla stanza lasciando Draco solo,ma con la consapevolezza di una cosa: si stava innamorando di lei.
  
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