Capitolo 16
Albus era un codardo. Si sentiva un
codardo. Erano quasi arrivate
le vacanze di Natale e non aveva ancora detto nulla a Scorpius. In
compenso,
lui e Rose stavano migliorando in fretta.
Scorpius ormai maneggiava abilmente
tutte le magie avanzate
e Rose era diventata un’esperta di storia angelica. Erano
tutti e due a buon
punto. Quanto avrebbe voluto che avessero incontrato delle
difficoltà, almeno
Scorpius non sarebbe stato quasi pronto.
Quasi pronto al sacrificio.
-Allora, Scorp, vieni a casa mia per
Natale, vero? – chiese
Rose mentre lei e Scorp andavano da Domenique, per la solita lezione.
Scorpius
la guardò sorridendo.
-Poi vedremo – rispose,
mentre le cingeva le spalle con il
braccio. Rose fece una smorfia, liberandosi dalla stretta
dall’amico.
- Le vacanze iniziano dopodomani,
miseriaccia! Devi darmi
una risposta! -
sbottò la rossa.
Scorpius abbassò lo sguardo e Rose capì quale era
il problema.
-Non preoccuparti, non andremo alla
Tana, ma alla casa dove
viviamo la mamma e io. Probabilmente la Vigilia la trascorreremo con i
nonni,
ma a Natale inviteremo te e Dray e la famiglia di Al a casa.
-Sicura? –
domandò Scorp, mentre apriva le porte della
stanza delle Necessità.
-Sicura – gli
assicurò Rose con un sorriso smagliante.
Entrarono.
La Stanza era trasfigurata come al
solito. Un grande prato
verde sconfinato, con una quercia nel bel mezzo, alla cui ombra stava
seduta
Domenique. La Veela stava facendo yoga, con le gambe incrociate e gli
occhi
chiusi.
Rose e Scorpius si sedettero di
fronte a lei, aspettando che
la Grifondoro uscisse da quello stato di meditazione assoluta. Delle
volte ci
volevano secondi, a volte ore.
Passato qualche minuto,
fortunatamente, gli occhi azzurri di
Domenique si spalancarono, e lei sorrise.
-Ma che puntualità
impeccabile, ragazzi – disse – mi piace
molto. Mantenete questo ritmo, mi raccomando. Allora, oggi parleremo
della
natura dei Venerabili.
-Quindi di Albus? – chiese
Rose, tirando fuori dalla borsa
una piuma e un quadernino, dove teneva tutti gli appunti di storia
angelica.
-Esattamente. Allora, prima della
creazione degli Angeli, il
primo Venerabile, un mago di nome Simon, abitava a Diagon Alley. Era
temuto in
tutto il villaggio, poiché era il primo Rettilofono non
appartenente alla
discendenza di Salazar Serpeverde. Cominciarono a chiamarlo Colui che
Parla
alle Creature della Terra. Era solo un ragazzino, e Fen lo prese sotto
la sua
ala.
-Lo addestrò come si deve
a un mago d’elitè e nel giro di
pochi anni, Simon divenne un mago eccellente e potente. Dovete sapere
che alla
creazione degli Angeli, ognuno dei tre – Fen, la Custode, il
Venerabile –
donarono una parte di loro agli Angeli.
-Il dono più grande fu
quello della Custode, che donò la
propria forza vitale. Fen donò parte dei suoi poteri magici.
Il Venerabile donò
la propria saggezza. Simon era cresciuto in un ambiente ostile, ma era
di
carattere ottimista e gli insegnamenti di Fen lo avevano fatto maturare
prima
del tempo. Per questo la saggezza è un’innata dote
dei Venerabili.
- Simon salvò
più volte il villaggio dai Demoni, anche se
con molta fatica, e la gente cominciò a chiamarlo
Venerabile. Dovete sapere
che, avendo donato una parte di lui ai primi Angeli, Simon
morì quando Perseus
ed Eltanin morirono. Così sempre.
-Ogni Angelo ha una propria Custode e
un Venerabile al suo
fianco, e questi sono inesorabilmente legati a lui.
Scorpius abbassò lo
sguardo. Rose e Albus dipendevano da
lui. Guardò la rossa, che gli sorrideva. E si
sentì colmo di fiducia in sé
stesso.
-Dome? – intervenne il
biondo – Fen ha detto di essere
immortale, e che i Venerabili si resero immortali in un’altra
forma. Quale? –
Domenique sospirò.
-Proprio come noi Custodi siamo
scelte attraverso un legame
naturale che abbiamo con gli Angeli, i Venerabili devono cercare un
Angelo a
cui fare da guida, occuparsi della sua istruzione e aiutarlo anche in
guerra,
se serve. La forma che Simon scelse per rendere immortale lui e la
stirpe dei
Venerabili è la rincarnazione. Molto spesso lo spirito dei
Venerabili sceglie
persone vicine all’Angelo a cui deve fare da guida.
Scorpius annuì, mentre
osservava la penna veloce di Rose che
prendeva appunti.
-Buon Natale! –
gridò Draco, stappando una bottiglia di
champagne, abbracciato a Hermione.
Rose li osservò,
sorridendo. Alla fine avevano optato per
passare il Natale al Malfoy Manor, e avevano invitato anche la famiglia
Potter.
James e Lily erano rimasti a Hogwarts, ma Albus aveva accolto
l’invito.
Draco e Hermione avevano resa
pubblica la loro relazione, scatenando
la felicità dei ragazzi.
In quel momento, dopo il brindisi,
Albus, Rose e Scorpius stavano
per annunciare la natura del biondo.
-Scusate, possiamo avere un attimo di
attenzione? – chiese
Rose. Scorpius era seduto accanto a lei, sorridendo in modo sghembo.
Albus
invece, non sembrava particolarmente felice di render e pubblica la
notizia
della natura sua, di Scorp e Rose.
Ma non appena tutti rivolsero lo
sguardo verso la rossa a
capotavola, Rose sganciò la bomba.
-Scorpius è un Angelo!
– esclamò, portandosi le mani alla
bocca. Hermione mise le mani sul cuore e Draco rimase a bocca aperta.
Ginny
applaudì. Solo Harry aggrottò la fronte, capendo
la gravità della cosa, e
scambiandosi un’occhiata d’intesa con il figlio.
-Quindi… -
incominciò Harry – vuoi sconfiggere i Demoni?
–
chiese Harry. Scorpius si fece serio.
-Certo. È questo il mio
obiettivo. E riscatterò il nostro
nome, papà, te lo prometto – disse al padre. Draco
annuì, guardandolo con
gratitudine e orgoglio.
-E io lo aiuterò!
– annunciò Rose con un sorriso smagliante.
Hermione scattò.
-Non ci pensare nemmeno! Scorpius
è un conto, è potente! Ma
tu sei solo una ragazzina! Nemmeno gli Auror hanno potuto fare qualcosa
contro
quei mostri! – Rose però continuava a sorridere.
-Mamma, se non lo aiuterò,
ne andrà della maggior parte
della mia forza vitale! Sono una Custode, la sua Custode –
indicò Scorpius – e
lo aiuterò, che tu lo voglia o no!
Hermione rimase seria.
-Sei una Custode?
-Sì. E Albus è
un Venerabile, anche lui dovrà aiutare Scorp
e poi…
-Scorpius deve morire! –
esclamò Albus. Il silenzio calò tra
i presenti. Scorpius si voltò lentamente verso il
Venerabile, l’incredulità
negli occhi.
-Ecco, l’ho detto!
– continuò, con le lacrime agli occhi –
Scorpius, per quanto sia infinitamente potente, non potrà
mai farcela contro un
esercito di Demoni!
-E tu me lo dici solo adesso?!
– gridò Scorp, alzandosi,
mentre la rabbia gli graffiava il petto e le sue mani cominciavano a
illuminarsi di azzurro. Albus si concentrò e uno scudo verde
si stagliò intorno
a lui, mentre Scorpius scagliava una fiammata azzurra contro di lui.
-Senti, te lo avrei detto prima, ma
Fen… senti, lui crede
che non sarai mai in grado di sconfiggere un esercito di Demoni da
solo. Vuole
sacrificarti non appena terminerai il tuo addestramento (credimi, gli
duole il
cuore al solo pensiero) per far risorgere Perseus ed Eltanin, gli
Angeli più
potenti mai esistiti.
-Quel bastardo! –
urlò Scorpius, scagliando un’altra
fiammata che corrose lo scudo di Al. Albus cercò di calmarlo
dicendogli:
-Sta calmo! C’è
un modo per evitare il sacrificio! –
Scorpius si rilassò, respirando pesantemente, mentre Rose
tentava di calmarlo e
fulminava con lo sguardo Albus.
-Allora dimmi, prima che ti faccia a
pezzi! – lo minacciò,
estraendo due coltelli dalle tasche posteriori dei jeans e facendoli
roteare.
Albus deglutì. Domenique aveva istruito Rose
all’arte della guerra, e gli aveva
detto che Rose aveva una specie di.. insomma, sì.. di
“talento naturale”.
-C’è un altro
Angelo presente su questo pianeta. Un’altra,
in realtà – disse Albus, con voce tremante
– si chiama Diana. È potente quasi
quanto te, Scorp. Forse con il suo aiuto, e quello della sua Custode,
potremo
farcela.
-E perché non ce
l’avete detto prima? Perché Diana non ha
iniziato il suo addestramento? Sa di essere un Angelo?
-Certo che lo sa – rispose
una voce in fondo alla sala. Fen
era là, guardava i presenti, serio.
-Ma non vuole combattere –
continuò Albus – perché..
-Perché, miei cari
ragazzi, i Demoni sono malvagi, e hanno
tolto a Diana l’unica ragione che aveva per vivere.
L’uomo che amava, il suo
Venerabile. Lei ha provato a vendicarsi, ma non ce l’ha
fatta. E ora vive
spersa per questo mondo, con la sua Custode, in attesa della fine.
Scorpius guardò Rose, e i
suoi occhi di tempesta parlarono
da soli. Strinse la mano della rossa e disse:
-La troveremo. E sconfiggeremo quei
mostri.
È
un capitolo
schifoso, lo so, ma con gli esami scritti che mi perseguitano, non
riesco a
scrivere di meglio. Ma volevo pubblicare qualcosa. Spero che non ci
siano
errori, ho riletto velocemente. Nel caso ci siano, mi scuso.
Un bacio,
Nihal Potter