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Autore: Harryette    11/06/2013    20 recensioni
Non mi avrebbe mai amata. Neanche con tutto l'amore del mondo ci sarebbe riuscito.
Eppure c'era qualcosa di estremamente perverso e masochista dentro di me.
Qualcosa che continuava ad urlarmi: ''Annega con lui, vai! Ti sta aspettando da qualche parte negli inferi, pronto a distruggerti''.
[STORIA IN FASE DI REVISIONE]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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ATTENZIONE: IL CAPITOLO E’ A RATING ROSSO. CHI ODIA QUESTE COSE ,EVITI DI LEGGERE. SE SEI MIA CUGINA: FERMATI! E VI TUTTE, NON MI UCCIDETE VI PREGO.

 

“Ho bisogno di chi resta, non di qualcuno da ricordare.”

 
CAPITOLO 21

MELINDA’S POV

‘Che diavolo vuoi dire?’ domandai, scettica.

L’ultima cosa che volevo fare era parlargli. Mi ero imposta di non rivederlo mai più, e non importava che l’avevo perso per qualcuno cheaveva voluto perdermi. Perché questa è la verità. Che tutti si accorgono che sei importante nel momento esatto in cui te ne vai, o decidi di tagliare i ponti con tutto e tutti. Ed era esattamente quello che desideravo fare in quel momento.

‘Melinda, dimentichiamo tutto. Ti prego dammi una chance per dimostrarti quanto sei importante per me’ sussurrò.

‘Liam non insistere ,basta’. Mi si avvicinò tantissimo, e poggiò la sua mano gelida sulla mia spalla. ‘Ti prometto che non mi intrometterò mai più nella tua vita’. Mi ricordava me. Ma io non volevo essere Zayn. Improvvisamente capii come si sentiva: esattamente come mi ero sentita io, quando avevo parlato con lui.  E sapevo come si sarebbe sentito dopo il mio rifiuto.

‘Liam esci dalla mia camera, subito’.

Liam non sapeva quanto sforzo mi erano costate quelle parole. Capivo che stava soffrendo e che non era d’accordo con la mia decisione, ma quello che fece mi spiazzò letteralmente. Mai e poi mai mi sarei aspettata che mi baciasse. Mai e poi mai mi sarei aspettata di ricambiare il bacio.

Non capii perché lo feci, forse perché mi sentii amata per la prima volta. Amata di quell’amore che non avevo mai ricevuto da nessuno, neanche dai miei genitori, neanche da Devonne, neanche da Zayn. Perché ora era tutto molto più chiaro: Zayn aveva tremendamente ragione quando diceva che non sarebbe mai riuscito ad amare. Perché non sapeva come si facesse , e non si insegna ad amare. Perché era capace di accettare di buon grado tutto quello che eri disposto a dargli, ma non riusciva a dare mai nulla in cambio. Perché Zayn aveva dato tutto il suo amore al fratello, che ora era stato mangiato dai vermi, così come Devonne.

Perché eravamo tutti e due troppo attaccati a qualcuno che non c’era più, e che non sarebbe mai ritornato indietro.Perché l’oscurità deve essere placata e affievolita dalla luce, ma che succede se non c’è luce? Se c’è SOLO buio?

Il bacio con Liam fu dolce e sereno, senza lacrime trattenute, e pensieri negativi. Senza pensare alle conseguenze e senza aver paura di una reazione. Il bacio con Liam fu come tutti i baci che si scambiano le coppie normali, senza richiesta d’aiuto, senza paura di annegare.

E fu anche tremendamente sbagliato.

E lo sapevo, maledetta me, lo sapevo. Anche perché mentre cingevo il suo collo con le mie braccia e passavo le mie dita nei suoi capelli ramati, sentivo dentro le ossa il profumo di Zayn, il suo sapore aspro e maledetto. Mi mancava già dopo una settimana. Mi mancava tutto di lui.

Perfino i suoi demoni.

Ma dovevo dimenticarlo. Stavolta dovevo farlo davvero, perché mi aveva rifiutato più volte, e non potevo soffrire così, per quanto masochista fossi. Quello era troppo anche per me. Dovevo dimenticarmi di lui, e far sbiadire il suo ricordo. Dovevo cancellare dalla mia mente ogni immagine di lui, ogni immagine con lui. Dovevo lavarmi fino a strapparmi la pelle a pezzi, pur di far scomparire il suo odore. Dovevo sturarmi le narici con l’acido. Dovevo dimenticare il suo tocco freddo sulla mia pelle, i suoi baci umidi sul mio collo.

DOVEVO VOLTARE PAGINA.

DOVEVO DIMENTICARE.

E chissà, magari il metodo di Zayn funzionava.

‘Melinda, io…’ iniziò Liam, quando ci staccammo.

‘Shh’ lo zittii ,con un dito sulle labbra. ‘Liam, stà zitto e baciami’.

Comunque, ero la persona e l’amica peggiore di questo mondo.

 

°°°

 

Dopo alcuni minuti, spinsi Liam sul mio letto, e mi arrampicai su di lui, con una gamba da un lato e l’altra dall’altro. Lui si lasciò sbottonare la camicia a quadri neri e rossi, e mi aiutò a sfilargliela. Con le mie mani gli accarezzai tutto il torace muscoloso, per poi baciarlo di nuovo, stavolta con molta più foga. Lui mi spinse sotto, salendomi sopra e sfilandomi il top, per poi avvicinare la testa nell’incavo del mio collo e succhiare avaramente. Eppure era incredibilmente dolce anche quando mi faceva un succhiotto.

Gemetti e lui mi seguì poco dopo. Con la mano destra accarezzava delicatamente la mia pelle. Profumava di vaniglia. Persino fare sesso con lui profumava di vaniglia. Avvolsi le mie braccia attorno al suo bacino e lo avvicinai di più  a me, ricambiando il favore e facendogli un succhiotto a mia volta. Lui sorrise. Solo che io fui molto più violenta, e sentii il sapore del suo sangue ,dopo pochi secondi. Maledizione, anche il suo sangue aveva il sapore del miele! Non potei fare a meno di paragonarlo a quello di Zayn, ovviamente molto più aspro. Il sangue di Zayn Malik era il sangue di un diavolo trovatosi per sbaglio in paradiso, quello di Liam era il sangue di un angelo
nell’inferno.

Strinsi il suo bicipite fino a farmi le nocche bianche. La mia era una richiesta d’aiuto, e sapevo che alla fine l’avrei chiesta a Payne, solo che non avrei mai immaginato il modo. Ero in reggiseno, con solo un jeans, e lui lo stesso. Fu allora che gli sbottonai la cerniera del pantalone nero a cavallo basso, e glielo sfilai lentamente. Gemette. Salii di nuovo sopra di lui, come se fosse un gioco, e davanti ai suoi occhi, mi sedei e mi sbottonai da sola il reggiseno verde, facendolo cadere a terra.

Lessi nei suoi occhi il desiderio, non appena mi vide mezza nuda. Ma non avevo ancora finito.

Mi alzai dal letto e mi posizionai dinanzi a lui. Mi sfilai il jeans, e molto lentamente, anche le mutandine. Lui rimase a dir poco sconvolto dal mio comportamento, e lessi nei suoi occhi…ansia. Si alzò anche lui dal letto, senza aspettare che lo raggiungessi, e mi si lanciò letteralmente addosso, sbattendomi contro il muro e baciandomi con foga.

Poi, gli sfilai il pantalone.

 

°°°

 

Liam era appena entrato dentro di me, dopo due ora di preliminari.

Eravamo stesi sul mio letto, con un semplice lenzuolo rosa a coprirci, e lui nascondeva la testa fra i miei capelli biondi. Aveva incrociato le nostre dita, perché aveva paura di farmi male.

‘Sta tranquilla, non ti faccio male’.
 
No ,per favore. Tutto ma non quella frase. Mi pervase un senso di vuoto incredibile.

‘Liam , per favore, fammi male’. Lui mi guardò sconvolto e dubbioso. ‘Cosa?’.

‘Fammi male, ti prego’. Non disse più nulla, ma non mi fece male comunque. Avevo sopportato molto di peggio,e quello non era proprio nulla al confronto. Piansi lo stesso. Ma non per il dolore, anche se Liam non se ne accorse, e credendo che fosse perché mi stesse facendo male, uscì subito da me. Non appena lo vidi in faccia piansi ancora di più e lo strinsi a me. Lo strinsi forte, e quello non era un semplice abbraccio.

Erano delle scuse.

‘Liam, voglio sentirti, rientra ti scongiuro’.

Lo dovetti convincere per un bel po’, ma alla fine obbedì. E dopo molte lacrime, raggiungemmo l’orgasmo insieme, solo che dalla mia bocca non uscì nessun gemito. Neanche più lacrime, dai miei occhi. Perchè mentre venivo, avevo ansimato ‘Zayn’.

 

°°°

 

‘’ Ti cercavo per averti. E più ti trovavo, meno eri mio’’.

 

ZAYN’S POV

 

Non ricordavo neanche quale fosse il suo nome. Emily a casa non c’era. Aveva i capelli rossi, era magrissima, e potevo spezzarla. Ma non mi interessava. Entrai dentro di lei con una violenza incredibile, anche dopo che lei mi disse ‘sto tranquilla, ma non farmi male’. Forse fu quella frase a farmi scattare. O forse ero ritornato ad essere il solito vecchio me. Crudele e puttaniere. Senza Melinda non ero nessuno. Ma era meglio essere nessuno, che essere qualcuno per lei.

Lei urlò e pianse fino allo sfinimento, supplicandomi di uscire. Ma non la stavo ascoltando, e non l’avrei mai fatto. Era solo una puttana, non meritava alcun tipo di rispetto. Quando uscii da lei, senza che nessuno dei due fosse venuto, la vidi rossa anche in viso, con gli occhi rossi e gonfi, e le mani tremanti. Con la voce rotta, mi sussurrò ‘sei un mostro’, prima di raccogliere i suoi vestiti e andarsene, senza neanche prendersi i soldi.

Fanculo. Non avevo neanche dimenticato un bel cazzo di niente.

 

°°°

 

MELINDA’S POV

 
Morire.

‘’Sta morendo’’.

Che significato aveva quel verbo? Che voleva dire?

NESSUNO MUORE DAVVERO SE VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA.

Odiavo correre e odiavo gli ospedali, eppure stavo correndo in un ospedale. Coerenza al massimo. Odiavo anche piangere, ma stavo facendo anche quello. E non solo quel giorno, ma da molto tempo a questa parte. E poi l’immagine di Liam nudo su di me, continuava a ripresentarsi nella mia testa bacata. Avevo sbagliato e non avevo dimenticato proprio nulla. L’avevo lasciato a dormire nel mio letto, gli avrei scritto un messaggio più tardi.

Ma l’avrebbe fatto chiunque avesse ricevuto una chiamata dalla madre del bambino che ami, che ti dice in lacrime ‘E’ in rianimazione. Sta morendo. E’ finita’.

DIO TI PREGO, NON LUI. Quella scena l’avevo già vissuta, comunque. Speravo nello stesso finale. Quando arrivai fuori quella dannatissima stanza 104, vidi solo Zayn seduto, con i capelli arruffati e il classico aspetto post-coito. Un’idea orrenda si fece strada nella mia mente. Con chi era stato?

SMETTILA MEL, PENSA A JONATHAN.

Con non poco imbarazzo mi avvicinai a lui, e mi sedetti accanto. Sospirai, con le lacrime agli occhi. A ripensarci, da come mi squadrò, mi resi conto che anche io dovevo avere più o meno il suo aspetto. Ti prego, non capirlo! Ma da come mi gelò con lo sguardo capii che era stato il contrario. Ci eravamo ‘traditi’ a vicenda, la stessa notte. La notte in cui Jonathan stava rischiando di morire.

‘La madre è in rianimazione con lui’ mi disse.

Quando mi era mancata quella voce…

‘Stavolta non ce la fa, Zayn’ dissi ,in preda al pianto e alla depressione ‘non ce la fa’.


°°°

Mi svegliai di soprassalto per colpa di un’infermiera cicciona e rossa, che per poco non mi strappò un braccio. Ci misi poco per capire dove fossi, e perché. Ci misi poco per capire in CHE posizione fossi. Io e Zayn ci eravamo addormentati dopo due ore di attesa inutile. E la mia testa era sulla sua spalla, mentre la sua testa sulla mia.

‘COME STA?’ chiesi di soppiatto all’infermiera.

‘Vuole vedervi’ disse,prima di scomparire. Forse stava bene. Oh dio.

Svegliai Zayn ‘’delicatamente’’, urlandogli un ‘alzati testa di cazzo’.

 

°°°

 
‘Sto bene, è la quinta volta che me lo chiedete’ ansimò Jonathan. Ma non stava bene. Non l’avevo mai visto così bianco e così magro. Con così tanti fili e flebo attaccati a quel minuscolo braccino. Parlava a fatica, e avevamo dovuto convincerlo a lasciare andare in bagno la madre. Anche Jonathan aveva paura, seppur non lo dimostrava. Aveva paura di morire.

Ma la madre non poteva salvarlo, e nemmeno noi. Parlammo per dieci minuti circa, prima che lui si addormentasse esausto, come se avesse sorso una maratona. Era comprensibile. Quando all’improvviso non capii più nulla. Le macchine cominciarono a fare un rumore strano, inquietante e sinistro. Tutto stava
cambiando. Jonathan aveva iniziato a boccheggiare e tutto stava andando a rotoli. Guardai Zayn sconvolta, sperando che lui sapesse che fare ‘CORRI A CHIAMARE UN MEDICO MELINDA, IL CUORE SI STA FERMANDO, STA MORENDO’.

 

°°°

 Con gli occhi lucidi e le mani tremolanti uscii dall’ospedale, e vidi Zayn lì fuori. Sospirai. ‘E’ finita’ disse lui, tirando un sospiro di sollievo. E lo imitai.

‘Sali in auto. Ti do un passaggio’ mi ordinò. Perché quella non era una domanda, ed erano le sette del mattino. Quando mise in moto la macchina e partì gli domandai come stesse.

‘Sono vivo’ rispose. ‘Tu?’.

‘Sono viva anche io’. Poi, lessi qualcosa nei suoi occhi. Come se volesse  farmi una domanda ma non ne avesse il coraggio.

‘Za…’ lo incitai.

‘Sei andata a letto con qualcuno stanotte?’ domandò di soppiatto. Lo sapevo che aveva capito.

‘Si’. Nella mia mente perversa sperai di farlo ingelosire, ma i suoi occhi non lasciavano trapelare alcun tipo di emozione.

‘Lo conosco?’.

‘Si’.

‘Non voglio sapere chi è’.

‘Perché?’.

‘Perché potrei spaccargli la faccia in mille pezzi,e poi lo farei anche a te quindi non cercarmi e non parlarmi almeno per una settimana’.

Mi irritò tantissimo. ‘Tu sei geloso di me, ma mi lasci andare? Come ragioni? E poi vuoi farmi credere che tu non sei andato a letto con qualcuna?’ urlai.

‘ERA UNA PUTTANELLA MEL!’ sbraitò lui, ancora più forte. Piansi di nuovo. No basta.

‘Ferma questa macchina, voglio scendere’.

‘MAI’. Non mi resi neanche conto di quello che feci. Mentre la macchina era ancora in moto aprii lo sportello.

‘SE NON TI FERMI ,MI BUTTO’.

Non ci pensò due volte a parcheggiare, e io scesi dall’auto furiosa e delusa. Mi sarei fatta a piedi anche tutta Londra ,pur di stare lontana da lui. Ma lui mi seguì. E avevo già vissuto anche quella scena. Mi fermò per un polso, ma mi staccai . ‘Mollami Zayn, è finita perché mi segui?’. Lui mi bloccò di nuovo,ma stavolta con molta più forza e mi attirò a se, spingendomi poi sulla parte anteriore della sua range rover. I nostri respiri erano affannati e solitari.

‘Ti seguo perché ti voglio,Melinda. Ti ho sempre voluto’.

Non mi diede il tempo di dire nulla perché mi baciò. Un bacio furioso e possessivo. Quando ci staccammo notò il succhiotto sul mio collo. Quello di Liam.

‘Sei stata bene con lui ,tanto quanto con me?’.

‘No’.

‘Tu mi appartieni Mel. Sei mia’.

Hai visto Jonathan? Alla fine avevi ragione quando dicevi che ci saremo sempre messi insieme. Eravamo come due calamite, due forze opposte che si attraggono. E si distruggono. Perché ci saremo sempre distrutti a vicenda, qualunque cosa fosse accaduta. Nonostante tutto però, sono felice per te. Perché ora stai bene, e sei sereno. E non avrei più altri problemi. Nonostante tutto meriti questo, anche se è difficile da accettare. Se stai bene tu, sto bene io.

Forse adesso starò bene.

Veglia su di me ,angelo.

Lo so che mi stai guardando.

Mi mancherai come l’aria.


 



 
PIANGO....

OODIO QUESTO CAPITOLO, DOVEVA ESSERE EMOZIONANTE ,E FORSE LO E’, MA SE NON SUCCEDEVA TUTTO QUESTO NON POTEVO
PiU’ SEGUIRE LA TRAMA .

INNANZITUTTO, HO AGGIORNATO COSI’ PRESTO PERCHE’ NON CI SARO’ FINO A LUNEDI’ E NON POTEVO FARVI ASPETTARE COSI’ TANTO<3

JONATHAN E’ MORTO, PER CHI NON L’AVESSE CAPITO (CAPITAN OVVIO) E NON CREDETE CHE STIA BENE. E’ STATO MOLTO
DIFFICILE SCRIVERE QUESTO CAPITOLO, ANCHE PERCHE’ LO AMO. ED E’ GRAZIE A LUI, E AL DOLORE A LUI LEGATO, CHE FORSE MEL E ZAYN SI STANNO RIAVVICINANDO. OVVIAMENTE CI SON STATE INCOMPRENSIONI, E SONO ANDATI TUTTI E DUE A LETTO CON ALTRI (TRA CUI LIAM) PER DIMENTICARE.

MA SI DIMENTICA UN AMORE COSI’ GRANDE?

H.

PS: PER IL MOMENTO HO INTERROTTO LA MIA STORIA ‘ANGEL AMONG US’, PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE VOGLIO DEDICARMI A QUESTA. CHE FINIRA’ PER LA FINE DELL’ESTATE, E STO PIANGENDO GIA’ DA ADESSO. PREVEDO CHE SARANNO UN’ALTRA DECINA DI CAPITOLI <3
  
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