Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Astrea7469_    11/06/2013    2 recensioni
3 donne.
Tre diversi personaggi con diverse prerogative e diverse ambizioni.
3 donne tutte diverse fra loro.
Ma pur sempre donne.
Donne importanti, fondamentali, che hanno amato e odiato.
Donne orgogliose, coraggiose, crudeli, fantastiche, immancabili.
Brevi ritratti tinti di rosa.
Genere: Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come è possibile odiare una madre? Come è possibile non provare stima ed affetto per una ventunenne morta per salvare il suo bambino?

Non si può, è questa la risposta. Checchè se ne dica, nessuno può odiare Lily Evans. Una delle madri più autentiche di tutta la storia.

Lily Evans, quella che per anni ha dato due di picche a James Potter, prima di sposarlo.

Lily Evans, quella che era la migliore amica di Severus Piton, prima che questi scegliesse di perseguire la via dell'ignobiltà.

Lily Evans, quella che sarebbe stata la madre più dolce e più fantastica del mondo, se Voldemort non avesse posto fine alla sua vita.

Se questa fosse la biografia di tal donna, saremmo già giunti alla parola FINE e ai ringraziamenti di rito.

Ma, davvero una vita può limitarsi a così poco?

Davvero una donna può essere viva e presente nella nostra mente, se conosciuta solo grazie ad uno specchio, ad un paio di foto, qualche ricordo in croce e degli spiriti evocati da una bacchetta prima e da una pietruzza poi?

Davvero lo credete?

Credete che un'intera esistenza possa essere racchiusa in una sterile statua che si limita a raffigurare la realtà tramite gli aggettivi "materna" e "dolce"?

Credete che un'intera personalità possa essere riassunta dal gene degli occhi color menta?

Credete che tutto il suo vissuto possa essere centrato solo ed unicamente su casa- Hogwarts- Ordine della Fenice- casa- morte?

Io no, non credo.

Come è difficile la personalità femminile. E' un continuo alternarsi di idee, sensazioni, impressioni; un caleidoscopio a metà tra sogno e realtà. Come è complicata descriverla.

Come sarebbe ancor più complicato, quindi, descrivere Lily Evans.

Per farlo bisognerebbe avere immaginazione, poichè di lei non sappiamo nulla, e ciò ci permette di dar sfogo alle nostre impressioni, mentre l'autrice se ne sta in silenzio, ad ascoltare le nostre congetture con fare bonario, poichè davvero non vuole sminuire le nostre speranze.

Ci permette di chiederci "Chi era la sua migliore amica?", "Come si chiamava il suo gatto?", "Perchè voleva uscire così tanto con un polpo gigante?", e ci permette di rispondere ad esse con tutto ciò che realmente non accadrebbe, poichè inventremmo storie fantastiche per rispondere ad ognuna di queste domande.

Per descrivere la sua vita, bisognerebbe avere tempo, giacchè 21 anni sono troppo pochi da vivere, ma sin troppi da raccontare. Bisognerebbe parlare di Petunia e del rapporto d'amore ed odio tra le due, bisognerebbe parlare dei suoi poteri, poichè darebbero avvio ad un importante intervallo nella sua esistenza. Bisognerebbe parlare di Piton e di ciò che realmente provava per lui, e di James, per capire cos'era quel signhiozzo al cuore, lieve e rapido come il battito d'ali di un colibrì, che aveva fatto sì che Lily cedesse ai suoi sentimenti.

E, inevitabilmente, finiremmo col chiederci "Davvero Lily soffriva del suo litigio con sua sorella?", "Davvero Lily voleva fare la strega e non, che so, la tagliaboschi?", "Davvero Lily considerava Severus come il suo più caro amico?", e ancora "Davvero Lily aveva imparato ad amare James Potter? Perchè mai avrebbe dovuto?".

Bisognerebbe avere attinenza con tutto ciò che è stato detto, per far sì che la sua vita sia reale e non fittiziamente manipolata.

Far sì che alla domanda "Lily aveva i capelli rossi? Davvero piangeva spesso?" si porgano sempre le risposte attinenti, e non le nostre più gradite in base allo stato d'animo o all'usanza del momento.

Bisognerebbe, molto probabilmente, avere una stanza tutta per sè per scrivere e abbastanza denaro da potersi dedicare a pieno a questa attività, come disse Virginia Woolf.

La cosa importante, però, sarebbe davveto raccontarla, una storia come la sua.

No, non la storia della madre del Ragazzo che è Sopravvissuto.

Non la storia dell'eroico genitore che donò la sua vita al suo pargolo per proteggerlo.

Non la storia di colei che era stata capace di amare a tal punto da dare una speranza al mondo.

Non in questo modo, proprio no.

Lily Evans andrebbe raccontata tramite i suo litigi, tramite i suoi brufoli adolescenziali, tramite i suoi brutti voti a scuola, tramite i mal di pancia da marmellate e le occhiaie dovute all'ansia per un'interrogazione.

Ecco, Lily Evans andrebbe raccontata come un'umana.

Basta alle idilliache rappresentazioni da fanfiction della fata dai capelli di fiamme e gli occhi di speranza.

Basta ai materni ritratti di una donna vista come moglie prima e come madre poi.

Come sarebbe sbagliato fare tutto ciò.

Sarebbe come cercare di registrare i colori dell'aurora boreale muniti solo di un bastoncini di legno.

E una donna ha molti abiti, volti e profili che un bastonicino non potrà mai raccontare.

Che neppure un altro essere umano potrà mai raccontare.

Ma l'importante, in fondo, è che la voglia di raccontarla, questa vita così speciale ma soprattutto così comune, venga raccontata.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Astrea7469_