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Autore: Vivy93    28/12/2007    6 recensioni
Ciao! E' una long ma... non troppo long! XD Il bello è che non ho avvisato nessuno che stavo per pubblicare... ahahah...
"Era la signora Darbus e … qualche suo alunno avrebbe maledetto quel momento." La Darbus ha una splendida idea per colpire l'Ispettore Scolastico che arriverà tra due settimane, e nel frattempo urge che Chad si smuova con la ragazza che gli piace da impazzire...
E' una Chaylor, che altro? XD Buona Lettura.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Ms. Darbus, Taylor McKessie
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sogno di una notte di …

… Darbus, compiti in classe, progetti, sogni, amori, amicizie. In una parola, VITA.

 

Ricordo a tutti i lettori che il titolo prende spunto dal libro di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate, mentre la parte qui sotto in corsivo è presa da un determinato punto della storia. Grazie signor William! ^^

Capitolo dedicato alla mia cara Barbycam perché è sempre dolcissima con me. Tvb amole!! Buona Lettura a tutti!

Quarto capitolo: Pettegolezzi, pericolo, rose.

La voce che il giocatore di basket Jason Cross aveva tradito la sua ragazza Kelsie Nelson aveva fatto brevemente il giro della scuola. L’indomani occhiate curiose e mormorii erano la prima attività in assoluto, per ragazze pon pon, skaters, punk, secchioni e artisti. Probabilmente la fonte delle informazioni era stata proprio Susan, la cheerleader che aveva commesso il reato.

Dal canto suo, la compositrice della scuola ignorava tutti i brusii che circolavano nei corridoi quando lei passava, e tentava di condurre la vita di sempre. Chad le era molto vicino, specialmente perché era stato il primo a sapere la notizia; le teneva il posto a mensa e evitava accuratamente di nominare Jason o il basket. Cosa particolarmente difficile, visto che si allenava una volta al giorno per due ore.

In meno di ventiquattrore, la comitiva intera era stata avvisata, avevano organizzato un piano e ognuno aveva assunto un ruolo per farla pagare a colui che aveva osato spezzare un cuore con così tanta nonchalance. Troy e Zeke avevano volutamente lasciato che lo schifoso in questione si ritrovasse per un’ora sotto il vento impetuoso delle undici di sera ad aspettare il resto della squadra in un vicolo di periferia; Gabriella e Sharpay, la prima divenuta abbastanza popolare nel Drama Club e la seconda ancora piuttosto salda al potere, avevano sparso la voce che Susan si era rifatta il naso, che Jason era uno sfigato totale e che la povera Kelsie lo aveva tenuto con sé solo per compassione. Le due ragazze, entrambe affezionate alla cara amica, si erano trovate buffamente ad unire le forze, ma non c’era tempo per pensare alla loro rivalità, che comunque stava scomparendo man mano.

Gli ultimi due del gruppo erano Taylor e Ryan. La prima si prodigava di ultimare tutti i compiti arretrati della compositrice, che a tratti diventava triste e sconsolata, seduta al tavolo con lei e con Chad (che si prefissava di non guardarla troppo), il secondo appariva stranamente iroso. Anche lui, certo, si comportava gentilmente con Kelsie, cosa che faceva sempre, eppure il suo odio verso quell’idiota di Cross lo portava ad assumere sguardi in cagnesco, a dire scontrosità … inoltre, come tutti potevano notare dai suoi occhi, appariva combattuto tra più sentimenti, contrastanti tra loro. I suoi compagni non vedevano in lui quel timido e simpatico ragazzo di sempre. Serbava rancore, e solo Sharpay sapeva quanto questo potesse significare … Pericolo!

Oggi abbiamo educazione fisica alla prima ora; ma il professor Bolton ha pensato male, se desidera che io scenda in

Oggi abbiamo educazione fisica alla prima ora; ma il professor Bolton ha pensato male, se desidera che io scenda in campo!

Mia madre, ad ogni modo, mi ha obbligata a portare maglietta e pantaloni a scuola, che tuttavia, tutti i giorni che devo passare con Bolton, giacciono nella borsa. Estraggo dall’armadietto un volumetto e degli appunti su un quaderno che dovrebbe contenere regole sportive, poi prendo una penna e chiudo con la combinazione. La professoressa Darbus ci spiegherà il programma della rappresentazione che dobbiamo preparare; ci ha lasciato libero arbitrio, però, sulla formazione dei gruppi, e i miei amici mi hanno affidato il compito di segnare i nostri nomi. In più devo ultimare di leggere le scene conclusive. Ok, lo so, io che sono una secchiona dovrei aver già finito Sogno di una notte di mezza estate, ma ieri sono stata dalla parrucchiera, per una messa in piega. Ok, lo so che è ancora più strano, eppure ieri sera sono andata a casa Evans, con Gabriella e la nostra little Beethoven, ci siamo sdraiati su comodi lettini, e la coiffeur donna della famiglia di Sharpay e Ryan ci ha lavate e pettinate. Insieme con pop-corn croccanti e la nostra parlantina, Kelsie ha acquisito nuovo vigore. Beh, ammetto che entrati a scuola i nostri coetanei l’abbiano … un tantino stressata. Ma le sorprese non finiscono qui! Chad mi ha rivelato via SMS di aver finito il compito ieri sera (per distrarsi dalla delusione avuta con Jason). Ora che ci penso, rimanere nel team dei Wildcats diventerà duro, per lui! Si sono tutti affezionati a Kelsie, e nessuno gli perdonerà presto quanto ha combinato! Come Chad e Troy. Ce l’hanno a morte con quell’idiota.

Apro il libro verso le ultime pagine, mentre cammino in corridoio. Credo che mi nasconderò sugli spalti, durante la lezione: non metterò di certo la tuta! Sospiro, riprendendo il segno. Le nozze di Ippolita e Teseo! Procede tutto liscio, finché non incappo nelle scale dell’edificio, a cui mi sono avvicinata senza accorgermi. Perdo facilmente l’equilibrio e cado verso il piano terra, mentre tutto quello che tenevo in mano cade a terra. Chiudo gli occhi, urlando impaurita, ma atterro tra due braccia. Pericolo scampato!

A proposito, ma esattamente questo corpo a chi appartiene?? Apro le palpebre, sbattendole più volte, stordita. Devo sembrare una stupida! Solo dopo aver messo a fuoco mi accorgo che è Chad. Fortuna, almeno è mio amico, lo conosco.

SONO CROLLATA ADDOSSO A CHAD!! Non agitarti, respira, calmati, rilassati …  – Scusami, sono inciampata!! Non ho proprio visto dove mettevo …

-Non preoccuparti!- mi risponde lui sorridendo. Dannazione, non posso perdermi in quel sorriso! Troy, che saliva le scale insieme con lui prima del disastro, ridacchia con aria furba e mi squadra. Ha capito tutto, e probabilmente lo capirà presto anche Chad. E … aaaargh!

Per la miseria, ma se succede ogni giorno una cosa del genere non resisto più! A malincuore la poggio a terra, interrompendo quel profumato contatto con il suo corpo. Raccolgo le sue cose con un sorriso tirato, sperando di non incontrare i suoi oceani di cioccolato. “Che poetico che sei diventato, amico! Tutto questo baccano per degli occhi??” sarebbe l’affermazione di Jas … nessuno. Lui non esiste più per noi. Le restituisco il quaderno e Sogno, bisbigliando un ciao e raggiungendo Troy.

-Potevi anche aspettarmi!

-Potevi anche baciarla!- risponde lui beffardo. OK, almeno su questo sono anche d’accordo con lui! Almeno una settimana fa avrei potuto ironizzarci su: “Senti, io non ho mica cantato con la mia lei, non ho tutta questa confidenza!”. Ora anch’io ho cantato con la mia lei!! Dannazione!!

-Beh, la scuola è troppo piena di gente!- borbotto, come un bambino che si è impuntato e che ha torto. -Davvero? Non ci avrei mai pensato, visto che è giorno lavorativo e siamo praticamente agli albori!! Magari ora inizia anche una … LEZIONE!- risponde con sarcasmo, sbadigliando. Mi scompiglio i capelli, per poi osservarlo allibito. Ho avuto una folgorazione. E ho bisogno del mio team.

Il bello è che non sto parlando dei Wildcats.

Taylor McKessie si presentò molto imbarazzata in palestra. Persino Sharpay e Gabriella avevano indossato scarpe da ginnastica e pantaloncini, legato i capelli ed erano scese in campo. Kelsie, dal canto suo, era stata irremovibile su quel punto: per lei niente educazione fisica. I suoi amici non avevano potuto convincerla, ed ora era quasi sicuramente nel teatro della Darbus a comporre.

Il signor Bolton teneva una cartelletta rigida in mano, sulla quale era poggiato il registro; una fila quasi ininterrotta di “Giustifica” accompagnava il nominativo di Taylor. Sorridendo, la ragazza in questione ci rifletté su. Da un bel pezzo, Evans Ryan si presentava frequentemente ai corsi di baseball, con la gemella pronta a fare il tifo; ella invece, sempre opponendosi ad un’ipotetica nomina di cheerleader, aveva scelto di migliorare le sue tecniche come pallavolista, rivelandosi abbastanza portata per l’agilità dei movimenti. Montez Gabriella, al contrario, dopo aver squadrato bene la lista delle attività del signor Bolton, si era posta l’obiettivo del football. Con un risolino aveva mormorato cose del genere: “Raphael odia il football!!”. Inoltre, timida com’era, pensava che quello sport le avrebbe fatto acquistare fiducia in se stessa. Dei due campioni di basket, Danforth e Bolton Junior, nemmeno a parlarne. Loro avevano già alti voti per educazione fisica.  

E Taylor? Era rimasta solo lei, ma non le piaceva l’idea di esporsi troppo in discipline che non fossero scientifiche …

- McKassie? Ci fai la cortesia di scendere dalle nuvole, o devo metterti una nota di biasimo?- esclamò duro il professore.

Persa com’era nei suoi pensieri, la ragazza aveva continuato a fissare ebete il signor Bolton, suscitando ovviamente l’ilarità generale. Ad un tratto capì, sbatté le palpebre e si scusò a bassa voce.

-Bene, McKassie. Dove sono i tuoi indumenti per la lezione??

-Mi scusi, professore, oggi non posso …

-Non potevi nemmeno la settimana scorsa, e nemmeno quella prima! McKassie, fila a prendere la tuta!!

Alla Evans scappò un risolino: quel “non potevi nemmeno la settimana scorsa” le era sembrata una frase di un ragazzo innamorato, rifiutato però ad ogni proposta di appuntamento. Il sorriso, che aveva contagiato anche Montez, venne messo a tacere con un’occhiata dell’insegnante. Quelle due iniziavano a fare comunella. Taylor, avvilita per l’incresciosa situazione, uscì dalla palestra, diretta verso gli spogliatoi. Sua madre l’avrebbe pagata!!!

Taylor se l’è vista brutta col padre di Troy. Tengo lo sguardo sulla porta degli spogliatoi femminili, quasi ad aspettarla impaziente. QUASI? OK, la sto aspettando impaziente! Proprio per questo non mi accorgo di un potente lancio che Zeke ha appena effettuato, e mi ritrovo dolorante, la mano tra i ciuffi ricci, a massaggiarmi la botta del pallone da basket. –ZEEEEEKE!!

Il professor Bolton, che è uscito un attimo dalla palestra, chiamato dal preside, non può vederci, quindi iniziamo uno sfrenato gioco a chi si tira più palloni. Obiettivo: colpire in testa il nostro cuoco. Io lo attacco per primo, ma lui la scampa spostandosi all’ultimo momento.

Dopo cinque minuti, i palloni arancioni da basket sono sparsi ovunque. Noi Wildcats ridiamo come degli idioti, mentre i nostri compagni di classe ci lanciano occhiate divertite. Ad un certo punto sento qualcuno che dice: -Wow!!- e mi giro.

Davanti a me c’è Taylor in tuta.

Non l’ho mai vista senza dei pantaloni normali, e solo quest’estate metteva pantaloncini, ma stavolta è diverso. Indossa una tuta lunga, che le arriva fino ai piedi, con delle scarpe da ginnastica, bianche. Sopra ha un dolcevita sportivo rosa chiaro, e i capelli sono raccolti in una coda alta. È stupenda.

È così umiliante … non mi sento affatto a mio agio, cammino lentamente, quasi intimorita dagli sguardi puntati su di me. Raggiungo Gabriella e Sharpay, domandando loro dove sia il coach. Bene, quel panzone prima mi obbliga a vestirmi così, e poi se ne va pure?!

-Matsui doveva parlargli. Sembrava importante, ha mandato il bidello che si è persino messo a sussurrare. Bolton è anche impallidito. – mi racconta Sharpay. Gli altri del gruppo, che si sono avvicinati, annuiscono. Beh, pazienza, si tratterà di idiozie burocratiche. Magari hanno perso la busta paga del coach! Lo sguardo mi cade su Troy, che prende in braccio Gabriella, scherzosamente, per poi trascinarla per tutta la palestra, incurante degli altri compagni. Magari non proprio la busta paga … Sorrido, e mi giro verso Chad. Lui ricambia lo sguardo, quasi serio. Sta pensando a qualcosa. Sta macchinando.

Che cosa ci sarebbe di male? Insomma, lei ti piace, testone, mettitelo in testa, ti piace e non puoi farne a meno!!

Sospiro impercettibilmente e mi slancio verso di lei. Non so da dove mi salti fuori, ma le faccio l’occhiolino e imito il mio migliore amico, sollevandola dal parquet. Lei all’inizio urla, sorpresa.

-Chaaaaaaad! Ma che cavolo fai!!! Aiuuuuto!!

Poi inizia a ridere a crepapelle, divertita. Sembra felice, e anch’io del resto: eccome se lo sono!! Continuo la mia corsa, entusiasta e incurante delle occhiate deluse che alcune cheerleader ci gettano addosso. Taylor si stringe forte a me, trasmettendomi per la seconda volta nella giornata il suo profumo. Come vorrei che fosse la mia ragazza! Almeno potrei abbracciarla spesso!! Insieme con Troy e Gabriella ci stendiamo su dei materassini, continuando a ridere. Lei mi tira pizzicotti sulle braccia, oppure ci diamo spintoni fino a cadere sdraiati per terra. Sembriamo due bambini.

Io, senza farmi intravedere dai nostri compagni di classe, le tocco una mano, poi sovrappongo la mia alla sua, fingendo indifferenza. Su, carino e premuroso, ma non sfacciato! Sento il suo sguardo su di me; non so, forse la mia mano trema. Credevo di essere un attore migliore!

Zeke sorride a Sharpay e le propone: -Vogliamo imitarli, My Lady?

-Con piacere!!- A quel punto tutti e sei ci ritroviamo ammassati per terra, spingendo per un pezzetto di materassino,a sghignazzare furiosamente. Urlo a Ryan di venire con noi, ma lui scuote la testa, sorridendo. Forse è a disagio per noi che siamo … “accoppiati”. Lui sa di quanto mi piaccia Taylor; quest’estate io e lei eravamo a stretto contatto per il lavoro, e, visto il litigio con Troy, mi ritrovavo un po’ spaesato, senza nessuno con cui combinare guai. Lui se ne è accorto, mi è venuto vicino e così abbiamo legato, scherzando e giocando a baseball, oppure ballando un po’.

A quel punto, preso da un’improvvisa foga e approfittando della confusione generale, sorrido a Taylor e le sussurro in un orecchio: -Oggi pomeriggio dopo scuola. Un gelato e poi al parco. OK?- stringo la presa sulla sua mano. Annuisce, confusa e imbarazzata. Sto sudando, credo. Non capisco più niente. Le ho chiesto un appuntamento. Su, non sono mica una ragazzina, che si emoziona per certe cose! Semplicemente, mi sto innamorando tanto. Troppo?

Il coach Bolton tornò in palestra. Era sconvolto, ma doveva dare la notizia ai suoi alunni con calma, senza perdere il controllo. E dire che ora le cose stavano andando meglio!

Ryan Evans, scorgendo il professore dal portone lasciato aperto, lanciò un urlo, intonando una canzone del musical Hairspray; per Sharpay, che lo conosceva bene, Run and Tell That era un avvertimento. Inoltre, come per tutti del resto, quella melodia improvvisa aveva un chiaro significato: stava accadendo qualcosa. I suoi amici si rialzarono di scatto. Entrato nell’aula, dunque, il coach non capì cos’era successo, concentrato com’era su quello che doveva dire.

-Ragazzi, la lezione è annullata. È accaduto un fatto molto spiacevole, ma spero che saprete affrontarlo con coraggio.

Tutti si radunarono attorno all’insegnante, preoccupati. Non lo si vedeva spesso così scioccato; sospirando, continuò: -La vostra professoressa, Miss Darbus, ha avuto un brutto incidente mentre veniva a scuola in auto. È grave, ragazzi. Ora si trova ricoverata all’ospedale in centro … non perdete la calma, e andate a cambiarvi, per favore. Per l’ora successiva a questa, rimarrete in cortile, sotto la sorveglianza del bidello.

Un mormorio si alzò tra i giovani. C’era chi, come Sharpay e Ryan, conosceva la professoressa, chi invece la stava conoscendo meglio in quei mesi, ad esempio Troy e Gabriella. Zeke, Chad e Taylor, sebbene non la vedessero affatto al di fuori delle lezioni obbligatorie, erano ugualmente preoccupati. Anche il resto della classe si sentiva scosso, per quanto era avvenuto alla loro eccentrica professoressa. La Darbus era fuori di testa, ma … era parte della loro vita a scuola.

Il coach Bolton li congedò; i suoi alunni si fissarono, poi si diressero verso gli spogliatoi. Il gruppo formato da Chad, Taylor, Zeke, Sharpay, Troy, Gabriella e Ryan si diede appuntamento alla grande quercia in cortile, poi maschi e femmine vennero separati. La Evans a quel punto si mise una mano sulla bocca, come se avesse appena ricordato qualcosa. -KELSIE!

-Già, lei non ne sa nulla, e per di più è quella che conosce la Darbus da più tempo.- ragionò Gabriella. Erano entrate nei camerini femminili e stavano indossando i loro vestiti abituali.

-Qualcuno dovrebbe darle la notizia. Ma con tatto, e dev’essere qualcuno che la conosce bene.- aggiunse Taylor. Le due amiche squadrarono la bionda, mentre riponeva i pantaloni rosa nella borsa; si girò, carpendo gli occhi delle amiche su di sé, e dopo poco apprese i loro pensieri. – COSA? State scherzando?!  Io non posso dirglielo.

-Perché no? La conosci da molto, e siete amiche. Sei la sua migliore amica, Sharpay!- tentò di convincerla McKassie.

-Ti rendi conto che avete detto con tatto?? Io NON HO TATTO!- esclamò la diretta interessata. Conosceva i suoi difetti, e la mancanza di tatto era uno di questi. – Perché non Gabriella? Lei sì che è tenera e dolce!!

-Io?? Ci ho già fatto la figuraccia oggi! – Tutte ricordarono l’imbarazzante momento quella mattina al portone dell’East High. La mora, dimenticando quel pasticcio con Jason, appena Troy era arrivato, lo aveva baciato amorevolmente dicendo poi con un sorriso: “Voi Wildcats non siete poi così male!!” Kelsie si era allontanata infelice.

-Perché scusate, vi pare che io possa andarci? Ma se ci conosciamo da poco!!- disse Taylor.

-BASTA! Ci stiamo dimenticando che Kelsie è nostra amica, come scansandoci il compito di dirle l’accaduto!- dichiarò Gabriella convinta.

-Sì, hai ragione, ma come possiamo fare?- sospirò Sharpay pensierosa. Poi, sotto gli sguardi altrettanto preoccupati delle amiche, gridò: -RYAN!!

Sotto l’imponente quercia del giardino della scuola, si levò un grido: -IO? E PERCHE’ MAI IO?!

-Ma fratellino, tu la conosci e le sei tanto affezionato … e sei così sensibile, sai sempre trovare le parole adatte … - lo lusingò Sharpay. Ma l’altro rimase irremovibile: -E tu saresti la sua migliore amica, se non sbaglio!

-Beh, devi ammettere che non ha tutti i torti … insomma, saresti il più adatto … - propose Zeke. – Ecco il fidanzato che la protegge … - borbottò scontrosamente il biondo. Troy e Chad annuirono: - Ryan, se c’è qualcuno che può dirglielo con dolcezza, quello sei tu. Noi ci ritroveremmo impacciati …

-OK, OK!!- acconsentì, sempre immusonito. Dopodiché, si allontanò, diretto verso il teatro della Darbus; Gabriella si strinse al braccio di Troy, sospirando. Zeke cinse la vita di Sharpay, mentre Taylor fissava Chad negli occhi. Entrambi erano molto preoccupati. – Credi che la prenderà mediamente bene?- domandò la bionda al suo ragazzo. Ma Chad scosse la testa; non c’era modo di prenderla bene. E, quatti quatti, i ragazzi imboccarono la scorciatoia verso le quinte dell’auditorium.

***

Kelsie Nelson stava suonando con enfasi; era un pezzo nuovo, che aveva scritto proprio in quell’ora; la sua voce, timida e accorata, si espandeva per tutto il palco, trasmettendo le sue emozioni. Poi, con un virtuosismo ben improvvisato, concluse. Era piuttosto soddisfatta, e l’ombra del suo rancore si stava già volatilizzando. Del resto, non sapeva serbare sentimenti negativi per molto tempo; avrebbe sofferto ancora, ma capiva di doversene fare una ragione. Magari Susan e Jason avrebbero scoperto l’amore, e anche lei, con un nuovo e misterioso ragazzo. Sorrise; le piacevano molto questi sogni ad occhi aperti, e le permettevano di tirarsi su di morale.

-Bravissima.- Una bella voce che proveniva dalle postazioni degli spettatori. Si voltò, e vide Ryan Evans che sorrideva entusiasta. – Mi piace questo brano; ha un nome?

-Ehi, ciao! Un nome? Vediamo … Malinconie di un cuore spezzato.- sorrise mesta. A chi voleva darla a bere? Soffriva, e anche molto. Ma dirlo a Ryan la risollevò, lui era sempre stato un ottimo consigliere per tutti i suoi amici.

Lui fece una smorfia divertita, come a significare: Ops, tasto dolente. Infatti aggiunse: - Scusa.

-Naa, non preoccuparti. Dirlo in musica mi piace. Magari la Darbus potrebbe metterlo nel musical di quest’inverno.

-A proposito della Darbus, devo parlarti.

Tutti e sei i loro compagni ascoltavano da dietro la tenda rossa del soppalco, sconcertati. E ora??

-La Darbus. Lei ha …

- … cosa?

-Un incidente.

-COSA?!

-Kelsie, mi dispiace. Ha avuto un incidente in auto.

-E ME LO DITE SOLO ADESSO?!

-Lo abbiamo saputo durante l’ora di educazione fisica col coach Bolton … lui …

Ma Ryan non fece a tempo a spiegarle tutto. La compositrice si era alzata e … lo stava abbracciando. Si era volentieri rifugiata tra le sue braccia, come se il suo profumo le potesse cancellare gli ultimi tre giorni, o glieli potesse allietare. Lui le passò un braccio intorno alle spalle, stringendola a sé, pensando: Povera piccola Beethoven.

Poco distanti da loro, Chad aveva distolto lo sguardo, spostandolo su Taylor, che gli stava accanto. Non sapeva proprio che pesci prendere; non era arrabbiato con la Darbus per l’incidente, anzi, era preoccupato anche lui, ma si sentiva davvero male: non riusciva a pensare ad altro che al suo appuntamento. Sarebbe irrimediabilmente saltato, visto le condizioni della loro insegnante. Sospirò, attirando l’attenzione della ragazza su di sé.

-Chad, tutto bene?- gli domandò dolcemente. Lui deglutì, imponendosi mentalmente di non balbettare.

–No, non preoccuparti.- rispose con un mezzo sorriso.

-Per oggi pomeriggio …

IL MIO APPUNTAMENTO!!! IL MIO APPUNTAMENTO CON CHAD!! DANNAZIONE!!

Su, diglielo. “Chad, potremmo andare in ospedale tutti insieme e poi voltare verso …” Ma no, mi considererebbe una perfetta cretina, che se ne infischia della prof. Ma disdire?! Penserebbe che non me ne importa un fico secco di noi. Oh mamma, c’è un noi??

-Non preoccuparti, Taylor. Capisco benissimo. Oggi andiamo tutti in ospedale a trovare la Darbus. Non … non c’è fretta, giusto?

Oh mamma, ho detto davvero quelle parole?? Come le sarò sembrato?? Mi verrà l’ulcera, così!!

-Mm, ok.- annuisce lei. Sembra quasi … dispiaciuta? Bah, meglio che non mi metta ad analizzare la mente femminile.

Passo l’appuntamento ai nostri amici, quindi decidiamo di raggiungere la Darbus in ospedale dopo la scuola. Mi si chiude lo stomaco pensando che è lo stesso orario che avevo sussurrato a Taylor per il nostro appuntamento, ma scuoto la testa e mormoro agli altri:

-Gente, credo che ora sia meglio andarcene.- indicando Kelsie e Ryan, ancora abbracciati.

Loro annuiscono e insieme ripercorriamo l’officina del nostro edificio, per poi arrivare al corridoio dei nostri armadietti, che sono quasi tutti vicini. A Zeke è stato assegnato quello accanto a Jason, qualche metro distante da noi. Saluta Sharpay con un bacio sulla guancia e va a prendere le sue cose per biologia, che sarebbe la lezione successiva. Noi ci giriamo per fare altrettanto, e lì ci accorgiamo di una cosa. Di un mazzo di cose … er, volevo dire, un mazzo di rose. Sull’armadietto di Taylor, adagiate. Tantissime rose rosse e un bigliettino.

Ti prego, fa che siano di Chad!! Ti prego!!

I miei occhi escono fuori dalle orbite. Devo proprio avere una faccia da sballato!! E tutto questo per un motivo: quelle rose non gliele ho mandate io.

“Ciao Taylor. Sono un tuo fan sfegatato da sempre. Sei bellissima e molto intelligente. Mi piacerebbe conoscerti. Se lo vuoi anche tu, lasciami un biglietto nella serra della scuola, sotto il ripiano degli insetticidi. Il tuo Ammiratore Misterioso”.

***

Muahahahahah che malvagiaaaaaaa che sono!! Innanzitutto Tantissimi Auguri a tutti voi, alti, bassi, Chaylor e non (XDDDDDD) … poi, scusate per il ritardo disastroso, già è strano che Erika non mi abbia cancellato tutto. ^^

Quello sfegatato barrato sarebbe tale perché l’Ammiratore Misterioso di Taylor ha scritto questa parola ma poi, non trovandola adeguata, l’ha cancellata. XDDDDDD

Ringraziamenti per lo scorso capitolo:

kikka93: In effetti preferisco immedesimarmi in Chad piuttosto che in Taylor! I suoi pensieri sono molto più … forti XDDD Lui sì che manda avanti la ff! ^^ Per il bacio … come vedi le cose si complicano sempre di più!! ^^ Grazie mille per la recensione!

armony_93: Perché, ora?? Adoro essere sadica XDDDD Mi spiace per il bacio, ma come ho detto a kikka93, quei due sono sempre nei casini!! Mi piacciono le tue Chaylor ^^    

*AqUa PrInCeSs*: Ahah, e così volevi il bacio anche tu, eh? ^^ Grazie per i tuoi complimenti. Davvero il cappy era fantasmagorico? *me si commuove* Grazie!! Magari Tiffany tornerà utile, sai? ^^ Se ci rifletti, però, nel momento in cui Susan ha baciato Jason, si è impossibilitata con Chad! Spero … XD Certo che ti farei leggere i miei cappy in anteprima! Ma anche tu dovresti u.u!! ^^

emylee93: Se hai visto Hairspray, saprai quello che dice Penny della campanella: Melodia non è il termine che userei! XDDD Per quelli del Club, temo siano loro quelli rimasti all’era glaciale!! XDDD Le scene su Chaylor in questo cappy non erano lunghissime, ma in compenso più di una!! Spero ti sia piaciuto anche questo cappy, e grazie per i tuoi complimenti favolosi!!

Herm90: Tutto sale sale … son salite anche le nespole. Nespole! (Strapazzami di coccole di Topo Gigio XDDDD) Sono contenta che tutti voi abbiate apprezzato il comportamento di Chaddino. Mi piace che sia così … cavalleresco! ^^ Per il fioraio, mi dispiace averti guastato il buonumore con l’Ammiratore Misterioso (Scommetto che sei furente!), ma questo porterà ulteriori sviluppi alla storia. ^^ Chissà chi è. Mm, mi sa che ce l’avete già tutti un’idea. O.o

Grazie mille per i vostri complimenti e i vostri incoraggiamenti, vi voglio bene, e vi auguro un anno pieno di gioia e felicità!

Vivy93.

 

 

 

         

  
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