Sogno
di una notte di …
… Darbus, compiti in classe, progetti, sogni, amori, amicizie. In una
parola, VITA.
Ricordo a tutti
i lettori che il titolo prende spunto dal libro di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate,
mentre la parte qui sotto in corsivo è presa da un determinato punto della
storia. Grazie signor William! ^^
Capitolo
dedicato alla mia cara Barbycam perché è sempre
dolcissima con me. Tvb amole!!
Buona Lettura a tutti!
Quarto capitolo: Pettegolezzi, pericolo, rose.
La voce che il giocatore di basket Jason Cross
aveva tradito la sua ragazza Kelsie Nelson aveva fatto brevemente il giro della
scuola. L’indomani occhiate curiose e mormorii erano la prima attività in
assoluto, per ragazze pon pon, skaters, punk,
secchioni e artisti. Probabilmente la fonte delle informazioni era stata
proprio Susan, la cheerleader che aveva commesso il reato.
Dal canto suo, la compositrice della scuola
ignorava tutti i brusii che circolavano nei corridoi quando lei passava, e
tentava di condurre la vita di sempre. Chad le era molto vicino, specialmente
perché era stato il primo a sapere la notizia; le teneva il posto a mensa e
evitava accuratamente di nominare Jason o il basket. Cosa particolarmente
difficile, visto che si allenava una volta al giorno per due ore.
In meno di ventiquattrore, la comitiva intera era
stata avvisata, avevano organizzato un piano e ognuno aveva assunto un ruolo
per farla pagare a colui che aveva osato spezzare un cuore con così tanta
nonchalance. Troy e Zeke avevano volutamente lasciato
che lo schifoso in questione si
ritrovasse per un’ora sotto il vento impetuoso delle undici di sera ad
aspettare il resto della squadra in un vicolo di periferia; Gabriella e
Sharpay, la prima divenuta abbastanza popolare nel Drama
Club e la seconda ancora piuttosto salda al potere, avevano sparso la voce che
Susan si era rifatta il naso, che Jason era uno sfigato totale e che la povera
Kelsie lo aveva tenuto con sé solo per compassione. Le due ragazze, entrambe
affezionate alla cara amica, si erano trovate buffamente ad unire le forze, ma
non c’era tempo per pensare alla loro rivalità, che comunque stava scomparendo
man mano.
Gli ultimi due del gruppo erano Taylor e Ryan. La
prima si prodigava di ultimare tutti i compiti arretrati della compositrice,
che a tratti diventava triste e sconsolata, seduta al tavolo con lei e con Chad
(che si prefissava di non guardarla troppo), il secondo appariva stranamente
iroso. Anche lui, certo, si comportava gentilmente con Kelsie, cosa che faceva
sempre, eppure il suo odio verso quell’idiota di Cross lo portava ad assumere
sguardi in cagnesco, a dire scontrosità … inoltre, come tutti potevano notare
dai suoi occhi, appariva combattuto tra più sentimenti, contrastanti tra loro.
I suoi compagni non vedevano in lui quel timido e simpatico ragazzo di sempre.
Serbava rancore, e solo Sharpay sapeva quanto questo potesse significare …
Pericolo!
Oggi abbiamo educazione fisica alla prima ora; ma il professor Bolton ha pensato male, se desidera che io scenda in
Oggi abbiamo educazione fisica alla prima ora; ma il
professor Bolton ha pensato male, se desidera che io scenda in campo!
Mia madre, ad ogni modo, mi ha obbligata a portare
maglietta e pantaloni a scuola, che tuttavia, tutti i giorni che devo passare
con Bolton, giacciono nella borsa. Estraggo dall’armadietto un volumetto e
degli appunti su un quaderno che dovrebbe contenere regole sportive, poi prendo
una penna e chiudo con la combinazione. La professoressa Darbus ci spiegherà il
programma della rappresentazione che dobbiamo preparare; ci ha lasciato libero
arbitrio, però, sulla formazione dei gruppi, e i miei amici mi hanno affidato
il compito di segnare i nostri nomi. In più devo ultimare di leggere le scene
conclusive. Ok, lo so, io che sono una secchiona dovrei aver già finito Sogno di una notte di mezza estate, ma
ieri sono stata dalla parrucchiera,
per una messa in piega. Ok, lo so che è ancora più strano, eppure ieri sera
sono andata a casa Evans, con Gabriella e la nostra little Beethoven, ci siamo sdraiati su comodi lettini, e la coiffeur
donna della famiglia di Sharpay e Ryan ci ha lavate e pettinate. Insieme con
pop-corn croccanti e la nostra parlantina, Kelsie ha acquisito nuovo vigore. Beh,
ammetto che entrati a scuola i nostri coetanei l’abbiano … un tantino
stressata. Ma le sorprese non finiscono qui! Chad mi ha rivelato via SMS di
aver finito il compito ieri sera (per distrarsi dalla delusione avuta con
Jason). Ora che ci penso, rimanere nel team dei Wildcats diventerà duro, per
lui! Si sono tutti affezionati a Kelsie, e nessuno gli perdonerà presto quanto
ha combinato! Come Chad e Troy. Ce l’hanno a morte con quell’idiota.
Apro il libro verso le ultime pagine, mentre cammino
in corridoio. Credo che mi nasconderò sugli spalti, durante la lezione: non
metterò di certo la tuta! Sospiro, riprendendo il segno. Le nozze di Ippolita e Teseo! Procede tutto liscio, finché non incappo
nelle scale dell’edificio, a cui mi sono avvicinata senza accorgermi. Perdo
facilmente l’equilibrio e cado verso il piano terra, mentre tutto quello che
tenevo in mano cade a terra. Chiudo gli occhi, urlando impaurita, ma atterro
tra due braccia. Pericolo scampato!
A proposito, ma esattamente questo corpo a chi
appartiene?? Apro le palpebre, sbattendole più volte, stordita. Devo sembrare
una stupida! Solo dopo aver messo a fuoco mi accorgo che è Chad. Fortuna,
almeno è mio amico, lo conosco.
…
SONO CROLLATA
ADDOSSO A CHAD!! Non agitarti, respira, calmati, rilassati … – Scusami, sono inciampata!! Non ho proprio visto
dove mettevo …
-Non preoccuparti!- mi risponde lui sorridendo.
Dannazione, non posso perdermi in quel
sorriso! Troy, che saliva le scale insieme con lui prima del disastro,
ridacchia con aria furba e mi squadra. Ha capito tutto, e probabilmente lo capirà
presto anche Chad. E … aaaargh!
Per la miseria, ma se succede ogni giorno una cosa
del genere non resisto più! A malincuore la poggio a terra, interrompendo quel
profumato contatto con il suo corpo. Raccolgo le sue cose con un sorriso
tirato, sperando di non incontrare i suoi oceani di cioccolato. “Che poetico
che sei diventato, amico! Tutto questo baccano per degli occhi??” sarebbe
l’affermazione di Jas … nessuno. Lui non esiste più
per noi. Le restituisco il quaderno e Sogno,
bisbigliando un ciao e raggiungendo Troy.
-Potevi anche aspettarmi!
-Potevi anche baciarla!- risponde lui beffardo. OK,
almeno su questo sono anche d’accordo con lui! Almeno una settimana fa avrei
potuto ironizzarci su: “Senti, io non ho mica cantato con la mia lei, non ho tutta questa confidenza!”. Ora anch’io ho
cantato con la mia lei!!
Dannazione!!
-Beh, la scuola è troppo piena di gente!- borbotto,
come un bambino che si è impuntato e che ha torto. -Davvero? Non ci avrei mai
pensato, visto che è giorno lavorativo e siamo praticamente agli albori!!
Magari ora inizia anche una … LEZIONE!- risponde con sarcasmo, sbadigliando. Mi
scompiglio i capelli, per poi osservarlo allibito. Ho avuto una folgorazione. E
ho bisogno del mio team.
Il bello è che non sto parlando dei Wildcats.
Taylor McKessie si presentò molto imbarazzata in
palestra. Persino Sharpay e Gabriella avevano indossato scarpe da ginnastica e
pantaloncini, legato i capelli ed erano scese in campo. Kelsie, dal canto suo,
era stata irremovibile su quel punto: per lei niente educazione fisica. I suoi
amici non avevano potuto convincerla, ed ora era quasi sicuramente nel teatro
della Darbus a comporre.
Il signor Bolton teneva una cartelletta rigida in
mano, sulla quale era poggiato il registro; una fila quasi ininterrotta di
“Giustifica” accompagnava il nominativo di Taylor. Sorridendo, la ragazza in
questione ci rifletté su. Da un bel pezzo, Evans Ryan si presentava
frequentemente ai corsi di baseball, con la gemella pronta a fare il tifo; ella
invece, sempre opponendosi ad un’ipotetica nomina di cheerleader, aveva scelto
di migliorare le sue tecniche come pallavolista, rivelandosi abbastanza portata
per l’agilità dei movimenti. Montez Gabriella, al contrario, dopo aver
squadrato bene la lista delle attività del signor Bolton, si era posta
l’obiettivo del football. Con un risolino aveva mormorato cose del genere: “Raphael odia il football!!”. Inoltre,
timida com’era, pensava che quello sport le avrebbe fatto acquistare fiducia in
se stessa. Dei due campioni di basket, Danforth e Bolton Junior, nemmeno a parlarne. Loro avevano già alti voti per
educazione fisica.
E Taylor? Era rimasta solo lei, ma non le piaceva
l’idea di esporsi troppo in discipline che non fossero scientifiche …
- McKassie? Ci fai la cortesia di scendere dalle
nuvole, o devo metterti una nota di biasimo?- esclamò duro il professore.
Persa com’era nei suoi pensieri, la ragazza aveva
continuato a fissare ebete il signor Bolton, suscitando ovviamente l’ilarità
generale. Ad un tratto capì, sbatté le palpebre e si scusò a bassa voce.
-Bene, McKassie. Dove sono i tuoi indumenti per la
lezione??
-Mi scusi, professore, oggi non posso …
-Non potevi nemmeno la settimana scorsa, e nemmeno
quella prima! McKassie, fila a prendere la tuta!!
Alla Evans scappò un risolino: quel “non potevi
nemmeno la settimana scorsa” le era sembrata una frase di un ragazzo
innamorato, rifiutato però ad ogni proposta di appuntamento. Il sorriso, che
aveva contagiato anche Montez, venne messo a tacere con un’occhiata dell’insegnante.
Quelle due iniziavano a fare comunella. Taylor, avvilita per l’incresciosa
situazione, uscì dalla palestra, diretta verso gli spogliatoi. Sua madre
l’avrebbe pagata!!!
Taylor se l’è vista brutta col padre di Troy. Tengo
lo sguardo sulla porta degli spogliatoi femminili, quasi ad aspettarla
impaziente. QUASI? OK, la sto aspettando impaziente! Proprio per questo non mi
accorgo di un potente lancio che Zeke ha appena
effettuato, e mi ritrovo dolorante, la mano tra i ciuffi ricci, a massaggiarmi
la botta del pallone da basket. –ZEEEEEKE!!
Il professor Bolton, che è uscito un attimo dalla
palestra, chiamato dal preside, non può vederci, quindi iniziamo uno sfrenato
gioco a chi si tira più palloni. Obiettivo: colpire in testa il nostro cuoco.
Io lo attacco per primo, ma lui la scampa spostandosi all’ultimo momento.
Dopo cinque minuti, i palloni arancioni da basket
sono sparsi ovunque. Noi Wildcats ridiamo come degli idioti, mentre i nostri
compagni di classe ci lanciano occhiate divertite. Ad un certo punto sento
qualcuno che dice: -Wow!!- e mi giro.
Davanti a me c’è Taylor in tuta.
Non l’ho mai vista senza dei pantaloni normali, e
solo quest’estate metteva pantaloncini, ma stavolta è diverso. Indossa una tuta
lunga, che le arriva fino ai piedi, con delle scarpe da ginnastica, bianche.
Sopra ha un dolcevita sportivo rosa chiaro, e i capelli sono raccolti in una
coda alta. È stupenda.
È così umiliante … non mi sento affatto a mio agio,
cammino lentamente, quasi intimorita dagli sguardi puntati su di me. Raggiungo
Gabriella e Sharpay, domandando loro dove sia il coach. Bene, quel panzone
prima mi obbliga a vestirmi così, e poi se ne va pure?!
-Matsui doveva
parlargli. Sembrava importante, ha mandato il bidello che si è persino messo a
sussurrare. Bolton è anche impallidito. – mi racconta Sharpay. Gli altri del
gruppo, che si sono avvicinati, annuiscono. Beh, pazienza, si tratterà di
idiozie burocratiche. Magari hanno perso la busta paga del coach! Lo sguardo mi
cade su Troy, che prende in braccio Gabriella, scherzosamente, per poi
trascinarla per tutta la palestra, incurante degli altri compagni. Magari non
proprio la busta paga … Sorrido, e mi giro verso Chad. Lui ricambia lo sguardo,
quasi serio. Sta pensando a qualcosa. Sta macchinando.
Che cosa ci sarebbe di male? Insomma, lei ti piace,
testone, mettitelo in testa, ti piace e non puoi farne a meno!!
Sospiro impercettibilmente e mi slancio verso di lei.
Non so da dove mi salti fuori, ma le faccio l’occhiolino e imito il mio
migliore amico, sollevandola dal parquet. Lei all’inizio urla, sorpresa.
-Chaaaaaaad! Ma che cavolo
fai!!! Aiuuuuto!!
Poi inizia a ridere a crepapelle, divertita. Sembra
felice, e anch’io del resto: eccome se lo sono!! Continuo la mia corsa,
entusiasta e incurante delle occhiate deluse che alcune cheerleader ci gettano
addosso. Taylor si stringe forte a me, trasmettendomi per la seconda volta
nella giornata il suo profumo. Come vorrei che fosse la mia ragazza! Almeno
potrei abbracciarla spesso!! Insieme con Troy e Gabriella ci stendiamo su dei
materassini, continuando a ridere. Lei mi tira pizzicotti sulle braccia, oppure
ci diamo spintoni fino a cadere sdraiati per terra. Sembriamo due bambini.
Io, senza farmi intravedere dai nostri compagni di
classe, le tocco una mano, poi sovrappongo la mia alla sua, fingendo
indifferenza. Su, carino e premuroso, ma non sfacciato! Sento il suo sguardo su
di me; non so, forse la mia mano trema. Credevo di essere un attore migliore!
Zeke sorride a
Sharpay e le propone: -Vogliamo imitarli, My Lady?
-Con piacere!!- A quel punto tutti e sei ci
ritroviamo ammassati per terra, spingendo per un pezzetto di materassino,a
sghignazzare furiosamente. Urlo a Ryan di venire con noi, ma lui scuote la
testa, sorridendo. Forse è a disagio per noi che siamo … “accoppiati”. Lui sa
di quanto mi piaccia Taylor; quest’estate io e lei eravamo a stretto contatto
per il lavoro, e, visto il litigio con Troy, mi ritrovavo un po’ spaesato,
senza nessuno con cui combinare guai. Lui se ne è accorto, mi è venuto vicino e
così abbiamo legato, scherzando e giocando a baseball, oppure ballando un po’.
A quel punto, preso da un’improvvisa foga e
approfittando della confusione generale, sorrido a Taylor e le sussurro in un
orecchio: -Oggi pomeriggio dopo scuola. Un gelato e poi al parco. OK?- stringo
la presa sulla sua mano. Annuisce, confusa e imbarazzata. Sto sudando, credo.
Non capisco più niente. Le ho chiesto un appuntamento. Su, non sono mica una
ragazzina, che si emoziona per certe cose! Semplicemente, mi sto innamorando
tanto. Troppo?
Il coach Bolton tornò in palestra. Era sconvolto,
ma doveva dare la notizia ai suoi alunni con calma, senza perdere il controllo.
E dire che ora le cose stavano andando meglio!
Ryan Evans, scorgendo il professore dal portone
lasciato aperto, lanciò un urlo, intonando una canzone del musical Hairspray; per
Sharpay, che lo conosceva bene, Run and Tell That era un
avvertimento. Inoltre, come per tutti del resto, quella melodia improvvisa
aveva un chiaro significato: stava accadendo qualcosa. I suoi amici si
rialzarono di scatto. Entrato nell’aula, dunque, il coach non capì cos’era
successo, concentrato com’era su quello che doveva dire.
-Ragazzi, la lezione è annullata. È accaduto un
fatto molto spiacevole, ma spero che saprete affrontarlo con coraggio.
Tutti si radunarono attorno all’insegnante,
preoccupati. Non lo si vedeva spesso così scioccato; sospirando, continuò: -La
vostra professoressa, Miss Darbus, ha avuto un brutto incidente mentre veniva a
scuola in auto. È grave, ragazzi. Ora si trova ricoverata all’ospedale in
centro … non perdete la calma, e andate a cambiarvi, per favore. Per l’ora
successiva a questa, rimarrete in cortile, sotto la sorveglianza del bidello.
Un mormorio si alzò tra i giovani. C’era chi, come
Sharpay e Ryan, conosceva la professoressa, chi invece la stava conoscendo
meglio in quei mesi, ad esempio Troy e Gabriella. Zeke,
Chad e Taylor, sebbene non la vedessero affatto al di fuori delle lezioni
obbligatorie, erano ugualmente preoccupati. Anche il resto della classe si
sentiva scosso, per quanto era avvenuto alla loro eccentrica professoressa. La
Darbus era fuori di testa, ma … era parte della loro vita a scuola.
Il coach Bolton li congedò; i suoi alunni si
fissarono, poi si diressero verso gli spogliatoi. Il gruppo formato da Chad,
Taylor, Zeke, Sharpay, Troy, Gabriella e Ryan si
diede appuntamento alla grande quercia in cortile, poi maschi e femmine vennero
separati. La Evans a quel punto si mise una mano sulla bocca, come se avesse
appena ricordato qualcosa. -KELSIE!
-Già, lei non ne sa nulla, e per di più è quella
che conosce la Darbus da più tempo.- ragionò Gabriella. Erano entrate nei
camerini femminili e stavano indossando i loro vestiti abituali.
-Qualcuno dovrebbe darle la notizia. Ma con tatto,
e dev’essere qualcuno che la conosce bene.- aggiunse
Taylor. Le due amiche squadrarono la bionda, mentre riponeva i pantaloni rosa
nella borsa; si girò, carpendo gli occhi delle amiche su di sé, e dopo poco
apprese i loro pensieri. – COSA? State scherzando?! Io non posso dirglielo.
-Perché no? La conosci da molto, e siete amiche.
Sei la sua migliore amica, Sharpay!- tentò di convincerla McKassie.
-Ti rendi conto che avete detto con tatto?? Io NON
HO TATTO!- esclamò la diretta interessata. Conosceva i suoi difetti, e la
mancanza di tatto era uno di questi. – Perché non Gabriella? Lei sì che è tenera e dolce!!
-Io?? Ci ho già fatto la figuraccia oggi! – Tutte
ricordarono l’imbarazzante momento quella mattina al portone dell’East High. La
mora, dimenticando quel pasticcio con Jason, appena Troy era arrivato, lo aveva
baciato amorevolmente dicendo poi con un sorriso: “Voi Wildcats non siete poi
così male!!” Kelsie si era allontanata infelice.
-Perché scusate, vi pare che io possa andarci? Ma
se ci conosciamo da poco!!- disse Taylor.
-BASTA! Ci stiamo dimenticando che Kelsie è nostra
amica, come scansandoci il compito di dirle l’accaduto!- dichiarò Gabriella
convinta.
-Sì, hai ragione, ma come possiamo fare?- sospirò
Sharpay pensierosa. Poi, sotto gli sguardi altrettanto preoccupati delle
amiche, gridò: -RYAN!!
Sotto l’imponente quercia del giardino della
scuola, si levò un grido: -IO? E PERCHE’ MAI IO?!
-Ma fratellino, tu la conosci e le sei tanto
affezionato … e sei così sensibile, sai sempre trovare le parole adatte … - lo
lusingò Sharpay. Ma l’altro rimase irremovibile: -E tu saresti la sua migliore
amica, se non sbaglio!
-Beh, devi ammettere che non ha tutti i torti …
insomma, saresti il più adatto … - propose Zeke. –
Ecco il fidanzato che la protegge … - borbottò scontrosamente il biondo. Troy e
Chad annuirono: - Ryan, se c’è qualcuno che può dirglielo con dolcezza, quello
sei tu. Noi ci ritroveremmo impacciati …
-OK, OK!!- acconsentì, sempre immusonito.
Dopodiché, si allontanò, diretto verso il teatro della Darbus; Gabriella si
strinse al braccio di Troy, sospirando. Zeke cinse la
vita di Sharpay, mentre Taylor fissava Chad negli occhi. Entrambi erano molto
preoccupati. – Credi che la prenderà mediamente bene?- domandò la bionda al suo
ragazzo. Ma Chad scosse la testa; non c’era modo di prenderla bene. E, quatti quatti, i ragazzi imboccarono la scorciatoia verso le
quinte dell’auditorium.
***
Kelsie Nelson stava suonando con enfasi; era un
pezzo nuovo, che aveva scritto proprio in quell’ora; la sua voce, timida e
accorata, si espandeva per tutto il palco, trasmettendo le sue emozioni. Poi,
con un virtuosismo ben improvvisato, concluse. Era piuttosto soddisfatta, e
l’ombra del suo rancore si stava già volatilizzando. Del resto, non sapeva
serbare sentimenti negativi per molto tempo; avrebbe sofferto ancora, ma capiva
di doversene fare una ragione. Magari Susan e Jason avrebbero scoperto l’amore,
e anche lei, con un nuovo e misterioso ragazzo. Sorrise; le piacevano molto
questi sogni ad occhi aperti, e le permettevano di tirarsi su di morale.
-Bravissima.- Una bella voce che proveniva dalle
postazioni degli spettatori. Si voltò, e vide Ryan Evans che sorrideva
entusiasta. – Mi piace questo brano; ha un nome?
-Ehi, ciao! Un nome? Vediamo … Malinconie di un cuore spezzato.- sorrise mesta. A chi voleva darla
a bere? Soffriva, e anche molto. Ma dirlo a Ryan la risollevò, lui era sempre
stato un ottimo consigliere per tutti i suoi amici.
Lui fece una smorfia divertita, come a significare:
Ops, tasto dolente. Infatti aggiunse: - Scusa.
-Naa, non
preoccuparti. Dirlo in musica mi piace. Magari la Darbus potrebbe metterlo nel
musical di quest’inverno.
-A proposito della Darbus, devo parlarti.
Tutti e sei i loro compagni ascoltavano da dietro
la tenda rossa del soppalco, sconcertati. E ora??
-La Darbus. Lei ha …
- … cosa?
-Un incidente.
-COSA?!
-Kelsie, mi dispiace.
Ha avuto un incidente in auto.
-E ME LO DITE SOLO ADESSO?!
-Lo abbiamo saputo durante l’ora di educazione
fisica col coach Bolton … lui …
Ma Ryan non fece a tempo a spiegarle tutto. La
compositrice si era alzata e … lo stava abbracciando. Si era volentieri
rifugiata tra le sue braccia, come se il suo profumo le potesse cancellare gli
ultimi tre giorni, o glieli potesse allietare. Lui le passò un braccio intorno
alle spalle, stringendola a sé, pensando: Povera
piccola Beethoven.
Poco distanti da loro, Chad aveva distolto lo
sguardo, spostandolo su Taylor, che gli stava accanto. Non sapeva proprio che
pesci prendere; non era arrabbiato con la Darbus per l’incidente, anzi, era
preoccupato anche lui, ma si sentiva davvero male: non riusciva a pensare ad
altro che al suo appuntamento. Sarebbe irrimediabilmente saltato, visto le condizioni
della loro insegnante. Sospirò, attirando l’attenzione della ragazza su di sé.
-Chad, tutto bene?-
gli domandò dolcemente. Lui deglutì, imponendosi mentalmente di non balbettare.
–No, non
preoccuparti.- rispose con un mezzo sorriso.
-Per oggi pomeriggio …
IL MIO APPUNTAMENTO!!! IL MIO APPUNTAMENTO CON
CHAD!! DANNAZIONE!!
Su, diglielo. “Chad, potremmo andare in ospedale
tutti insieme e poi voltare verso …” Ma no, mi considererebbe una perfetta
cretina, che se ne infischia della prof. Ma disdire?! Penserebbe che non me ne
importa un fico secco di noi. Oh mamma, c’è un noi??
-Non preoccuparti, Taylor. Capisco benissimo. Oggi
andiamo tutti in ospedale a trovare la Darbus. Non … non c’è fretta, giusto?
Oh mamma, ho detto davvero quelle parole?? Come le sarò
sembrato?? Mi verrà l’ulcera, così!!
-Mm, ok.- annuisce lei.
Sembra quasi … dispiaciuta? Bah, meglio che non mi metta ad analizzare la mente
femminile.
Passo l’appuntamento ai nostri amici, quindi
decidiamo di raggiungere la Darbus in ospedale dopo la scuola. Mi si chiude lo
stomaco pensando che è lo stesso orario che avevo sussurrato a Taylor per il
nostro appuntamento, ma scuoto la testa e mormoro agli altri:
-Gente, credo che ora sia meglio andarcene.-
indicando Kelsie e Ryan, ancora abbracciati.
Loro annuiscono e insieme ripercorriamo l’officina
del nostro edificio, per poi arrivare al corridoio dei nostri armadietti, che
sono quasi tutti vicini. A Zeke è stato assegnato
quello accanto a Jason, qualche metro distante da noi. Saluta Sharpay con un bacio
sulla guancia e va a prendere le sue cose per biologia, che sarebbe la lezione
successiva. Noi ci giriamo per fare altrettanto, e lì ci accorgiamo di una
cosa. Di un mazzo di cose … er, volevo dire, un mazzo
di rose. Sull’armadietto di Taylor, adagiate. Tantissime rose rosse e un
bigliettino.
Ti prego, fa che siano di Chad!! Ti prego!!
I miei occhi escono fuori dalle orbite. Devo proprio
avere una faccia da sballato!! E tutto questo per un motivo: quelle rose non
gliele ho mandate io.
“Ciao Taylor.
Sono un tuo fan sfegatato da sempre. Sei bellissima e molto
intelligente. Mi piacerebbe conoscerti. Se lo vuoi anche tu, lasciami un
biglietto nella serra della scuola, sotto il ripiano degli insetticidi. Il tuo
Ammiratore Misterioso”.
***
Muahahahahah che malvagiaaaaaaa che sono!! Innanzitutto Tantissimi Auguri a
tutti voi, alti, bassi, Chaylor e non (XDDDDDD) … poi, scusate per il ritardo
disastroso, già è strano che Erika non mi abbia cancellato tutto. ^^
Quello sfegatato barrato sarebbe tale perché l’Ammiratore
Misterioso di Taylor ha scritto questa parola ma poi, non trovandola adeguata,
l’ha cancellata. XDDDDDD
Ringraziamenti per lo scorso
capitolo:
kikka93: In effetti
preferisco immedesimarmi in Chad piuttosto che in Taylor! I suoi pensieri sono
molto più … forti XDDD Lui sì che manda avanti la ff!
^^ Per il bacio … come vedi le cose si complicano sempre di più!! ^^ Grazie
mille per la recensione!
armony_93: Perché, ora??
Adoro essere sadica XDDDD Mi spiace per il bacio, ma come ho detto a kikka93, quei
due sono sempre nei casini!! Mi piacciono le tue Chaylor ^^
*AqUa PrInCeSs*: Ahah, e così
volevi il bacio anche tu, eh? ^^ Grazie per i tuoi complimenti. Davvero il
cappy era fantasmagorico? *me si commuove*
Grazie!! Magari Tiffany tornerà utile, sai? ^^ Se ci rifletti, però, nel
momento in cui Susan ha baciato Jason, si è impossibilitata con Chad! Spero …
XD Certo che ti farei leggere i miei cappy in anteprima! Ma anche tu dovresti u.u!! ^^
emylee93: Se hai visto Hairspray, saprai
quello che dice Penny della campanella: Melodia
non è il termine che userei! XDDD Per quelli del Club, temo siano loro quelli
rimasti all’era glaciale!! XDDD Le scene su Chaylor in questo cappy non erano
lunghissime, ma in compenso più di una!! Spero ti sia piaciuto anche questo
cappy, e grazie per i tuoi complimenti favolosi!!
Herm90: Tutto sale
sale … son salite anche le nespole. Nespole! (Strapazzami
di coccole di Topo Gigio XDDDD) Sono contenta che
tutti voi abbiate apprezzato il comportamento di Chaddino.
Mi piace che sia così … cavalleresco! ^^ Per il fioraio, mi dispiace averti
guastato il buonumore con l’Ammiratore Misterioso (Scommetto che sei furente!),
ma questo porterà ulteriori sviluppi alla storia. ^^ Chissà chi è. Mm, mi sa
che ce l’avete già tutti un’idea. O.o
Grazie mille per i vostri complimenti
e i vostri incoraggiamenti, vi voglio bene, e vi auguro un anno pieno di gioia
e felicità!
Vivy93.