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Autore: flors99    12/06/2013    7 recensioni
Ronald Weasley ha preso una grossa cotta per una ragazza del suo anno e chiede a Hermione di aiutarlo a conquistarla.
Aggiungeteci pure una scatenata Ginny Weasley e quell'imbranato del suo migliore amico...
Dal testo:
- Potresti scriverle una poesia! - suggerì Hermione.
[...]
- "All'una ho pensato alla luna,
alle due al bue,
alle tre al re,
alle quattro ho smesso di pensare, perché la rima non sono riuscito a trovare."
- ...
- Ti vedo scossa, Hermione, la mia poesia, per caso, non ti è piaciuta?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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I giorni a seguire, per Hermione, furono un vero e proprio disastro. Era spesso di malumore e avvertiva il bisogno di scaricare il proprio malessere su qualcuno, comportandosi in modo arrogante e antipatico. Ginny aveva riflettuto più volte sul motivo che potesse spingerla a comportarsi così, ma ogni volta le veniva soltanto un gran mal di testa, tentando di capire la mente contorta di Hermione.
- Uffa, ma si può sapere che cos’hai? – aveva sbottato ad un certo punto la giovane Weasley, giustamente infastidita dalla situazione.
- Niente. – le aveva risposto con voce incolore, senza neanche guardarla. – Sto benissimo.
- Non è vero. Sei intrattabile, in questi giorni! Persino Ron se n’è accorto e mio fratello non si accorge mai di niente!
- Non…non è vero! – replicò Hermione. – Non sono intrattabile!
- Invece sì, e ti comporti in modo antipatico con tutti. Sembra che ti abbia morso uno Schiopodo.
- Io non sono antipatica! – esclamò oltraggiata da quella piccola offesa.
- Non ho detto che lo sei. Ho detto che ti comporti come tale.
- E’ la stessa cosa, Ginny e…
- Oh Merlino! Non prendere sempre tutto sul personale, Hermione! Ti ho soltanto fatto notare che in questi giorni sei stata più indisponente del solito. Il che è tutto da dire…
All’ultima frase della rossa, Hermione alzò gli occhi di scatto; non si arrabbiò soltanto perché vide un sorrisetto divertito sulle labbra dell’amica, segno che stava soltanto cercando di attirare la sua attenzione, senza alcun fine offensivo.
- Forse…sì…sono stata un po’ strana… - ammise, infine.
- Un po’ strana? Diciamo pure che sei stata molto strana! Potrei sapere cosa ti è successo?
A quella domanda, Hermione arrossì.

Oh, niente di che. Mi sento soltanto attratta da tuo fratello, sai com’è.

Si schiarì la voce, ma non trovò la forza per dire niente.
- Non preoccuparti, se non vuoi dirmelo è giusto che tu non lo faccia.
- No! Non è per questo, Ginny. Vorrei dirtelo, ma…

Ma faccio fatica a comprenderlo io stessa.

- Tranquilla, Hermione. – la liquidò in modo pratico, con un veloce gesto della mano. – Sei una persona giudiziosa: qualunque cosa ti stia succedendo, prenderai la decisione migliore. Se solo avessi voglia di parlare…io sono qui, ok?
- Ok. – mormorò la più grande delle due ragazze, sorridendo con gratitudine.
 
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Quando Hermione quel pomeriggio entrò nella Sala Comune dei Grifondoro, rimase semplicemente di sasso di fronte alla scena che le si presentava di fronte. Per tutta la settimana aveva evitato di presentarsi alle “lezioni di danza” di Ron, consapevole del fatto che, se gli si fosse avvicinata, avrebbe riprovato quelle sensazioni intense, che aveva cercato di nascondere anche a se stessa. Dopo aver parlato con Ginny, però, si era resa conto di quanto fosse stata egoista: in fondo Ron le aveva chiesto aiuto, e lei aveva lasciato quel compito a Ginny, facendo un torto a entrambi. Per questo, armata di tutta la buona volontà possibile, aveva deciso di presentarsi in Sala Comune quel giorno.
In quel momento, Hermione era indecisa sul da farsi: aveva un gran voglia di scoppiare a ridere, ma non voleva mortificare così Harry e Ron.
Si avvicinò a Ginny, contraendo le labbra per lo sforzo di non sorridere.
- Non credo che far ballare Harry e Ron, possa aiutare tuo fratello a migliorare. – le disse, nascondendo la sua risata.
Ginny la fulminò con un’occhiataccia.
- Sono ben conscia del fatto che Harry e Ron sembrino due scimmie che pisciano a saltelli quando ballano insieme, ma dato che TU… - le puntò un dito accusatore contro. - …mi hai abbandonato per questa settimana, non ho trovato altra soluzione per poter dare un po’ di ristoro ai miei piedi.
A quell’uscita, Hermione non riuscì più a trattenere le risa. Le vennero addirittura le lacrime agli occhi per quanto trovava la cosa divertente: effettivamente, vedere i suoi due migliori amici ballare insieme, era uno spettacolo a dir poco spassoso.
- Come hai fatto a…co-convincerli? – chiese, con la voce spezzata dal troppo ridere.
Ginny scrollò le spalle.
- Ho cercato di essere il più diplomatica possibile…
- Davvero? – Hermione alzò un sopracciglio, parecchio scettica.
- …quando non ha funzionato sono passata alle minacce…
- Ah, ecco.
- A dir la verità, non hanno funzionato nemmeno le minacce. Harry e Ron sembravano stranamente refrattari all’idea di voler ballare insieme, così…ecco, diciamo che potrei averli schiantati. - spiegò, gesticolando.
Con un sorriso che andava da orecchio a orecchio le due ragazze rimasero per un po’ in silenzio, finché Ginny non si alzò in piedi e con un colpo di bacchetta interruppe la melodia.
- Direi che può bastare. – proferì, mentre Harry la guardava colmo di gratitudine, terrorizzato all’idea di dover di nuovo ballare con Ron.
- Merlino. – borbottarono i due Grifondoro all’unisono.
- Questa cosa non deve uscire da questa Sala, chiaro? – disse Harry.
- Peggio di quando abbiamo visto Neville ballare da solo. – aggiunse Ron.
- Le lezioni da danza sono finite, Ron. – disse Ginny, ignorando i loro commenti. – Tutto quello che si poteva fare è stato fatto.
- Ma…!
- E tutto quello che poteva essere pestato è stato pestato. – aggiunse a denti stretti, guardando in modo accusatorio il fratello.
- A me non sembra di essere migliorato molto. – ammise il rosso.
- No, infatti. – gli diede ragione, Ginny con un sospiro. – Ma almeno adesso sei in grado di pestare i piedi ogni cinque passi, invece che ogni due.
- Un bel miglioramento. – sostenne Harry. - Quindi adesso non ti resta altro da fare che chiedere a Megan di venire con te.
- C-che?! Adesso?!
- No, Ron, dopo il ballo. Certo che devi chiederglielo adesso, il ballo è tra pochissimi giorni! Spera solo che nessuno l’abbia già invitata… - rifletté Ginny.
- Non posso chiederle di venire al ballo con me! – disse, terrorizzato.
- Ronald Weasley… - cominciò la sorella minacciosa. - …stai forse cercando di dirmi che IO mi sono fatta pestare i piedi per nulla, solo perché TU non hai il fegato di chiedere alla ragazza che ti piace di venire al ballo con te?! – esclamò, sull’orlo di una crisi di nervi.
- …Ehm…
- Vuoi una fattura Orcovolante per caso?!
- No, non è necessaria!
- Meglio così. – disse Ginny, rinfoderando la bacchetta che aveva già sguainato e puntato contro il fratello.
- Allora io…vado? – chiese, come se stesse aspettando che qualcuno lo contraddicesse: la prospettiva di parlare con Megan lo faceva sentire peggio di una gelatina.
- Vai, Ron. – rispose perentoria Hermione, che fino a quel momento non aveva aperto bocca. La ragazza, infatti, aveva preferito rimanere in silenzio, anche non era riuscita a tacere in quell’istante: se Ron non se ne fosse andato via immediatamente probabilmente sarebbe scoppiata a piangere come una fontana.  
- Ok, vado. – ripeté incerto, mentre si allontanava lentamente.
- Ron, te lo chiedo di nuovo: vuoi una fattura Orcovolante? – bastarono le parole della sorella per farlo scattare come un razzo fuori dalla Sala Comune, come se fosse stato morso da una tarantola.
- Pensi che Megan accetterà? – domandò Harry.
- Credo di sì. – borbottò Ginny. – Noi donne abbiamo un grande cuore.
- Più che altro Megan dovrà avere piedi robusti. – scherzò Harry. - Insomma, Ginny, ma che ti è saltato in mente di farmi ballare con Ron? È stato orribile!
La ragazza rise, scuotendo i lunghi capelli rossi.
- Mi farò perdonare. – disse, passando una mano tra i suoi arruffati capelli neri. – Ora però dovresti farmi un favore.
- Un altro? – sbottò Harry un po’ spaventato di dover ripetere la triste esperienza di pochi minuti prima.
- Dovresti soltanto andare insieme a Ron. Non credo che mio fratello ce la farà da solo: è meglio che tu vada a spronarlo e a ricordargli della fattura Orcovolante, se decidesse di tornare indietro.
Il ragazzo rise e, senza preavviso, attirò a sé Ginny per baciarla. Aveva capito che dietro alla sua richiesta si celava un bene infinito per suo fratello e l’ennesimo tentativo di aiutarlo, anche se cercava di nasconderlo sotto la sua scorza. Harry aveva sempre trovato dolce il modo in cui Ginny aiutava gli altri: si sarebbe fatta in quattro per chiunque, ma non amava le smancerie e i troppi ringraziamenti. Così cercava sempre di dare una mano, mantenendo un’aria scocciata o indifferente, per non mostrarsi troppo tenera agli occhi degli altri. 
- Harry! – borbottò, rossa come un pomodoro. – Non siamo so… - prima che potesse completare la frase, Ginny si rese conto che, al contrario di quanto pensava, , erano davvero soli: Hermione era sparita.
 
 
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Dietro ad uno scaffale della libreria, Ronald Weasley si dondolava sui talloni indeciso su come comportarsi: l’ultima volta che aveva provato a invitare una ragazza a un ballo, non aveva ottenuto proprio un buon risultato, cosa che non faceva altro che accrescere il suo nervosismo. Sbirciò nuovamente al di là dello scaffale, mentre i battiti del cuore cominciavano ad aumentare, e osservando Megan in compagnia di alcune compagne di Casa. Miseriaccia, ma perché si muovono sempre in gruppo? – pensò, sconfortato all’idea di dover invitare Megan, in presenza delle sue amiche.
Fu tentato dall’idea di tornare indietro, auto convincendosi del fatto che no!, non lo faceva perché non aveva il fegato di parlare con la ragazza dei suoi sogni, ma soltanto perché voleva parlarle in privato, lontano da orecchie indiscrete; purtroppo per lui, prima che potesse fuggire dalla Biblioteca, una mano lo afferrò saldamente, bloccandogli qualunque tentativo di squagliarsela.
- Harry? – domandò, interrogativo, chiedendosi perché fosse lì.
- Ginny mi ha mandato per controllarti. A quanto pare aveva ragione. – spiegò, sorridendo.
- Ginny ti ha… - Ron aprì e richiuse la bocca più volte. - …mi hai seguito?!
- No, certo che no! Non ti ho seguito; ho usato la Mappa del Malandrino.
- E’ la stessa cosa! – esclamò Ron, irritato dal fatto che sua sorella cercasse di controllarlo. Oppure dal fatto che, con la presenza di Harry, non potesse più andarsene e dovesse per forza invitare Megan.
- …Uhm…può darsi…comunque sono qui per aiutarti, quindi…non è stato un inseguimento a fin di male, insomma…chiaro, no? – Harry s’incastrò nelle sue stesse parole, anche se la logica del suo discorso gli parve impeccabile.
- Mica tanto…
- Oh, insomma, Ron! Tu devi invitare Megan al ballo. Avanti, su! – lo incitò con un plateale gesto della mano, cercando di convincerlo.
- Non sei molto convincente, Harry.
- Sei un Grifondoro, Ron, e, in quanto tale, devi trovare il coraggio per andare lì davanti a lei e parlarle. – tentò allora il moro, facendo leva sull’orgoglio.
- Non sei esattamente un buon esempio, Harry. – sbottò il rosso. – Guarda che lo so che anche tu non hai trovato ancora il coraggio di dire a Ginny che la ami. – borbottò, messo a disagio dalle sue stesse parole.
- E questo c-cosa c’entra?  - gesticolò Harry, imbarazzato. - Insomma…non…non stiamo parlando di me…e poi tu cosa ne sai?! – gli chiese sconcertato.
- Lo so e basta, ok? – replicò Ron, incrociando le braccia.
- Stai cambiando discorso. – riuscì alla fine a dire, Harry, dopo essere arrossito a intermittenza per tre-quattro volte. - Vai da Megan, avanti, prima che lo faccia qualcun altro!
Ron, praticamente messo alle strette, non trovò nulla di intelligente da replicare e la prospettiva di dover parlare con la Tassorosso lo terrorizzò sempre di più.
- Credo che lo farò domani.
- Adesso! – Harry lo afferrò per un braccio, spingendolo malamente al di là dello scaffale della libreria, rischiando quasi di farlo cadere.
Ron imprecò mentalmente contro il suo migliore amico, mentre le cominciava già a sentire le gambe molli e le mani sudare. Non restava altro che andare incontro al tavolo al quale erano sedute Megan e le sue compagne, anche se, ad ogni passo che compiva, gli sembrava che la forza di gravità lo spingesse per terra, tentando di fargli perdere l’equilibrio. Deglutì rumorosamente mentre percorreva quella piccola distanza che lo separava dalle Tassorosso, e in quei pochi secondi Ron non poté fare a meno di pensare che avrebbe fatto meglio a invitare Hermione al ballo con lui. Almeno non si sarebbe vergognato a parlarle. Non più di tanto, ecco.
Scacciò immediatamente quel pensiero, chiedendosi come gli fosse venuto in mente di invitare la sua migliore amica.
- Hai bisogno di qualcosa? – soltanto quando una voce squillante lo chiamò, Ron si rese conto di essere arrivato davanti al tavolo delle ragazze e di essere praticamente rimasto a fissarle come un pesce lesso.
- Oh…io…ehm… - borbottò, mentre sentiva lo stomaco in gola.
In quell’istante gli occhi di Megan si alzarono su di lui e se prima era già stato difficile articolare un discorso coerente, da quel momento in poi per il Grifondoro fu impossibile pronunciare una qualsiasi frase di senso compiuto. – Er…uhm…ecco…
La ragazza seduta accanto a Megan - quella che prima si era rivolta a lui - scosse i lunghi riccioli neri, guardandolo in modo strano.
- Perché stai emettendo dei versi? – inarcò un sopracciglio, assumendo un’aria arrogante. A Ron stette subito antipatica.
Il ragazzo provò a muovere le labbra e a far uscire qualcosa attraverso le sue corde vocali, ma la sua voce sembrava sparita chissà dove; non aveva neanche più la minima idea di cosa dire: il discorso che si era mentalmente preparato – ci aveva lavorato per giorni e giorni – era completamente scomparso dalla sua mente e non si ricordava più neanche una singola parola.
- Allora?! – sbottò la ragazza antipatica.
 
Dì qualcosa, dì qualcosa, dì qualcosa.
 
Dopo essersi mentalmente spronato, Ron si schiarì la voce, tentando di non guardare Megan. Se solo lei non lo avesse guardato dritto negli occhi forse sarebbe anche riuscito a parlare…
- Secondo me non ci sta molto con la testa questo qua. – sussurrò la ragazza dai lunghi ricci alle compagnie.
- Credo che sia soltanto nervoso, Isabelle! Guarda come gli tremano le mani. Poverino! – rispose l’altra compagna di Megan, con uno sguardo decisamente più gentile e disponibile.
Ron strinse le mani in un pugno, chiedendosi perché Megan fosse l’unica a non aver ancora detto niente…Come lui del resto.

Miseriaccia! Perché mi guarda in quel modo?!

- Ehm…ehm… - ripeté il Grifondoro a corto di parole.

Dì qualcosa, dì qualcosa, dì qualcosa.

- Avrei…bisogno…di una p-piuma. – sbottò alla fine, trattenendo il respiro. Soltanto dopo che ebbe completato la frase, Ron si rese conto di come la voce gli fosse tornata per raccontare una vera e propria cavolata, mentre per invitare Megan fosse completamente scomparsa.

Perché ho ritrovato la voce per raccontare questa scemenza?

Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto zitto.
- Ahhhhh, ma allora sai parlare! – lo schernì la bruna.
- Smettila, Isy. – la rimproverò Megan. – Tieni. – aggiunse poi, dando a Ron la sua piuma.
Il ragazzo non avrebbe saputo dirsi se era più meravigliato per il fatto che Megan finalmente avesse aperto bocca o per il fatto che lo avesse difeso.
- Uhm…oh…grazie. – riuscì a stento a prendere la piuma tra le dita, da tanto che gli tremavano.

Miseriaccia, ora che me ne faccio di una piuma?

Ron, troppo concentrato sui suoi pensieri, si rese remotamente conto che, dopo aver preso la piuma, non aveva più alcun buon motivo di restare lì. Fu tentato dall’idea di andarsene: avrebbe raccontato a Ginny e Hermione di non avercela fatta, ma perlomeno di averci provato, ma avrebbe sicuramente mentito. Non ci aveva neanche provato in realtà: non aveva fatto altro che emettere strani versi per tutto il tempo.
Eppure Megan gli piaceva seriamente e Ron non poteva non fare neppure un piccolo tentativo.
- No, io…in realtà… - cominciò poggiando la piuma sul tavolo. - …non…non mi serve, cioè…mi serve la piuma, ma non adesso. Insomma…vorrei…vorrei che tu venissi al ballo con me. – disse tutto d’un fiato, non staccando un secondo i suoi occhi da quelli di Megan, che si stavano spalancando per la sorpresa.
- Io… - cominciò a rispondere, incerta, prima che Ron la interrompesse.
- Cioè…lo so che è un po’ tardi e forse qualcuno ti ha già invitata, ma…tu mi p-piaci d-davvero, Megan… - arrossì come un bambino, mentre pronunciava a fatica quelle parole. - …I-insomma, mi piaci come una tavola di dolci e…

Miseriaccia, cosa accidenti sto dicendo?!

- …cioè, no, questo non significa che voglio m-mangiarti…non…non in quel senso, cioè… 

Oh, per Merlino.

- …n-non che non sia buona come un d-dolce, ma…in-insomma, io…
- Ascolta, io… - tentò di dire la ragazza a disagio.
- …ehm…ecco…ho perso un attimo il filo del discorso, ma… - Ron si grattò la testa imbarazzato.
- Ascoltami, per favore. – lo richiamò Megan, arrossendo come una bambina. 
- S-sì?
- Io non…non posso. Mi dispiace, Ron.

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Angolo Autrice
 
Ohhhhhhhh, finalmente eccomi qui!!!!!
Che bello tornare a pubblicare i capitoli di questa fan fiction! Mi dispiace essere stata assente tutti questi mesi, davvero! Mi sento così in colpa >.<
Ho avuto dei problemi con la scuola e non ho proprio trovato il tempo per scrivere: a dir la verità avevo già steso tutti i capitoli di questa storia, ma poi un bel giorno la mia pennina USB si è fusa e
ho perso tutto i file. E’ stato veramente un trauma, sono quasi scoppiata a piangere! Va beh, ormai è andata ed è inutile piangere sul latte versato, ma ogni volta che ci penso questa cosa mi rattrista tantissimo: ho perso tutti i miei lavori :(
Comunque, non sono qui per farvi cadere in depressione, quindi passiamo a cose più serie (più o meno :P)
E' FINITA LA SCUOLA!!!!! Credevo non succedesse più XD Ero davvero al limite, ogni giorno mi sentivo sempre più soffocata dai compiti, ma adesso la scuola è finita, finita, finita!!! Gioia e trupido *.*
Tra l'altro domani mi escono i quadri, auguratemi buona fortuna ^.^ 
Ok, chiudiamo la parentesi "scuola" , non voglio stordirvi con la mia euforia xD
Piuttosto, che vi è parso del capitolo? Onestamente non ne sono molto soddisfatta, forse perché ho dovuto scriverlo due volte e la seconda volta mi è parso un po’ forzato, poi…boh, non mi convince questo capitolo…Aspetto comunque i vostri pareri – se ce ne saranno dopo tutta questa assenza.
E Megan? Cosa ne pensate? Vi aspettavate che rifiutasse l’invito di Ron? Non vogliatele troppo male, nel prossimo capitolo si capirà perché ha rifiutato ;) E poi a me piace scombinare un po’ le cose, quindi potrebbero esserci delle sorprese…
Insomma, non credo che ci sia altro da dire. Spero di avervi fatto ridere un po’ con le dis/avventure del povero Ron – ma quanto sarà dolce?! *.*
Ringrazio tutte quelle persone che hanno messo la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate, o anche a chi ha solo letto in silenzio: anche vedere una visita in più mi fa saltellare dalla gioia! Ma un GRAZIE veramente grande a quelle sei dolcissime ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo: ArmoniaDiVento, piumetta, Soly Dea, MimiRyuugu, Virus14 e chiara_1997.
Sperando che ci sia ancora qualcuno disposto a seguirmi, vi mando un grossissimo abbraccio stritolatore!
flors99
  
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