III ~
Theodore
&
Jourdaine, i trapezisti.
Spinning
all around and now we fall.
✧
Kariya sobbalzò e
Morty gli strinse la mano, quando il suo
sguardo miele puntato verso l’alto faticò a
mettere a fuoco qualcosa –o meglio
qualcuno- che sfrecciava in aria.
“Morty,
guarda!”
Quello
ridacchiò. “Certo che li guardo, Masaki.”
Sistemandosi il
cilindro, il capo del circo riconobbe negli occhi del piccolo
una scintilla diversa da quelle che aveva avuto guardando Lucille e
Rosso.
Non era lo sguardo di
ammirazione e di meraviglia davanti a qualcosa di
irraggiungibile, era quasi come un desiderio.
Morty si era sempre immaginato la luce negli occhi dei bambini con un
sogno
come una stella cadente. Rise di nuovo fra sé e
sé.
Dopotutto quello che
l’aveva portato a gestire il circo era un po’ lo
stesso
bambino meravigliato che era anni prima e che ora combaciava con Masaki.
Li indicava, rideva.
Forse si stava avvicinando a quello che avrebbe fatto una
volta ufficialmente parte della squadra.
Un ragazzo con la
pelle scura e i capelli menta fece un paio di giri in aria,
per poi aggrapparsi ai polsi dell’altro, appeso per le punte
dei piedi a testa
in giù.
Oscillavano gridando
cose insensate, così felici, tracciando semicerchi enormi
nel vuoto.
Kariya saltellava sul
posto, continuando a sorridere. “Chi sono?”
Gli occhi di Morty si
strinsero dolcemente davanti al suo entusiasmo.
Finalmente iniziava a sentirsi a suo agio. “Sono Theodore e
Jourdaine, due
diciassettenni che ridono come bambini, come
te.”
Masaki
gonfiò le guance. “Io non sono un bambino. E non
provare a dire ometto.”
In effetti Morty stava
davvero per chiamarlo ometto.
“Theodore
è quello con i capelli marroncini con un oceano di
lentiggini.”
Quando finalmente il
castano atterrò sulla piattaforma, tenendo le mani
all’altro che vi saliva, Kariya potè distinguere
quelle costellazioni di
lentiggini che gli ricoprivano le spalle pallide, e quel paio di occhi
blu
mare.
Lo notò e
sorrise. Quando Jourdaine seguì lo sguardo del compagno fece
un
sorrisino di rimando anche lui. Si tenevano ancora le mani, e un velo
lucido di
malinconia posava sui loro occhi.
Forse
perché sapevano di non esser mai stati quei bambini
spensierati da cui si
mascheravano.
Gli occhi nocciola di
Jourdaine non si staccavano da quelli di Kariya, mentre si attorcigliava il ciuffo che gli riposava sulla spalla destra;
fu
distratto dall’arrivo del trapezio; il verde con un balzo si
tufò in
quel mare vuoto
che gli accompagnava
indietro i capelli, per afferrare il legno a mezz’aria fra
grida di stupore di
Masaki.
“Ma non
hanno paura?”
“Dimmi,
Masaki, sapresti dirmi chi dei due soffriva di vertigini?”
Non seppe dirlo.
Fra di loro non vedeva
sguardi terrorizzati, la confusione di chi nell’altezza
sente i sensi traballare. Sicurezza, come fossero stati saldi come
statue di
marmo invece di falchi senza ali.
Theodore inarcava la
schiena all’indietro, puntellandosi su un piede solo, per
poi buttarsi all’indietro e appeso a un
filo,
avrebbe detto, le dita dei piedi.
Quando tornava
indietro saltava, volava ad
occhi chiusi
tracciando cerchi in aria con Jourdaine.
“Morty, hai visto? Si sono scambiati il trapezio!”
Abbassò lo
sguardo, il piccolo.
Sembrava quasi che
fossero più bravi a volare e attorcigliarsi mentre
dondolavano nel loro vento che a camminare. Ma mai da soli. Masaki non
li vide
mai salire su un trapezio senza l’altro davanti a loro,
aggrappato alle proprie
braccia.
Dei fili di lana
all’apparenza fragili, ma vivaci e forti, insieme.
“E’
quello che sembra, Masaki. In realtà sono atterrati tutti e
due di nuovo
sul proprio.”
“Loro come
si chiamano?”
Tornò a
guardarli, Morty, soffiandosi via un ciuffo di capelli dagli occhi.
“Theodore
è Miura Hiromu, Jourdaine si chiama Midorikawa Ryuuji.
– sorrise. - Il primo
viveva nella paura, paura di tutto, anche della sua stessa madre, che
si è
lanciata dal decimo piano di un palazzo. Ryuuji invece era diffidente,
emarginato, era strano, preso in giro. È scappato di casa
quando ha visto il
tendone di questo circo.”
“Quello che
soffre di vertigini quindi è Theodore...”
Morty annuì
lentamente, le figure dei due acrobati, dei loro invisibili
abbracci in aria riflesse negli occhi.
Quei
due facevano tornare alla mente di
Masaki quei racconti sul filo rosso del destino. Sì, erano
davvero collegati,
quei due, da un filo rosso di lana che sembrava sul punto di spezzarsi.
*
/sbuca da una coltre di ghiaccio
In che era siamo? D:
Era da così... tanto che non aggiornavo sta schifezzina e... beh, devo dire che più che la schifezzina mi mancava il fandom. Insomma, mi mancavate. *momentodiincredibilescioglievolezza*
E poi, per la miseria, le recensioni. Quanto diamine sono indietro con le recensioni? Ho tipo la lista di roba da recensire che trabocca, scusate çç
Ma ora che la scrittura ha preso il posto dello studio posso mettermi a recensire tutto l'arretrato e finalmente a scrivere e tornare attiva qui :')
E ultimamente sono fissatissima con Ryuuji :')
Comuque ecco che vi propino un altro capitolo descritto in modo abbastanza scrauso, ma vabbé nzomma ci siete abituati, no? -grilli-
Non sapevo assolutamente come gestire i pezzi i cui quei due svolazzano. Mi hanno mandata in panico, spero che sia sensato ç_ç
Ho usato Jourdaine per Ryuuji perché è simile a Jordan del dub europeo e Theodore-- beh ecco Diam mi ricordava un po' lo scoiattolino di Alvin superstar :'D
E avete già tutti capito chi è Morty, vero? :'DD.
Sono contenta di essere tornata e sono di fretta per l'ennesima volta perché lo gnu è tornato alla carica (mia madre.)
Spero di aggiornare presto -solotu- T_T e che non passino ere glaciali, più tempo passa e più sento la mancanza di questa sezione.
E-ecco e spero che nessuno si sia dimenticato di questa insulsa raccoltina e di non aver combinato casini-- Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
- cha.