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Autore: lunatique    14/06/2013    5 recensioni
Prendiamo una ragazza, che non va molto bene a scuola, negata nello sport. Ora aggiungete un ex-migliore amico con i capelli tipo riccioli d’oro e due fossette da bambino piccolo. Prendete un amico che si innamora della ragazza, una sorella perfetta, un ragazzo dolce più del caramello ed un amica che soffre in silenzio. Aggiungete al tutto una troietta che nella vita non ha niente da fare, tranne che combinare casino.
Cosa viene fuori? Un’enorme disastro, ecco com’è la vita di Alex Stewart da pochi mesi a questa parte.
***
TRAILER DELLA STORIA: http://www.youtube.com/watch?v=wDnylwQDE2o
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forever young, i wanna be forever young 
Do you really want to live forever, forever or never. 






Le settimane volarono via, Harry ed io non ci eravamo più parlati dall’ultima volta dopo la festa.
Era sabato mattina, dormivo beatamente quando qualcuno ebbe la bella idea di venire a saltare sul mio letto urlando ‘sono un tirannosauro rex’, volevo rispondergli ‘sti cazzi’ ma non avevo neanche la forza per parlare.
“Alexandra alzati!” Mi urlava il marmocchio che mi aveva svegliata.
“Me la pagherai.” Dissi affondando la testa nel cuscino.
Christian in risposta scaraventò per terra le coperte, poi urlò ‘this is Sparta’ prima di avventarsi su di me per buttarmi giù del letto.
“Se ti prendo…” Gli dico io minacciosa, lasciando la frase in sospeso.
Lui fa una risata divertita ed inizia a correre, seguito da me.
Ad un certo punto, non so come, non so per cosa, ma mi ritrovo con la faccia spiaccicata sul pavimento.
Giro di poco la testa trovando una scimmietta di peluche vicino ai miei piedi, probabilmente sono inciampata in quella.
Mi rannicchio sul pavimento che sembrava incredibilmente comodo e chiudo gli occhi.
“Cosa stai facendo?” Sento la voce di mia madre parlare al mio fianco.
Rispondo con la prima cosa intelligente che mi passa per la testa.
“La barbona.”
“Alzati, non sei un cane!” Continuò lei.
“Wof wof!” Fu la risposta geniale che uscì dalla mia bocca.
Aprii lentamente le palpebre per vederla alzare gli occhi al cielo e andarsene borbottando.
Rimasi pochi minuti ancora li quando due mani esili mi afferrarono le braccia e mi trascinarono in camera.
“Ma stavo così comoda!” Borbottai a mia sorella che mi aveva intimato di alzarmi dopo avermi fatto fare da straccio trascinandomi fino a li.
“Lavati e vestiti.” Mi disse severa spingendomi fuori dalla porta fino al bagno.
Mi bloccai girandomi verso di lei.
“Ma cosa stai facendo?” Le chiesi corrugando la fronte.
“Non ti ricordi? Mamma e papà oggi partono per quel viaggio in Argentina e gli ho promesso che avrei badato io a te e Christian, ma se vedono che vi comportate male non partiranno mai.” Disse tutto d’un fiato.
Annuii capendo cosa mi stesse dicendo.
“Ok, ma io ho fame, vado a fare colazione.” La avvisai dirigendomi verso la cucina.
Dopo aver ingurgitato i cereali saluto mamma e papà che se ne vanno recitando la solita premessa di fare i buoni e non incendiare casa, avvertendoci che manderà Anne a controllare come stiamo ogni tanto. Tipico dei genitori.
Corro verso il bagno e inizio a lavarmi i denti, quando suona il campanello.
“Alex, è per te!” Mi urla Juliette sul portico.
“Chi è adesso?” Mi dirigo verso di lei con lo spazzolino ancora in bocca sbuffando.
La trovo davanti alla porta mezza socchiusa che mi aspetta.
Mi avvicino per notare Louis e Niall che mi guardano divertiti. Imbarazzata, butto per terra lo spazzolino e mi metto in una posa sensuale, provo a dire ‘ciao’ ma mi ricordo che ho la bocca piena di dentifricio, quindi mi sto zitta e continuo a guardarli come un’ebete.
Lancio un’occhiata veloce a mia sorella, come per chiederle di aiutarmi.
“Vi lascio soli.” Disse lei facendomi l’occhiolino.
Ma cosa aveva capito? Stupida bionda.
Sbarro gli occhi e lei mi mima un ‘tranquilla, ho capito tutto, vado via’ con le labbra prima di sorridermi e chiudersi in camera.
“Davvero sexy il pigiama!” Si decide a parlare Niall, abbasso lo sguardo per notare che indosso ancora il mio bellissimo completo rosa pieno di panda disegnati sopra.
Divento tutta rossa e mimo con le mani di aspettarmi un minuto.
I due annuiscono e corro verso il bagno, questo accentua il ‘crack crack’ che fanno le mie ciabatte a forma di ranocchietta quando toccano il suolo.
Sputo il liquido presente nella mia bocca nel lavandino, poi la sciacquo e torno da Tomlinson e Horan.
“Eccomi qui!” Dissi catapultandomi sull’uscio di casa.
Li guardai ancora rossa in viso e li invitai ad entrare.
“Eravamo venuti qui per chiederti se volevi venire con noi a fare un giro per le strade di Londra.” Mi sorrise Louis.
“Ma non pensavamo di ritrovarti in questo stato.” Continuò scoppiando a ridere.
Gli diedi un piccolo buffetto sulla spalla e lui ricambio scompigliandomi i capelli, cosa che trovai piuttosto difficile dato non pensassi che si potessero scompigliare più di quanto già lo erano.
“Sei adorabile comunque.” Pronunciò il biondo con tono dolce.
Arrossii e sorrisi come una bambina ebete prima di saltellare vicino a lui e stampargli un bacio sulla guancia.
“Grazie Biondino!” Vidi le sue guance avvampare e curvai le mie labbra in un sorriso, intenerita.
“Ha ragione!” Si intromise il castano. “Mi merito anche io un bacio?”
“Louis!” Pronunciai alzando gli occhi al cielo prima di lasciargli un bacio innocente sullo zigomo.
Lui sorrise soddisfatto ed io non potei fare a meno di pizzicargli la guancia con una mano.
“Vado a mettermi qualcosa di decente, aspettatemi qui!” Annunciai dirigendomi verso camera mia, iniziando a saltellare come solo Heidi sulle montagne sa fare.
Tirai fuori tutti i vestiti ammucchiandoli sul letto, classificandoli in ‘orrendi’ ‘decenti’ ‘carini’.
Dopo aver constatato che di vestiti carini per girare a Londra non ne avevo, decisi di svaligiare anche l’armadio di Juliette cercando qualcosa della mi taglia.
Mi arresi scegliendo un paio di jeans aderenti ed una maglietta semplice.
Mi tolsi il pigiama rimanendo in reggiseno e mutande quando qualcuno aprì la porta.
“Oh scusa, credevo fossi morta mentre cercavi di infilarti la maglietta, sono due ore che ti aspettiamo!” Esordì Louis guardandomi attentamente da testa ai piedi. Provai a coprirmi col primo vestito che mi capitò sott’occhio e gli urlai di uscire. Quando finalmente fui vestita lo invitai ad entrare.
Si affiancò a me che mi truccavo quel poco da coprire le imperfezioni del mio volto.
“Scusa ancora per prima, è che Juliette e Niall hanno cominciato a parlare di Justin Bieber e non la finivano più.” Si giustificò.
“Juliette e Niall?” Ripetei corrugando la fronte e fermando la mano che stava spargendo con un pennello la cipria sul mio volto.
“Si, sembra che il nostro irlandese abbia trovato dei CD di quel cantante Canadese nel salotto e a chiesto a tua sorella di chi fossero, hanno incominciato a parlare di  Bieber e non sapendo che fare sono venuto a controllare che stessi bene.” Mi spiegò.
“Sono sana come un pesce!” Dissi gonfiando le guancie per provare assomigliare ad un pesce palla.
Rise, probabilmente per compassione e ci dirigemmo verso il salotto, dove i nostri due superfan di Bieber ci stavano aspettando.
“Usciamo?” Sorrisi.
“Può venire anche Juliette?” Chiese Niall a Louis.
“Ma certo!” Rispose quest’ultimo.
“Chris, noi usciamo. Non rompere niente e fai il bravo, se mi dai ascolto al ritorno ti darò dieci sterline.” Urlai e sentii lui gridare ‘si!’ tutto esaltato.
Povero illuso, pensa che glie li dia davvero.
Uscendo chiusi a chiave la porta, per sicurezza e cominciammo a camminare per le vie di quella meravigliosa città.
 
 

“Che ti ridi?” Chiese Horan spazientito.
Mi piegai in due dalle risate, tanto da farmi male la pancia.
“Hai il naso sporco di gelato alla fragola, sembri un folletto!” Dissi continuando a ridere e prendendolo in giro.
Lui storse gli occhi provando a guardarsi il naso, poi tirò fuori alla lingua per leccare il gelato sulla punta, ma senza ottenere grandi risultati.
“Oh bhè, i folletti sono carini.” Mi disse facendo spallucce e sorridendomi.
“Ma io odio i folletti, mi fanno paura!” Risposi sincera.
Louis mi guardò scioccato, poi spostò i suoi occhi su mia sorella come per chiedere la conferma.
“È vero, Christian si veste sempre da folletto a carnevale per spaventarla.” Rispose July ridendo.
Feci per parlare quando qualcuno mi picchietto sulla spalla, mi girai trovandomi davanti un Niall con un cappello verde che mi urla ‘bu!’ per spaventarmi.
Lancio un grido di terrore facendo un salto all’indietro, sento la mia schiena poggiare sul petto di Louis che ride e cinge le sue braccia sul mio stomaco.
“Povera piccola.” Disse il castano dandomi un bacio sui capelli.
“Niall James Horan, togliti subito quel cappello da folletto e smettila di fare il coglione!” Dico al biondo davanti a me, che ride insieme a quella traditrice di mia sorella.
Lui mi obbedisce ma continua a portarmi in giro.
“Non è divertente!” Faccio io, mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto.
“Si che lo è!” Ride mia sorella.
“Vogliamo parlare delle tue paure, mia cara Juliette?” Pronunciai quelle parole con tono di sfida.
Lei si bloccò di scatto sbarrando gli occhi, sapeva che le conveniva stare dalla mia parte.
“Niall non è divertente!” Diede uno schiaffetto sulla spalla del biondo che la guardava sconcertato.
“Ma fino a due minuti fa…” Iniziò a parlare lui confuso.
“Non prendere in giro la mia cara sorellina!” Disse lei sgridandolo e mettendosi al mio fianco.
“Brava, vedo che hai capito.” Parlai all’orecchio di Jul che mi sorrise.
Ci sedemmo su una panchina, ricominciando a parlare del più e del meno.
“La tua paura delle montagne russe è ancora più stupida della mia!” Dissi riferendomi a Juliette.
“Davvero? Delle montagne russe?” Chiese Louis.
“Si…” Rispose sincera.
“Fifone!” Intervenne Niall.
“Parla per lei, io non mi spavento a salire su una stupida montagna russa.” Dissi con aria di sufficienza.
“Scommetto che urli dal terrore!” Mi sfidò Louis.
“Ed io scommetto che te urli dalla paura!” Risposi.
“Se gridi spaventata per prima dovrai andare a scuola con quell’adorabile pigiamino che avevi questa mattina.” Mi disse porgendomi la mano.
“Ci sto.” La strinsi e lasciai che la mia bocca si aprisse in un sorriso malvagio.
“Ma se gridi tu per primo, dovrai venire a scuola col tutù rosa da ballerina.”
Il castano all’inizio spalancò gli occhi, poi ci penso un attimo prima di annuire deciso.
Prendemmo la metro ed arrivammo fino a Chessingtong Park, un Lunapark a sud di Londra.
“Il tiro al bersaglio!” Mia sorella indicò un bancone iniziando a saltellare.
“Vi prego, facciamo per prima quello?” Continuò.
Io e Louis portammo la nostra attenzione su delle montagne russe poco più lontane da li, poi ci guardammo con aria di sfida.
“Alex ed io vi raggiungiamo fra poco.” Spiegò lui ai due biondi che ci guardavano.
“Pronto a perdere?” Gli dissi sicura di me.
“Non esserne così sicura.” Mi rispose lui puntando i suoi occhi incredibilmente magnetici nei miei.
Feci il segno di una ‘L’ con la mano destra e me la portai sulla fronte, per dirgli ‘Louser’.
“Prepara il pigiama, Stewart.” Mi disse ridacchiando.
“Hai già alloggiato un tutù Tomlinson?” Risposi a tono.
Il castano mi prese per mano e ci mettemmo in coda alla fila eccessivamente corta, per nostra fortuna, pochi minuti dopo ci sedemmo sul vagone al centro.
“Spero che la sconfitta non ti bruci troppo.” Mi disse, non feci in tempo a rispondergli che il vagone partì, prima lento in salita per poi buttarsi su una discesa incredibilmente spaventosa.
Mi venne voglia si urlare ma mi trattenni gonfiando le mie guancie di aria, non so perché ma mi aiutava a stare zitta.
Louis mi guardò di scatto e scoppiò a ridere, dato che probabilmente assomigliavo ad un castoro.
Questo lo fece deconcentrare e non si accorse che stavamo per fare il giro della morte. Quando quel momento arrivò, lui preso dalla sprovvista, urlò dal terrore ed io iniziai a ballare la conga mentalmente.
Ormai avevo vinto, giusto? Quindi potevo anche urlare?
E infatti così feci fino a quando il vagone tornò alla sua postazione iniziale.
“Mi hai rotto un timpano!” Disse mentre ci dirigevamo verso Niall e Juliette.
“Ma ho vinto comunque!” Sorrisi soddisfatta.
Lui alzò gli occhi al cielo.
“Non devo veramente andare a scuola in tutù vero?” Chiese speranzoso.
“Oh si che ci andrai, mio caro Louis.” Gli sorrisi pensando alla scena di lui vestito da ballerina che girava per i corridoi.
Ci accorgemmo di essere arrivati dai nostri due amici, solo quando Juliette sventolo un animaletto davanti ai nostri occhi.
“Guardate, ho vinto un elefantino di peluche!” Sorrise come una bambina.
“Veramente l’ho vinto io, ma tu me l’hai rubato.” Intervenne Niall.
“Mi lasci sognare di non aver sbagliato tutti i tiri per almeno due minuti, grazie?” Le chiese Juliette.
Lui fece roteare gli occhi al cielo e le lasciò tenere l’elefantino.
Passammo la giornata e giocare dentro quel Lunapark, finché non iniziò a fare buio e decidemmo di tornare a casa.
 
 

“Chris, siamo a casa!” Urlai aprendo la porta con le chiavi.
Non sentii nessuna risposta, così guardai mia sorella preoccupata.
“Chris, ci sei?” Chiese lei, la luce era spenta quindi cercò l’interruttore tastando il muro.
Quando il salotto fu illuminato dal bagliore del lampadario, sbarrai gli occhi e la mia mente venne offuscata da un solo pensiero: bruciare nell’acido mio fratello.
Louis e Niall, che nel frattempo erano entrati anche loro richiudendosi la porta alle spalle, assunsero la stessa espressione scioccata che avevamo dipinta sul volto io e mia sorella.
“Che cavolo è successo qui?” Chiese Niall.
Il divano era completamente sommerso da vestiti da lavare, la tv ricoperta da nastri colorati che proseguivano per il corridoio su un comodino c’era un piatto gigante di panna e cioccolata e cibo sparso per tutta casa.
Poco dopo entrò in salotto Christian, con le mutande di papà come mantello che sparava dalla pistola finta delle  ciliegie che si schiantavano contro il muro, sporcandolo.
Puntò l’arnese che aveva in mano verso di noi.
“Sono arrivati i criminali!” Disse al Woki Toki finto, fece finta di ricevere una risposta e lo rimise in tasca.
“Posa subito quella pistoletta!” Scandii bene ogni parola.
“Non prima di avervi sistemati, fuorilegge!” Rispose.
Ci fece mettere tutti per terra, dicendoci che se avessimo provato a scappare ci avrebbe sparati con le ciliegie, ci legò con la corda e rise come i malvagi dei cartoni animati.
Ogni giorno la stessa storia, ci coinvolge sempre nei suoi giochi stupidi.
“Chris, slegaci subito, il gioco è finito.” Disse Juliette.
“Giammai!” Rispose duro.
“Se non ci lasci andare chiamerò mamma e papà e gli dirò tutto quello che hai fatto.” Gli dissi sapendo già che avrebbe ceduto.
“Non oseresti.”
“Oh si che oserei.” Risposi tirando fuori il cellulare dalla mia tasca, è talmente stupido che neanche ci ha legato i polsi dietro la schiena.
“Ma così loro torneranno qui e addio pacchia!” Mi sussurrò July all’orecchio.
“Tranquilla, cederà prima che io possa chiamarli.” Le risposi sicura di me.
Christian abbassò lo sguardo e si avvicinò a no che stavamo seduti per terra, slegò il laccio avvolto intorno alla nostra pancia e se ne andò in camera con una faccia da cane bastonato.
“Che palle, ora dobbiamo ripulire tutto!” Sbuffai guardandomi intorno.
“Se volete vi aiutiamo.” Ci disse Niall.
“Grazie mille, ma non siete obbligati.” Risposi io sorprendendomi della mia gentilezza.
“Tranquille…” La voce dolce di Louis mi arrivò alle orecchie. “Tanto non sappiamo che fare.”
Ah, ecco spiegato perché volessero aiutarci.
Pulimmo tutto, poi ci mettemmo seduti sul divano.
“Film?” Chiesi sorridendo.
Annuirono e mi alzai per scegliere qualcosa di bello da vedere, Louis mi seguì aiutandomi, alla fine optammo per “Bambola Assassina”, un horror che io e Juliette odiavamo ma dato che Tomlinson e Horan ci avevano aiutate, decidemmo di fare un sacrificio per loro e sorbirci il film per il resto della serata.
Provai a nascondermi il viso ad ogni scena paurosa, Louis lo notò e rise leggermente facendomi accoccolare sul suo petto. Mi cinse con un braccio le spalle ed iniziò ad accarezzarmi i capelli.
Il suo corpo era incredibilmente caldo, mi sentivo al sicuro tra le sue braccia quindi lo lasciai fare, ma non volevo succedesse niente tra noi.
Insomma eravamo amici, giusto? Solo amici.
Questo non toglie il fatto che Louis sia dannatamente stupendo.
Ma non riuscivo a pensare a lui come ad un fidanzato, perché ogni volta che chiudevo gli occhi aveva l’immagine fissa di Harry che mi baciava dolcemente.
Mi lasciai trasportare dal tocco leggero di Lou e chiusi gli occhi fregandomene delle urla proveniente dalla tv e da mia sorella, dopo pochi minuti mi concessi di cadere nel mondo dei sogni.

***

Scusate,scusate,scusate!
Lo so, non aggiorno da tanto ma mi stavo deprimendo perchè al capitolo precendente ho ricevuto solo due recensioni e mi ci ero impegnata per farlo çç
vabbè,succede c:
cooomunque.
come avete visto in questo capitolo ho menzionato anche justin...sono una belieber e non potevo non mettelo ajdks
in questa storia non ci saranno insulti a justin o ad altri artisti, tranquilli :) infatti justin piace anche ad alex e louis, ma i due belieber nella storia sono juliette e niall lol
questo capitolo è molto semplice direi, viene raccontata una normale giornata passata fra amici.

so che è noioso, ma è di passaggio e mi serviva per forza.
sorratemi uu
spero che questa volta recensirete in molti, love u.
grazie a tutti quelli che hanno messo tra preferiti/seguiti ecc..
grazie a quelli che leggono in silenzio ajkds
grazie a todo el mundo(?)
ora vi lascio..secondo voi succederà qualcosa tra louis e alex? ci sperate o no? preferite che stia con harry?
lasciatemi i vostri pareri e cosa succederà secondo voi nei prossimi capitoli,pls. è importante per me c:
vi amo tanto,ciaao:*
vi lascio con una gif di Alex Stewart / Sarah Hyland ajdks



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Ps. avete sentito la canzone che ha cantato harry? don't let me go, io la trovo fantastica ajkds

   
 
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