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Autore: mitchie Justice    14/06/2013    8 recensioni
( Storia sospesa!)
Emilyn Tomlinson. Gemella di Louis.
All'ultimo anno di liceo.
Non proprio la più popolare.
Vittima di una scommessa.
Scritta a quattro mani con fedee_missmalik c:
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4. Liam.
 

Andiamo Emy”, mi disse Eleonor continuando a stringermi una mano e trascinandomi lungo i corridoi. Ero come in trans però. Non riuscivo a smettere di pensare a quell’oca di Perrie e al bacio che aveva dato poco prima a mio fratello. Sbuffai, sedendomi al mio posto.
Non ti siedi El?”, le chiesi con un mezzo sorriso. Zayn non era ancora arrivato, e nemmeno Perrie a quel che poteva vedere. “Oh, andiamo… per favore. Non vorrai lasciarmi un’altra giornata di fianco a Zayn spero”, la implorai sporgendo il labbro, ancora dolorante, in fuori. Lei rise, e dopo qualche secondo mi accontentò, sedendosi al mio fianco. “Grazie”.
Insomma, sapevo che probabilmente era ancora cotta di Zayn, ma davvero. Non potevo sedermi accanto a lui. Perrie mi odiava, in un modo o nell’altro. Non volevo che pensasse che ci avrei provato col suo ragazzo. Bellissimo o meno, non mi andava che mi prendesse di mira più di quanto non avesse già fatto.
Di niente, marmocchia”, scherzò lei, facendomi ridere.
Ma non feci nemmeno in tempo a risponderle che vidi Zayn e Perrie comparire l’una in braccio all’altro. Incollati in tutto e per tutto, labbra incluse. Mi passai una mano nei capelli, cercando di ignorarli e continuando a parlare con Eleonor.
Quello sarebbe il mio posto, Calder”, sbraitò Zayn facendo scendere Perrie dal loro abbraccio. Lei sbuffò, scocciata da quell’interruzione, e si sedette sul suo banco, accavallando le gambe. “Andiamo, sloggia”, continuò lanciandole un’occhiata di fuoco.
Eleonor non poté far altro se non alzarsi e andare al suo posto, ma prima che si allontanasse troppo la presi per un polso. “Zayn, andiamo… puoi sederti accanto alla tua ragazza”, gli feci notare. Alla mia proposta Perrie si aprì ad un sorriso riconoscente.
Un sorriso vero per una volta. Un sorriso adorabile, che ricambiai. Un sorriso riconoscente addirittura. Si capivo da chilometri che era contenta che non mi stessi mettendo in mezzo. E la cosa mi fece sorridere, davvero.
Mi secca ammetterlo, ma la sfigata ha ragione”, disse Perrie spingendo Eleonor a risedersi, per poi andare al suo posto. L’unico rimasto in piedi era Zayn, che sembrava più o meno dispiaciuto da quello che era appena successo. “Andiamo amore, siediti…”.
Io… mi dispiace, Eleonor”, mormorò con un mezzo sorriso sedendosi di fianco a Perrie. Sospettavo che con quel sorriso El sarebbe potuta svenire, ma si trattenne in qualche modo. Si trattenne dallo svenire, ma non dal sorridere come un’ebete tutta l’ora.
E’ stato carino da parte loro, no?”, mi fece notare a fine lezione.
Sì, magari Perrie non è così male”, scherzai ridendo.
Adesso… magari non esageriamo piccola”, ribattè lei prendendomi sottobraccio e trascinandomi alla lezione successiva. Canto. Morivo dalla voglia di cantare. Aiutava a dimenticare… beh, qualsiasi cosa negativa spariva quando cantavo. Non vedevo l’ora.

~

LOUIS.
Mia sorella sembrava più serena, più felice. Nonostante quello che era successo con papà il giorno prima. E nonostante quello che le avevo detto riguardo Perrie. Sembrava che la odiasse sul serio. E non potevo biasimarla, Perrie la trattava di merda… l’avrei odiata anch’io.
Se non fosse stata tanto bella.
Se i suoi capelli non fossero stati tanto biondi.
Se i suoi occhi non fossero stati del colore del cielo d’estate.
Se le sue labbra…
Ma i miei pensieri vennero interrotti dalla voce di Harry, che si sedeva al mio fianco. “Sei tra noi, Tomlison?”, mi sentii dire. Vidi Harry passarmi una mano davanti al viso, come a svegliarmi, allora finalmente mi riscossi da… Perrie. “A che pensavi?”, mi chiese passandosi una mano tra i ricci.
Mmm, niente in particolare…”.
Lui rise, facendomi quasi prendere un colpo. “Non mi fai fesso, Louis”, mi disse grattandosi il collo, come se stesse cercando di non scoppiarmi a ridere in faccia. “Ho visto come guardi la Edwards”, aggiunse. Colpito e affondato. “Andiamo, la guardi con un’aria da pesce lesso…”.
Risi, mio malgrado. “Io, credo di provare qualcosa per lei”, ammisi arrossendo.
Vidi il mio compagno di banco aprire la bocca e poi richiuderla, non sapendo che dire. Arrossii ancora di più, se possibile. “Senti, so che non la conosci, ma… lei è una di quelle che aspira alla popolarità. Sta con Zayn solo perché è il più popolare della scuola”.
Sembra quasi che tu sia geloso di lui”.
Harry rise. “Beh, sì. È il mio migliore amico, ma è tutta la vita che lo vedo stare al centro dell’attenzione, sono… stanco”, ammise chiudendo gli occhi. “Sono stanco di non essere io quello più desiderato dalle ragazze, di essere il secondo in tutto”.
Gli strinsi una spalla, con un mezzo sorriso. “Non serve a niente essere gelosi”.
Lo so… solo, vorrei essere al suo posto”.
Con Perrie al tuo fianco magari”, tirai a indovinare. Lui annuì con un sorriso triste. “E magari di lei non ti importa niente”, continuai scarabocchiando sul bordo del libro di filosofia. Lo vidi annuire di nuovo allora sorrisi, ma non riuscii a dire nient’altro. Mi limitai a seguire la lezione.

~

Me ne stavo al centro del palco, cercando di smettere di tremare. Davvero, non capivo cosa mi avesse preso. Tenevo gli occhi chiusi per non guardare i volti dei miei compagni di corso. Ma comunque mi tremava la mano, stretta sul microfono. Feci un respiro profondo, ma comunque non riuscivo a calmarmi. E non ne capivo il motivo.
Signorina, se vuole andare a prendere aria…”.
Non me lo feci ripetere due volte, e praticamente scappai dal palco, corsi via dal teatro senza riuscire a fermarmi. E mi schiantai contro… No, non contro Zayn. Strano. “Scusami”, mormorai continuando a camminare, ma mi sentii prendere per mano.
Tutto bene, Emy?”. Gli rivolsi un’occhiata interrogativa, non riuscendo a capire come conoscesse il mio nome. “Ero a casa tua ieri”, mi spiegò con un mezzo sorriso, lasciandomi la mano. “Mi chiamo Liam”, aggiunse con un altro sorriso.
Sono andata nel pallone… non riesco a cantare porca carota”.
Lui rise. “Sono nel pallone quanto te. Se vuoi cantiamo insieme”, mi propose inclinando la testa da un lato, come ad aspettare la mia risposta. Tentai un sorriso e annuii, passandogli il testo.
L’ho scritta io, ma possiamo cambiare canzone…”. Lui mi bloccò con un gesto della mano, senza smettere di sorridere. “Perché lo stai facendo?”, gli chiesi lasciando che mi trascinasse di nuovo sul palco.
Aiuto sempre le ragazze in difficoltà”, mi disse facendomi l’occhiolino. Un attimo e stavo cantando, senza esitazioni, problemi di voce o altro. Seduta su uno sgabello, e senza tremare.
 

Wake up to the blue sky
Grab your shades
And let’s go for a ride
Breakfast by the ocean
We’ll do lunch at Sunset & Vine
 
Every day’s a dreaming California
Every night the stars come out to play
Wish that I could always feel this way
 
There’s something about the sunshine, baby
I’m seeing you in a whole new light
Out of this world for the first time, baby
Ohhh it’s alright
[…]

 
Mi accorsi a malapena degli applausi, dell’abbraccio di Liam e di tutto il resto. Mi lasciai trascinare. Mi accorsi che era andata bene solo quando mi sentii tirare in un abbraccio da Eleonor.
Sei stata meravigliosa”, mi disse dandomi un bacio su una guancia. “E tu sei stato adorabile, Payne”, aggiunse abbracciando anche Liam, mentre io li guardavo incredula. “Che c’è?”.
Non pensavo frequentassi l’elite”, scherzai prendendola sottobraccio.
Lei rise, facendo ridere anche me. “Ho litigato solo con Perrie e Zayn, non ho detto di aver litigato con tutta la scuola… e poi Liam sa come rendersi adorabile”, aggiunse facendogli l’occhiolino. “E non pensare male, siamo solo grandi amici”. Alzai gli occhi al cielo, ma le credevo, nonostante ogni mia cellula urlasse “sesso” a vederli abbracciati.
Bellezze, mi accompagnereste all’aeroporto? Devo andare a prendere…”.
Niall!”, lo interruppe El iniziando a saltellare come una cretina. “E’ suo cugino, ed la dolcezza fatta persona”, aggiunse sedendosi in mensa. Mi sedetti accanto a lei, aspettando che Liam andasse al tavolo di Perrie… invece si sedette davanti a noi, sorridendomi appena.
Allora, vieni con noi?”, mi chiese addentando una mela.
Volentieri”, mormorai bevendo un sorso di soda.
Detto fatto. Una volta finita la pausa pranzo Liam ci prese sottobraccio e, guardandosi attorno per assicurarsi che i professori non ci vedessero, ci trascinò per il parcheggio, fino alla sua auto, facendomi ridere. “State per saltare un paio d’ore, è un problema?”.
Assolutamente no”, gli dissi saltando in macchina con un sorriso.
E mezz’ora dopo stavo assistendo a una delle scene più dolci dell’universo. Un abbraccio tra cugini che quasi mi fece commuovere. Eleonor scosse la testa sorridendo. “Ogni volta che si rivedono si abbracciano per ore… sono troppo dolci”. Annuii sorridendo. Era vero, erano troppo dolci. Avrei potuto commuovermi.
Così, passai il pomeriggio più normale degli ultimi anni. Con Liam, El e Niall, che come aveva detto la mia nuova migliore amica, era la dolcezza fatta persona. Dolce, simpatico e… che avrebbe potuto mangiarmi se avesse voluto. Passammo tutto il pomeriggio a girovagare per il centro di Londra. E, anche se non avevo mio fratello con me, mi sentii bene, in pace con me stessa.
Grazie per il pomeriggio Liam”, mormorai abbracciandolo una volta davanti casa mia. Lui rise, scompigliandomi i capelli. Era stato dolcissimo a cantare con me, e ancora più dolce a farmi passare il pomeriggio con lui e il cugino.
Di niente, piccola”, mormorò dandomi un bacio su una guancia.
Entrai in casa, non sapendo che aspettarmi, e quando mi accorsi di essere finita tra le braccia di mio padre quasi non mi prese un colpo. Mi stava davvero abbracciando? “Papà, che…?”.
Ho pensato che te ne fossi andata”, mi disse continuando a stringermi. Mi veniva da piangere. “Ho visto tornare solo tuo fratello e ho pensato… mi dispiace per averti fatto del male, ieri e tutte le altre volte”, continuò, senza staccarsi da me.
A quel punto stavo piangendo.
Ti ho perdonato un attimo dopo”, ammisi dandogli un bacio su una guancia.
Grazie…”.
Ce lo guardiamo un film, gente?”, ci interruppe Louis avvicinandosi per abbracciarmi. Annuii con un sorriso, asciugandomi le guance dalle lacrime. “Una scatenata dozzina, va bene papà?”, gli chiese mentre io mi buttavo sul divano ridendo. La giornata non sarebbe potuta andare meglio.
E quando mi addormentai, a metà film, con la testa sulla spalla di mio padre, pensai a mia madre. A quanto amava le serate cinema in famiglia. A quanto sarebbe stata fiera di vederci in quel momento perfetto. Chiusi gli occhi e la rividi, allora mi addormentai felice, in pace.





Eccoci bella gente c:
Come promesso, a 10 recensioni.
A proposito, grazie a chi ha recensito...
E a chi ha messo la storia tra le tizie/caie e sempronie.
Che dire? Ce la lasciate una recensione, vero? Vero??
Okay, la smetto.
Continuiamo a 10 recensioni...
A presto, xx.
mitchie Justice e fedee_missmalik.

  
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