Salve
a voi tutti!
Sono qui per postare il secondo capitolo della Fremione! Scusate il
tremendo ritardo, ma ho avuto un esame lunedì e sono
riuscita a
scrivere soltanto oggi!
Vi avverto che ho cambiato il raiting della storia perchè in
questo capitolo ha presa una piega che neanche io mi sarei aspettata,
ma, come sapete, le parole ogni tanto si scrivono da sole :)
So che la mia storia non è esattamente un lampo di
originalità o genialità, ma se la leggeste e
lasciaste un
commento, mi fareste un grande regalo.
Ho voluto mettere su carta Hermione e Fred perchè li amo
come
personaggi e ho voluto sperimentare la coppia, quindi, se le
ambientazioni e le situazioni vi suonano sentite e risentite, fate un
passo avanti e ditemi se fa schifo o meno, se devo darmi all'ippica o
continuare a sperimentare, perchè per me è
davvero tanto
importante!
Intanto, ringrazio l'affettuosissima Julia_Fred Weasley per
aver recensito!
Penso di aggiungere un solo capitolo e poi chiudere la storia!
In realtà potrei chiuderla qui, ma vorrei solo aggiungere un
finale più completo!
Grazie in anticipo a tutti voi che leggerete e/o recensirete!
Un abbraccio forte,
Leti.
Le sembrava
tutto stupido, a pensarci, sarebbe tornata indietro e avrebbe annullato
il suo
invito a Fred in un solo momento.
Dove diamine era quel Giratempo?
Okay, un attimo, si ripeteva, doveva
mantenere la calma.
<< Ginny! >> urlò esasperata,
buttandosi sul letto e coprendosi il
volto con il cuscino.
Affondò in quel biancore tutte le sue ansie e
sospirò gravemente.
La giovane Weasley la raggiunse poco dopo, mortificata per il ritardo.
<< Scusa, davvero è solo che..
>> farfugliò confusa.
<< Ti prego, mi sento ridicola, non posso farlo
>> affermò Hermione
con gli occhi lucidi.
La sua amica la raggiunse ai piedi del letto, prendendole le mani
<< Adesso
basta >> proclamò << Non ti
posso permettere di buttarti giù per
questa festa, per mio fratello, capito? >>
La castana si morse il labbro e scosse il capo << Non
avrei mai dovuto
invitarlo, si prenderà beffe di me, e io già so
che non sarò in grado di
mettere due parole in fila >>
Ginny scoppiò a ridere << Per quanto ti possa
piacere Fred, non credo che
ti proibiresti di parlare, e questo lo sai anche tu! >>
Al suono di quelle parole, Hermione sorrise, leggermente rilassata.
Ginny aveva un effetto terapeutico su di lei, ogni volta che ne aveva
bisogno,
lei era la sua cura.
Per questo, le sarebbe stata sempre grata.
<< Piuttosto, tu con chi verrai? >>
domandò.
A quel punto, la giovane Weasley ridacchiò <<
Harry >> sibilò.
La Granger si alzò in posizione retta e la guardò
con occhi stralunati <<
Mi stai prendendo in giro! >> esclamò con un
sorriso radioso.
Ma l’altra scosse il capo con decisione << Oh
no! Oggi me l’ha chiesto,
beh si.. C’è voluto un po’, ma poi
è riuscito a dirlo e non ho potuto dire di
no! >>
<< Certo che non avresti potuto! Sei cotto di lui e lui e
cotto di te!
Finalmente una bella notizia >>
Hermione battè le mani soddisfatta e si sporse per
abbracciare forse la sua
amica.
<< Penso proprio che questa serata ne vedrà
delle belle >> disse
Ginny, diretta verso la sua camera.
L’altra sospirò, ma non potè fare a
meno di annuire, felice.
Nella sua mente le immagini di come sarebbe andata la serata, si
proiettavano
prepotenti, lasciandole immaginare un completo disastro.
Prima, Fred avrebbe riso del suo vestito – bianco, stretto
sul petto, gonna
ampia e vaporosa -, poi avrebbe riso della festa, di Lumacorno, del suo
disperato tentativo di rendere tutto meno ridicolo.
Infine, sarebbe andato via, lanciando in aria un vassoio di tartine
servito da
Neville.
Che orrore pensava, mentre
alzandosi
dal letto, lisciava il vestito, sistemava i capelli e decideva come
ultimare il
trucco.
A pensarci meglio, avrebbe tenuto sciolti i capelli e si sarebbe
truccata il
meno possibile.
Non voleva dare troppa importanza al suo aspetto, se Fred avrebbe
potuto mai
provare un interesse verso di lei, doveva essere autentico, senza
fronzoli.
Ma perché, quel ragazzo le faceva questo?
Perché la sua fermezza, la sua razionalità,
sparivano appena pensava a lui?
Perché se il suo amore era pazzia, Fred era la sua chiarezza?
Perché se il suo amore era tragedia, Fred era il suo rimedio?
Perché doveva essere così perdutamente innamorata
di lui?
Questo avrebbe dovuto chiederlo a sé stessa circa due anni
fa, quando ancora
sarebbe stata in tempo per salvarsi.
Invece, ci era caduta con tutte le scarpe e adesso, c’era
dentro fino al collo.
Non si sarebbe ritirata, sarebbe andata alla festa, si sarebbe
divertita,
avrebbe fatto capire a Fred che per lei era importante stare bene.
E poi, se lui non l’avesse ricambiata, col senno di poi, lei
lo avrebbe
accettato.
Intanto, si beava del pensiero di poter stare da sola con lui, di
poterlo guardare
per tutto il tempo che avrebbe voluto.
Era felice perché, segretamente, avrebbe continuato ad
amarlo e a tremare alla
sua vista.
Era così, la sua passione per Fred, sincera, acerba.
Sperava con tutto il suo cuore di poter continuare a bearsi di lui, del
suo
sorriso, delle sue risate, del suo carisma e simpatia.
Non avrebbe mai rinunciato a quel volto così rassicurante,
onesto, spiritoso
eppure così profondo, chiaro, affascinante.
C’era in Fred qualcosa che la conduceva a godersi la vita, a
lasciarsi alle spalle
il resto.
Fred era la sua spinta irrazionale e razionale insieme.
Quanto desiderava- di poterlo amare sapendo di essere ricambiata,
quanto
avrebbe voluto che lui la guardasse con occhi colmi di desiderio..!
Ma quelle erano solo fantasie, Fred era così popolare,
perché avrebbe dovuto
interessarsi a lei?
Lei che era solo Hermione, la migliore amica di Ron, che era solo una
ragazza
troppo dedita allo studio, che era solo la ragazza che aiutava sua
madre a
lavare i piatti..
Chi era lei, per Fred?
Sospirò, guardandosi per l’ultima volta allo
specchio.
Si vide pronta e forte, si vide serena e disposta ad accettare le cose,
comunque sarebbero andate.
Raggiunse l’ala del castello dove si sarebbe svolta la festa
da sola, non
voleva arrivare fino a lì con Fred, meglio rifornirsi prima
di aria.
Ma quando lo vide in lontananza, il suo cuore sussultò.
Si fermò, nascondendosi dietro una colonna.
Iniziò a respirare nervosamente, sventolandosi con il
bigliettino d’invito.
Dopo un paio di minuti, mosse un passo in avanti e si decise a
raggiungerlo.
Fred, dal canto suo, vedendola arrivare, sorrise <<
Eccoti, Hermione!
>> esclamò muovendo un braccio.
Lei non potè non ricambiare quel sorriso e
velocizzò i passi, diretti verso di
lui.
Quando lo raggiunse, il diciannovenne l’abbracciò
di slancio, poi si soffermò a
guardarla.
Si disse che stava davvero bene, la sua finezza era impeccabile,
l’eleganza che
emanava lo riempiva tutto, dandogli una sensazione di benessere.
<< Sei davvero molto carina >> le disse,
prendendola sottobraccio
<< Non te lo dico per lusingarti, ma adesso non ti
montare la testa,
bambina mia >>
Lei scoppiò a ridere, pensando che se sarebbe continuata in
questo modo, come
minimo sarebbe collassata.
Fred era davvero bello nel sua camicia bianca e pantalone nero, lo era
così
tanto, che involontariamente, carezzò il tessuto della
camicia per inebriarsi
del suo profumo.
Era totalmente assuefatta, non avrebbe resistito.
<< Grazie, so che detto da te vale veramente tanto
>> sorrise lei.
Stavano entrando nella grande sala che il professor Lumacorno aveva
organizzato
alla perfezione.
Un lungo tavolo ricoperto di cibi e bevande di ogni tipo si estendeva
davanti i
loro occhi, ragazzi – anzi, studenti – servivano
tartine e sfizi a tutti gli
invitati.
Il fuoco nel camino bruciava indisturbato, e tutti chiacchieravano
tranquilli.
<< Però, Granger, non ha affatto
l’aria di essere di una festa noiosa con
secchioni da ogni parte >> affermò Fred
divertito.
Lei annuì, decisamente sollevata << Visto?
Questo LumaClub non è poi così
male >>
<< Forse potrei pensare di impegnarmi a pozioni!
>>
<< Sarebbe un buon inizio, non credi? >>
<< Beh, Granger, io odio studiare, penso che tu lo
sappia, non so se
questo potrebbe spingermi a mettermi sui libri.. >>
<< Se ti aiutassi a studiare magari avresti qualche
opportunità >>
Hermione non credette di averlo detto davvero.
Ci pensò un paio di volte, ma quella frase si ripeteva in
continuazione nella
sua mente.
Aveva davvero fatto una proposta del genere a Fred, lo aveva fatto
senza
neanche rendersene conto.
Lui scoppiò a ridere, accarezzandole il capo –
gesto che la fece tremare – poi disse
<< Vedremo >>
Mangiarono qualcosa, mentre venivano finalmente raggiunti da Ginny e
Harry, che
sembravano essere una felice coppia di fidanzati.
Lo sguardo dolce con cui Harry guardava Ginny fece sospirare Hermione,
che dal
canto suo, guardava Fred che punzecchiava sua sorella.
<< Come va? >> le bisbigliò
Ginny.
Lei alzò le spalle << Bene, niente di che, lui
è davvero molto carino con
me >>
La rossa ridacchiò << Sono certa che
succederà qualcosa tra voi >>
Hermione alzò gli occhi al cielo << Ora come
ora, non mi importa, mi sta
facendo sentire così viva che.. Non fa nulla, potrebbe anche
rifiutarmi,
andrebbe bene lo stesso >>
<< Non lo farà! Ah se solo potessi renderti
conto di come ti guarda!
>>
<< Che cosa vuol dire? >>
Ginny scosse il capo << Non smette di fissarti, penso che
conosca a
memoria ogni piega del tuo vestito, che sono quasi certa, se potesse,
ti
sfilerebbe di dosso ora.. >>
<< Ma Ginny! >> la zittì la
diciottenne << Questi pensieri
impuri non dovresti dirli ad alta voce, dovrebbero restare
nell’angolo più
recondito della mia mente! >>
La Weasley la guardò basita << Hermione Jean
Granger! Taci prima che ci
sentano! >>
Infatti, Fred e Harry le stavano raggiungendo con due bicchieri di
Acquaviola.
<< Per voi, dolcezze >>
scimmiottò Fred.
Hermione prese il suo bicchiere, ma prima che potesse voltarsi per dire
qualcosa a Ginny, lei e Harry erano già andati via.
<< Credi che tra loro ci sia qualcosa? >>
chiese il rosso.
Lei annuì << Oh, ne sono certa >>
<< George ed io ci speravamo >> disse lui
<< In realtà, Ginny
ha sempre avuto un debole nascosto per lui, ma questo non dovrei
dirtelo
>>
Così, i loro occhi si incrociarono.
Fred aveva lo sguardo più bello che avesse mai visto.
Sarebbe potuta sprofondare e risalire in esso senza neanche
accorgersene.
Perché le faceva questo effetto?
<< Non importa, era palese anche per me >>
rispose pacata.
<< Allora, posi quel bicchiere e balli un po’
con me? >>
Hermione lo fissò sbigottita.
La sua richiesta l’aveva spiazzata, totalmente.
Ma lui non le diede il tempo di rispondere, le aveva già
preso la mano e la
stava conducendo verso tutte le altre coppie che volteggiavano per la
sala.
<< Vedo che non ti sei fatta pregare >> la
provocò ridendo.
Hermione abbassò il capo << Ti prego
>> mormorò.
Stava tremando, sperò che Fred non se ne accorgesse.
Ma come risposta, il diciannovenne aveva circondato il suo collo con le
braccia
di Hermione, mentre aveva stretto forte la sua vita a sé.
Questo contatto così intimo, provocò nel corpo di
Hermione un fremito tale che
non riuscì a parlare per un po’.
E Fred, instancabile, non smetteva di fissarla.
Forse era come aveva detto Ginny, conosceva davvero ogni piega del suo
vestito,
ogni pizzo, ricamo..
<< Mi spieghi perché Cormac McLaggen non ti
leva gli occhi di dosso?
>>
La giovane sorrise appena << Mi aveva chiesto di andare
con lui, ma ho
declinato >>
Ormai, non controllava più le sue azioni, ogni cosa prendeva
la sua strada e
lei non si opponeva.
Era proprio vero che Fred era la sua spinta irrazionale.
<< Ovviamente hai scelto il meglio, complimenti
>> ribattè lui
divertito << E poi McLaggen è davvero un tale
viscido.. >>
Lei annuì << Beh, Fred, cosa mai potresti
aspettarti da uno che mi ha
dato della frigida solo
perché non
ridevo alle sue battute? >>
Il gemello Weasley la guardò sconcertato << Ma
cosa stai dicendo?
>>
<< Suppongo che non sappia nemmeno cosa voglia dire
>>
<< Beh, direi di no >> sussurrò
al suo orecchio << Ma questo
non possiamo proprio saperlo >>
<< Fred! >> lo rimbeccò
Hermione, mentre lui le faceva fare una
piccola giravolta per poi attirarla di nuovo a sé con forza.
<< Oh beh, magari sotto quel vestitino bianco..
>>
A quel punto lei non potè fare a meno di diventare tutta
rossa per l’imbarazzo.
<< Fred, per favore, non dire queste cose!
>>
Lui roteò gli occhi << Beh se te
l’ha detto.. >>
<< Non starai davvero insinuando che io sia frigida
>>
<< Ti sto provocando e basta, Hermione Granger
>> ripetè di nuovo
Fred al suo orecchio.
Ma stavolta era più vicino, molto più vicino alla
sua bocca.
Lei lo fulminò con uno sguardo << Non dovresti
>>
<< E perché mai? >>
ribattè lui.
<< Perché tu, tu.. Mi stai mettendo in
imbarazzo, basta >>
Hermione fece per divincolarsi ma Fred la strinse ancora di
più.
Si sentiva impazzire, il desiderio di baciarlo si faceva sempre
più pressante,
mentre la volontà razionale di mettere fino a tutta quella
pazzia si faceva
largo tra tutti quei pensieri.
Non avrebbe dovuto permettergli di comportarsi in quel modo fin
dall’inizio,
eppure, non ci riusciva.
In fondo, lei voleva che Fred la provocasse, che la facesse sentire
qualcuno
per lui.
E in quel momento, lui lo stava facendo.
<< Oh, Hermione.. Tutte
queste
resistenze non ti porteranno da nessuna parte >>
<< Dai, Fred, vado a prenderti qualcosa da bere
>>
Ma lui scosse il capo << Granger, giuro che non voglio
nulla, ti costa
tanto intrattenere un pochino il ragazzo che hai invitato?
>>
Fred sorrise, rilassando tutti i muscoli del viso.
Lei sospirò arresa << Sei davvero una testa
dura >>
<< Lo sai come siamo noi Weasley, io sono decisamente il
principe dei
peggiori >>
<< A questo c’ero già arrivata da
sola >>
<< Ma davvero? Non l’avrei mai pensato da te,
che sei la maga più
intelligente della tua età e tutte quelle altre cose!
>>
Hermione rise: Fred non sarebbe davvero mai cambiato.
Per questo lo amava, per tutte quelle qualità che ogni volta
la lasciavano
sorpresa.
Come se fosse la prima volta.
E ogni giorno, non poteva fare a meno di ripetersi quanto fosse
speciale e
quanto fosse grata al destino per averla fatta innamorare proprio di
lui.
<< Io potevo solo invitare il peggiore, infatti eccoti
qui >>
Lui annuì con sguardo divertito << Vedo che
sei entrata nello spirito della
serata, ma ancora, non mi hai aiutato a dissipare il mio dubbio..
>>
Inevitabilmente le guance di Hermione si tinsero di rosso
<< Ancora con
questa storia? >>
<< Non posso accettare che un verme come McLaggen ti
abbia detto una cosa
del genere >>
<< Beh, alla fine che ti importa? >>
<< No, è davvero un atto di prepotenza!
>>
<< Ma mica tu puoi giudicare o altro, dopotutto..
>>
Non finì la frase, poiché le labbra di Fred
avevano già raggiunto le sue.
La coinvolse in un bacio lento, dolce, ma colmo di passione.
Fred la stava letteralmente mangiando, ma con estrema delicatezza, se
ciò è
possibile.
Hermione si aggrappò alle sue spalle con quelle poche forze
che le erano
rimaste.
Aveva impiegato tutta sé stessa per riprendersi da quella
scossa ma non ci era
riuscita.
E quel bacio, quel vortice, la trascinava ancora.
Sapeva di essere caduta nell’amore più cieco e
travolgente, ma quel bacio era
molto, molto di più.
Fred teneva una mano sul suo viso, mentre l’altra sulla sua
schiena.
Ma lei sapeva che non avrebbe retto ancora, per questo, si
separò da lui con
estrema calma.
Aveva il fiatone.
Non avrebbe mai voluto mettere fine a quel contatto, ma
l’aria le mancava.
Il cuore impazziva di felicità.
Fred sorrise sulle sue labbra, continuando a strapparle tanti piccoli
baci.
<< Non mi dire che.. Stai facendo tutti questi tentativi
solo perché vuoi
controllare se sono davvero frigida? >>
mormorò Hermione.
Fred le prese la mano, non guardò in faccia nessuno e la
condusse fuori dalla
festa.
L’attrazione che provava per lei negli ultimi tempi si era
fatta sempre più
grande, incontrollabile.
Sapeva che partisse tutto da un forte interesse fisico, ma Hermione era
molto
più di quello.
Era bella, intelligente, sveglia, sincera, brillante, disponibile..
Era perfetta, nonostante sembrasse essere il suo esatto contrario.
Lei così pacata e posata, lui così distratto e
goffo.
Ma avevano tanto da darsi, ne era certo.
E questo, lo sapeva senz’altro anche lei.
Senza neanche pensarci, Hermione si avvinghiò a Fred
riprendendo ciò che
avevano lasciato sospeso alla festa.
Le loro labbra danzavano, dando vita ad una ricerca disperata
dell’ultimo
respiro.
Ma poi, quelle di Fred, si spostarono al suo collo, provocando un
gemito di
approvazione da parte di Hermione, che subito, sbottonò i
primi bottoni della
sua camicia.
Stava succedendo tutto troppo in fretta, non voleva che si andasse
subito a
quel punto, ma non riusciva a trovare una scappatoia, perché
la verità era che
non voleva.
Voleva che lui la toccasse, la baciasse, voleva appartenergli.
E non le importava che stesse succedendo prima di tutto il resto, prima
delle
lunghe passeggiate, degli appuntamenti, delle carezze, delle parole
dolci,
delle intense strette di mano..
<< Fred, Fred >> ansimò
<< Aspetta un attimo >> gli
disse.
Lui non rispose, prima di lasciarla parlare,
l’abbracciò forte.
Hermione sentì le lacrime pizzicargli gli occhi.
<< Prima che succeda qualcosa, qualunque cosa..
>> fece lei con
voce tremante << Voglio che tu mi prometta che non si
fermerà qui, che
non sono stata solo un capriccio.. Io.. Fred, ti prego, dimmi che non
sono una
come tutte le altre, voglio che tu me lo giuri >>
Lui le sorrise raggiante.
Come era pura, vera, la sua Hermione.
Come poteva meritarla? Come poteva averla lui?
L’aveva tanto bramata e adesso, ecco lì, stretta
fra le sue braccia.
Un gioiello, una perla rara.
<< Hermione, non potrei mai farti del male, e non so dove
tutto ciò ci porterà,
ma io sento qualcosa per te già da tempo.. E non voglio, non
posso lasciarti
andare >>
Lei lo baciò ancora << Fred, non sai neanche
da quanto sognavo questo
momento >>
<< Aspetta >> le disse, prendendole le mani
<< Voglio..
Voglio che sia un bel posto >>
Hermione arrossì – molto probabilmente per
l’ennesima volta quella sera – e non
disse nulla.
<< Seguimi >> disse il diciannovenne.
Camminarono per un po’, fino a che delle scale familiari non
ricordarono ad
Hermione di stare per accedere alla Torre di Astronomia.
Quando furono in cima, un lieve venticello li avvolse.
La luna quella sera era d’argento ,bianca, incantevole.
La luce che emanava era tale da poter ipnotizzare, sarebbero rimasti
lì a
fissarla per ore ed ore, finchè il giorno e le prime luci
dell'alba, non si
sarebbero impossessate di loro ,facendoli svanire nel chiarore di una
nuova
giornata.
Il cielo decorato da tante stelle, sembrava voler essere teatro di una
nuova
avventura, di un nuovo inizio.
Il lago rifletteva la luce che si proiettava direttamente nei loro
occhi.
Fred la strinse forte a sé, inalando il suo profumo che
sapeva di rose.
<< Sono innamorata di te da sempre >>
Hermione lo disse tutto d’un fiato, ma fu certa che Fred
l’udì bene, perche le
baciò il capo.
<< Io sono innamorato di te da stasera, va bene lo
stesso? >>
La diciottenne fece cennò di sì con la testa, poi
si voltò verso di lui.
Fred la sollevò facendole fare un paio di giri, per poi
condurla in un angolo.
Ripresero a baciarsi, con più forza e impeto di prima.
Lui le abbassò le spalline del vestito, mentre Hermione
aveva già lasciato
scivolare per terra la camicia del ragazzo.
Gli baciò le spalle e il torace, poi dietro
l’orecchio, percependo approvazione
dalla parte opposta, poiché il giovane si
appoggiò al muro, scivolando per
terra e trascinandola con sé.
Continuò a baciarla, ma stavolta scese verso il seno.
Al consenso di Hermione, Fred le tolse anche la biancheria della parte
superiore, mentre lei lasciava si sfilava il vestito velocemente.
Tutto era perfetto: sotto quel magico chiaro di luna, Hermione e Fred
si
stavano scambiando una promessa.
Incerta, ma sigillata dai loro respiri affannosi, dalla voglia di
essere l’uno
dell’altra, dalla continua ricerca delle loro labbra, dalla
voglia di non
lasciare intatto neppure un centimetro di pelle.
E di nuovo così.
Ancora.
Fino ad aspettare l'alba.
.. che si impossessò della luna perchè un altro
giorno era lì per nascere.
Pronto per essere vissuto senza più rimpianti.