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Autore: the princess    31/12/2007    2 recensioni
Forse sono troppo cattiva? La verità… è che sono stati loro a ridurmi in questo stato… mi chiamano “Faccia da Carlino”, mi insultano, e a volte quando a qualcuno viene ripetuto di esser cattivo… quello lo diventa… Prima Fanfiction Harry/Pansy spero vi piaccia ^^
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Harry/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 giorni.

 

La sveglia, eccola che col suo irritante trillo, cerca di destarmi… peccato che io non abbia chiuso gli occhi tutta la notte.

Guardo d’avanti a me la finestra che dà sul giardino ancora immerso nel sole mattutino e bagnato dalla fresca rugiada.

Ho passato la notte peggiore degli ultimi 2 anni, e ora il mio cervello ne risente.

Ogni santa volta che chiudevo gli occhi la faccia di quell’idiota appariva dal buio.

Risentivo la sua voce ripetermi quelle parole, e percepivo il calore del suo fiato.

-Pansy ti vuoi alzare?- la voce della mia compagna mi rincoglionisce più di quanto io non lo sia già.

-Ora, ora… perché non ti fai un po’ i fatti tuoi…- le rispondo acida, sedendomi appoggiando il cuscino sulle cosce.

-Scusa se volevo evitarti l’ennesimo ritardo nell’ora della McGranitt…- mi punzecchi lei, mentre si spruzza un profumo che appesta immediatamente la stanza.

-Saranno pure cazzi miei, no?! E saresti pregata di evitare di impuzzolentire tutta la stanza con quel coso che ti ostini a metterti…-.

Intanto mi alzo, e mi vado a specchiare, mi passo la mano sotto gli occhi e sbadiglio fortemente.

-A tutti piace questo profumo, invece…- quella stupida oca continua a blaterare, come se quello che dice potesse mai interessarmi.

-A quanto pare sono l’unica con un ottimo senso dell’olfatto… e dimmi chi sarebbero questi “tutti”?-.

Prendo la divisa da dentro l’armadio e dopo aver stirato le pieghe con un colpo di bacchetta, l’appoggio sul letto, che avevo provveduto a rifare secondi prima.

Non mi sembra di aver sentito nessuna risposta da quell’idiota… meglio così, oggi non sono in vena di parlare proprio con nessuno.

-A Draco per esempio…-.

-Cosa?- avevo parlato troppo presto.

-Ho solo detto che a Draco questo profumo piace, e pure molto…- la sua espressione mutata fa intravedere un ripensamento troppo tardivo.

Sorrido malignamente.

Draco… non che me ne sia mai interessato molto di lui… direi che la nostra storia, se così la vogliamo chiamare, è solo un modo per accontentare le famiglie, e far parlare di noi in giro.

So che lui non mi è mai stato fedele, e mai lo sarà, ma con questo non voglio dire che una stupida puttanella si può permettere di dire ciò.

Mi avvicino a lei, e le appoggio il mento sulla spalla destra, sento che è molto tesa.

-Emily, spero che ti sia resa conto di quello che hai detto e del torto che mi hai fatto…-.

Alzo la bacchetta e inizio a giocare con i suoi capelli.

-Ti sembrano cose carine da dire?-.

Scuote il capo.

-Allora facciamo così: tu stai lontana da lui, ed eviti di dire altre di queste cazzate ed io… beh io mi limiterò a non distruggerti l’esistenza… perché tu sai che io posso farlo, vero?-.

La vedo annuire con gli occhi languidi nello specchio che abbiamo davanti.

-Brava…-.

Mi allontano, ma prima di chiudermi in bagno, con un colpo di bacchetta faccio esplodere il vetro di fronte alla mia cara compagna.

Quella urla e si allontana, dalle schegge che si erano sparse sul pavimento.

Sbatto la porta, e apro l’acqua per rilassarmi sotto la doccia.

 

*

 

Arrivo in sala grande, non ho incontrato nessuno nei corridoi, sarà che sono tutti a fare colazione, ed io come al solito sono in ritardo.

Entro, e vado con passo spedito e mento alto verso il mio posto, fra Draco e Blaise.

Vorrei tanto vedere se San Potter è seduto con il suo gregge di lecchini, ma so di essere osservata da tante persone, e non vorrei che queste mi sorprendessero a guardare verso lui.

E poi, perché dovrei vedere se è lì? Cosa mi interessa? Se c’è o non c’è a me non cambia nulla…

Giungo al mio posto e mi siedo tra i due ragazzi.

-Pansy…- mi saluta Blaise, chinando il capo.

Draco fa come se io non ci fossi, o forse per lui davvero non ci sono e non ci sono mai stata.

Allungo la mano per afferrare un pezzo di pane ed ecco che il ragazzo dagli occhi di ghiaccio si degna di rivolgermi la parola.

-Sempre in ritardo…- esclama, prima di addentare un muffin.

-Non mi smentisco mai…- mentre aspetto la sua risposta, mi guardo intorno per vedere se la cara Emily sia venuta a colazione, ma non la trovo seduta da nessuna parte, a chiarirmi i miei dubbi… ecco Draco che continua.

-Cos’è successo sta mattina in camera? La McGranitt è venuta ad avvertirci sulle situazioni di Emily, è in infermeria…-.

Scuoto i capelli e con espressione sconvolta dico: -Oddio e perché?-.

-Dice di essere accidentalmente caduta contro il vetro e di essersi tagliata, ma non è grave…-.

-Oh povera… dopo le lezioni vado a controllare come sta, deve essere accaduto mentre ero sotto la doccia…-.

-Sicuramente…- accenna Draco, non avendo creduto a neanche una sillaba del mio discorso.

Passano alcuni secondi nei quali io faccio in tempo ad imburrarmi un panino e concedergli un primo morso.

-Cambiando discorso, perché sta notte non sei venuta?-.

Questa volta, si volta per guardarmi in volto.

-Beh, l’ultima volta non eri in camera, e non volevo svegliare i tuoi compagni …- rispondo.

Lui mugola, non ammettendo il minimo risentimento, o la minima dimostrazione di aver capito di essere in torto.

-Comunque sta sera verrò io da te, a scanso d’equivoci…-.

-Fa come vuoi…-.

Ormai non ricordo più se un tempo a queste parole avrei reagito diversamente, se sarei stata eccitatissima di avere vicino il mio Draco.

Se pure fosse stato mai così, ormai non lo ricordo più.

Ormai nelle nostre notti l’amore veniva dopo tutto, quello che c’era tra entrambi era un semplice rapporto di solo sesso… e credo mi andasse bene.

Avevo rinunciato a sperare in un Draco dolce e premuroso… anzi non ci avevo mai creduto.

Il resto della colazione non aveva avuto svolti imprevisti, mangiai ed evitai di pronunciar parola su Emily o su qualunque altro argomento.

Ora mi dirigo verso l’aula di quella befana, i ragazzi sono partiti prima di me, ma io avevo l’impellente bisogno di andare a ricordare alla mia compagna di camera di mantenere il silenzio.

So che anche oggi arriverò in ritardo, che quella strega megera mi rimprovererà e mi beccherò un’insignificante punizione, come se tutto questo potesse interessarmi…

Apro la porta dell’aula, e tutte le teste si voltano per guardarmi.

La Granger si gira verso la sua compagna per bisbigliare qualche malignità sul mio conto.

Mi avvicino al mio banco, l’ultimo della fila di destra per precisare, e mi accomodo.

La McGranitt che continua a scrivere una qualche formula, ma ad un tratto appoggia il gesso alla cattedra e dice:

-Signorina Parkinson, non so più cosa fare con lei… è il quarto ritardo in due settimane,  ho cacciato punti alla sua casa, le ho assegnato noiose punizioni, ma lei si ostina ad arrivare in ritardo…-.

-Beh allora ci rinunci, no?- non mi interessa più niente, mancano solo nove giorni.

-Non le permetto di usare questo tono con me, venticinque punti in meno, e domani passerà un intera serata a sistemare i fascicoli degli studenti… dal primo anno, ad ora…- detto ciò, girò sui i tacchi e continuo ad esporre la sua lezione.

-Potresti evitare di far perdere punti ai Serpeverde ogni giorno??- mi rimprovera Draco voltandosi.

-Signor Malfoy vuole fare compagnia alla sua compagna domani pomeriggio?- domanda la professoressa, ricevendo come risposta il voltarsi lesto di Draco.

 

Le ore fortunatamente passarono velocemente.

Dovetti subire numerose occhiatacce non solo dai quei stupidi Grifondoro, ma anche dai miei stessi compagni.

Uscita dalla classe, mi fermai davanti ad una vetrata, che rappresentava una donna china con un fiore bianco in mano.

Chissà per quale motivo questa è inginocchiata…

Non riesco a percepire ragioni per le quali un essere umano si debba chinare di fronte ad un altro…

 Quella donna deve essere stata molto stupida…

-Aspetti una manna dal cielo che ti possa liberare dalla punizione, serpe?-.

Mi volto, ed ecco l’incubo delle mie notti, Potter.

-Oh Potter, non hai paura di essere visto con una fuorilegge come me?- rido, per poi continuare a fissare quella vetrata.

Cerco di far rallentare il battito del cuore, che sta aumentando di secondo in secondo.

-Beh… non te lo hanno detto i tuoi amici… non sei la sola a dover affrontare quella punizione…-.

La saliva mi si blocca in gola, non è possibile… non è possibile…

-A quanto pare mi hanno beccato a fare qualcosa di più grave del parlare con una fuorilegge…-.

-E cosa? Hai rubato le caramelle a pel di carota, che si è messo a piangere…?-.

Lo sento appoggiarsi a me, quasi sapesse che tutto questo mi fa morire.

-Non lo saprai mai…-.

Mi volto per guardarlo, ed ecco che mi scontro nelle sue stupende iridi verdi.

Sorride, con un sorriso che non gli avevo mai visto…

-Sento il tuo cuore fin da qui, dovresti calmarti…- mi prende in giro, alzando leggermente il mento.

Io sospiro e allontanandomi dico: -è la tua presenza tanto indesiderata ad innervosirmi.-.

-Se lo dici tu… ci vediamo Parkinson…- si sgancia da me, e allargandosi il nodo della cravatta si volta.

Ed ecco che il battito inizia rallentare.

 

Nove giorni Pansy, nove giorni…

 

 

Ciao a tutti!

Beh allora grazie a tutti quelli che hanno letto.

Comunque vorrei spendere due parole per rispondere a MabyChan, beh non si può

dire che non ho preso spunto, se devo essere sincera, una mia amica aveva chiamato

Pansy, “faccia da cane”, poi ho letto la tua fan fiction, e allora ho pensato che forse ci fosse

qualche connesso… comunque se ti da fastidio posso tranquillamente cambiarlo!^^

Un bacio… la vostra The Princess

  
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