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Autore: mikilily    16/06/2013    12 recensioni
La storia nasce da una costola "dell'oasi di Merlino," una raccolta di Drabble pubblicata alcuni giorni fa, ed ha lo scopo di spiegare il perchè del rancore odio e amore che lega i due protagonisti della storia.
Hermione è un Medimago in fuga dall'amore, il ricordo di un bacio la frena e inibisce. sfugge e si nasconde dal passato che presto busserà ancora una volta alla sua porta.
Draco, beh, Draco Malfoy è sempre lui: odioso, superficiale e tremendamente sexy... se vi ho incuriosito leggete.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oasi Di Merlino'
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L’Oasi di Merlino- Passato II capitolo.


Il locale si trovava al centro, nella via principale di Diagon Alley, lì davanti ai migliori ristoranti magici e al negozio di arte e manufatti antichi un’elegante palazzina era stata affittata e restaurata con gusto tipicamente Italiano. Dall’esterno gli stucchi e il colore bianco dell’intonaco la facevano apparire come una nuvola, soffice e armoniosa, mentre il legno scuro e pregiato richiamava alla mente le cascine Toscane, l’insegna attirava l’attenzione dei passanti e dei curiosi che si trovavano a passare per la via, solo per vedere chi avesse ricevuto il prezioso invito per l’inaugurazione dell’Oasi di Merlino.
Maghi e streghe vestiti con abiti da cocktail facevano la fila esibendo sorrisi compiaciuti, mentre all’interno, cameriere, vestite con un impeccabile divisa blu notte, correvano da una parte all’altra per compiacere il proprietario, che vestito con un impeccabile abito grigio, osservava con occhi ammirati la sua nuova creatura: fu così che L’oasi di Merlino fu inaugurato.
Fiumi di champagne e vino elfico scorrevano lentamente nelle gole dei presenti, tartine di caviale e salmone venivano consumante alla velocità della luce, musica e grande sfarzo ammaliavano i presenti. Blaise Zabini si sentiva un re, in fondo, era il re indiscusso quella sera e come tale esibiva sorrisi e pacche sulle spalle a tutti quelli che in quel momento lo rendevano ancora più ricco.
- Complimenti - la voce di Draco fu musica per Blaise, lentamente si girò ritrovandosi il suo migliore amico.
- Sapevo che non avresti resistito – aggiunse.
Draco abbozzò un sorriso, nascondendolo, prima che qualcuno se ne accorgesse, dietro il bicchiere del suo cocktail.
- Allora?- domandò Blaise curioso – come ti sembra?-
- Bah. Niente male - replicò Draco.
- Niente male! Stai scherzando Malfoy? Questo è il miglior locale in cui il suo prezioso e puro fondoschiena sia mai entrato: le tartine che hai ingurgitato sono le migliori in tutta Londra e i cocktail sono ricette speciali frutto di anni di lavoro e ricerche e che solo qui hai avuto la fortuna di bere, quindi, non essere così povero di complimenti - lo rimbeccò.
Draco sollevò le braccia in segno di resa esibendo il suo proverbiale ghigno.
- Ok, il locale mi piace -
- Ti piace - rimbrottò Blaise – bugiardo - replicò – è stupendo e tu lo sai bene Malfoy, solo che non vuoi darmi soddisfazione ed io non voglio darne a te; così, eviterò di dirti che la donna che brami da anni e finalmente sola al bancone – disse osservando gli occhi di Draco saettare verso quell’angolo del locale – ora se non ti dispiace, vado da chi apprezza i miei sforzi - finì dirigendosi verso Pansy, Theo e Daphne che seduti a un tavolino lo incitavano ad accomodarsi con loro.

**

Si era convinta, anzi, l’avevano convinta: erano arrivate alle otto a casa sua decise a portarla a quella dannata inaugurazione, non era riuscita a sottrarsi: Luna, Michelle e Angelina erano ossi duri, anche se , Hermione era certa, ad architettare tutto era stata Ginny.
La serata però, nonostante non amasse le feste e la confusione, non era male: la musica era gradevole, il cibo delizioso e anche i cocktail non erano niente male, anche se, non era certo un’intenditrice.
Aveva perfino conosciuto dei maghi, giusto per cortesia si erano rivolti a lei, anche se, erano stati attirati più dal corpo sinuoso di Michelle, non le importò le costò ammetterlo ma si stava divertendo aveva perfino ballato e riso, da quanto non rideva? Tanto.
Ora, grazie ai tacchi, i piedi le dolevano e si era seduta al bancone aspettando che le ragazze tornassero dalla pista nella quale da ore si stavano scatenando.
- Posso - una voce calda le provocò un brivido; aveva già sentito quella voce, ma immaginò fosse un abbaglio.
Già, aveva bevuto e lei non era abituata, nemmeno si voltò limitandosi ad annuire.
-Posso offrirti da bere?- la voce era inconfondibile, leggera e sinuosa sibilò a pochi centimetri dal suo collo, un brivido partì lento lambendo ogni punto del suo corpo anche quelli che a stento ricordava di possedere. Impossibile.
Si girò lentamente per osservare se quella fosse l’ennesima illusione, sbiancò, ne era certa, ritrovandosi di fronte quegli occhi grigi e quell’enigmatico sorriso: ghigno, si corresse.
 Quanto tempo era passato? Si domandò. Cinque anni e il tempo sembrò fermarsi.
Per un istante, forse più di un istante, si perse ad ammirarlo: i suoi occhi enigmatici, i serici capelli, il naso appuntito, la mascella definita ,la bocca, le spalle larghe, la bocca…
Morgana mi aiuti!
- Hermione - il suo nome pronunciato da quel serpente era come velluto, morbido e caldo e sensuale e …
Dannatissimo Draco Malfoy.
- Draco - si sforzò di rispondere cercando di non mostrarsi disponibile e simpatica.
Lui scosse il capo e rise, con ogni probabilità della sua espressione stralunata, poi richiamò la barista e senza che Hermione riuscisse a dire mezza parola, ordinò.
- Un per me e un’acqua viole per la signora. Ti piace ancora l’acqua viole? Domandò divertito.
- Sì Malfoy, mi piace – replicò con un tono acido, - una Firewhisky e un’acqua viola ripeté alla barista che elargì il più ammiccante dei sorrisi all’indirizzo del mago.
- Allora?- disse quando la donna se ne andò
- Che cosa vuoi? - domandò acida
- Niente, eri sola e mi sono avvicinato, ma se non vuoi, posso… -
- Questo è un locale pubblico, non sono nessuno per obbligarti ad andartene - rispose.
- Io sono un cavaliere, se la mia presenza di turba sono pronto … -
- Per favore Draco, smettila di dire assurdità -
- Oh, allora ti ricordi come mi chiamo! Pensavo che in questi anni te lo fossi dimentica -
Quella frase fu come un pugno, come se la bolla in cui si era rintanata scoppiasse all’improvviso e tutto ciò da cui era sfuggita si ripresentasse davanti ai suoi occhi.
- Certo che ricordo come ti chiami. Chi se lo scorda il ragazzino supponente e arrogante che ha reso la mia infanzia, un inferno - ripeté sicura di sé.
- Pensavo che nell’ultimo anno questo punto l’avessimo chiarito -
Hermione deglutì sonoramente solo al ricordare il loro ultimo anno a Hogwarts, solo a rimembrare il loro ultimo giorno a scuola.
**
- Ti stavo cercando- la sua voce si mischiava a quella del vento, ma il suo profumo inconfondibile riscaldava il suo cuore, forse per l’ultima volta, sarebbero stati uno accanto all’altro. L’indomani tutto sarebbe finito e quell’anno sarebbe divenuto un ricordo lontano, forse un sogno.
- Uhm - rispose.
- Hanno organizzato una festa per i diplomandi, nell’ala ovest, la McGranitt ha dato il benestare -
- Uhm -
- Hermione - che suono melodioso era il suo nome pronunciato da lui – Hermione mi hai ascoltato?-
- Sì - rispose in un sussurro.
- Non vuoi venire?- domandò.
- No - rispose .
-Rimarrai qui, in cima a questa torre, fino all’alba ?-
- Forse – disse.
- Che ci guadagni?-
- Nulla, ma io, pensavo che in questi mesi l’avessi capito, non faccio niente per guadagnarci qualcosa.
- Beh certo, che stupido, questo è quello che farei io- disse sbuffando.
- Che stai facendo?-
- Ci siedo e aspetto l’alba con te- rispose semplicemente.
- Cosa ci guadagni?- domandò ancora, sentendo il braccio di Draco avvolgerle le spalle, il suo respiro solleticarle il collo, e la sua mano spostare i capelli sulla fronte -
- Questo – pronunciò lieve baciandole le labbra, il suo cuore sussultò ma non si allontanò, voleva baciarlo da mesi, voleva essere cullata tra le sue braccia, voleva essere amata da lui, ma sapeva che quello era un sogno, nonostante sentisse il suo profumo e le sue mani sul suo corpo.
Un dolce sogno che durò l’attimo di un bacio e si dissolse come una bolla di sapone.
**
 - Che vuoi ?- domandò Hermione riacquistando la sua proverbiale calma.
- Nulla, tranquilla , non intaccherò la tua perfetta aurea da eroina – ribadì acido Draco e con movimento veloce della mano posò due banconote sul bancone.
- Che fai?- chiese Hermione preoccupata vedendolo alzarsi.
- Sono un signore e come giusto offro io – replicò e senza guardarla le girò le spalle e sparì.
Hermione era rimasta senza parole per la prima volta nella sua vita, anzi la seconda, e sempre lui era stato il suo interlocutore.
Perché, si chiese, perché non riusciva più a parlare con lui dopo quel bacio. Perché l’aveva baciata rovinando quei mesi che l’avevano portata a considerarlo un amico.
Perché per te Draco Malfoy non sarà mai un amico, dall’odio profondo che provavi per lui, hai iniziato ad amarlo, ecco perché si rispose.
- Chi era quello? Domandò Michelle alle sue spalle, Hermione sussultò osservando l’amica afferrare la sua acqua viole e bere un generoso sorso della bevanda.
- Un mio ex compagno di scuola -
- Carino!- osservò Michelle con occhi da cacciatrice -Ti interessa?-
- Sì - rispose Ginny per lei – quello è… -
La signora Potter non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Michelle osservò rapita Draco chiacchierare con i suoi vecchi compagni di casa.
- Oh - disse Michelle – non mi avevi detto che l’uomo che ti ha rubato il cuore era un figo da paura? -
- Michelle per favore, abbassa la voce-
- Non è solo quello: è anche intelligente, pare abbia conseguito un magic laurea in finanza; elegante, visto gli abiti che indossa; ricco, cosa che non guasta; galante, dato che ti ha offerto perfino da bere- ricordò Luna sedendosi nello sgabello accanto ad Hermione.
- Peccato si chiami Draco Malfoy e abbia un passato e una famiglia di discutibile fama- terminò Harry avvicinandosi a Hermione deponendo un leggero bacio sulla tempia.
- Il passato e passato - sentenziò Ginny.
- Concordo - aggiunse Luna - fossi in te amica, andrei lì, lo prenderei per il colletto e lo bacerei tutto, così per far capire a quelle tre oche che quel mago è tuo-
- Merlino Michelle! Abbassa la voce –
- Hermione cara, chi vuoi che ci senti in questo locale- rispose
- Tutti - risposero Harry e Hermione in simultanea.
- Paranoici – replicarono Luna, Michelle e Ginny.
Già era paranoica, si disse, ma era certa che non c’erano solo invitati in quel locale e che, con molta probabilità, qualche giornalista era riuscito a entrare e lei, voleva tutto tranne che finire sui giornali a causa di Malfoy o cosa ancora più brutta con Malfoy.
Sollevò uno sguardo sulla folla e un brivido le mozzò il fiato sentendo i suoi occhi grigi su di se, lo distolse immediatamente e per la prima volta nella sua vita si sentì una codarda.
Fuggiva da lui ancora una volta, timorosa di scoprire perché quella lontana sera l’avesse baciata.
 
 
 
 
 
 
   
 
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