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Autore: alexandra34ina    16/06/2013    2 recensioni
"Vieni, Tiffany. Ti sto facendo del bene, tra poco vedrai di nuovo la luce."
Era un ragazzo poco più alto di me, magro e bellissimo.
Eravamo in un tunnel scuro, illuminato da una luce molto lontana.
Dopo aver corso per tanto, raggiunsi la luce.
Intravidi la figura di qualcuno, ma poi mi resi conto di chi erano: mamma e papà.
Entusiasta provai a toccare la mano di papà, che non vedevo da anni.
Con mia sorpresa non toccai nulla, trapassai la mano di mio padre.
Allarmata guardai il suo volto, sul quale si era dipinto un ghigno maligno.
"No Tiffany, devi ancora morire."
Sentii una fitta alla schiena e misi la mano là dove sentivo dolore.
Me la portai davanti al viso: sangue.
Mi voltai verso il ragazzo dietro di me, che rideva.
"Ti ho fatto solo del bene, Tiffany"
Genere: Drammatico, Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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 Capitolo otto


 -I'm not a bitch. I'm just me. xoxo


Seconda lezione. Test d'ingresso. Non volava nemmeno una mosca. La classe era quieta e silenziosa. Probabilmente tutto il liceo in quel momento era sottoposto alle prove d'ingresso, e, grazie a chi dormiva e a chi lavorava, padroneggiava un silenzio d'oro. Diedi un'occhiata a Zayn, che stava dall'altra parte della stanza. Aveva ragione, non aveva mentito. Aveva veramente litigato con Carolyn. Ma non pareva farsi problemi. Mh.
A rompere il silenzio ci fu la campanella che fece catapultare fuori tutti dallo stato di incoscienza a cui erano stati appena sottoposti. Sbattei le palpebre, e, annoiata fino allo sfinimento, mi alzai per recarmi al bagno. All'improvviso mi accorsi di essere a terra. Mi guardai intorno disorientata, sotto paia di occhi che ridevano  di me. Zayn ovviamente rideva come un maniaco, con gli occhi fissi sul mio fondoschiena. Balbettai un "fanculo" e mi alzai, ma il mio equilibrio durò per poco. Caddi di nuovo per terra.
-Sei caduta Tiffany?- mi chiese una voce alle mie spalle.
-No, guarda, il pavimento mi sembrava solo e volevo abbracciarlo.- sputai acida.
-Ah beh, allora divertiti!- disse il ragazzo.
Mi alzai un'ultima volta, arreggendomi con cura alla cattedra davanti a me e individuai immediatamente il motivo delle cadute. Ma certo, Zayn voleva inaugurare la guerra facendo un grazioso fiocco ai lacci delle mie scarpe. Che tenero!
-Bel modo di tagliare il nastro, Zayn!- urlai quando lui ormai se n'era andato. 
Mi alzai e decisi di dovermi vendicare immediatamente. E perchè non fare diversamente da lui, che aveva fatto uno dei scherzi più sciocchi e scontati di questa terra? Guardai l'orario, alla lezione successiva avrei avuto educazione fisica. Oh ma certo, avevo moltelpici possibilità davanti a me. Decine. Centinaia. Migliaia. Milioni. Miliardi.
 
Mi accertai con cura che non ci fosse più anima viva nello spogliatoio dei ragazzi. Presi i vestiti di Zayn e li misi nella borsa, per poi recarmi nella palestra dove Zayn si stava allenando. 
La seconda campanella suonò prima che me ne accorgessi e andai nello spogliatoio a cambiarmi, dimenticandomi completamente dello scherzo. Ad un certo punto mi ritrovai Liam a due centimetri, che, con il fiato sospeso, tentava di dirmi qualcosa. Prima di tirarmi per la mano balbettò qualcosa di incomprensibile e mi ritrovai nel mezzo del corridoio.
-T-tif... Tiffany, oh merda, non sai cos'è successo. C'era un gattino sull'albero ed Harry voleva prenderlo per aiutarlo, ma poi è caduto e...- non terminò la frase. Buttai la borsa a terra.
-E?- lo incitai io. Nonostante la mia resistenza, non riuscii a scappare alla sua presa d'acciaio che mi condusse in giardino. Nessun Harold disteso a fin di vita, nessun gattino miagolante. Niente di niente. Il giardino era completamente vuoto.
-Liam, ma cosa ti è preso?- domandai confusa.
-Se ti avessi detto la verità non saresti venuta quindi...-
-Ma cosa vuoi dir...- Sentii una mano che mi coprì gli occhi. Quando si tolse, li riaprii e Liam era sparito dal mio campo visivo. Ma al suo posto c'era Louis. - Mano misteriosa ricoprimi gli occhi e...- La mano di prima mi tappò la bocca. Ne morsi un dito. - Oh detto gli occhi, cretino!- dissi girandomi. -Oh Harry, scusa!- esclamai davanti alla visione del povero Harold che soffriva in silenzio.
-Principessa...- disse Louis dietro di me.
-Solo Z...-
-Principessa, sei arrabbiata?- mi chiese sposandomi i capelli da una spalla e annusandoli.
-Louis, si, sono arrabbiata con te e con Zayn, ma adesso lasciami. Vai via.- Spinsi Louis e provai ad andarmene, ma lui mi mise le mani sulle spalle e poggiò la sua fronte sulla mia.
-Sei bellissima.-
-Vai via, Louis!- urlai. Mi guardò triste e mi liberò il passaggio. Me ne andai a passo veloce.
 
Mentre mi dirigevo verso lo spogliatoio mi ricordai di Zayn. Aprii la porta, e mi trattenni dalle risate quando lo vidi saltellare da una gamba all'altra combattendo contro un paio di jeans. Si girò verso di me quando non riuscii più a trattenermi e mi guardò in cagnesco.
-Perchè? Perchè, avanti, dimmi perchè! Ho dovuto aspettare che se ne fossero andati tutti, stronza!-
-Lo stronzo sei te, per non parlare del fatto che stai provando ad indossare i miei jeans e che hai cercato nella mia borsa le tue cose!
Mi lanciò il pantalone e mi slacciai le scarpe.
-La stronza se te, cara, che sei arrivata nella mia casa modificando tutto. Sei te la stronza che si è impossessata di me, sei tu quella che mi ha rovinato la vita. Perchè non sei andata anche te con tua madre quel giorno al mare, così moritvate entrambe? Fanculo Tiffany, Fanculo!-
-Guarda che non c'è bisogno di reagire così, Malik. Non c'è bisogno di rinfacciarmi tutto, caro! Anche te sei stronzo, perchè sei te quelloche mi rinfaccia ogni volta quanto la mia vita faccia schifo, e sei tu quello che mi fa sentir in colpa per non essere morta! - dissi. Finimmo di prepararci insieme, e uscii prima io dalla porta. Lo sentii imprecare a bassa voce.
-Oh andiamo Malik non c'è bisogno di  insultare in questo modo per un cosa di cui hai te colpa!-
Di colpo mi manco l'equilibrio, e in men che non si dica mi ritrovai costretta ad arreggermi alla maglietta di Zayn, il quale mi aveva appena spinta con forza. L'impatto con l'acqua fu doloroso, come se il mio corpo venisse buttato contro migliaia di piccoli e taglienti chiodi. Chiusi gli occhi e nella mia mente apparve mia madre, la sua Golf nera, i suoi occhi. Forse dovevo morire anche io quel pomeriggio, dovevo andare con lei in spiaggia, quel giorno.
Quando riaprii gli occhi la mia visuale era occupata da qualcosa di indefinito, e sentivo Zayn buttarmi a fondo con la mani. Diedi un pugno alla protuberanza scura che mi si presentava davanti e finalmente potei andare a galla. 
Mi accorsi di aver colpito il suo willy.
E mi ricordai che Zayn non sapeva nuotare.
 
 
-Sei proprio il più cretino dei cretini, hai rischiato di morire per vendicarti di una povera cogliona. Non ti capisco!- urlai esausta mentre provavo ad asciugare i suoi jeans con il phon che avevo trovato.
-E tu non ti spogli, tesoro?- disse circondandomi il bacino con le mani e facendomi girare di scatto.
-Quando si parla di sesso cambi subito umore, sei ridicolo.-
-Simpatica!-
-Ma sai cosa, prenditi questi cazzo di pantaloni, così, bagnati come sono, e vattene a casa.-
-Non vieni?-
-Conosco la strada.- dissi facendolo ridacchiare. Indossò  i suoi jeans e se ne andò.
 
 
Buttai la borsa a terra e le diedi un calcio fino a farla arrivare a piedi di Zayn, il quale stava seduto sul primo scalino delle scale che portavano al piano superiore. Buttai le chiavi sul tavolo, e sfilai il cellulare dalle tasche. 
-Fammi vedere la tua nuova cover, tesoro. - disse Zayn con voce tranquilla e gentile quando mi avvicinai a lui per salire le scale.
-Togliti dai coglioni e fammi salire, avanti.-
-Non hai fame principessa?- disse in seguito ignorando il mio ruggito. Mi prese per i fianchi e aprì le gambe, e mi fece mettere in ginocchio. Prese le mie mani e appoggiò la sua fronte contro la mia. -Sei bellissima, tesoro.- I nostri nasi si sfiorarono.-
-Ma vattene a fanculo, Malik.- dissi togliendomi da quella posizione provocante.
-Non sono abbastanza... - non finì la frase. -Chi ti piace, avanti, spara.-
-Mmh, penso che il tizio di "call me maybe" sia più che abbastanza, ma se proprio dobbiamo essere realistici, - mi diressi verso la cucina - devo ammettere che Brad Pitt nel '97 non era mica male, è. Nemmeno Chris Colfer è male, peccato sia gay.-
-Troia.-
-Ok, ok, George Shelley.-
-Chi sarebbe?- 
Presi il telefono e gli mostrai lo sfondo.
-Union J... Oh, quelli che hanno vinto XFactor. Ma sono tutti gay...-
-Non è vero,  George non è gay. E poi, fai così solo perchè sei geloso. Pensaci, se su quel palco ci fossi stato te, loro avrebbero dato del omosessuale a te.- dissi fredda.
-Ridammi un attimo il telefono... - gli porsi il mio I-phone. - Ma è identico ad Hazza!-
-O avanti Zayn, smettila.-
 
 
Mandai un messaggio a Louis.
"Grazie."
La risposta non tardò ad arrivare.
"Di cosa?"
Risposi immediatamente, avevo già la risposta pronta.
"Prima mi hai detto che sono bellissima, non ti ho ringraziato."
"Non ce n'è bisogno tesoro. E quindi, sono perdonata?"
"Mi sono comportata come una bambina. Aw, ti voglio bene."
"Me too."
"Comunque sei uno stronzo."
"Ora che lo sai, sono più tranquillo. So, much love baby."
"Aspetta, ma questo messaggio non ti doveva arrivare. I-phone della minchia."
"Attenta che se ti sente Siri..."
"HAHAHA, ti voglio bene."
 
 
Mi svegliai urlando di nuovo nel sonno. In quel periodo succedeva sempre più raramente, ma succedeva lo stesso. Avevo appena fatto un altro di quei sogni da gente in condizioni psicologicamente gravi. Avevo un ricordo non molto nitido di ciò che avevo appena visto nel sonno. L'unica immagine che mi rimase impressa fu un coltello da bistecco sporco di sangue, buttato sotto ad un letto, in un posto che mi sembrava familiare.
Scossi la testa provando ad allontanare i pensieri lucubri che mi invadevano la mente, e mi avvicinai alla finestra, dove oramai potevo ammirare un tramonto magnifico. Intravidi Zayn, ovviamente circondato alcune ragazze, seduto su una scala appoggiata al muro, proprio sotto la finestra di camera sua. La mia mente malata riiniziò a lavorare. Mi ricordai che, quando il padre di Zayn mi aveva mandato nello sgabuzzino a prendere il suo kit del fai da te, avevo notato alcuni barattoli di smalto ad acqua. Sorrisi maligna e mi recai al piano di sotto per prendere l'occorrente per il mio scherzo. Improvvisamente mi sentii invadere dalla sensazione che provai poco prima. Mi sentii una in condizioni psicologicamente gravi. Ma feci finta di niente, e mi avvicinai alla camera di Zayn. Tirai in giù la maniglia è... La porta era chiusa a chiave.
-Ma porca Giuda!- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, convinta di essere da sola a casa. Il cane di Zayn mi leccò i piedi nudi e urlai dalla paura. Lo accarezzai e mi accorsi della chiave che, insieme al campanellino legato al suo collare, facevano rumore ogni volta che camminava per casa. E improvvisamente realizzai il motivo percui quella povera bestia stava nel corridoio ogni volta che Zayn era assente. Presi la chiave dal collare di Hachi, il quale, nonostante i tentativi di azzannarmi, non creò molti problemi. Aprii la porta e appoggiai i barattoli su un tavolo, dove trovai immediatamente una penna che mi aiutò a toglierne il coperchio. Aprii la finestra e, curiosa di sapere il colore che avevo scelto, capovolsi il contenitore, per poi vedere un liquido mediamente denso, di un colore verde menta, cadere e , posarsi con non molta delicatezza, sul bellissimo ciuffo di Zayn, che rimbalzò armonioso. Presi immediatamente l'altro barattolo, e ripetei la routine. Stavolta era di un colore rosso acceso. Malik girò la testa verso l'alto, e improvvisamente il suo bel visino divento un pomodoro. Le ragazze si erano allontante di un paio di metri, la cosa migliore che potevano fare. Presi un barattolo per mano e capovolsi anche questi. Le ragazzi si ritrovarono la scollatura piena di schizzi bianchi sul viso, nei capelli e sul vestito. Osservai attentamente Zayn. Si stava dimenando come un pesce mentre provava a togliersi la vernice dai capelli e dagli occhi.
Dopo aver sapientemente pulito la scena del delitto, scesi in giardino.
-Mincha Zayn, non sapevo fossi un idrante in un set porno!- disse riferendomi alle ragazze.
-Zoccola!- 
-Io? Ah beh, non sono una troia, sono solo me stes...- non finii la frase che iniziò a rincorrermi.
-Giuro che se ti prendo, metto fine alla tua vita, puttana!- urlò con tutta la voce che aveva in petto.
Iniziai a correre, sicura che mi sarei fermata solo alle colonne d'Ercole, le quali, erano abbastanza lontane.


 

Spazio scrittrice


Sono una merda, lo so. E' colpa mia, non sono stata in grado di continuare un impegno che mi ero presa. Vorrei tanto dire che sono qui per tornare. Si, tornerò, ma non ora. A settembre si, ma non ora. 
In questi ultimi due mesi, ho studiato come una pazza per non essere rimandata, e per fortuna, mi hanno passata senza problemi. Minchia oh, che culo. Si, perchè parla una che non ha studiato tutto l'anno, che aveva 8 ad inglese solo perchè ascolta musica e traduceva il testo alle canzone, e che ai test di matematica copiava per avere il sei. E sapete cosa? Ho 8 a matematica, bitches. Ma ho copiato, e questo non mi fa onore.Ogni volta che copiavo mi sentivo una mafiosa, OuO. Quest'estate non potrò scrivere perchè, mi sono accorta di aver fatto male  a seguire il consiglio della prof di inglese delle medie e che, invece, dovevo andare all'artistico. "Sarebbe un peccato sprecare un talento nell'inglese". Ma impiccati va, che è meglio.
Di solito l'estate del primo anno al liceo dovrebbe essere il migliore, invece io lo passerò a studiare storia dell'arte e ha dipingere. Occhei si, è la mia passione, ma non facevo meglio a seguire il mio cuore e a scegliere ciò che reputavo giusto per me? Ora, prendere o lasciare. Continuo il linguistico e recupero l'anno di artistico che ho perso. Sicuramente voglio scappare da quel manicomio, e voglio fare ciò che mi piace, quindi, bitches, tutto è a favore dell'altro liceo. Pure mamma, che di solito è sempre contro le mie scelte all'ultimo secondo.

Tutto 'sto poema per farvi le mie scuse. No davvero, vorrei tanto dire "riiniziamo da capo, dai, io ci sono, voi ci siete, siamo una famiglia, continuiamo". Per me era importante, vorrei tanto dirlo, ma non posso. Tornerò a settembre. Più pallida che mai, visto che no prenderò nemmeno un po' di sole, ma fa lo stesso. Magari questo sarà un sacrificio per me, ma posso superare tutto.

Grazie se sei arrivata fino a quà, grazie di essere ancora quà a seguirmi, davvero, senza di te non ce l'avrei fatta. E grazie Chiara, tessa, porca minchia, ti adoro.

Oh, per chi non sapesse cosa sia "siri", è semplicemente l'assistente vocale dei dispositivi iOS.

A settembre bitches. Siete tutte bellissime, e fighissime, ma siate generose, lasciate qualche ragazzo figo anche per me è, l'anno prossimo torno è skst.

-Alexandra


 

  
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