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Autore: small leaf    16/06/2013    1 recensioni
Era solo un’assassina, quello era il suo lavoro. Era un Mostro. Voleva uccidersi, ma sapeva che non poteva. Lei era forte, non si sarebbe mai ceduta alla Morte così facilmente. Ma la desiderava così tanto. Le bare che sfilavano sotto i suoi occhi stavano diventando troppe, come troppe erano le volte in cui la Morte le aveva fatto sentire il suo freddo abbraccio, ma non l’aveva mai presa con se. E poi c’era quella promessa, quel patto che la teneva legata alla Vita. Una Vita non più sua, una vita da schiava. Tutto ciò che desiderava era ritornare nella sua casa, tornare Libera. Ma cambierà idea quando un giovane ANBU dai capelli bianco sporco incrocerà il suo cammino. Due anime tormentate che si cureranno le ferite a vicenda, ma chi dei due parlerà per primo del suo passato, chi dei due si toglierà la maschera?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Prima dell'inizio, Contesto generale/vago
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 PRIMO CAPITLO- DIETRO ALLE MASCHERE

La luna era alta. Fredda ed indifferente scrutava le figure acquattate sui rami degli alberi secolari che caratterizzavano da sempre  la Terra del Fuoco. Erano due ragazzi.  Entrambi avevano appena compiuto i 18 anni. Uno dai capelli corvini, l’altro dai capelli bianco sporco. Uno l’opposto dell’altro eppure formavano una squadra infallibile. Il ragazzo dai capelli bianchi si allontanò di qualche passo dal compagno e alzando lo sguardo incrociò gli argentei raggi lunari. Era quasi in cima, dove i rami si facevano sempre più radi e sottili permettendo così una completa visuale del cielo notturno. Gli piaceva la Luna. Si sentiva così simile a lei. Solitario e nostalgico. “Kakashi, è ora di andare” lo avvertì l’amico. Il ragazzo annuì. Lanciò un ultimo sguardo alla Luna prima di buttarsi nel vuoto.
 

Era una missione relativamente semplice rispetto a quelle che gli venivano assegnate solitamente. Solo un furto di documenti avuti illegalmente da un ricco signore. Erano in un paesino di gente normale, quindi niente ninja, a due  giorni di cammino da Konoha.  Avevano già stabilito come muoversi e non si voltò nemmeno quando il suo amico sparì nell’oscurità per occuparsi della guardia. Chiuse gli occhi ed attese il rumore di corpi delle sentinelle  che cadevano al suolo, poi agì. Come un ombra saltò le mura di cinta della villa, attraversò il giardino e con mosse sicure del proprio Kunai forzò la finestra aprendola con un lieve “clic”. Aveva imparato a memoria la piantina della casa e sicuro, con sempre il Kunai in mano, si schiacciò contro il muro. Con passo felpato avanzò. Concentrato solo sulla missione quasi dimenticava di respirare, Passo dopo passo indisturbato avanzava lungo il corridoio che dalla tensione appariva infinito. Ma in fondo amava quella sensazione, quelle scosse che partivano dalla schiena. Il lieve tremolio che a volte percepiva nelle mani. Sentiva il sapore del pericolo, così amaro, ma era la sua droga. Un’ alta ed imponente porta gli si parò davanti. Con attenzione l’aprì quel tanto che bastava per farlo entrare. Era particolarmente alto per la sua età e le dure giornate d’allenamento avevano trasformato il suo corpo di esile ragazzo in quello di un guerriero, ma era comunque snello e agile e ciò gli permise di infiltrarsi con facilità nella camera. Richiuse la porta fermandosi qualche secondo ad ascoltare il respiro dell’uomo che dormiva nel letto davanti a lui. Russava leggermente, a volte
parlottava addirittura nel sonno.  Era completamente addormentato.

Non si fece ingannare però da quella situazione di calma che avrebbe tratto in inganno qualsiasi giovane ninja , ma scrutò la stanza accorgendosi così di un sottile filo di ferro tirato appena un soffio dai suoi piedi.

Una trappola …

Cautamente l’aggirò facendo attenzione a dove camminava e ad ogni proprio movimento. Raggiunse un semplice quadro di poco valore e lo spostò. Infilò la punta del Kunai nella parete fino a ché non sentì una piccola rientranza nel muro. Spinse con più forza la propria arma prima che il meccanismo scattasse rivelando una piccola incavatura nel muro. C’erano tre fogli arrotolati e legati con un nastro rosso  ciò che distingueva l’uno dall’altro era un sigillo scritto sopra ognuno di loro. Se gli avesse presi tutti insieme e senza pensarci sarebbero esplosi. Sorrise tra sé e sé.

Non sono poi così stupidi come credevo …

Le dita di Kakashi  si mossero veloci componendo vari simboli. A termine di quest’operazione due dei documenti scomparvero con una piccola ed innocente nuvoletta così che nella  cavità rimase solo quello vero. Con cautela lo afferrò assicurandoselo  in cinta. Sorrise da sotto la maschera sentendo la tensione accumulato poco prima sciogliersi pian piano. Ma si sentiva addosso  una strana sensazione. C’era qualcosa che non andava.

Il Silenzio.  Ecco ciò che lo spaventò. Non sentiva più il ricco signore russare. Si girò verso il letto lentamente. Sgranò gli occhi per lo stupore. L’anziano era ancora lì, rannicchiato in posizione fetale, ma le coperte prima candide erano imbevute del suo rosso sangue. Di fianco all’uomo una figura di donna.  Non particolarmente alta ma snella vestita in nero ed il volto celato da una maschera a forma di gatto, in mano stringeva ancora il pugnale insanguinato. Guardava la sua vittima con la testa bassa e la braccia lasciate scivolare sui fianchi. Kakashi non poteva vedere il suo sguardo,  né capire cosa stesse mormorando esattamente, ma sapeva con quasi assoluta certezza che stesse chiedendo perdono. Tirò più su il lenzuolo coprendo il viso della persona che, se non fosse stato per il sangue,  si sarebbe detto che stesse dormendo beatamente. Infatti il suo viso non era tirato, anzi, quasi sorrideva. Chissà magari stava facendo un bel sogno ed  ora rimarrà per sempre “intrappolato” lì.

Un bel modo per andarsene …

La ragazza alzò il viso scrutando Kakashi.  Il ragazzo sostenne il suo sguardo cogliendo l’occasione per osservarla meglio. Era armata fino ai denti, i capelli rossi, o almeno così sembravano al buio, raccolti in una crocchia disordinata da cui usciva qualche boccolo. La maglia aderente seguiva alla perfezione le sue curve, incredibilmente delicate per una guerriera. Una profonda, ma non esagerata, scollatura a “V” lasciava intravedere il seno. Il braccio sinistro era protetta da parti metalliche e la maglia nera lo ricopriva tutto, al contrario del destro: la maglietta lì era a mezza manica e sotto di essa era stata applicata una fasciatura. La mano era protetta da un guanto. Kakashi si domandò del perché proteggesse così tanto il braccio sinistro anziché il destro. Subito pensò fosse mancina, ma notò che stringeva il pugnale nella mano destra.
La maschera da gatto le nascondeva il volto.

Lei  pulì il pugnale con un fazzoletto accuratamente, per poi rinfoderarlo nello stivale, finito ciò fece un piccolo cenno col capo a modi saluto a Kakashi  per poi uscire agile dalla finestra, aperta in precedenza da lei stessa, scomparendo nell’oscurità. Silenziosa com’era arrivata così se ne era andata.
Kakashi rimase ancora un po’ fermo, scioccato per la scena appena accaduta. Dalla maschera e dal portamento sembrava una ANBU proprio come lui.

Ancora un po’ frastornato abbandonò la stanza impiegando più tempo per uscire da quella casa di quanto non ne avesse  impiegato per entrarci. Infatti era iniziata una seconda ronda e aveva pochi minuti, se non secondi per scappare assieme al suo compagno prima che si accorgessero della guardia del primo turno messa fuori gioco.  Raggiunse l’albero da dove si erano divisi trovandovi già il ragazzo dai capelli corvini.
“Oh per fortuna Kakashi! Stavo iniziando a pensare che non ce l’avessi fatta!”
“Si ok, andiamo.”
“sicuro di stare bene?”
“Si”
 “Cos’è successo?”
“tutto come prestabilito”
 “No è successo qualcosa, ti conosco da anni Kakashi non tentare di mentirmi.” 
Kakashi sospirò. Era incredibile come lo conoscesse bene il suo amico.
“ c’era una missione degli ANBU qusta sera?”
“che io sappia no, ma che intendi dire ,Kakashi?lo sai meglio di me che gli ANBU vengono chiamati solo per missioni di alto livello”
“Il signore a cui dovevamo rubare i documenti è stato assassinato”
Il suo compagno si irrigidì di colpo.
“Assassinato? Come?”
“Una pugnalata, dritta al cuore. Ma il fatto è che …”
Kakashi si fermò un attimo prima di continuare la frase, era incredibilmente difficile da dire.
“ E’ stato assassinato mentre io mi occupavo dei vari documenti. L’assassino portava una maschera, ma un gatto.”
“Un Gatto?! Poi era maschio o femmina?”
“Femmina”
“Mah …  scusa ma perché non l’hai fermata allora? Dopo daranno tutta la colpa noi!”
“Non me ne ero accorto”
Il compagno rimase a bocca aperta
“Cosa?”

Kakashi non rispose, di per sé non era un tipo loquace e se aveva fatto quel’ammissione era solo perché aveva davanti Gai, sebbene fosse un tipo esuberante e strano, era comunque una delle poche persone alla quale era legata, anche se con un rapporto di nemico-amico. Sapeva che non ne avrebbe fatto parola con nessuno, al massimo glielo avrebbe rinfacciato durante qualche sfida idiota che solo lui e quella testa che si ritrovava potevano ideare.

“come hai fatto a non accorgertene?”
 “Come posso saperlo, forse ero troppo preso dalla missione e lei era incredibilmente silenziosa”
“E ci hai parlato? Cosa ha fatto lei? Sei ferito?”

Stavano saltando su un ramo all’altro a velocità folle per arrivare il prima possibile al villaggio. Kakashi era già stufo di quella conversazione e si stava pentendo amaramente di aver dato qualche dettaglio  in più del dovuto. È vero che i segreti li sapeva mantenere e che per lui era un buon amico, ma a volte capitava che si dimenticasse che comunque era sempre Gai , la cui sua curiosità superava i limiti dell’inverosimile.
“No. Niente. No”
“Non puoi darmi una notizia del genere e poi liquidarmi così!” brontolò il moro
Kakashi si limitò a grugnire.
Gai sospirò. Ciò che gli aveva detto Kakashi era una notizia shock ed era contento che l’amico si fidasse di lui. In fondo lo conosceva da tanto e sebbene non si potessero considerare amici per la pelle, tenevano un rapporto di nemici-amici. Voleva chiedere tante di quelle cose ma sapeva che il suo compagno di squadra non era uno da lunghe chiacchierate così decise di accontentarsi di quel po’ che gli era stato raccontato.  È vero che lo conosceva da anni ma a volte capitava che si dimenticasse che comunque era sempre Kakashi, la cui sua aria annoiata avrebbe spiazzato chiunque.

Va bene Kakashi, fa pure come vuoi, tanto ho abbastanza informazioni per ricattarti in caso non accettassi una mia sfida …
***
 

Anteprime del Secondo Capitolo:
“Gli ha conciati male sebbene fosse debole.  È per questo che sappiamo poco e niente sul suo conto. Appena l’hanno consegnato alle sentinelle non ce l’hanno più fatta e sono svenuti. Si sa solo che è stato trovato in mezzo alla foresta, ferito e con le armi sanguinanti. Anzi non trovato, ma trovatA.  È una donna, particolarmente agguerrita.”
Il cuore di Kakashi tremò.
E se fosse …
**
La ragazza non si sarebbe accorta di lui,  troppo impegnata a leggere i nomi su tutte le tombe. Poi ad un tratto si fermò. Kakashi trattenne il respiro, si era fermata davanti ...


 

***
 

SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti! Ed ecco il primo capitolo, spero non vi siate troppo annoiati a leggerlo, è solo un'introduzione, la storia incomincerà dal prossimo capitolo più o meno. Vi ho lasciato qualche anteprima, magari vi errà voglia di continuare a leggere la sotria, lo spero molto! Il titolo è un po' strano, ma solo perchè ho intenzione di fare più storie legate tra di loro, ovviamente se questa avrà "successo" . Non si capisce molto da questo primo capitolo ma nei prossimi la situazione si farà più chiara, o forse no... Comunque qui troviamo un giovane Kakashi, infatti non è ancora maestro del Team 7. E poi questa giovane assassina che avrà una parte MOLTO importante, cosa che si era capita dalla trama dato che l'ho scritta sotto il suo punto di vista. Non seguirò di preciso la storia di Naruto, ma farò un po' di testa mia.  Spero non stia già ingarbugliando troppo la storia , se c'è qualcosa che non vi piace basta dirmelo, la storia non è completa e posso cambiarla in qualsiasi momento. Recensite se volete, mi farebbe un immenso piacere, ma già metterla nelle seguite per me sarebbe bellissimo!
Al prossimo capitolo!

Small Leaf.

 

  
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