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Autore: Soul of the Crow    17/06/2013    1 recensioni
Ecco a voi il sequel de "In mezzo alla lotta tra la Vita e la Morte".
La sorella di Diana Raven e i suoi Angeli della Notte hanno un piano: sbarazzarsi dei Gemelli della Creazione e della Distruzione per aver rovinato le loro vite.
Toccherà agli Angeli del Regno della Vita impedire che ciò accada, e tra nuovi poteri e nuovi OC tra i personaggi, emergeranno anche molti segreti riguardanti gli Angeli, i loro nemici e novità sui tre Regni e su coloro che si trovano davvero all'inizio di tutto.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Il giorno seguente… nel Regno di Mezzo…
 
Com’era stato deciso il giorno prima, Arelia si sarebbe occupata dell’allenamento delle Eredi, ma sapeva che i giorni prima del sacrificio si contavano dal momento in cui era stata ritrovata la strofa, di conseguenza il giorno corrente era già il secondo prima che accadesse ciò che era descritto nella Profezia. Aveva poco più di cinque giorni a disposizione e non sapeva se le sarebbero bastati, ma doveva fare un buon lavoro; non perché voleva fare un favore a Diana, ma se non collaboravano, qualcuno avrebbe preso il suo posto come sovrana del Regno della Morte e la maggiore delle sorelle Farfalla non si faceva comandare da nessuno.
Il giorno prima aveva raccomandato alle ragazze di presentarsi vicino alla conca del Lago degli Spiriti se avessero deciso di sottoporsi all’allenamento; in quel momento, le Eredi erano davanti a lei, ma pensava che avessero deciso di presentarsi perché non sapevano ancora cosa aveva in mente per loro:
- Avete deciso di non tirarvi indietro, ma sono proprio curiosa di vedere se resisterete fino alla fine dell’allenamento. - ghignò la Dea della Morte per poi emanare un’aura rossa rosacea dalle mani che si riversò nel terreno. Pochi secondi dopo, dal prato ormai arido comparvero delle catene che avvolsero le due quindicenni e quando arrivarono alle spille d’argento delle due, più precisamente a quelle con le ali d’Angelo sulle cinture di Ayla e quella con le ali da Diavolo sul top di Lavinia, le staccarono, facendole cadere in mano ad Arelia, per poi stringere le due ragazze, ma la cosa non durò molto; poco dopo aver tolto le spille, i vestiti delle Eredi furono sostituiti da corazze di metallo, blu per l’Erede della Vita e rossa per l’Erede della Morte, che coprivano completamente il corpo tranne la testa e il collo.
- Che cosa hai fatto? - le chiese arrabbiata la Moon.
- I poteri di Yume e Akumu sono dentro di voi, ma non potevate contenerli così Diana ed io decidemmo di usare quelle spille per contenere i poteri e permettervi di utilizzarli senza rischiare la vita, ma allo stesso tempo vi permettevano di mantenere quella forma. Ora che ve le ho prese, se li userete… Beh, vi dico solo che le cose si metterebbero male per voi, e in ogni caso non vi dovrebbero servire durante l’allenamento.
Parlando di questo, dovrete fare dieci giri di corsa intorno alla conca, ma se non riuscirete a terminare un giro, dovrete ricominciare da capo, e per rendere la cosa più interessante ho piazzato degli ostacoli che si attiveranno ogni volta che completerete un determinato numero di giri; inoltre, nessuna di voi due si riposerà fino a quando non avrete terminato l’allenamento. - le informò la Signora della Morte, per poi aggiungere:
- Cominciate pure. -
Le due stavano per incamminarsi, quando sentirono di avere addosso un peso enorme che non permettesse loro di muoversi:
- Ah, dimenticavo: le armature che avete addosso sono le stesse che io e Diana dovevamo usare quando ci allenavamo per diventare Guardie del Regno di Mezzo. Peseranno diversi chili ed è quasi impossibile muoversi con quelle. Buona fortuna, ne avrete un gran bisogno. - dopo quell’ultima frase, la ventenne si allontanò dalle due, giungendo vicina al portale che conduceva alla Sala del Nulla.
Le due cominciarono a correre, seppur lentamente; erano passati pochi minuti, resi infernali a causa del caldo e dal peso delle corazze, davanti a loro comparvero quelli che sembravano dei varchi magici, anche se erano molto più piccoli ed erano rossi rosacei, dai quali cominciarono a fuoriuscire numerose sfere d’energia dello stesso colore dei portali che attaccarono le ragazze:
- Tutto qui il repertorio di quella donna? - si domandò la Moon, cercando di saltare per schivare le sfere, ma quando stava per farlo, un’aura rossastra la circondò e si ritrovò nuovamente bloccata a terra.
Ci riprovò ancora, ma era inutile: quell’armatura era ancora più pesante se combinata con l’energia della Dea della Morte.
- Ho idea che cercare di schivarle sarà impossibile. - constatò Ayla.
- Magari l’ha fatto perché pensa che schivare è un atto di codardia e dobbiamo fronteggiare il nemico a viso aperto, anche se qui si tratta soltanto di sfere d’energia. - rifletté la minore delle sorelle Farfalla a voce alta.
- Ti ha detto di odiarti la prima volta che ti ha rivista, ti ha spinto ad andartene dal Giappone e tu pensi ancora a giustificarla? Proprio non ti capisco Lavinia. - ammise l’Erede della Vita abbastanza stupita dal comportamento dell’altra.
- Non la stavo giustificando per le sue azioni e comunque adesso dobbiamo concentrarci sulla sfida. - le ricordò Lavinia, poi aggiunse:
- In ogni caso, se vogliamo superare questo giro, dobbiamo usare i nostri poteri. - l’Erede della Morte creò una barriera di forza per circondare sé stessa, cominciando ad avanzare rimanendo protetta dai globi d’energia.
L’altra la imitò e, una volta terminato il giro, le due fecero scomparire gli scudi d’energia; fino a metà del quarto giro, le due dovettero combattere solo contro la fatica, ma si presentò un altro ostacolo:
- Se credevate che quelle sfere fossero tutto quello che avevo in serbo per voi, vi sbagliavate di grosso. - gridò loro Arelia.
Infatti, dal terreno comparvero delle liane gigantesche come quelle dei bulbi, ma erano più scure, presentavano degli aculei grandi e pungenti e nel punto in cui emergevano dal terreno, presentavano delle rose nere.
- Come avrete capito, quelle liane sono simili a quelle del bulbo che ha ridotto questo posto in condizioni pietose. Vedremo come vi difenderete. - le provocò la Signora della Morte.
- Stai a vedere. - dichiarò Ayla, facendo comparire intorno a lei e all’Erede della Morte una barriera d’energia azzurra.
Subito dopo le liane cominciarono ad attaccare lo scudo azzurrino, ma la Moon resisteva nonostante i continui colpi e ad un certo punto vide che una delle rose si era bruciata perché era troppo vicina alla barriera e la parte della liana in cui si trovava il fiore era diventata marrone e sembrava stesse appassendo.
- Forse ho capito come togliere di mezzo queste piante. - pensò l’Erede della Vita, per poi proporre materializzare delle piume di corvo che cominciarono a roteare intorno al campo di forza, per poi allontanarsi e avvicinarsi sempre di più alle rose. Quando si trovarono abbastanza vicine, si attaccarono ai fiori, facendole appassire lentamente e causare la loro caduta dalle liane; pochi secondi dopo, queste diventarono di un verde marcio, poi marroni, infine caddero a terra, dissolvendosi in scintille rosse.
Le due proseguirono senza problemi fino al settimo giro, quando comparve qualcos’altro dal terreno: si trattava di pezzi di armature, spade e scudi, tutti neri come la pece. In seguito, un’aura rossastra le circondò, e poco dopo le armature si alzarono dal terreno da sole come se fossero diventate vive.
- Che cosa dovrebbero fare queste armature contro di noi? - si chiese Lavinia.
- Quei cavalieri fantasma li ho creati con la mia aura, ma serve molta energia e probabilmente non dureranno per più di una decina di minuti.
In ogni caso, l’importante non è quello che vi faranno loro, ma ciò che farò io tra poco. - pensò Arelia, emanando ancora un’energia rossastra dalle mani che si diresse verso le Eredi ed entrò nelle loro corazze.
- Beh, non ci resta che combattere contro queste armature. - dichiarò la Moon, per poi materializzare il suo arco e la faretra contenente le frecce.
Stava per scoccare la prima quando sentì come se il peso dell’armatura fosse aumentato di colpo e dovette inginocchiarsi a terra. Inoltre, si sentiva terribilmente stanca, forse aveva raggiunto il suo limite di resistenza, ma non aveva ancora finito i giri di corsa:
- Ayla, che ti… - l’altra non terminò la domanda che si ritrovò nella stessa posizione della compagna.
Nessuna delle due riuscì a muovere un muscolo, nel frattempo uno dei guerrieri si era avvicinato e aveva alzato la spada contro le due.
- Non so perché, ma credo che c’entri tua… - l’Erede della Vita non terminò la frase perché un’aura azzurra teletrasportò lei e l’Erede della Morte lontano dalla portata dei cavalieri, facendole finire vicino alla Sala del Nulla, ma la stanchezza era troppa e nessuna delle due Eredi vide chi le aveva aiutate.
 
 
Nel frattempo… nella Grotta dei Ghiacci Eterni…
 
Una volta percorsa la scalinata che portava sottoterra, si finiva in una caverna rocciosa dalle pareti ricoperte quasi completamente da spessi strati di ghiaccio, interrotta ogni tanto da qualche braciere in cui ardevano fiamme azzurrine, e sul terreno erano presenti rocce e cumuli di neve sparsi qua e là.
Yuki si trovava lì da poco più di un giorno, anche non credeva che il viaggio in quel posto sarebbe stato così facile: camminava ininterrottamente da diverse ore, ma non si sentiva molto stanca, ed essendo l’Angelo delle Notte che proteggeva le nevi, il freddo non era un problema per lei. In giro però aveva visto molti parti delle armature delle Guardie Angeliche, ma anche alcune maschere grigie e pezzi di mantelli neri dei Mietitori e delle chiazze rosse sparse qua e là sulla neve; l’Angelo della Notte pensò che si trattasse di altri individui che volevano trovare il Cuore della Verità, ma erano stati eliminati prima di riuscirci.
Al suo fianco, Kori continuava a camminare come se niente fosse; la blu pensò che l’avatar conoscesse molto bene quel posto perché la strada si era biforcata diverse volte eppure la donna non sembrava avere problemi ad orientarsi. In quel momento però all’Angelo della Notte non importava se la compagna conoscesse quel luogo: voleva andarsene il prima possibile.
Passò qualche altro minuto di cammino e le due si ritrovarono in una sala le cui pareti erano ricoperte di ghiaccio come quelle che aveva visto finora, ma i bracieri accesi erano molto più numerosi e sopra di loro si trovava un fascio di luce che penetrava dal soffitto, anche se non capiva come fosse possibile poiché si trovavano sottoterra; la cosa che sorpresa la blu era che lì si trovava un campo di fiori, e avvicinandosi un pò di più alle piante, Yuki vide che si trattava di bucaneve avvolti in un’aura blu, forse era proprio quell’energia che permetteva ai fiori di sopravvivere.
- Non pensavo che ci fosse un posto simile nel Regno della Vita. - disse lei, ma all’improvviso si alzò un vento gelido che la investì. Quando questo smise di soffiare, la ragazza sentì dei passi e davanti a lei vide una figura dal volto coperto da un cappuccio e avvolta in un mantello violetto di cui si riuscivano a scorgere solo degli stivali blu e delle fasce da polso blu violette, ma si accorse anche che Kori era scomparsa.
- Questo non me lo aspettavo proprio. È già tanto se qua ci sono dei fiori, figuriamoci una persona. - pensò lei, ma chiunque la avesse vista in quel momento si sarebbe accorto che era sorpresa.
- Giusto perché tu lo sappia, ci troviamo in una dimensione tra il Regno della Vita e quello di Mezzo, ma solo le Divinità Supreme sanno come accedere a questo posto. In ogni caso, ogni Guardia Angelica o Mietitore non sopravvive se finisce nella grotta dei Ghiacci Eterni, anche se questo lo avrai capito da sola se hai visto le chiazze di sangue. - la informò una voce maschile proveniente dalla persona incappucciata.
La blu portò una mano sulla spada in modo da brandirla in caso di attacco, ma decise di aspettare per vedere cosa avrebbe fatto l’altro:
- Che tu ci creda o no, non avevo idea che qui ci fosse qualcuno e non ho intenzione di fare del male a nessuno. Voglio solo trovare il Cuore della Verità, poi me ne andrò. - rispose sincera, ma il nuovo arrivato sembrava non avesse intenzione di crederle perché aveva fatto comparire nella mano destra un pugnale fatto di ghiaccio e cristalli di zaffiro.
- Lo avrai capito da sola, ma non sono disposto a crederti. In ogni caso, non posso permetterti di andartene: il Popolo dei Ghiacci Eterni rimarrà nascosto qui e nessuno ci porterà via anche da questa terra. - la avvisò lui, per poi avvicinarsi velocemente alla ragazza fino a trovarsi ad alcuni centimetri di distanza da lei e puntare il coltello alla gola dell’Angelo della Notte.
- E con te si aggiungerà un’altra macchia di rosso dolore in questa grotta. - ghignò lui, per poi allontanare di poco il pugnale, probabilmente con l’intento di volerle tagliare la gola.
Quando l’individuo incappucciato stava per affondare la lama del coltello nella gola di Yuki, lei prese la lama del pugnale con la mano sinistra, per poi brandire la spada con l’altra mano. Diede un calcio all’avversario, allontanandolo di poco da lei per poi attaccarlo con la sua arma:
- Adesso vedrai cosa ti farò io. - lo ammonì, ma l’altro bloccò il suo colpo con il suo pugnale.
Ci fu un’altra folata di vento gelido che portò via il mantello violetto al nemico, facendolo finire contro la parete della sala, rivelando un volto di un ragazzo che sembrava avere la stessa età dell’Angelo della Notte, aveva la carnagione lievemente abbronzata, dei corti capelli blu violetti e gli occhi dello stesso colore. Indossava una casacca blu con alcune rifiniture bianche lunga fino alla vita e senza maniche, dei pantaloni bianchi che gli arrivavano fino alle ginocchia, oltre agli stivali e alle fasce da polso.
- Non ti permetterò di schiavizzare il mio popolo e impossessarti della nostra reliquia più preziosa. - dal tono di voce, Yuki capì che quel ragazzo era determinato a proteggere qualcosa, ma non sapeva proprio di cosa parlava, anche perché Fuyuka le aveva detto che lì non viveva nessuno.
Passarono pochi istanti che i due ricominciarono a lottare, l’una utilizzando la sua spada e sfruttando la propria agilità ed eleganza, mentre l’altro armato del suo pugnale e della propria forza. Dopo un tempo indeterminato, un raggio di luce azzurrino colpì il ragazzo, sollevandolo in aria per poi sbatterlo contro il muro, ma la blu sentì come se qualcosa le stesse colando dalla mano sinistra e, quando la guardò, sgranò gli occhi: si trattava di sangue che stava macchiando il guanto bianco che indossava, ma era anche il punto in cui si trovava il suo tatuaggio degli Angeli della Notte. Evidentemente il suo avversario era riuscito a colpirla poco prima, ma quella ferita voleva dire che…
- Non preoccuparti Yuki. È vero che sei stata colpita in quel punto, ma a differenza dei tuoi compagni non sparirai. - la informò una voce femminile calma. La ragazza si accorse che si trattava di Kori, la quale si era avvicinata al ragazzo.
- Lo sai anche tu cosa succede se un Angelo della Notte viene ferito su quel simbolo! Sai che scomparirò! - esclamò l’Angelo della Notte.
La keshin scosse la testa, per poi tornare a controllare come stesse il nemico della sua partner:
- Eri un’umana e sei un Angelo della Notte, ma ti ho nascosto anch’io qualcosa riguardo alla tua vera identità. In questi ultimi tempi pensavo di dirti la verità, ma il modo in cui ti stai comportando mi ha convinto a tacere un altro po’. - le confessò l’avatar.
La blu strinse la presa sulla spada come per trattenersi dal fare qualcosa di cui potesse pentirsi. Possibile che tutti le avessero nascosto qualcosa?
Non fece in tempo a porre altre domande a Kori che dal nulla comparvero altre quattro figure incappucciate e avvolte in mantelli colorati:
- Non so cosa avete fatto al nostro compagno, ma nessuna di voi due la passerà liscia. - le avvisò una voce maschile proveniente dal mantello blu notte.
- Kiyo era uno dei nostri guerrieri migliori… - cominciò una voce femminile sotto il mantello giallo, riferendosi al ragazzo che aveva combattuto contro l’Angelo della Notte: -… ma non è riuscito nemmeno a difendersi. Avrà battuto ancora la fiacca ad allenarsi. -
- Non so cosa volete, ma… - Yuki non riuscì a terminare la frase che ebbe uno strano capogiro. Poteva essere indebolita perché stava per sparire o un incantesimo che gli aveva fatto il suo nemico senza che lei se ne accorgesse, sta di fatto che cadde a terra poco dopo con il sangue che continuava a fuoriuscire dalla sua mano.
- Forse Kiyo è riuscito a farle qualcosa se è caduta a terra. - constatò una voce femminile sotto il mantello rosso.
- In quanto a te… - disse una voce femminile proveniente dal mantello verde a Kori:
- Hai un’arma fatta dello stesso materiale delle nostre e una tunica dello stesso colore di quelle che indossiamo noi; nonostante questo, sei una compagna di quest’intrusa. Perché l’hai aiutata? - le domandò alla fine.
Kori si alzò, caricandosi un braccio del ragazzo dai capelli blu violetti sulla spalla, e una volta avvicinatasi agli incappucciati, affidò il ragazzo alla figura dal mantello blu:
- Sono passati alcuni anni da quando sono scomparsa, ma mi sembra strano che non vi ricordiate di me.  
So bene cosa avete passato e cosa stiate passando in questo momento: il Popolo dei Ghiacci Eterni è stato relegato qui dalla scomparsa di Yume e Akumu, più precisamente quando l’Isola di Mezzo è stata distrutta e siete stati strappati dalla vostra terra. È vero che avete giurato di eliminare chiunque si avvicinasse, ma questa ragazza ha bisogno del mio aiuto: lei afferma il contrario, ma non sa più cosa vuole e cosa sente nel suo cuore. Per dimostrarle i suoi errori, dovrebbe vedere il Cuore della Verità, ma per accedere alla zona della caverna in cui è custodito è necessaria la collaborazione di voi Protettori dei Ghiacci Eterni.
Ve lo chiedo come compagna di questa ragazza, ma anche come Kori, Protettrice dei Ghiacci Eterni e membro del Popolo dei Ghiacci Eterni. -
A causa dei cappucci che indossavano, era impossibile decifrare le espressioni dei quattro individui col mantello, così la keshin propose:
- Il villaggio è accessibile solo ai membri del nostro Popolo. Se il guardiano non mi riconoscerà come qualcuno che appartiene a quella popolazione, potrete eliminarmi, ma vi chiedo di risparmiare questa ragazza. Come ho detto, merita di scoprire la verità e gli unici che possono rivelargliela siete voi Protettori. -
I quattro annuirono con un cenno della testa, per poi inoltrarsi con Kori e Yuki, trasportata dalla figura col mantello rosso, tra i meandri della grotta.
 
 
Angolo di Emy
Credevo che Yuki non sarebbe riapparsa, ma ho dovuto cambiare i miei piani. La vedremo anche nei prossimi capitoli, ma dovrei scrivere qualcosa che riguarda anche gli altri personaggi.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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