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Autore: Soul of the Crow    19/06/2013    1 recensioni
Ecco a voi il sequel de "In mezzo alla lotta tra la Vita e la Morte".
La sorella di Diana Raven e i suoi Angeli della Notte hanno un piano: sbarazzarsi dei Gemelli della Creazione e della Distruzione per aver rovinato le loro vite.
Toccherà agli Angeli del Regno della Vita impedire che ciò accada, e tra nuovi poteri e nuovi OC tra i personaggi, emergeranno anche molti segreti riguardanti gli Angeli, i loro nemici e novità sui tre Regni e su coloro che si trovano davvero all'inizio di tutto.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 Due giorni dopo… in una casa delle Nevi Eterne…
 
L’Angelo della Notte credeva che le fossero state cucite le palpebre tra loro perché faceva molta fatica ad aprire gli occhi, aveva anche una strana sensazione di prurito alla mano sinistra e un leggero mal di testa, cosa insolita dato che non ricordava di essere stata colpita in quel punto.
Un momento… Come faceva a sentire quelle cose se stava per scomparire da un momento all’altro!?
Cercò di rialzarsi, riuscendo solo a mettersi seduta, e scoprì di non trovarsi nel campo di bucaneve, ma su qualcosa di morbido e caldo. Sbatté qualche volta gli occhi per capire dove fosse finita, e, appena le immagini che vedeva diventarono abbastanza chiare, si accorse di essere seduta su un letto e avvolta in una coperta viola che gli era scivolata sulle gambe a causa del movimento, ma anche di trovarsi in una stanza dalle pareti che sembravano fatte del ghiaccio presente nella caverna: al suo interno erano presenti un paio di mobili, un tavolo con alcune sedie e un camino in cui scoppiettava il fuoco, ognuno dei quali era fatto di un materiale simile a quello delle pareti, ma era attraversato da filamenti d’energia blu. Notò anche due porte viola che sembravano portare in altre stanze e una che conduceva all’esterno della sala poiché era vicina ad una finestra dalla quale si vedeva il paesaggio esterno innevato.
Mentre faceva scorrere lo sguardo sulla sala, si rese conto di non essere da sola: il ragazzo che la aveva aggredita nel campo fiorito era seduto su una delle sedie e la fissava divertito.
- Ancora tu? Che ci faccio qui? - gli domandò lei.
- Se non ti spiace, ho un nome: mi chiamo Kiyo e sono un Protettore dei Ghiacci Eterni. In ogni caso, ti trovi a casa mia nel villaggio delle Nevi Eterne. La Maestra Kori ti aveva ospitato a casa sua fino a qualche ora fa, ma c’è stato un piccolo inconveniente e ti hanno dovuto spostare qui. Mi sembra strano che tu non ti sia accorta di niente, ma del resto hai dormito per due giorni … - prima che finisse la frase, Yuki lo interruppe:
- Hai detto che ho dormito per due giorni!? E a te o i tuoi amici non è passata per la testa l’idea di svegliarmi!? - a quel punto la ragazza si alzò di scatto, ma si accorse di due particolari: il primo era che non aveva la spada, il secondo era che aveva la mano sinistra fasciata.
- Lascia che ti risponda: la tua spada ce l’ho io. Pensavo che avresti voluto attaccarmi una volta sveglia, allora te l’ho presa. - il ragazzo le mostrò la spada ancora nella custodia:
- Oh, nel caso te lo chiedessi, sono in grado di leggere nel pensiero. - le spiegò semplicemente, ma lei si avvicinò e lo prese per il colletto.
- Dimmi subito dove si trova Kori! - gli ordinò, ma l’altro si mise nuovamente a ridere.
- Se pensi di spaventarmi, stai solo perdendo tempo. Non ho idea di dove si trovi la Maestra, ma qualcuno nella casa più a nord del villaggio potrebbe aiutarti. - la blu lasciò la presa e strappò la sua spada dalla mano del violetto, per poi uscire dalla stanza.
Kiyo sorrise tristemente, spostando lo sguardo dalla porta dalla quale era uscita l’Angelo della Notte al fuoco che ardeva nel camino:
- Spero che la Maestra abbia avuto ragione su di lei, anche se dubito che quella ragazza potrà mai aiutarci. - pensò lui.
 
 
Fuori dalla casa di Kiyo…
 
Il villaggio delle Nevi Eterne si trovava in una sala dalle pareti ghiacciate, illuminata da una luce che penetrava dal soffitto, priva di bracieri e molto più ampia di quella in cui si trovava il campo fiorito in modo da ospitare i suoi abitanti e le loro abitazioni. Oltre alla casa di Kiyo, erano presenti molte altre abitazioni simili a quelle dell’Isola dell’Est, ma le pareti erano fatte di ghiaccio e vide che quello che costituiva i tetti era lo stesso materiale dei mobili e del camino nella casa del ragazzo dai capelli violetti.
- Spero di non dover fare il giro del villaggio per trovarti Kori. Sappiamo entrambe che il tempo a nostra disposizione è poco. - pensò l’Angelo della Notte, per poi dirigersi nella casa che si trovava al limite a nord del villaggio. Lungo il tragitto notò un grande viavai da una parte all’altra del villaggio di uomini e donne, probabilmente presi dalle faccende quotidiane, ma la blu si accorse che tutti quelli che aveva visto avevano gli occhi e i capelli argentati e la carnagione abbastanza chiara, ma non si curò troppo di quel particolare.
Dopo mezz’ora arrivò a destinazione, ma quando stava per bussare, qualcuno la precedette e le aprì subito la porta: si trattava di un ragazzo sui quindici anni dai capelli e gli occhi blu notte e la carnagione leggermente abbronzata. Portava una casacca simile a quella di Kiyo, ma era di un blu più scuro e presentava delle lunghe maniche bianche. Indossava anche dei guanti e dei lunghi pantaloni azzurri, delle scarpe nere e un cinturino al quale erano legate due katane.
- Finalmente ti sei svegliata. Nemmeno Kiyo dorme così tanto. -
commentò lui, ma l’Angelo della Notte riconobbe quasi subito quella voce: si trattava dell’individuo col mantello blu che la aveva aggredita pochi giorni prima.
- Sei acido come sempre Koichi. Non mi meraviglio se stai antipatico a molti abitanti del villaggio. - lo riprese una voce femminile poco distante da loro. Anche lei sembrava avere quindici anni, aveva gli occhi e i capelli rossicci, anche se questi ultimi erano legati con diversi fermagli. Indossava una maglietta a maniche lunghe bianca, una casacca senza maniche azzurra che le copriva il petto, una gonna blu notte lunga fino alle ginocchia, calze bianche e scarpe da ballerina dello stesso colore della gonna. Aveva un arco nella mano sinistra, una faretra sulla schiena e un mantello rosso nell’altra mano; fu grazie a quest’ultimo particolare che Yuki la riconobbe come una di suoi aggressori.
- Non ti ho chiesto un parere Kumiko. - replicò il ragazzo, per poi rivolgersi di nuovo all’Angelo della Notte:
- Immagino che tu sia qui per sapere dove si trova la Maestra Kori. - cominciò lui, ma la rossa lo interruppe subito:
- Non l’ha voluto dire nemmeno a noi, ma potrebbe trovarsi al Lago delle Stalattiti. Per arrivarci devi proseguire entrare in quella nuova zona della grotta… - e indicò con lo sguardo quella che sembrava l’entrata di un cunicolo poco lontano da loro: - poi devi percorrere la strada fino a quando si biforcherà. Da lì devi prendere il sentiero che porta a destra. - la informò lei. La ragazza dei capelli blu li ringraziò per poi avviarsi verso la direzione indicatale; quando fu abbastanza lontana, Koichi chiese alla compagna:
- Perché le hai dato quelle informazioni? Non sai nemmeno se la Maestra Kori si trova lì! E se quella ragazza non è chi pensiamo che sia, ci causerà solo guai. - la rimproverò lui.
- Fratellone, la Maestra Kori ci ha già detto quello che pensa e poi non ci costa niente dare una possibilità a quella ragazza. - lo liquidò lei, per poi avviarsi verso casa sua a sud del villaggio.
                                                                                                     
 
Dopo un’ora… al Lago delle Stalattiti…
 
Una volta giunta a destinazione, l’Angelo della Notte capì perché quel posto si chiamava così: il soffitto ghiacciato era ricoperto da numerose stalattiti. Il resto del paesaggio era costituito da un immenso campo erboso in cui erano presenti pochi fiori e gli alberi contornavano le pareti della sala.
Si avvicinò tranquillamente allo specchio d’acqua quando vide due ragazze dalla carnagione abbastanza abbronzata e gli occhi e i capelli dai colori vivaci: una sembrava avere undici anni, gli occhi e i capelli dorati intrappolati in due codine che le ricadevano sulle spalle. Indossava un vestito senza spalline blu che le arrivava fino alle ginocchia, una fascia bianca le cingeva il petto e portava dei sandali azzurri. In quel momento, stava giocando con alcuni degli altri bambini che avevano le stesse caratteristiche fisiche degli adulti che Yuki aveva visto, cioè gli occhi e i capelli argentati e la carnagione chiara; l’altra doveva avere circa tredici anni, aveva gli occhi e lunghi capelli color verde acqua. Indossava un top azzurro con spalline dalle quali partivano maniche bianche che le arrivavano fino ai gomiti, dei pantaloncini aderenti color notte e stivali a tacco basso bianchi. Era stesa sull’erba e continuava ad osservare ciò che aveva intorno.
Yuki continuò ad avvicinarsi alle due, e quando fu abbastanza vicina, notò dei mantelli per terra, uno giallo e uno verde acqua, e anche uno scudo e una lancia fatti di ghiaccio e cristalli di zaffiro; tuttavia, anche la ragazza dai capelli verdi si accorse di lei e si alzò subito, per poi chiamare la compagna dai capelli dorati che la raggiunse:
- Non ho voglia di perdere altro tempo, quindi vado subito al sodo. Sapete dirmi dov’è finita la mia keshin Kori o no? E che non vi salti in mente di farmi fare il giro della grotta: a questo ci hanno già pensato i vostri amici. -
Nessuna delle due però sembrò prenderla troppo male, anzi sorrisero come se niente fosse; la prima a parlare fu la bionda:
- Sei un po’ troppo impaziente. Ci sono delle volte in cui è necessario fermarsi e riflettere, giusto Kaoru? -
La verde annuì, per poi rivolgersi all’Angelo della Notte:
- Giusto perché tu lo sappia, non hai fatto il giro della grotta. Ci sono ancora molte cose che devi vedere, ma c’è tempo per… -
- Beh, il tempo è una delle tante cose che non è dalla mia parte. E poi non mi avete ancora risposto! - la interruppe irritata la blu.
Entrambe si misero a ridacchiare, poi la verde terminò il discorso:
- Io e Kiko non possiamo condurti da lei perché dobbiamo tornare al villaggio, ma la Maestra dovrebbe trovarsi alla Porta del Freddo Glaciale: devi tornare alla biforcazione e prendere la strada che porta a sinistra. - dopo quella risposta, la verde uscì dalla sala seguita dalla compagna.
 
 
Dopo un’oretta circa… davanti alla Porta del Freddo Glaciale…
 
Yuki seguì le indicazioni che le erano state date fino ad arrivare davanti ad un enorme portone di legno splendidamente dipinto: dall’angolo in alto a destra, andando in senso orario, l’Angelo della Notte notò i ritratti del campo dei bucaneve, il villaggio delle Nevi Eterne, uno dei cunicoli della caverna, e infine il campo erboso intorno al Lago delle Stalattiti. Al centro di ogni anta della porta erano state dipinte due figure umane: a sinistra c’era una donna dalla carnagione leggermente abbronzata, lunghi capelli color mare e gli occhi blu notte. Teneva le mani giunte all’altezza del petto, mentre dei “tentacoli” d’energia oscura si stavano avviluppando intorno a lei; a destra c’era un uomo pallido, dai capelli blu e gli occhi argentei. Indossava una lunga casacca blu mare che gli arrivava fino alle ginocchia, dei pantaloni bianchi e stivali neri. Sembrava disperato, era inginocchiato e tendeva le mani verso la donna come se stesse cercando di afferrarla.
Persa nell’osservare quelle immagini, la ragazza dai capelli blu non si accorse della sua avatar, ma quando si avvicinò, si rese conto che osservava malinconica le figure umane dipinte.
- C’è qualcosa che non va Kori? - le chiese la blu, la quale si accorse solo dopo che la donna aveva le lacrime agli angoli degli occhi.
- Anch’io ti ho mentito, ma ti racconterò come sono andate le cose fin dall’inizio, poi potrai decidere cosa pensare della sottoscritta: gli Angeli e i Demoni vagavano senza meta nelle rispettive dimensioni, ma non causavano troppi problemi perché erano governati saggiamente. Probabilmente le due regine dei Regni non lo sapevano, ma esisteva un posto, chiamato Isola di Mezzo, dove finivano le anime che non erano né buone né malvagie, le quali trasformarono quel luogo da inospitale e sterile in un fertile paradiso. Anche i Neutrali avevano dei sovrani rispettati dal loro popolo, e dopo una lunga linea di successione, il potere passò nella mani di me e mio marito Kaito. -
Yuki sgranò gli occhi a quella rivelazione, ma decise di ascoltare il resto:
- La vita era piuttosto tranquilla su quell’Isola, ma quando le sovrane della Vita e della Morte scomparvero, scoppiò una guerra tra le fazioni che governavano, e purtroppo il conflitto raggiunse anche l’Isola di Mezzo che portò alla scomparsa di migliaia di Neutrali e alla devastazione dell’Isola. -
La keshin si prese una piccola pausa prima di continuare:
- Io e mio marito fummo costretti a creare una dimensione alternativa in cui il nostro popolo potesse rifugiarsi, ma senza che ce ne accorgessimo, era già tardi per i Neutrali sopravvissuti: nel vedere i loro cari feriti e la loro terra devastata, si scaturì una forza rimasta nascosta che rese loro e i poteri di cui disponevano freddi e pericolosi quanto il ghiaccio e le nevi che ricoprono queste pareti. Da allora noi prendemmo il nome di Popolo dei Ghiacci Eterni e continuammo a vivere qui; l’Isola di Mezzo scomparve per sempre e da allora nessuno ne seppe più nulla.
C’era anche un altro problema: la dimensione in cui dovevamo vivere era accessibile alle due Divinità Supreme che sfruttavano dei passaggi segreti per mandare le Guardie Angeliche e i Mietitori e addestrarli a sopravvivere in condizioni climatiche estreme, ma i membri del Popolo dei Ghiacci Eterni si sentivano minacciati e per non perdere ancora la loro casa, eliminavano chiunque si avvicinasse troppo al Villaggio della Neve Eterna. Dopo alcuni anni, nessuno entrò più in questa caverna e il popolo riuscì a vivere tranquillo… Fino a quando non accadde ciò che vedi raffigurato nelle due immagini centrali. -
L’Angelo della Notte spostò lo sguardo dall’avatar alle immagini al centro del portone: l’uomo doveva essere Kaito, ma se la donna era davvero Kori, come mai i capelli e gli occhi erano diversi?
- Io e Kaito eravamo troppo deboli dopo aver creato la Caverna dei Ghiacci Eterni e ciò ci rendeva prede dei Mietitori che volevano catturarci e sfruttare la poca energia magica che ci rimaneva. Per un certo periodo non ci accadde nulla grazie anche ai Protettori dei Ghiacci Eterni, ma un giorno Natsumi, la Divinità Suprema della Morte, ci raggiunse. - la voce della keshin era rimasta impassibile per tutto quel tempo, come se la situazione non la riguardasse minimamente, ma all’improvviso divenne triste:
- Mi strappò ai miei cari, al mio popolo e alla mia terra.
Sfruttò la mia debolezza per assorbire i miei poteri, ma qualcosa andò storto e mi trasformò in uno spettro; riuscì a scappare dopo parecchi anni e a rifugiarmi nel Mondo degli Umani: avevi circa otto anni quando c’incontrammo… - il suo tono divenne ancora più malinconico, ma continuò ancora il suo racconto:
- Tu ed io eravamo simili: entrambe sole a causa del destino che ci aveva strappate a ciò che avevamo di più caro. Per me era tardi, ma non volevo che tu rimanessi così per sempre, così decisi di rimanere al tuo fianco e diventai la tua avatar. Per qualche mese dal mio arrivo le cose rimasero normali, ma Natsumi ti rapì e ti diede i poteri magici; dopo il rituale cui ti sottopose, mi trattenne nella Grotta dell’Oblio per spiegarmi i motivi delle sue azioni: voleva che diventassi una sua serva e gli indicassi la strada per raggiungere il Cuore della Verità, ma non era soltanto questo. Mi disse che avevi una voglia dall’insolita forma di fiocco di neve sulla mano sinistra, esattamente dove fino a ieri si trovava il tatuaggio degli Angeli della Notte, e fu allora che mi ricordai di qualcosa che mi fu svelato parecchio tempo prima dal Cuore della Verità:
“Un’umana pura e fredda come la neve, dopo che il marchio delle nevi e i poteri della Verità avrà ottenuto, restituirà il Popolo dei Ghiacci Eterni al luogo in cui ha vissuto.”
Credeva che tu fossi la persona di cui parlava quella diceria e ti diede quei poteri pensando di riuscire a schiavizzarti, ma non accadde perché io riuscì ad assorbire la maggior parte dei poteri che ti voleva dare Natsumi durante il rito; forse è questo il motivo per cui ho acquisito alcuni tratti dell’aspetto di Matsukaze Tenma.
Una volta tornata qui e aver spiegato come stavano le cose ai Protettori, cercai informazioni riguardo a quella diceria ed ebbi la conferma di quello che sosteneva la Divinità Suprema della Morte: l’eletta che avrebbe salvato il mio popolo sei tu.
M’informai anche sulle condizioni di mio marito Kaito, ma scoprì che il dolore della mia scomparsa aveva causato una specie di “esplosione” dei suoi poteri e ciò lo aveva trasformato in un “mostro senza anima” e i Protettori lo dovettero imprigionare dall’altra parte di questo portone per evitare che facesse danni, anche se ogni tanto questo si apre per far uscire una raffica di vento freddo. I Protettori non molto tempo fa erano andati a vedere come stava, ma lui rischiò di ucciderli: probabilmente li aveva scambiati per aggressori che volevano rubare il Cuore della Verità e lui ricopriva quel ruolo ancora prima che l’Isola di Mezzo fosse distrutta. -
La donna finì di spiegare nello stesso momento in cui il portone si spalancò per far uscire una folata di vento, ma la ragazza dai capelli blu non si muoveva: continuava a tenere lo sguardo basso e la mano sana era stretta intorno alla spada.
- Io sono qui per trovare il Cuore della Verità, ma se tuo marito mi metterà i bastoni tra le ruote… Beh, non ti do assicurazioni riguardo la sua incolumità. - dopo quella frase, l’Angelo della Notte oltrepassò il portone, il quale si richiuse poco dopo.
Kori aveva notato che la voce della compagna era stata insolitamente calma, ma aveva capito una cosa di lei: c’erano delle volte in cui preferiva tenersi tutto dentro piuttosto che scoppiare di rabbia, e la keshin aveva il timore di sapere su chi avrebbe scatenato la sua ira.
 
 
Angolo di Emy
Che ve ne pare della storia di Kori?
Beh, è tempo di rivedere gli Angeli, ma anche Tenma e Maria. Vedrò di mettere anche qualcosa che riguarda Yuki, ma non ho ancora deciso.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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