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Autore: Clawdia    22/06/2013    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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Correre. 
Correre sempre.
 
Correre avanti, indietro. Senza fermarsi. Senza prendere respiro.
Correvo. Con una bottiglia in mano, una bottiglia stappata.
Correvo scalza, nei primi giorni di Febbraio, sopra l'erba fredda di un parco di cui nemmeno ricordavo il nome. Correvo libera, correvo con l'aria a scompigliarmi i capelli.
E i miei amici correvano con me. Al mio fianco, veloci, rapidi, sorridenti.
Ridevamo ubriachi. Ubriachi di vita, ubriachi di noi. Di quello che ci stava intorno.
Ebra di felicità cadevo, mi rialzavo, ridevo e tornevo a correre. 
Le braccia larghe, rivolte verso quella luna luminosa, teatro delle nostre scorribande notturne.
E gridavo, lasciavo al buio cielo quei pezzi di me. 
«SANTANA! SAAAAANTANA TI FERMI? Ferma dai ferma!»
«Oh Fabray sei già stanca? Fai movimento. Corri con me, corriamo!»
«Tu sei ubriaca fradicia...»«Si, lo sono. E sono felice di esserlo. TI AMO BRITTANY!»
«La volete finire voi due? La gente si sveglierà, ci sveglierà e noi svegli...cioè che cazzo? Non dobbiamo svegliare nessuno! Se arriva la polizia poi chi sa parlare spagnolo?»
«HOLA CHICA!»
Un urlo al mio fianco. Kurt rideva divertito mentre continuava a correre. 
I calzoni arrotolati sino al ginocchio, saremmo morti congelati? Probabile, non ci importava.
«Vi volete fermare? Giuro ragazzi, non ce la faccio più!»
«Ti prendo io QUINN!» vidi il mio amico caricarsela sulle spalle di peso e risi ancora più forte. 
Vivevo la pace, la libertà, la spensieratezza. Dov'era la tristezza ora? Dov'erano i miei problemi?
Spariti. Perché io avevo corso. Perché io  avevo lottato più forte di tutti.
«FERMI! TUTTI FERMI!» gridai lanciandomi per terra e finendo con il naso verso il cielo.
Non riuscivo a trattenermi, ridevo e bevevo. E ridevo ancora.
Loro rotolorano vicino a me, sorridenti, ebri.
Come ci eravamo finiti in quel parco? Il mio ultimo ricordo risaliva a un ristorante, un luogo ove avremmo dovuto festeggiare il mio ultimo giorno da donna libera in tranquillità e invece...
Avevo passato due giorni di attesa magnifici. Lontano dalla mia ragazza a sentire la sua mancanza, ad assaporare quegli attimi che ci separavano alla cerimonia. Non vedevo l'ora di toglierle quel velo di dosso, di baciare le sue labbra rosse e stringerla per sempre.
Sarebbe stata mia. E io sarei stata sua.
«Che facciamo ora?» chiese Matt carezzando i capelli di una Quinn ansimante.
«Un sorso?» chiesi offrendogli la bottiglia di liquore che portavo in mano.
Già. Dovevamo bere. Dovevamo brindare. 
Eppure non eravamo letteralmente bevuti. Eravamo semplicemente noi.
Un misto tra un po' d'alcool, tanta ansia, eccitazione e spavento. 
Era normale essere così tranquilla prima di un giorno così importante? Era normale che non avessi alcuna paura, alcun ripensamento...solo certezze. Lei era la mia certezza.
E volevo farlo sapere a tutta la Spagna, volevo correre e cercarla. Volevo inondare quel parco di tutto il mio amore, di tutto quello che avevo passato.
«Come ci siamo arrivati qua ragazzi?» chiese Matt bevendo dalla bottiglia.
Già. Come?
«Crescendo una figlia con tutto l'amore possibile e trascurando la mia vita sentimentale.»
«Gettandomi a capofitto nel lavoro.»
«Correndo.»
Scoppiammo tutti a ridere.
«Correndo? San hai capito cosa intendevo vero?»
«Certo. E questa è la mia risposta!»
«Hai passato 7 anni a correre?» mi chiese Kurt guardandomi. Io rimasi in silenzio a fissare il cielo. Quelle stelle, quella luna, quelle luci.
«Si amico mio. Ho corso. La mia vita è un eterna corsa. Una corsa contro il mondo, contro il tempo, contro me stessa, contro la vita stessa. Io corro, è quello che sono, è quello che faccio.»
«Non capisco.» mormorò Quinn ancora affannata.
«Guardatemi! Guardatemi. Gli anni sono volati, cosa ho combinato? Assolutamente nulla. E questo perché? Perché ho sempre corso. Perché non ho mai dato importanza a nulla, non mi son soffermata mai per impegnarmi in qualcosa e ora...io mi sto fermando.»
«Perché sei stanca?» chiese Kurt mandando giù un nuovo sorso.
Io sorrisi, anzi risi.
«No, perché voglio vivere. Voglio fermarmi a guardare il mondo.»
«E prima non ci sei riuscita perchè...» Quinn lasciò la frase a metà. Eravamo ubriachi. Dicevamo cose da ubriachi...o forse era la verità?
«Perché non avevo alcun motivo di fermarmi. Io amo la velocità. Sono una che si fa travolgere e travolge come voi ben sapete. Ora ho semplicemente trovato la persona per la quale lasciar perdere le corse.»«Ah, e noi cosa siamo? Merda?»
«Si Fabray...sei una merda!»                 
Tutti scoppiarono a ridere. Tutti tranne Quinn. Lei si limitò a colpirmi forte alla nuca.
«Ehy, dopo domani mi devo sposare e mi vuoi distruggere?»
«Tu distruggi la mia autostima!»«Io?»   
La guardai tornando lucida e le regalai un sorriso liberatore prima di mandare giù un altro sorso di quel forte liquore.
«Ho desiderato tanto la tua vita Quinn, tante volte mi son ritrovata a chiedermi perché non fossi rimasta io incinta a scuola.»«Stai scherzando? Crescere una figlia quasi da sola?»
«Avere una persona che ti ama incondizionatamente al tuo fianco. Tua figlia ti adora Quinn, sei la sua eroina, sei il suo tutto. Sei il centro del suo mondo e anche io volevo una cosa del genere.»«Tu odi i bambini!» mi corresse Matt sorridente «E non saresti mai potuta restare incinta dato che l'unico ragazzo con cui sei davvero stata sono io!»
«Fanculo! Capitemi dai...»
«Be...ora hai Brittany.»«Già ora ho lei. Ma non ho solo lei no?»
Mi voltai per fissarli.
Ubriachi fradici, umidi, bevuti e sorridenti. Erano là, davanti a me.
«Ho anche voi no? Vi avrò per sempre no?»                                      
Quinn si lanciò su di me. Stringendomi forte come poche altre volte aveva fatto. Matt la seguì immediatamente e Kurt...be lui si unì con tanta forza solo per schiacciarmi ancora di più sotto il peso di ben tre persone.
«TOUCHDOWN!» 
Si, erano ufficialmente dei coglioni!
«Certo stronzetta. Se non farai la preziosa, se non penserai solo a Brittany io ci sarò per sempre. Sei la mia migliore amica, sei come una seconda madre per mia figlia!»
«Oh be, per me sai bene quanto tu sia importante. Io ho bisogno di te San dunque...e poi quando diventerò padre sappi che avrò tanto bisogno di te!» 
«No ti prego...ahahaha non madrina! Ahi ahi, mi state schiacciando!»
«Zitta! La decisione spetta solo a me.»     
«Sembra che sia rimasto l'ultimo vero? Be, io sono il tuo amico gay, noi due ci dobbiamo pur beccare ogni tanto no? E poi hai pure riportato Blaine dal nulla al matrimonio quindi...»
«Non so di che parli...» mentì tentando di liberarmi di loro.
«Sei una pessima bugiarda!»
«Senti chi parla...quelli che hanno manovrato la mia vita!» 
Quinn e Matt si batterono cinque divertiti. Erano davvero orgogliosi di quello che avevano fatto e anche io lo ero. Tanto. Ora avevo finalmente una vita. O almeno l'avrei avuta.
Una vita da costruire, una vita da vivere.
Avevo un lavoro, un lavoro che amavo e che mi avrebbe portato la fama che desideravo senza però distogliermi dalla mia futura famiglia. 
Avevo degli amici che ci sarebbero stati per sempre. Che mi avrebbero aiutato nei momenti di difficoltà, in quelli più bui perché si, ce ne sarebbero stati. E tanti.
Ero cambiata certo, ma ero pur sempre Santana e per quanto amassi Brittany sapevo che avremmo litigato su cose stupide, avremmo fatto pace e poi ci saremmo di nuovo arrabbiate. Avremmo avuto diverse opinioni su come arredare la casa, avremmo lottato per qualche animale, ci saremmo incazzate e consolate a vicenda. Chissà, magari qualche notte avrei persino dovuto dormire sul divano, ne dovevo assolutamente scegliere uno comodo.
E loro mi avrebbero supportato. Sempre.
E poi avevo una persona d'amare. Una persona che mi avrebbe amata.
E queste erano semplicemente le cose di cui avevo bisogno ora. Le cose che mi avevano spinta a rinnovari, a mettermi in discussione, a superare i miei limiti.
«Credete che andrà tutto bene domani?»     
«Bo, non so. Però ho visto Brittany salire su un aereo diretta in Cina.»
«COSA?»
«AHAHAHAHAHA. Cosa può andare storto San? Ok, tutto. Però...dopotutto sei tu.
Siete tu e Brittany. La vostra storia d'amore è iniziata così tanti anni fa che...mi stupirei se il vostro fosse un normale matrimonio.»
«Dici?» chiesi ansante verso il mio amico.
«Certo. Voi dovete fare qualche cazzata. Altrimenti che matrimonio è? Devi renderlo, speciale, indimenticabile. Fallo tuo.»
Ci pensai un attimo. Si. Potevo decisamente fare mio il matrimonio. Ma come?
O le opzioni erano tante ma solo uno, ancora mezzo ubriaca e supina contro il cielo, mi convinse veramente. Le mie labbra si incresparono in un sorriso.
«Si. Indimenticabile.» 
«Hai avuto un idea?»
«Più che un idea!»
Ottenni subito l'attenzione di tutti.
Quinn, Kurt e Matt mi guardarono alzarmi e tirar via lo sporco dal mio vestito.
«Cosa?»
«Tutto deve chiudersi come è iniziato no?»
E con chiudersi non intendevo la fine di noi. Quanto l'epilogo di tutte le peripezie che avevamo compiuto. Di quanto ci eravamo rincorse, perse e ritrovate.
I loro sguardi erano confusi...non il mio.

Angolo dell'Autrice
Questo capitolo è stato scritto tutto di getto. Ero preda delle riflessioni di Santana. Il prossimo sarà il giorno del matrimonio visto da Brittany e visto da Santana e poi infine la cerimonia. DIOS. Siamo davvero alla conclusione <3 Graaaaazie per tutto il supporto :)
  
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