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Autore: _Skyline    22/06/2013    2 recensioni
Doppleganger:
Secondo le leggende, copia  o clone identico fisicamente -ma opposto moralmente- che ogni  persona vivente ha nel mondo.
Nel caso in cui una persona e il suo doppelganger si incontrino, l’esistenza di solo uno verrà ammessa. Lotteranno.
E il più forte sopravviverà.
Narcisismo:
Termine utilizzato nel linguaggio comune generalmente utilizzato per esprimere vanità, presunzione e amore per sé stessi e per la propria immagine.
--
Una Londra nebbiosa e grigia, ovattata e silenziosa.
Zayn Malik, vent’anni;  la sua autostima, la sua bellezza, la sua perfezione.
Una Londra piovosa e buia, misteriosa,
che vede le antiche leggende diventare una tetra realtà.
E che vedrà Zayn Malik, vent’anni, innamorarsi perdutamente
di se stesso.
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.


“Narciso vide un laghetto
 dalle acque perfettamente trasparenti,
 e felice si chinò per bere.
Quand’ecco comparire nell’acqua
l’immagine di una creatura meravigliosa.”

 

Zayn Malik si fermò, e l’eco dei suoi passi leggeri e felpati si acquietò qualche istante dopo.
Voltò lentamente il capo verso la direzione dalla quale, secondo il suo udito, proveniva il rumore.
Scorse la figura di un uomo, in piedi.
Una scura sagoma snella, stagliata nell’immobilità del vicolo.
Il moro percorse con lo sguardo il corpo indefinito dello sconosciuto, sperando flebilmente e invano di riconoscerne le sembianze.
Questi invece rimaneva immobile, tanto da apparire rivolto proprio verso di lui.
Le gambe leggermente schiuse, le braccia abbandonate lungo i fianchi, e il mistero creatosi attorno alla sua identità.
Zayn Malik lasciò che trascorressero numerosi istanti scrutando la figura dello sconosciuto, mentre l’idea che quest’ultimo lo potesse vedere o addirittura analizzare con la stessa attenzione che stava prestando lui, non attraversò nemmeno per un secondo la sua mente.
Constatato ciò, il moro scosse lievemente la testa, iniziando nuovamente a camminare.
Un velo di imbarazzo per aver osservato uno sconosciuto con tale insistenza sbocciò fra i suoi innumerevoli pensieri, non riuscendo però a scalfire minimamente la sua sicurezza.
Sfilò dalle tasche dei jeans le mani, accorgendosi dell’ingiustificata umidità di queste ultime.
Un altro fruscio, però, interruppe nuovamente la fitta rete di pensieri contorti che sbriciolata istanti prima, andava riformandosi.

Zayn Malik si voltò istintivamente, e un brivido lo percorse, insieme alla consapevolezza dell’avvicinamento dello sconosciuto.
Perennemente protetta dall’oscurità, la sagoma estranea appoggiava ora il suo peso apparentemente inconsistente contro una delle pareti luride e rovinate del vicolo.
La lontananza fra le loro due persone era stata notevolmente ridotta.
Zayn Malik si concesse il beneficio del dubbio.
Tornò a voltarsi verso la strada, ma non mosse un passo.
Rimase fermo, attendendo forse la successiva -ma non sicura- mossa dell’estraneo.
Il silenzio era tornato a regnare, e l’umidità e il calore della zona costrinsero il moro a respirare rumorosamente.
Improvvisamente Zayn Malik sobbalzò, e il suo cuore perse un battito. 
Si girò di scatto, non appena percepì un calore estraneo sulla sua spalla, la sua mente già in balia della frenesia più assoluta.
Lo sconosciuto era esattamente dietro di lui, che invece era, per l’ennesima volta, paralizzato e con il respiro d’un tratto affannato.
Fece per allontanarsi istintivamente, già pronto a compiere diversi passi indietro, quando passò un’auto.
Passò un’auto, e i fanali di quest’ultima illuminarono a giorno il suo corpo.
E quello della figura di fronte a lui, finalmente visibile.  
Da quel momento in avanti, la perfetta vita di Zayn Malik sarebbe cambiata per sempre.
 




 
Il suo respirò si fermò.
Il suo cuore cessò di battere.
Ogni rumore scemò di intensità, diventando inizialmente ovattato, per poi raggiungere il più totale silenzio.
Le pupille del moro, dilatate all’inverosimile, apparivano congelate come il resto del suo corpo.
L’immobilità che circondava il vicolo era fredda, oscura e vuota.
La pelle dorata di Zayn Malik l’aveva assorbita in fretta, e ora scorreva nelle sue vene contagiosa, espandendosi come veleno e congelandolo da dentro.
La sua mente era in uno stato di paralisi momentanea, accentuata dell’effetto di ubriachezza, stupore e stordimento improvviso che la invadevano.
Le uniche immagini che occupavano i suoi pensieri, che scorrevano nel suo sangue e che congelavano il suo cuore erano fotografie sfocate e recenti, appena scattate.

Scuri occhi immersi nei suoi, scintillanti nell’oscurità, rivelatori di milioni di sfumature color caramello alla luce.
Pupille color carbone, pungenti come spilli, calde e liquide come il petrolio.
Innumerevoli zigrinature dorate creavano infiniti percorsi nelle iridi scure, confondendone il colore e rendendole un incantevole ibrido.
Lunghe ciglia nere contornavano il candido bianco che avvolgeva le iridi, risaltandone la meraviglia e l’ipnotico fascino che esercitavano.
Labbra rosee irregolari, pronunciate inferiormente e appena accennate superiormente.
La purezza e la tentazione si scontravano su di esse nella perenne speranza di prevalere, non accorgendosi forse dell’irresistibile bellezza alla quale davano vita.
Abbandonando le labbra, il profilo della mascella rappresentava la tentazione più prepotente nella mente di Zayn Malik.
Una linea pura, ininterrotta, sfumata verso la gola e più accentuata lungo la mascella, la linea che qualsiasi pittore avrebbe invidiato.
La linea che designava il volto più bello che il moro avesse mai visto.
L’immobilità della notte accennava a diminuire, i rumori e il caos mondano ricomparivano lentamente, e il gelo che fino a quel momento sembrava aver imprigionato i corpi di entrambi iniziava a sciogliersi.
Pochi istanti e sarebbe scomparso, e lo scorrere del tempo sarebbe tornato alla normalità, e i loro corpi sarebbero stati ad una vicinanza quasi pericolosa.
Pochi istanti e sarebbe giunto quel momento, che Zayn Malik temeva all’inverosimile.
 

Quando sbattè le palpebre per la prima volta, Zayn Malik non avrebbe saputo dire quanto la sua immobilità fosse durata. Era apparsa come qualcosa di eterno.
In quel momento invece, il vicolo attorno a lui era più definito che mai, e l’aria umida e calda attorno a lui, lo riportò immediatamente alla realtà, ritorno che venne confermato dall’odore ammuffito proveniente dalle strette pareti.
Ciò che però era diverso, ciò che era diverso e meraviglioso, tanto quanto luminoso e inevitabile era la figura di fronte a lui.
In quell’esatto istante, Zayn Malik si rese conto di non essere il solo essere vivente perfetto.
 



Writer’s  Cooooorner:
Buonasera! c:
Prima di tutto, ci tengo a chiedere scusa per l’enorme ritardo con il quale ho pubblicato questo capitolo.
Solamente che a causa degli esami ho dovuto studiare moltissimo e non ho avuto tempo per dedicarmi a questa fanfiction, che onestamente, mi sta prendendo sempre di più.
Ma passiamo al capitolo!
Come avrete notato, questo capitolo è descritto principalmente attraverso le sensazioni del nostro Zayn, che inizialmente è impaurito e ansioso, mentre in fine è semplicemente…beh, avete capito.
Nel prossimo capitolo, ci sarà la svolta decisiva della storia, che annuncio già, non durerà molto.
Sfiorerà la quindicina di capitoli, suppongo. c:
Vorrei in secondo luogo ringraziare davvero tantissimo le ben QUATTRO recensioni ricevute nello scorso capitolo: Girls, you made me cry. ♥
Spero che anche questa volta il capitolo sia stato all’altezza delle aspettative, sarei davvero entusiasta se mi deste il vostro parere in una recensione, è davvero importante!
A presto! :*
  
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