‘Papà!’ una dolce vocina richiamò la sua attenzione,Liam tra la folla di genitori cercò di scorgere la sua piccola Sam; la vide con i suoi lunghi capelli ricci e con quel bel grembiulino rosa che indossava, ‘Amore, com’è andata a scuola?’ subito Liam la prese in braccio ricoprendo il suo visino roseo con mille bacini, ‘Bene, ci sono tanti bambini simpatici, poi la maestra Leila ci ha fatto giocare tutto il tempo, sai?’ l’espressione del volto di Sam dava l’idea che la piccola si era molto divertita all’asilo,Liam era felice di questo, fu preoccupato tutta la mattina pensando alla sua Sam all’asilo, credeva che si sarebbe sentita abbandonata, persino in tour non erano mai separati, la portava sempre con se, dato che non si fidava delle babysitter. ‘Papà ora voglio il mio gelato!’ la piccola protestò e Liam mantenendo la sua promessa la portò al bar più vicino all’asilo, ‘Sam, non correre dammi la mano!’ urlò contro di lei, che ormai non pensava ai pericoli della strada ma solo al suo buon gelato. Si fermò e da brava bambina diede la mano al padre. ‘Salve’ disse lui entrando nel bar, le campanelle poste sulla porta del locale richiamarono l’attenzione di un uomo che stava sistemando i tavoli, un uomo basso e calvo, circa sulla sessantina d’anni, sembrava un uomo burbero ma sorrise affettuosamente quando Sam gli si avvicinò dicendo ‘Salve signore, mi può dare un gelato?’ domandò con le braccia dietro la schiena dondolando a destra e sinistra con un’aria da angioletto ‘certo piccola, come lo vuoi?’ chiese l’uomo, Sam prese il padre per mano e lo condusse davanti al bancone dei gelati ‘Papà non preoccuparti me ne occupo io!’ dalla porta difronte uscì una giovane e bella ragazza dai lunghi capelli castani, indossava una divisa rossa e un berretto con la visiera, l’uomo annuì alla giovane e ritornò a sistemare i tavoli, ‘Allora cosa prendete?’ chiese la ragazza, Sam continuava a fissare i gelati con un gran sorriso ma si volse verso il padre ‘Papà non so cosa prendere, sono tutti buonissimi!’ disse portando in alto le braccia, Liam e la ragazza risero; prima che Liam potesse parlare, la giovane parlò ‘Mmh vediamo un po’ per una bella bambina come te potrei darti un bel gelato gusto fragola con un po’ di panna sopra, cosa ne dici?’ chiese gentilmente, ‘Sii! Buonissimo!’ , La giovane preparò il gelato e lo porse al padre che lo consegnò a Sam, ‘Sam vai a sederti, io ora pago e vengo’ , ‘E lei non vuole nulla?’ chiese la ragazza, ‘No grazie, anzi no un buon caffè, grazie’ ,sorrise, prese il suo caffè ed andò a sedersi al tavolo con Sam che stava divorando il gelato ‘Sam mangia piano, non vorrai che dopo il pancino di faccia male!?’ la richiamò Liam, fece una linguaccia la padre e mangiò lentamente. Liam e Sam parlarono, parlarono tantissimo dell’asilo, degli amici, delle maestre e dei giochi che avevano fatto oggi. ‘Papà mi scappa la pipì’ disse Sam, ‘Aspetta che chiediamo alla signorina dov’è il bagno’ . Prese Sam per mano ed andò dalla ragazza ‘Mi scusi dov’è il bagno?’ chiese lui, ‘quella porta li in fondo’ rispose lei indicando la porta bianca in fondo al locale. ‘Fatto!’ disse Sam saltellando uscendo dal bagno, la giovane rise ‘Bene piccola, allora dimmi un po’ com’era il gelato?’ si inginocchiò davanti Sam, ‘Buonissimo!’ esultò lei, ‘Sono felice piccola!’ disse lei, ‘Io non sono piccola, io sono grande e sposerò papà, sai?’ Liam intanto la prese in braccio ‘Si io sono il suo principe azzurro, lei è la mia principessa’ aggiunse Liam, risero ‘Come ti chiami?’ domandò Sam, ‘Io sono Cassandra Cooper, e tu?’ rispose, ‘Io Samantha, ma tutti mi chiamano Sam’ rispose con un gran sorriso, ‘Cassandra Cooper?’ ripeté Liam, ‘Vagamente stai ricordando il mio nome, eh Payne?’ disse sarcastica lei, ‘la conosci papà?’ domandò perplessa Sam , ‘Si ci conosciamo, frequentavamo lo stesso corso di teatro al liceo!’ rispose lui, ‘Allora non hai perso la memoria’ disse lei ridendo, ‘Come stai?’ l’abbracciò forte, ‘Bene, bene, dopo la scuola ho frequentato un corso di teatro, ma dopo la morte di mia madre ho deciso di lasciarla e di aiutare papà con il bar’ uno sguardo di dolore apparve sul suo volto, ‘Mi dispiace’ rispose Liam,  ‘Non preoccuparti, beh ora scusami ma devo sistemare mille cose in magazzino, è stato un piacere rivederti caro Payne!’ lei sorrise, ‘Anche per me Cas, emh Cassandra’ le diede un bacio sulla guancia e Cassandra arrossì di colpo, ‘Ciao Sam, è stato un piacere conoscerti!’ Sam sorrise e le diede un bacio.
Lasciarono il bar e si recarono a casa, Sam era davvero stanca iniziò s stropicciarsi gli occhi, ‘Dopo amore mettiti nel lettino e dormi un po’, il primo giorno d’asilo ti ha stancata troppo’ le diede un bacio. Appena entrati Sam corse di sopra per togliersi il grembiulino e andare a letto. Liam notò la segreteria, aveva due messaggi, il primo era di sua madre, il secondo lo turbò , si sedette sulla poltrona ed ascoltò con attenzione il messaggio ‘Ciao Liam, ho chiamato tua madre e mi ha dato il tuo numero, spero non ti dispiaccia, volevo sapere come stesse la nostra piccola Samantha, a quelle parole nostra quasi rise, da due anni non aveva mai chiamato per avere informazioni su sua figlia, tra due settimane sarò a Londra devo parlarti, ti prego rispondimi, ciao Liam’