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Autore: Cecia chan    06/01/2008    5 recensioni
Tenten è profondamente innamorata del Neji Hyuuga, non vede altri ragazzi se non lui. Un giorno l'Hokage, Tsunade, le affida una missione delicatissima e della massima importanza: portare un rotolo al Kazekage; dentro ci sono i dettagli per un'alleanza contro l'Akastuki. Un incarico difficile, un villaggio sconosciuto...e se nel cuore di Tenten ci fosse spazio anche per qualcun altro? E se questo qualcun altro fosse il temibile Gaara Del Deserto? (scommessa con Wiwo per paring più assurdi! ^.^)
AGGIORNATA! L'ATTESISSIMO (?) 5° CAPITOLO DOPO MESI DI ASSENZA
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Revenge: I’ll kill you!

 

Ore 6:05, ospedale di Suna

Sangue...

È tutto rosso...

“I -ichigo?”

Un cadavere bianco.

I suoi occhi vacui la fissano con rimprovero.

Le sue labbra bianche si schiudono in un sussurro carico di rancore:

“Tenten, tu...sei viva.”

La  fissa. Il suo sguardo è insopportabile.

Tenten si para gli occhi con le mani. Ma si accorge di non riuscire a muoverle. È legata.

Prova a divincolarsi.

Un'altra ombra spettrale le si avvicina.

Ha lo stesso sguardo vuoto e pieno allo stesso tempo. Vuoto di vita, pieno di odio.

Due cadaveri bianchi che le danzano intorno.

La macabra danza dei morti.

Ce l’hanno con lei.

Perché lei è viva, è sopravvissuta.

E la vogliono portare via, via con loro. In quell’ abisso nero chiamato inferno.

E poi lui.

È lassù, scuote i capelli biondi.  Accanto a lui c’è la marionetta a forma di scorpione.

Lei gli grida contro, lo maledice. Vorrebbe che le fiamme che la stanno consumando bruciassero il suo sguardo strafottente.

E lui la guarda e ride.

Ride, ride, ride , ride...

 

Tenten si sveglia si soprassalto. Un incubo...un altro.  Sospira. Da quando è stata ricoverata non fa altro che rivivere quella scena nei sogni. Perché? Ichigo e Akira ce l’hanno davvero con lei? Perché lei è viva e loro no? Vogliono davvero trascinarla nelle tenebre con loro?

O forse no...forse vogliono che lei resti viva per poterli vendicare.

Sì, dare pace alle loro anime con il sangue di quei due bastardi.

Il solo pensiero di quei due assassini bastava per farle ribollire il sangue nelle vene.

Vi vendicherò, ve lo prometto!

Doveva sbrigarsi a guarire, però. E doveva allenarsi duramente se voleva pensare di sconfiggerli.

E l’avrebbe fatto, eccome! Anche se...

 

“Non commettere il mio stesso errore”

 

Quella frase continuava a rimbombargli nel cervello, senza pietà.

Ogni volta che si ritrovava a pensare alla vendetta, ogni volta che il suo cuore ferito trovava un po’ di pace nelle crude immagini di morte, ogni volta  rivedeva il volto cupo del Kazekage e quegli occhi di ghiaccio che la fissavano con aria di rimprovero.

“Non commettere il mio stesso errore”

Cosa voleva dire, poi? Che errore aveva commesso Gaara e che rischiava di commettere anche lei? Mica era posseduta da un demone, lei. E non c’era nulla di male a provare odio nei confronti di esseri disgustosi come quei due!

Eppure...una parte razionale di lei sussurrava che forse Gaara aveva ragione, che avrebbe commesso un grande sbaglio a uccidere: cosa avrebbe ottenuto, dopo? La morte degli assassini non poteva restituire la vita alle vittime e lei da preda si sarebbe trasformata in carnefice, le sue mani bianche si sarebbero tinte di rosso... ma nient’altro. Ne valeva davvero la pena? Valeva la pena diventare un mostro per distruggere altri mostri?

 

Però...però...Ichigo e Akira...

 
Lacrime calde le rigarono le gote.
No, li avrebbe vendicati. A costo di diventare ella stessa un mostro.

 

 

“Tenten- chan? Posso entrare?”

I quattro codini di Temari fecero capolino dalla porta. Tenten si asciugò in fretta le lacrime e sorrise alla kunoichi.
Da quando era stata costretta a letto, Temari era venuta tutti i giorni a farle visita, cercando di tirarla su raccontandole buffe storie di Kankuro da piccolo, della sua cotta segreta per Shikamaru Nara e altri gossip su più o meno tutti i ninja sia di Konoha che di Suna.

Come farà ad essere così informata? Si era chiesta più volte Tenten.

In poche parole erano diventate amiche. L’unica vera amica che Tenten avesse mai avuto. Ino e Sakura erano simpatiche, ma ogni volta che usciva con loro, il discorso finiva sempre, inesorabilmente su Sasuke Uchiha (che Tenten non poteva soffrire); Rock Lee era un carissimo amico, quasi un fratello...ma non poteva certo capire molti dei sentimenti puramente femminili che provava.  Inoltre l’aveva sempre presa in giro per la sua cotta per Neji e non condivideva la sua passione per i vestiti e gli oggettini inutili... comprensibile, dopotutto era un ragazzo. Però con Temari, Tenten poteva parlare tranquillamente di tutto e sentire i suoi pareri con la sicurezza che non fossero frasi di circostanza. Era bello avere un’amica.

“Allora, come stai oggi?”
“Beh, meglio. Il dottore dice che domani potrò alzarmi.”
“Davvero? Che bello! Così posso farti fare il giro turistico di Suna, compresi tutti i vari negozietti!”

Tenten sorrise. In quanto a shopping, nessuno batteva Temari.

“Ah, se non ce la fai a camminare, obbligo Kankuro a portarti in braccio, ok?”
“Ma poverino!”
“Macché poverino! Gli fa bene! E poi non ha mai un briciolo di tempo da dedicare alla sua sorellina... è l’ora che si dedichi ad un po’ di sana tortura chiamata ‘shopping estremo’, non credi anche tu?”
“Gaara non viene?”
“Sì, quello! Sta tutto il giorno rintanato nel suo ufficio come un uccellino in gabbia! Un giorno si ammalerà di troppo lavoro!”
“È cambiato. Sembra che stia meglio”

Il viso di Temari si illuminò in un sorriso splendido. Amava molto il suo fratellino e si sentiva molto protettiva con lui, anche se Gaara non aveva mai voluto la sua protezione e il suo affetto. Almeno fino a pochi anni fa.
Quando il bambino triste e solo era cresciuto ed era diventato un uomo forte e tranquillo.

Quando il mostro dentro di lui, sconfitto dalla volontà, aveva smesso di tormentarlo.

Quando l’odio e il rifiuto di tutti si era trasformato in un abbraccio titubante, ma caldo.

Quando il villaggio lo aveva riconosciuto come Kazekage.

Temari impazziva per ogni singola parola che marcasse il cambiamento di Gaara. Voleva solo vederlo felice e lui avrebbe ottenuto la pace solo attraverso i sorrisi degli altri.

“Lo pensi davvero?”

“Ma certo! Quando l’ho conosciuto sembrava nient’altro che una macchina da guerra, senza emozioni...ora mi è parso più maturo e responsabile...sembra un’altra persona.”

Mi ha anche salvato.

Lo avrebbe mai fatto due anni fa?

Probabilmente no. Mi avrebbe lasciato a terra, sarebbe passato avanti.

Invece ora...

Senza sapere perché Tenten arrossì.
Non ci aveva pensato. Gaara aveva fatto più di raccoglierla da terra.
Le aveva salvato la vita.
Forse avrebbe fatto meglio a ringraziarlo. Dopotutto, ora era in debito con lui...

*************************************** 

Gaara era nel suo ufficio. “Come al solito, non ti concedi un secondo di riposo! Ti ammalerai di stress!” avrebbe detto Temari.
Kami... Ma perché quella ragazza non sa pensare che a cose futili? Non vede al di là delle sicure mura del suo palazzo perso in mezzo al deserto! Non posso certo pensare a riposarmi ora: l’alleanza con Konoha deve essere rafforzata. Le sorti della battaglia contro l’Akatsuki risiedono nella collaborazione. È necessario un alto numero di ninja per poter anche solo respingere un loro attacco...inoltre, devo controllare l’addestramento dei genin e dei chuunin e...

 

“Ehm...Gaara-san?”
Il Kazekage si voltò. Sulla porta, pallida e provata, c’era la ragazza che aveva salvato qualche giorno fa. Tenten.
La ragazza fissò stupita l’ufficio di Gaara. Era molto diverso da quello di Tsunade: era ugualmente grande, ma sembrava enorme: non c’era alcuna scartoffia volante,  tutte le pratiche erano disposte ordinatamente in un archivio e dalla scrivania lucida non spuntava alcun procione.

Alle pareti erano appesi i quadri dei Kazekage che avevano occupato quell’ufficio. Avevano tutti uno sguardo fiero, serio. Solo due contrastavano con l’aria di gravità che emanavano i volti impressi nella tela: Yondaime e Godaime. Il Quarto Kazekage aveva uno sguardo autoritario e rigido, che ispirava timore e sottomissione ma certamente non rispetto e fiducia. Tenten fece una smorfia: quell’uomo era conosciuto in tutto il mondo per la sua crudeltà; infatti era stato capace di sacrificare la moglie e il figlio per ottenere un’arma perfetta. Poi era stato ucciso da un individuo altrettanto spregevole, Orochimaru, e il suo posto era stato preso proprio da quel figlio che aveva trasformato in mostro.
Gaara.
Anche il suo ritratto era un po’ discordante. I suoi occhi non esprimevano forza e autorevolezza, ma malinconia e timidezza. Più che il ninja più forte del villaggio sembrava un amico fragile che si era accollato una responsabilità troppo grossa ma continua ad andare avanti.  Era un ritratto molto bello.

 
“Ah, sei tu, Tenten. Come stai?”

“Meglio, grazie. L’antidoto che mi ha dato Kankuro funziona bene.”

“Ne sono lieto. Mio fratello è il massimo esperto di veleni di tutto il villaggio. Scommetto che ti ha tenuto una conferenza su le proprietà di tutte erbe finora conosciute.”

“In effetti sì. È stata un’impresa riuscire a zittirlo...però è simpatico e poi fa piacere ascoltarlo”

“Non la penseresti così se abitaste sotto lo stesso tetto. Volevi dirmi qualcosa?”

“Io...sì! Volevo ringraziarti per quanto hai fatto nella foresta. Ti devo la vita.”

“Lascia stare. Era mio dovere, dopotutto siamo alleati...”

“Eh, no! Io sono in debito con te e ripagherò quanto hai fatto! Fa parte del mio credo di ninja!”

“Credo di ninja? Sembri Uzumaki. Comunque se preferisci così...”

 

Tenten annuì e fece per andarsene  ma una fitta alla spalla la fece crollare a terra. Gaara la fissò preoccupato e la aiutò ad alzarsi.

“Stai bene?”

“Più... o meno...”

Gaara osservò la spalla della ragazza. La garza si era macchiata di verde, segno che l’antidoto aveva finito il suo effetto. Occorreva somministrarle subito un’altra dose.

Gaara mandò un ragazzo a cercare Kankuro e prese in braccio la ragazza.

“Non ti preoccupare,  ti porto subito in infermeria. Secondo i medici per questo tipo di veleno la convalescenza sarà piuttosto lunga... cerca di non sforzarti troppo o potresti anche avere una ricaduta.”

Tenten sentì che la vista le si appannava. Avrebbero pagato anche questo, eccome! Avrebbero pagato tutto quanto...

Sentì che Gaara la adagiava su un lettino. Le tornò in mente quando si era svegliata in infermeria dopo che l’aveva salvata da Deidara e Sasori.

 

“G...gaara-san?  Cosa...cosa significava quello che mi hai detto qualche giorno fa? Di...non commettere il tuo stesso errore...” Tenten ansimava. Il dolore era sempre più forte.

“Era un consiglio”

“Ma...ma per cosa?” Le girava la testa. Probabilmente tra poco sarebbe svenuta.

Gaara la fissò con serietà. I suoi occhi di ghiaccio la spaventarono.

“Li vorresti uccidere, vero? Quei due che ti hanno ridotto in questo stato e che hanno ammazzato i tuoi amici. Li sogni tutte le notti, rivedi i volti i Ichigo e Akira, ti senti colpevole della loro morte e sei sicura che se  sparissero dalla faccia della terra tutto cambierebbe, vero?”

Tenten si sentiva svuotata, messa a nudo. Forse quegli occhi avevano il potere di leggerle dentro?  Del resto il suo sguardo era così penetrante che l’ipotesi non era così assurda. Rispose in un sussurro.

“Sì...”

Questo è l’errore.”

Questo è l’errore? Ma allora...

Tenten sentì che le forze l’abbandonavano. Tutto intorno a lei divenne bianco e abbandonò il corpo stanco alla pace del sonno.

Gaara fissò quel viso pallido e ne provò pietà.

Non è con il sangue che si ripagano le ingiustizie. Non c’è alcuna pace nell’omicidio e nel desiderio di sangue, am solo un altro abisso, ancora più profondo. I mostri dentro di noi vanno combattuti, non assecondati...questo l’ho imparato a mie spese.

Non permetterò che accada anche a te. Nessuno merita questo destino.

Ti aiuterò, Tenten. Non sarai sola.

 

 

 

 

 

*Cecia chan striscia a terra, vestita di sacco e col capo cosparso di cenere*

 Perdonooooooooooooooooooooooo!!!! Scusate se non ho più aggiornato!!! Potete fucilarmi, se volete, oppure sguinzagliarmi contro l’intero villaggio del Suono...potete anche lapidarmi nelle recensioni...me lo merito! T_____________________T

 
Ringrazio i miei immeritati lettori, in particolare: Wiwo, camelia90, annasukasuperfan, gollum93, bambi88, giulychan, Dastrea

 


 

Alla prossima! Ne vedrete delle belle!

 

  
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