Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Alyeska    23/06/2013    0 recensioni
Amy era una studentessa universitaria che poco dopo la morte del fidanzato viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico, perchè ritenuta soggetto pericoloso per la propria incolumità. Il fidanzato, nella storia innominato, le è stato accanto per più di 16 anni. La loro storia bella, e perfetta quasi come nelle fiabe, verrà scossa da verità nascoste anni prima da persone a lei care. Verità importanti, vitali. Sarà questo a far cadere nel baratro Amy? O qualcos'altro?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il più delle volte mi ritrovo a fissare le gocce di pioggia che scivolano sul vetro della finestra in camera. Capita nei pomeriggi autunnali, quei pomeriggi che ti incombono come se fossero ossigeno irrespirabile. Così in quelle giornate decido di rimanere in stanza, senza metter mai piede fuori, neanche per andare in sala da pranzo. Rimango sotto le coperte, con i calzini sopra i pantaloni del pigiama.
E’ incredibile come si può rimanere in silenzio per così  tanto tempo. L’unica cosa che faccio allora è scegliere una goccia tra le tante, la vedo scivolare giù facendo il tifo per essa affinché arrivi prima delle altre. E’ così straziante quando non vince, o quando semplicemente si unisce ad un’altra. E’ come se anche fare il tifo in mente non porti a nulla di proficuo. Quindi è proprio durante questi momenti che vorresti soffocare nella nebbia di quei pomeriggi che avvolge ogni cosa. Credo sia persino peggio di quando dopo giorni che senti l’incessante bisogno di dormire, finalmente ti metti nel letto e.. puff qualcosa fa sì che tu non possa dormire. Praticamente sei troppo stanca per restare sveglia ma anche troppo stanca per dormire. Succede sempre così, qui al Saint Francis; sei sempre troppo stanca di non fare nulla, ma senza forze per far qualcosa. La sensazione di inutilità ti travolge quasi continuamente, circa 24 ore al giorno; e no, non puoi sfuggirle. Non accade solo qua, comunque. Mi capitava spesso anche durante il periodo da universitaria. Passavo giornate intere, e a volte persino settimane, chiusa nei dormitori con telefono spento e senza contatti con il mondo esterno. Ci sono volte in cui hai bisogno di staccare dal mondo reale, la condizione vegetale non è sempre un male. Riuscivo solo a ‘sbocciare’ e a reagire agli stimoli esterni quando c’era lui con me. Erano sei anni di amore nascosto e proibito, eppure la forza e la voglia per stare con lui la trovavo sempre, riuscivo a diventare addirittura una persona puntuale. Quando dicono che l’amore ti cambia è vero, ma non come tutti lo intendono. Ti cambia solo nei sui confronti, e in alcune circostante. Ero, sono e probabilmente sarò una persona instabile. E l’amore questo non lo cambia. Al massimo mi ha resa stabile solo su un sentimento, perché giuro che ti ho amato, ti amo e ti amerò. Sono sempre queste giornate uggiose che mi fanno venire in mente lui. In quelle giornate di stand-by psichico, mi chiudevo a chiave nella mia camera del dormitorio. Nessuno aveva accesso se non gli addetti e noi ragazzi, lui però in qualche modo trovava il modo di raggiungermi. Gli bastava vedere fuori dalla finestra e provare a chiamarmi, ed ecco che capiva che ero di nuovo caduta in status vegetativo. Così lui si precipitava da me, metteva giù una scusa plausibile ed eccolo lì a bussare alla mia porta intonando ‘November Rain’ battendo a ritmo sulla porta. C’erano volte in cui non gli rispondevo neanche, altre in cui gli urlavo di andar via. Ma lui non se ne andava, mai. Sapeva bene che la mia bocca diceva una cosa, ma che in realtà volevo tutt’altro. E’ qualcosa di irrazionale, inspiegabile. Questo sorta di legame, questo saldo collegamento in trentaquattro anni di vita l’ho provato solo con lui. E scommetto l’anima che non lo proverò con nessun’altro. Si tratta quasi, di un vero e proprio patto di sangue, di un amore sanguigno. Lui allora restava accanto a me a fissare le gocce di pioggia, poi dopo un po’ mi diceva ‘Sai, speravo vincesse quella di destra’. Era esattamente in quegli istanti che capivo perché qualcuno aveva scelto di incidere il mio nome proprio sopra il suo, per sempre. 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Alyeska