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Autore: JhonSavor    24/06/2013    1 recensioni
Naruto,Sakura e Kakashi sono di ritorno da una missione, decisi più che mai a tornare in fretta a Konoha per gustarsi un meritato riposo, quando una missiva di Tsunade li obbliga ad un brusco cambio di rotta: un misterioso ladro ha rubato un prezioso rotolo dai laboratori di Konoha e sta fuggendo oltre confine... Lo sviluppo di questa nuova missione sconvolgerà non poco le vite dei tre ninja e di tutto il Villaggio della Foglia!
JhonSavor vi augura una bella lettura e una felice recensione XD!
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto: Il Multiverso'
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Prologo (Seconda parte)
 
 


Kakashi era sconcertato.
Una tale massa di chakra non l’aveva mai percepita prima, o per lo meno non dallo sprigionamento di una tecnica in rotolo.
Inoltre anche quei simboli marchiati a fuoco sulle braccia di Gennosuke lo inquietavano.
Non aveva mai visto nulla del genere.
-Ragazzi…- bisbigliò a suoi due allievi –mantenete la guardia al minimo accenno di pericolo, cercate una posizione riparata e poi contrattaccate in base a quello che faccio io-
I due annuirono convinti.
–Kakashi-sensei, che tecnica è quella?-
-Non ne ho la minima idea, so solo che era tenuta segreta pressi la sezione speciale di ricerca del ninjutsu… non so cosa stiamo affrontando ma certamente è pericoloso-
Il nukenin li guardò con un sorrisetto sghembo –Beh? Persa la baldanza? Non dovevate catturarmi o roba simile?-
Naruto venne trattenuto per il braccio da Sakura, prima che il biondo provasse anche solo a pensare di scagliarsi contro il moro
-Se non vi dispiace farò io la prima mossa… d’altro canto devo ancora impratichirmi nell’usare tutto questo potere!-
Gennosuke battè i palmi tra loro e una nuova scarica di energia divampò dagli ideogrammi sulle braccia.
-Ragazzi! Ora!-
Kakashi compose i sigilli più velocemente che potè scagliando stavolta un intera colonna di fuoco.
I palmi di Gennosuke si separarono e il nukenin frappose il solo braccio destro tra se e l’inferno infuocato che lo stava per travolgere.
Il braccio si illuminò di luce propria e la mano si strinse a pugno.
La colonna di fuoco svanì.
Nel nulla.
Come se non fosse mai esistita.
Kakashi era allibito e potè vedere chiaramente come quel bastardo si stesse divertendo alle sue spalle
-Oh, andiamo penso che sappiate fare meglio di così-
-Assaggia questo allora!-
Sakura era sbucata dal nulla alle sue spalle, i pugni ricoperti di chakra puro.
Gennosuke evitò per un soffio il primo colpo che andò ad infrangersi nel terreno.
Con una capriola Sakura si rimise in piedi e riprese a tempestarlo di colpi ma il moro era molto più rapido: afferrò il sinistro di Sakura con il palmo e fece lo stesso con l’altro.
Con una leggera pressione sui polsi la costrinse a piegarsi sulle caviglie, soggiogandola.
-Sei pronta ad essere incenerita, ragazza?-
-Non ci tengo proprio!-
Gli anni passati con Tsunade come maestra non erano stati affatto una perdita di tempo.
Una ginocchiata potenziata colpì Gennosuke proprio nello stomaco, mozzandogli il fiato.
-Sakura, SPOSTATI!-
Naruto stava piombando giù dal cielo con un Rasengan già carico mentre Kakashi arrivava dalla parte opposta, Raikiri attivo e sfrigolante.
Una combinazione micidiale.
Inevitabile.
All’improvviso Gennosuke scomparve alla vista, in un lampo di luce.
“Impossibile!”
Kakashi dovette sterzare bruscamente per evitare di investire i suoi allievi mentre Sakura acchiappò Naruto al volo evitandogli uno scontro ravvicinato con il suolo.
-Che cosa è successo?-
I tre ninja si guardarono intorno e trovarono Gennosuke a parecchia distanza da loro, ancora piegato in due dal colpo ricevuto da Sakura.
Sakura notò che teneva un serrato un braccio sull’altro e che gli ideogrammi erano privi della lucentezza di prima.
Ansimante ricongiunse i palmi tra loro e le braccia ritornarono a infiammarsi di energia.
-Come fa a farlo?-
-Piuttosto io mi domando con che razza di jutsu abbiamo a che fare-
Gennosuke si rimise in piedi una mano sulla parte lesa.
-Non c’è tempo- li interruppe il biondo -attacchiamolo prima che possa fare qualcos’altro di strano!-
Scattarono ma ora Gennosuke era pronto a riceverli.
Alzò il braccio destro in aria per poi abbassarlo con violenza come a voler scacciare una mosca.
I tre ninja si ritrovarono schiacciati al suolo.
Era una sensazione terribile, come se fossero costretti a sorreggere il peso di decine e decine di macigni.
Si sentivano inermi, senza fiato.
Un pugno alla bocca dello stomaco era la cosa più vicina che gli potesse assomigliare. Ma in realtà era indescrivibile.
Gennosuke nel frattempo si sentiva soddisfatto di se: il sorriso era tornato sul volto del nukenin.
Poggiò la mano al suolo e un enorme roccia eruttò dal terreno investendo i suoi avversari.
Naruto, Sakura e Kakashi non sentivano una sola parte del loro corpo che non gli facesse male.
La sua risata echeggiò rauca e deforme –Non lo trovate interessante?-
Avanzando verso di loro, iniziò a parlare con tono saccente –L’aria è impalpabile il più delle volte, nella forma abituale in cui noi la troviamo ogni singolo giorno ma in realtà essa ha un peso… come voi tre avete potuto constatare-
-Il vento è solo una delle manifestazioni con cui esso ci appare, la superficie… e lo stesso vale per i jutsu. Voi bambini, non capireste neppure la metà del potenziale che si potrebbe ottenere da una singola manipolazione della sostanza del chakra per la produzione di nuovi jutsu bellici o medici- continuò a parlare con una voce sempre più carica –Vi rendete conto di ciò che sono diventato? Cosa volete che siano le vostre miserabili tecnici delle quali non conoscete neanche il reale valore contro il potere di piegare la realtà al proprio volere?-
I tre ninja erano allibiti, non riuscivano a comprendere quell’uomo: si sentiva offeso per una loro presunta ignoranza nell’utilizzare le tecniche ninja, tanto da dimenticarsi che stava fuggendo dalle autorità di Konoha e dai suoi anbu?
-Perchè è questo ciò che sono i grado di fare: ora capite cosa significa mettersi contro il potere di un dio?-
Quell’uomo era pazzo, pensò Kakashi, non poteva esistere un potere del genere.
-Immagino che non mi crediate, ma poco importa, ve ne mostrerò il potere uccidendovi con esso-
Malconci e ancora con la sensazione di avere i polmoni letteralmente sotto una pressa, i tre shinobi non riuscivano a reagire in alcun modo alla situazione.
Gennosuke adocchiò il corpo riverso di Sakura -Che ne dici ragazza, inizio con te?-
A quelle parole viscide e cariche di perversa malizia, Naruto sembrò ritrovare a fatica la parola -Allontanati… im-mediatamente da lei, brutto figlio di…-
Il ricercatore lo colpì con un calcio in faccia -Taci, “eroe di Konoha”-
-Ti ho riconosciuto subito sai?- Naruto riuscì a riaprire gli occhi, nonostante sentisse il viso in fiamme, e vide il viso del bastardo scrutarlo sopra di lui -Eri un caso interessante fino a qualche anno fa… il ninja in grado di controllare il Kyuubi. La Forza Portate del Fuoco, ti chiamavano-
-Ma adesso come adesso…- Gennosuke toccò con lo stivale il volto di Naruto -…sei solo l’ombra di quello che eri durante la guerra, due anni fa; hai rinunciato ad una fonte di potere come quella dell’Enneacoda… alla fine era solo quell’essere demoniaco a renderti così speciale-
Gennosuke si abbassò a poca distanza dal volto, furente e sfigurato dalla rabbia, del biondo –Sei, solo, feccia ai miei occhi, Uzumaki Narut…-
Lo sputo di Naruto lo prese dritto in faccia.
-D’accordo stupido bamboccio! Il primo biglietto per l’inferno è tutto per te!- gli gridò in viso.
Levò il braccio al cielo ma un sibilo lo costrinse ad arretrare con una serie di balzi.
Una pioggia di kunai si conficcò al suolo, proprio dove si era trovato il fuggiasco, e tre figure mascherate si materializzarono al fianco dei ninja di Konoha.
Gennosuke riuscì a distinguere le maschere: gli anbu lo avevano raggiunto.
Prima che potesse anche solo fare un tentativo di fuga venne circondato da un intera squadra, tutti con le katane sguainate e rotoli a portata di mano, pronti al minimo cenno di ostilità.
-Sei in arresto, non osare muovere un muscolo-
 
 
-Avanti voi due dategli i primi soccorsi con i jutsu curativi, forza!-
-Sissignora!-
Kakashi sentì il tepore del chakra medico ed ebbe la forza di tirare su la testa.
-Allora copia-ninja… siamo giunti in tempo?-
L'uomo riconobbe quella voce…
-No ascolta, bada a lui per primo- Sakura stava parlando al terzo anbu, dimostrandogli che ora poteva applicare il chakra anche da sola.
-Tosta la ragazza, è una tua allieva Kakashi?- gli domandò ancora la donna-anbu
-Principalmente lo è di Tsunade-sama, ma si, diciamo che è una mia allieva-
Lo shinobi tentò un sorriso stiracchiato ma il dolore ai muscoli lo sentiva ancora; per lo meno aveva ricominciato a respirare regolarmente
-Chi è questa donna, Kakashi-sensei?-
Naruto che stava anche lui ricevendo le cure del medic-ninja, trovatosi a poca distanza dal suo maestro aveva ascoltato tutto e percepito una poco chiara intesa tra i due.
-Lei è… ecco…-
La donna lo anticipò -Sono una sua vecchia compagna di squadra, mi chiamo Karin-
Naruto strabuzzò gli occhi -Una compagna dei tempi della squadra Anbu?-
-Esatto!-
La donna era mascherata di tutto punto ma si riuscivano a vedere ancora i capelli nero scuro lucidissimi e un fisico che il biondo non trovò per niente male.
-Questo fortunello all’epoca era uno dei pochi che faceva per lo più squadra con due donne, e tutta la Radice ce l’aveva con lui per questo-
-Naruto non crederle… erano assegnazioni per lo più casuali-
Ma chissà per quale ragione il cervello dell’Uzumaki fu più portato a credere a Karin, donna che aveva appena conosciuto tra l’altro.
Per tal motivo si ritrovò a fissarlo con tutta la maledetta invidia che sapeva esprimere.
E Kakashi si ritrovò invece a pensare che, per certi aspetti, avrebbe dovuto lavorare di più alla sua immagine di maestro…
-Piuttosto di star qui a fare comunella, dovremmo pensare a quel bastardo! È estremamente pericoloso e…-
Sakura venne prontamente interrotta dalla donna –Tranquilla la mia squadra lo ha già circondato. Ora non ha più scampo-
 
 
-Che hai da ridacchiare?-
Gennosuke era ancora circondato dagli uomini della Radice che stavano pian piano avanzando verso di lui.
Cauti e letali, come i serpenti.
-Rido perchè fino a dieci minuti fa mi avreste preso con estrema facilità… ma ora…-
-Ti ridurremo a brandelli e porteremo ognuno di essi in un sacchetto all’Hokage se osi anche soltanto fare una mossa falsa!-
Gennosuke lanciò un’occhiata gelida all’anbu che aveva parlato.
-Credete davvero di poter catturare chi si trova ora più in alto di voi? Eh? Credete di poter mettere delle catene alle mie mani e di riportarmi a Konoha come un criminale?-
Fu la volta degli anbu di ridacchiare –Ma chi si crede di essere questo?-
-Io non mi credo, perchè io sono un uomo che ha trasceso la sua umanità-
Gennosuke iniziò a congiungere i palmi delle mani
-Ehi! Ti abbiamo detto di non muoverti!-
-Lo avete fatto ma ora è troppo tardi!-
Gli ideogrammi sulle sue braccia già rilucenti si rinfiammarono ancora una volta.
-Prendetelo!-
 
 
-Karin-san la prego ci ascolti!-
-State calmi, è tutto sottocontrollo!-
-Karin davvero devi ascoltarci-
I tre ninja si erano ristabiliti grazie alle medicazioni degli anbu e, nonostante non fossero ancora in perfetta forma, si erano messi a discutere animatamente con la donna per intervenire subito contro il ricercato.
Ma per Karin la questione sembrava già risolta e quindi il caso ora passava alla sezione dei ninja della Radice. Chi non ne faceva parte se ne sarebbe dovuto andare.
-Ora basta- Karin tagliò l’aria con una mano -Tornate sui vostri passi e…-
-Gennosuke è pericoloso!-
Sakura si ritrovò i suoi occhi verdi a fissarla severi –Lo siamo anche noi-
molto pericoloso-
-Non penso che tu debba spiegarmi il significato della parola, Kakashi-
-Beh, io me ne frego! Non me ne andrò lasciando perdere quello psicopatico, solo perchè me lo avete ordinato voi!-
Naruto le aveva dato le spalle e in quel preciso momento vide quello che stava accadendo all’altro gruppo.
E rimase senza parole.
Gennosuke era appena uscito da una specie di cupola di chakra, libero e con le braccia fiammeggianti come poco prima.
Il biondo lo vide sistemarsi gli occhiali con la mano destra e notò che teneva la sinistra serrata a pugno.
Che fine avevano fatto gli anbu?
-Ninja di Konoha!- gridò il nukenin –Questo è il vero potere!-
La mano sinistra si riaprì e la cupola sparì.
Un boato proruppe assordante, alle sue spalle.
Naruto potè vedere chiaramente i corpi degli anbu che lo avevano tenuto prigioniero, riversi al suolo carbonizzati.
-E ora toccherà a voi-
Le mani dell’uomo si ricongiunsero e una nuova, incredibile quantità di chakra iniziò a riversarsi come una corrente inarrestabile, rendendo le fiamme degli ideogrammi ancora più luminose.
I ninja di Konoha dovettero fare uno sforzo per non essere risucchiati da quella specie di vortice, facendosi scudo con le mani e puntando i piedi al suolo.
Le mani di Gennosuke iniziarono a plasmare il chakra, un chakra stranamente bianco, dandogli la forma di una sfera, talmente luminosa che pareva fatta di luce.
Ognuno poteva intravedere su quel viso smunto e come alterato nei tratti, un sorriso che non aveva nulla di umano: un sorriso diabolico.
Ciò che accade, avvenne nell’arco di pochi secondi.
Ma ai ninja sembrarono lunghi come anni.
Gennosuke rivolse la sfera verso i suoi nemici
-Addio-
Il colpo partì e la sfera luminosa si mosse ad una velocità folle.
L’energia di cui era pervasa sembrava fendere l’aria e la pressione che emanava distorceva lo spazio intorno ad essa.
In un attimo li aveva già raggiunti: Kakashi dovette agire d’istinto.
Attivò il Mangekyu Sharingan e un attimo prima che la sfera li travolgesse, riuscì a spedirla in un'altra dimensione.
Il riverbero del colpo fu tale da generare uno sbalzo di vento improvviso.
“Che jutsu incredibile… se ci avesse colpito, non saremmo stati i soli ad essere coinvolti nell’esplosione”.
Kakashi spinto all’indietro dal contraccolpo venne preso al volo da Naruto.
Le forze lo stavano abbandonando: l’energia richiesta dallo Sharingan questa volta gliele aveva prosciugate.
-Kakashi!-
Prima che i suoi compagni potessero anche solo muoversi verso di lui, Gennosuke era già in mezzo a loro; aveva uno sguardo colpito.
-Non male… ma non mi sarei dovuto aspettare niente di meno dal famoso Copia-Ninja-
-Prendetelo!-
Una tempesta di shuriken colpì il nukenin, ma la tecnica della sostituzione rese vano l’attacco.
Gennosuke era già su di loro: Karin venne colpita al viso finendo con lo sbattere contro un albero; la maschera da anbu andò in mille pezzi. I suoi due sottoposti furono più sfortunati.
Gennosuke afferrò il primo con la sinistra e gli torse il collo spezzandoglielo; il secondo volle fermarlo con un jutsu elementale
-Hyōton: aquila possente!-
Ma non fu più fortunato.
Gennosuke frappose ancora una volta il braccio destro verso il maestoso rapace di ghiaccio e questi si scompose in tantissime schegge; un cenno della mano e queste si conficcarono nelle carni del ninja che le aveva generate.
Abbassato il braccio Gennosuke si guardò intorno e vide solo il corpo svenuto dell’Hatake.
-Non possono essere fuggiti... dove saran…-
In quel momento Sakura e Naruto lo attaccarono in simultanea sincronia.
Naruto venne colpito da un manrovescio allo stomaco mentre il pugno di Sakura venne fermato da una presa al polso
-Sciocchi! Pensavate che sarei cascato in…-
Gennosuke si bloccò quando percepì la quantità di chakra che la ragazza stava accumulando. Sulla sua fronte comparve poi un simbolo, simile ad un rombo. E lui sapeva che cosa significava.
Sakura sorrise: divincolò il polso dalla presa e fu lei ad afferrarglielo stavolta
-Sei mio-
Doveva bloccarla, subito!
Le afferrò la fronte con la mano sinistra e Sakura fu pervasa da una forza invisibile ma che riusciva bene a sentire su e dentro di se.
Immediatamente il suo corpo si fermò, tutto si fece lento e nebuloso la sua mente si spense, sprofondando nell’oblio
L’ultima cosa che sentì fu come se qualcosa le stesse togliendo il possesso del suo stesso corpo. Fu terribile.
Gennosuke non potè tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo che subito venne colpito da un calcio di Naruto al viso, strappandogli la ragazza di mano.
-Sakura!!!-
Naruto la prese tra le braccia e la sentì inerme e priva di sensi.
-Sakura!-
La chiamò, ma lei non si ridestò, non gli rispose
Con le lacrime che gli pungevano il viso e un furore omicida che gli bruciava nel petto Naruto si voltò verso l’ex-ricercatore della Foglia che si stava massaggiando la guancia offesa .
-Che cosa lei hai fatto maledetto? Giuro che ti ammazzerò se hai osato…-
Non riuscì neanche a finire la frase: non ebbe il coraggio di pronunciare quelle parole
-Oh è viva non ti preoccupare-
Naruto spostò lo sguardo dalla compagna al nukenin, incredulo.
-Ho solo bloccato il suo tempo soggettivo. Ora è come se si trovasse in stasi, tutte le sue funzioni vitali sono a posto ma il suo “campo temporale” è bloccato per… diciamo poco più di dieci minuti-
Naruto non capì una sola parola di quello che gli aveva detto quel pazzo, un po’ perchè si esprimeva strano e un po’ perchè aveva in testa una sola cosa: “Sakura è viva, Sakura è viva!”
-Uzumaki Naruto, sei così attaccato al tuo piccolo mondo che non riesci a comprendere il quadro generale, la mia visione delle cose-
Naruto appoggiò delicatamente il corpo di Sakura sull’erba e rivolse uno sguardo duro al nukenin –Sei solo un pazzo omicida. Un stronzo con manie di grandezza che non si fa scrupoli nell’ammazzare la gente. Ecco ciò che penso di te-
Gennosuke sbuffò –Se io guardassi con i tuoi occhi, vedrei sempre e solo il piccolo, noioso e patetico mondo di tutti i giorni. Giorno dopo giorno, sempre uguale…-
Si guardò le mani  e poi nuovamente puntò gli occhi su quelli azzurrissimi di Naruto –Ma se tu guardassi attraverso i miei, ti si aprirebbe un intero paesaggio che farebbe impallidire ogni luogo su cui tu prima abbia posato lo sguardo… scopriresti di come il nostro mondo non è che un’isola di un enorme arcipelago, in cui vi sono altre isole simili e diverse al tempo stesso, uguali e opposti alla nostra-
-E allora tu capiresti per cosa io stia lottando, capiresti che i basamenti su cui si basa la nostra “isola” possono essere modificati, cambiati… e i grandi frutti che il potere che ho liberato permetterà di cogliere-
Naruto lo fissò in silenzio.
Chiuse gli occhi, incrociò le mani componendo un sigillo e sette coppie comparvero alle sue spalle.
Gennosuke non reagì, perchè vide che quei cloni d’ombra stavano semplicemente spostando i corpi dei compagni del biondo, allontanandoli da quel luogo.
Portandoli al sicuro.
-Tu parli difficile Gennosuke, ma a quanto ho capito sei alla ricerca di qualcosa... di qualcosa per cui saresti disposto a fare qualunque sacrificio-
-Benchè semplicistico possiamo dire che sia così, si-
-Bene, perchè anch’io sono disposto a fare qualsiasi cosa per difendere le persone a me care- le copie di Naruto lo puntarono con i rispettivi indici -e se tu sei intenzionato a metterle in pericolo allora è mio dovere fermarti, a qualunque costo!-
Gennosuke riavvicinò nuovamente i palmi, l’uno contro l’altro -Hai preso la tua decisione allora…-
Le fiamme ripresero nuovo vigore e nuovamente una scarica di chakra sembro impregnare l’aria.
-Questo è il mio essere uno shinobi-
All’improvviso intorno alle palpebre abbassate di Naruto si formarono delle voglie vermiglie e Gennosuke percepì uno strano movimento nel flusso del chakra del ragazzo.
Naruto aprì gli occhi e vide che erano cambiati: ora l’iride era gialla e la pupilla più allungata e orizzontale.
“Sembrano gli occhi di un rospo”
Naruto e le sue due copie si misero in guardia, pronti allo scontro.
Gennosuke non capiva, ma avrebbe dovuto fare comunque attenzione.
Si era appena ricordato l’altro soprannome che gli shinobi di Konoha avevano affibbiato a quel ragazzo prima che diventasse l’eroe del Villaggio, e che ora usavano ripetere più come pregio che come presa in giro: “Ninja più imprevedibile della Foglia”.
 
 
 
 
 
 
 
Beh che vi devo dire? Ho aggiornato questa vecchia fic dopo mesi e mesiorum ma ho intenzione di proseguirla stavolta (passati gli esami del 10 Luglio… che palle) perchè ho dei grossi piani per questa fic, poi vi spiegherò meglio, anche se sono sicuro che molti azzeccheranno.
Vi chiedo solo di supportarmi (e al massimo sopportarmi XD) grazie alle vostre recensioni che ci crediate o meno, mi danno sempre la carica giusta!
Bene finito questo breve discorso, vi saluto e ci rivedremo con la terza e ultima parte del Prologo qualche giorno dopo il 10 Luglio, okay?
Bon, ciao a tutti! XD 

  
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