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Autore: Oysh_more than me    25/06/2013    13 recensioni
New York-Mullingar-Ibiza-SanTorini-Parigi
Cinque posti diversi per cinque amiche che separandosi vivranno un' estate diversa, la loro estate.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SAMANTHA’S POV.


“Ultima chiamata di imbarco per I passeggeri del volo 12546 per New York’’. La voce metallica ci richiamò dal nostro abbraccio collettivo. Dovevo sbrigarmi o avrei perso il volo.

“Oh ma vaffanculo’’ rispose alla voce metallica la mia piccola dolce Zoe provocando una risata generale.

“Sbrigati o mi metterò a piangere’’ mi disse Claire.

“E così è arrivato l’atteso momento…’’ le guardai una ad una negli occhi, ne avevamo passate tante insieme ed ora era arrivato il momento per ognuna di cercare la propria strada e dividersi almeno per un po’, almeno per l’estate.  Io  ero in partenza per la Grande Mela, dopo aver spedito il mio curriculum a numerose riviste ero stata chiamata per uno stage estivo nella sede New Yorkese di Vogue, Zoe, la moretta Irlandese era in partenza per Mullingar in quanto sua sorella ad Agosto si sarebbe sposata e quindi sarebbero serviti  sia assistenza che sostegno morale per la famiglia che necessitava della sua presenza, Allyson aveva programmato una vacanza all’insegna del divertimento, trovandosi un lavoro come animatrice in una delle spiagge più belle di Ibiza e preparandosi al sole, al mare e alle feste, Claire amante della fotografia era in partenza per SanTorini, l’isola greca dove sarebbe stata ospitata da una vecchia amica della madre e dove si sarebbe goduta  il relax e la tranquillità dell’isola e scoprire luoghi incantati dove poter rubare degli scatti fantastici mentre Faith partiva per Parigi, dove la aspettavano giornate nei parchi a rilassarsi leggendo un appassionante libro, visite nei musei più incantevoli e intense camminate per i famosi Boulevard.
Ci stavamo tutte allontanando dalla nostra Londra, chi per lavoro, chi per divertimento e chi per svago.

“Sono pronta!’’ annunciai.

“Sarai la più bella, non vedo l’ora di comprare l’edizione americana di Vogue Luglio con la tua immagine in
copertina’’ mi confessò Ally abbracciandomi per l’ultima volta.

“Al forse dimentichi che farà uno stage come redattrice…’’ le ricordò Faith facendomi l’occhiolino.

" E lasciaci sognare" le rispose Al facendomi ridere.

“Vi voglio bene ragazze, ci vediamo a Settembre’’ dissi prendendo in mano la mia borsa, stringendole nell’abbraccio finale.

“ricordate sempre insieme nel bene e nel male e anche se distanti saremo sempre legate, sempre l’una con
l’altra basterà guardare la nostra collana’’ ci ricordò Claire.

Si trattava di un piccolo ciondolo a forma di cuore con incastonato un brillantino per ciascuna di colore diverso. Rosso per me, Giallo per Zoe, Rosa per Allyson, Azzurro per Faith e bianco per Claire

“SEMPRE INSIEME!’’ dicemmo in coro.

Mi allontanai salutandole con la mano e mandando a tutte dei baci volanti.

“Ricordati le lettere’’ la voce di Faith si alzò di qualche tono per farsi sentire.

Avevamo programmato di spedirci delle lettere per tenerci in contatto e Zoe invece che scegliere la via informatica aveva scelto quella cartacea in quanto per lei un giorno , tra qualche anno, ci saremmo ritrovate a bere del tè e a rileggere le vecchie lettere di una lontana vacanza vissuta nel fiore degli anni, avrei avuto molto da fare a New York ma sicuramente sarei riuscita a ricavare del tempo per le mie preziose amiche.
 

ZOE’S POV.


E Sam se n’era andata, ora toccava a me. Iniziai a guardare le amiche notando Claire con le lacrime agli occhi, è sempre stata una ragazza emotiva.

“Avanti la prossima’’  disse Ally con la sua solita euforia, lei era così spontanea e sempre allegra, credo che probabilmente in questa estate che ci attendeva sarebbe stata quella che si sarebbe maggiormente divertita sia a giocare con i bambini sia a fare strage di cuori.

“Ragazze credo sia il mio turno ’’ annunciai.

“Ma come sei quella che deve fare meno kilometri e già te ne vai? ’’ mi chiese Faith con un po’ di tristezza, forse realizzava solo ora che ci saremmo dovute salutare tutte oggi, nessuna esclusa.

“Mia sorella tra dieci minuti sarà qui fuori dall’aeroporto, mi accompagnerà a casa a prendere le ultime cose e poi prenderemo il traghetto alle due del pomeriggio’’ risposi alla mia biondona.

“Allora divertiti e fai gli auguri da parte nostra a Jill e a Greg’’ mi disse Claire.
Le risposi con un occhiolino e dopo aver scambiato con tutte dei calorosi abbracci e aver ripassato tutti gli indirizzi a cui spedire le lettere mi diressi verso l’uscita del Heathrow, mi guardai intorno e subito notai la mini
Cooper panna di mia sorella Jill e mi ci fiondai dentro.

“Ti salutano le ragazze e fanno tanti auguri ai futuri sposi’’ le dissi mentre mi allacciavo la cintura di sicurezza per poi scoccarle un bacio sulla guancia.

“Che gentili, verranno al matrimonio?’ ’mi chiese.

“Credo faranno il possibile, ma non penso riusciranno a liberarsi’’ le risposi dispiaciuta.

“Oh andiamo non importa, ognuno ha la sua vita no?! E poi come loro anche tu ti divertirai, sai Greg ha un fratello della tua età,  e in qualunque posto e con chiunque a vent’anni ci si diverte sempre’’.

“Disse la vecchia venticinquenne’’ le dissi sarcastica.

“Io ormai mi sposo bella, ho delle responsabilità e ormai sono adulta vaccinata e anche saggia’’ mi rispose
prontamente facendomi una linguaccia e mettendo in moto.

Eh che questa estate all’insegna di romanticismo, torte nuziali, abiti da cerimonia e divertimento sano abbia inizio. Sperando solo che vada tutto bene con la mia famiglia.
 

ALLYSON’S POV.


“Siamo rimaste in tre donne, l’imbarco per il mio volo è tra mezz’ora’’ mi rivolsi a Faith e a Claire dopo aver salutato Zoe.

“Io devo scappare, devo ancora finire di fare le valige e ho il treno per Parigi alle quattro del pomeriggio, forse è meglio che vada’’ dichiarò Faith.

La salutammo come si deve e l’accompagnammo a prendere un taxi.

“Ci si sente per lettera allora..’’ mi rivolsi alla ragazza che stava per salire sulla macchina bianca che aveva appena accostato.

“Assolutamente si voglio sapere ogni cosa, non spezzare troppi cuori’’ mi rispose

”Va bene inguaribile romantica’’

“Io non sono romantica’’ ribatté. Provocando il mio sguardo di dissenso.

“Vai Parigi ti aspetta’’

“Si Capitano!’’ e dopo il gesto da soldato salì sul taxi e si allontanò facendoci delle smorfie dal finestrino e scatenando le mie risate e anche quelle di Claire.

“Io parto domani, quindi ho tutto il tempo caffè?’’ mi chiese la castana di fianco a me

“Caffè!’’ affermai.

“Dici che abbiamo fatto la scelta giusta?’’ mi chiese Claire giocando con la tazza della bevanda appena acquistata

“Certo, hai dei dubbi? Questa estate ci servirà per divertirci, , per conoscere gente nuova e posti nuovi, ovunque andremo con chiunque staremo faremo delle esperienze che potremo portarci dietro nel nostro bagaglio personale, per poi condividere tra di noi una volta tornate, sarà magnifico ’’ le risposi cercando di rasserenarla.

“Hai ragione, chissà magari poi ognuna di noi troverà una persona speciale’’ mi disse

“O più persone speciali…’’ ammiccai ad un biondino che stava passando accanto a noi in quel momento,
facendo fare alla mia amica una faccia che stava a significare quanto fossi un caso disperato.

“Sono le undici è meglio che vada!’’ le dissi finendo il mio caffè e alzandomi in piedi

Ci abbracciamo e dopo esserci staccate si raccomandò ‘’Fai la brava e usa le precauzioni’’.

"Va bene mamma’’ le risposi ridendo

" Portami a casa un bel pescatore greco tutto muscoli ‘’ le dissi.

"Farò il possibile, a Settembre’’.

"A Settembre’’ le risposi allontanandomi.

 
FAITH’S POV.


E dopo aver detto “Arrivederci’’ alle mie migliori amiche eccomi a casa a finire le valige.

‘Maledetta me e i miei soliti modi di rinviare tutto all’ultimo momento’ mi malidi nella mente.

“Serve una mano tesoro?’’ si affacciò alla porta della mia stanza mia madre.

“No, mamma tranquilla ho tutto sotto controllo, credo’’ le risposi sorridendole.

“Sai non te lo avevo ancora detto ma mi piace questa idea’’ mi disse accomodandosi sul mio letto.

“Del viaggio a Parigi?’’ le chiesi piegando in uno strano modo una maglietta nella valigia, la quale prontamente venne tirata fuori da mia madre e piegata in un modo più consono.

“Beh… a parte il viaggio in sé, sai che sono felice che tu veda finalmente la tua adorata città, intendo il fatto che ognuna di voi ha preso una strada diversa anche se per poco tempo, è segno di maturità sai… di solito a vent’anni si prendono le proprie valige e si parte tutte insieme voi invece proverete ognuna le proprie emozioni e farete ognuna le vostre esperienze diverse  e uniche allo stesso tempo’’ mi disse in tono dolce.

“Grazie mamma’’ mi girai verso di lei sorridendole

“Di cosa ragazza?’’

“Di essere come sei, di accettare me e tutte le mie scelte, di appoggiarmi sempre tu papà e Ryan siete la migliore famiglia che mi potesse capitare’’ le dissi sporgendomi verso di lei per abbracciarla.

E come da bambina mi accolse tra le sue braccia e dopo poco la sentì singhiozzare,  e lasciai sfuggire una lacrima anche dai miei occhi, riprendendomi subito.
Ci sorridemmo e dopo di che mi aiutò a finire di fare i bagagli.

“Sicura che non vuoi uno strappo in stazione?’’ mi chiese mio padre.

“Sicura papà, ho solo due valige e preferisco fare una passeggiata prima di partire’’ gli risposi

“Ah ricordati i francesi non li sopporto, sono troppo schizzinosi’’ si rivolse a me Ryan.

“Va bene fratellone’’ dissi abbracciandolo.

Dopo aver salutato i miei genitori e mio fratello chiusi la porta di casa alle spalle e mi incamminai per la stazione.
Chissà cosa avrei trovato a Parigi? Che persone avrei incontrato? Che cibo avrei mangiato? Che posti avrei visitato?

E mentre queste domande mi frullavano nella testa, raggiunsi la stazione e dopo aver sbirciato il cartellone delle partenze mi avviai verso il binario diciotto.
Salii sul treno e mi infilai le cuffiette del mio I-pod lasciandomi cullare dalle note di Stand by me.
Paris, j’arrive.
 

CLAIRE’S POV.


Eccomi tornata a casa, ormai è così vuota, senza quelle pazze che si rincorrono per le scale, che ridono o che litigano per delle sciocchezze.

Mi accomodo sulla poltrona e inizio a pensare alle mie migliori amiche:

Samantha Collins, la testarda e ambiziosa, colei che non si ferma davanti a niente alta e con un fisico asciutto, perfetto per fare la modella, lunghi capelli castani ondulati e occhioni verdi,  Sam è una persona allegra e iperattiva, non riesce mai a stare ferma in un posto le piace lavorare e ci riesce piuttosto bene ed è sempre stata brava anche al liceo, ci siamo conosciute quando avevamo undici anni e da lì ha sempre fatto parte del nostro gruppo. A diciotto anni si è trasferita in questa casa trovando vari lavoretti per riuscire a mantenersi da sola, spesso nel campo giornalistico, sua passione e per non pesare sulla sua famiglia con la quale ha degli alti e bassi.

Zoe Moore, la fragile e introversa irlandese, è la ragazza che riesce a percepire sempre quando qualcuno ha un problema e che vorrebbe essere capita allo stesso modo e con la stessa facilità, anche se è molto difficile in quanto pensa più agli altri che a se stessa, mettendo da parte i suoi problemi e focalizzandosi sugli altri è una delle persone più buone che io conosca è sempre disponibile, ama le scarpe e i vestiti, l’ho conosciuta alle superiori dopo che si era trasferita da Mulligar a Londra con sua sorella Jill, dopo una specie di fuga , di statura media e con un fisico magro, ottenuto con molti sacrifici, capelli color cioccolato fondente e occhi dello stesso colore, non è in buoni rapporti con i suoi genitori ma è molto legata alla sorella.

Allyson Smith, la chiacchierona ed estroversa, è la persona con cui non rischi mai di annoiarti, le piace spettegolare e ha sempre qualcosa da dire, ama le feste, l’alcool e i bei ragazzi, ha avuto più avventure lei che noi quattro messe insieme, è l’anima del gruppo con tanta forza di volontà e un debole per i bambini, colei che sa convincerti a fare qualsiasi cosa e che ci spinge a far le peggiori stupidaggini, è molto alta e magra con dei capelli liscissimi di un castano scuro e degli occhi castani con sfumature verdi. Ama la libertà e viaggiare, si è trasferita nel nostro appartamento per avere quell’ emancipazione dai suoi genitori, considerati da lei troppo opprimenti.

Faith Wilson, la pasticciona e solare, è la ragazza che con il suo sorriso potrebbe illuminare una città intera, bionda e con dei bellissimi occhi azzurri, non è la solita Barbie ma una persona che sa usare bene il cervello, ha un indole artistica, ama la musica e la pittura ed è colei che conosco da più tempo in quanto le nostre madri erano amiche già da prima che noi nascessimo, è abbastanza impacciata, spesso distratta o immersa nei suoi pensieri sa essere un ottima confidente ed è quella a cui tutte ci rivolgiamo per avere un parere sincero e senza giri di parole, ama la sua famiglia quanto ama noi, considerate da lei le sue sorelle non biologiche, è molto attaccata ai genitori e al fratello per questo è  l’unica che non vive 7 giorni su 7 con noi ma si alterna tra casa nostra e quella dei suoi, ma anche lei contribuisce alle spese della casa.

E poi ci sono io, Claire Parker, ragazza timida ed emotiva, sono una ragazza mediamente alta con dei lunghi capelli neri e degli occhi castani, mi piace la fotografia, amo immortalare qualsiasi tipo di momento triste o allegro, pubblico o privato credo di aver imparato ad usare una macchina fotografica prima di imparare a parlare, ho un carattere particolare ci sono dei giorni in cui amo ridere e scherzare e altri in cui preferisco stare per conto mio, anche senza parlare con nessuno. È stata mia l’idea di vivere con le mie amiche in questo modesto appartamento di Londra, ho avuto dei problemi familiari, mia madre è morta circa due anni e mezzo fa per via di un cancro al seno, e la sua perdita ha lasciato un vuoto incolmabile nella mia vita sebbene con lei le cose non fossero sempre rose e fiori, mio padre è sempre stato un uomo preso dal suo lavoro e dopo la scomparsa di mia madre si è dato sempre più da fare e così avevo deciso di andarmene da quella casa ormai vuota, non rinfacciandogli nulla in quanto riuscivo a percepire che il suo era solo un modo per sfogarsi e non pensare al dolore.

Ed ora questa casa rimarrà vuota per un po’, forse è giusto far riposare anche lei almeno per questi tre mesi.



-Spazio Autrice.

Salveeeeeeee.
E' la prima storia che pubblico ed è un esperimento, spero possa piacere.
Se deciderò di continuare, ogni ragazza incontrerà uno dei ragazzi, e succederanno naturalmente molte cose.
Alla prossima, spero! 


  
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