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Autore: Clawdia    25/06/2013    10 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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«Bene cari parenti, amici, conoscenti. Siamo venuti qua oggi per queste due donne. Siamo qua perché Brittany e Santana hanno deciso di compiere un grande passo. 
Siamo qua per celebrare un matrimonio.»
 
Pedro si voltò verso il gruppetto dei nostri che ci guardava ammirato dalle prime file.
Beth con il vestito buono era seduta sulla panca di legno per poterci vedere e intrecciava le sue piccole manine rosate tra i capelli. I suoi grandi occhioni ci scrutavano ammirati.
Probabilmente invidiava i nostri vestiti, rifletteva su quanto anche lei un giorno avrebbe voluto indossare un abito del genere. Non si era mai chiesta per quale motivo avessi sempre portato ragazze a casa, non si era mai chiesta perché la zia San non le aveva mai presentato il suo uomo. Era una bambina, se una persona le stava simpatica, se le donava un po' di attenzioni e affetto tutte le altre cose erano superflue. E anche se cominciava a capire, anche se ormai stava crescendo e probabilmente Quinn aveva adempiuto ai suoi doveri di mamma moderna ci guardava con quel senso di ammirazione di una che ti stima. Di una persona che capisce quello che provi, che sa che non c'è nulla di più giusto che amare.
E io provavo tutto questo. Io ammiravo Brittany senza poter nemmeno parlare. La sua perfezione, la sua bellezza, il suo profumo. Era affianco a me e sarebbe stata solo la prima volta. Quello in cui ci stavamo affacciando era qualcosa di grande, una cerimonia del genere ma che probabilmente sarebbe stata allietata da tantissime scene improbabili dato che era un unione civile e sarebbero bastate due semplici firme. Ma quelle non era una questione di inchiostrio, carta e penna. Quella era una storia di cuori. La nostra era una storia d'amore.
«Care ragazze, oggi le vostre strade si incontrano e diventano una sola. Presto percorrerete per sempre lo stesso percorso e per voi comincerà un cammino di gioia, amore e responsabilità e se mai troverete degli ostacoli allora il vostro amore vi aiuterà a superarli. La vostra vita sarà sicuramente un eterna luna di miele per cui voglio farvi una richiesta.»
 
L'uomo guardò Brittany, un sorriso buono stampato sul viso. Era un uomo favoloso.
Non un prete, non un uomo di chiesa, semplicemente uno che aiutava gli altri. O almeno così me lo aveva descritto Amelia. Una persona che ci avrebbe aiutate a rendere quel momento, quella conquista ancora tardiva di uguaglianza per il mondo incredibilmente vicina al matrimonio di qualsiasi altro etero del mondo.
«Brittany S. Pierce vuoi prendere Santana Lopez come tua moglie per il resto della tua vita?»
Mi mancò la saliva. Sentì sempre più caldo, il vestito stretto, l'aria irrespirabile.
I suoi occhi cercarono i miei, luccicavano di luce e forse di lacrime. I suoi splendidi specchi, erano qualcosa che portava direttamente alla sua anima, qualcosa che mi aveva sempre parlato di lei, del suo essere, del suo io. Brittany mi prese la mano e sospirò emozionata.
«Più di ogni altra cosa al mondo.»
Il cuore si fermò. Tutto il mondo si fermò.
Cos'era il moto di rotazione confrontato all'amore di Brittany? Niente.
«E tu Santana Lopez vuoi prendere Brittany S. Pierce come tua moglie per il resto della tua vita?» Io sorrisi. Trattenendo le lacrime, trattenendo il respiro.
Dovevo semplicemente tentare di parlare, di mettere di seguito delle parole. 
Ma il mio cervello era fermo ai suoi occhi, al suo sorriso, al suo sguardo, al suo si.
E così mi limitai semplicemente a sussurrare senza fiato.
«...si...»
Pedro mi guardò quasi commosso. 
In lontananza, perché tutto mi appariva lontano sentì un pianto. Quinn.
Matt la stringeva alla spalla mentre tentava di consolarla ma era difficile. Era un pianto di gioia, era l'emozione che travolgeva anche la mia Quinn. La mia stronzetta preferita.
La ragazza che era stata sempre come la sorella maggiore che non avevo mai avuto, la mia nemesi, quella che non aveva mai provato a nascondermi i suoi pensieri o la sua verità. La mi protettrice, la mia speranza, la mia salvezza, la mia coinquilina.
Era Quinn. E lei piangeva, piangeva per me. Perché non riusciva a credere che io stessi davvero legando la mia vita a Brittany. Perché era così orgogliosa...
«Bene, potete scambiarvi le promesse ora e...» fece segno a Beth di muoversi e Puck le mise in mano un cuscinetto nella quale erano poste due fedi luccicanti. Nulla di complesso.
Due anelli d'oro con un incisione all'interno. Brittany e Santana. Questo.
Perché questo bastava. Eravamo solo noi, con il nostro amore, con i nostri problemi, con le nostre vite incasinate. Eravamo noi e nessun altro.
«Grazie piccola.» sussurrò l'uomo sfiorandole la testa e lasciandola tornare a posto.
Lei non smise un attimo di fissarmi. Quinn invece finalmente riuscì a trattenersi. 
Iniziò Rachel e probabilmente anche Sandy o almeno così sembrava.
«Brittany vuoi iniziare tu?»
Lei sorrise. Nel panico. Senza riuscire a staccare gli occhi da me. 
Si sporse e prese il mio anello tra le mani, era così piccolo ma così importante.
Era un simbolo, del nostro legame, della nostra unione. Anime gemelle.
Mi prese la mano tra le sue e mi regalò il suo sguardo migliore.
 
«Io Brittany S. Pierce, la stupidella della scuola, la piccola ballerina bionda che non riusciva mai a superare gli esami e che tanto ha lottato per riaverti, accolgo te Santana Lopez come mia sposa. E giuro, lo giuro davanti a te, davanti a lui e davanti a voi tutti. Giuro di esserti sempre fedele, di starti sempre accanto nella gioia come nel dolore, nella salute e nella malattia. Perché io so che ne passeremo tante, che dovremo convivere con tante difficoltà ma so anche che supereremo sempre tutto. Io sono Brittany e sono tua, lo sono completamente. Lo sono probabilmente da sempre. Io sono la tua anima gemella, tu sei ciò che serve a completarmi e prometto di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita. Anche oltre se potessi. Prometto di cucinare, di pulirti i vestiti, di fare il bucato, di supportarti quando avrai bisogno di me e di dissentire quando crederò che tu stia sbagliando. E lo farò in ricchezza e in povertà. Ho il mio amore, non mi serve nient'altro.»
Una lacrima le rigò la guancia mentre mi metteva l'anello. Aderiva perfettamente, era stato creato appositamente per quel dito e solo lei poteva metterlo. Solo lei poteva avermi per sempre, per ogni istante della sua vita.
Tremante presi tra le mani quel cerchietto d'oro e lo fissai. Non mi ero preparata un discorso. O meglio si, lo avevo fatto ma ora mi ero dimenticata di tutto. Con Quinn che aveva ricominciato a piangere, Matt con gli occhi lucidi, Puck che mi guardava sorridente, Beth ammirava, Rachel e Mercedes commosse. Era troppo, era tutto troppo bello.
 
«Io Santana Lopez, la mangiafemmine della scuola, la migliore cheerleader del suo anno...» guardai l'altra mia bionda sorridendo «La peggiore amica della storia accolgo te Brittany S. Pierce come mia sposa. E prometto di esserti fedele, di non ricomettere gli stessi sbagli che commisi un tempo, di stare con te nella gioia e nel dolore, di aiutarti sempre e non scappare mai dalle situazione drammatiche. Ti starò accanto, ti stringerò, ti bacerò nella salute e nella malattia e lotterò sempre per te, sempre. Prometto davanti a voi di onorarti e amarti nella ricchezza così come nella povertà perché il mio cuore compenserà tutto, perché non ti farò mai mancare l'amore e la gioiai. Perché se tu sorriderai non sarà importante dove ci troveremo e in quali condizioni. Prometto di amarti e onorarti e...amarti per tutti i giorni della mia vita...» mi commossi.
Fu inevitabile. Due lacrime rigarono le guance e veloce la mano di Brittany le fermò.
I nostri sguardi si incatenarono e baciandola gliela presi per mettere l'anello al suo dito.
Finalmente mia. Finalmente nostro.
«Avendomi lo Stato dato il potere di unirvi in matrimonio questo è quello che farò. Dunque vi do la mia benedizione e vi unisco. Ora siete una famiglia! Ora siete moglie e...moglie.»
Vidi il suo sorriso farsi più largo e non potei più trattenermi, mi lanciai letteralmente su Brittany per darle un bacio come se non ci fosse un domani ma...Pedro mi fermò. Ridacchiando.
«Non ho ancora detto di baciare la sposa. C'è una cosa ancora...»
«Cosa?» mormorammo insieme io e Brittany guardandoci confuse e proprio allora lo sentì.
Un microfono si accese, più in alto dell'altare, all'ambone quella sorta di spazio ove tutti leggevano le proprie letture durante la messa. 
«Funziona? Mi sentite tutti?» risi osservando Matt girarsi la cravatatta al contrario e scompigliarsi i capelli. Piano piano tutti i nostri amici, tutte le persone che si erano riunite per noi si misero in fila dietro di lui lasciandoci ormai sole davanti a Pedro.
«Bene. Perché se pensavate che noi tutti non avessimo nulla da dire al vostro matrimonio sareste due pazze! Tutti noi vogliamo lasciarvi un ricordo indelebile di noi nella vostra unione e lo vogliamo fare prima che siate definitivamente moglie e moglie.»
Io e Brittany ci guardammo, questa volta commosse e sorridenti.
«Dunque sarò io a inziare. Il testimone della sposa. Il tuo migliore amico San.
Ti ho vista crescere, ti ho vista cambiare, ho assistito a ogni parte della tua vita eppure quasi non ti riconosco. Quasi non riesco a capacitarmi del modo in cui tu sia diventata questa stupenda persona. Lo eri, lo sei sempre stata per me ma...ora sei radiosa. Luminosa. Emetti luce propria e penso di parlare a nome di tutti quando dico che sei la Santana Lopez che tutti ci aspettevamo. Per cui voglio farvi gli auguri e benedire il vostro matrimonio, che possa durare per sempre...» fece per andarsene ma poi tornò ad impadronirsi del microfono
«E tra parentesi non sarà mai bello quanto il mio!»
Quinn diede un colpo al fianco e ridacchio divertita, ancora gli occhi gonfi.
«Non ho molto da dire. Solo una cosa. Ho pianto.
Santana io ho pianto per te. Quest'anno sono successe così tante cose e tutto ciò mi ha solo fatto capire quanto davvero io tenga a te. Quanto sia attaccata alla mia migliore amica.
Sei tutto quello che ho e non ti sei mai allontanata nonostante io non sia stata certo la migliore di sempre no?» la guardai ridacchiando e trattenendo una lacrima.
«Ti ho insultata, criticata, derisa e ora guardati...vestita di bianco, sopra un altare sposata con una delle ragazze più dolci e belle che conosca. Brittany io so quanto la ami e so che la tratterai sempre bene, non farti mettere i piedi in testa da quella leonessa e...» stava per scoppiare a piangere, tentò di resistere.
«Vedete di far qualcosa di bellissimo!»
«Brittany, sei la mia collega, la mia compagna di scrivania ma anche una delle mie più care amiche. Sei diventata così importante in così poco tempo e quasi non ci credo che tu ti stia sposando. Ma la ami e lei ama te e così chiaro dai vostri sguardi. Sarete felici, io ne sono sicura. Congratulazioni.»
«Be che dire...auguri bellezze. Se si è sposata Santana allora potremmo sposarci tutti no?»
Puck. Il solito stupido Puck.
«Tienitela stretta Brittany perché non troverai di meglio, io te lo posso assicurare. E tu latina, vedi di non combiare casini o mi costringerai a scendere da Los Angeles a venirti a cercare...anzi sarò molto più vicino di quanto pensi. Mi trasferisco a New York baby e lo faccio solo per voi due dunque...rendetemi orgoglioso!»
Noah scese dall'ambone lasciandoci tutte sorprese. Si trasferiva. Tornava da noi.
Quasi non ci credevo e fu davvero una bella scena vedere Quinn saltargli addosso e baciarlo appassionatamente. Cavolo doveva essere veramente sconvolta ma...sapevamo tutti che non si trasferiva davvero per noi due o meglio, ci speravo.
Kurt prese il microfono soffiandosi il naso. Gli occhi erano rosso sangue.
«Voi due mi ucciderete lo sapete vero? Se continuo così piangerò ogni mia lacrima.
Ma dobbaimo festeggiare no? Godiamoci questo giorno, godiamoci i pari diritti.
Santana mi ha aiutato quando avevo bisogno di qualcuno, senza di lei probabilmente non sarei qua ma solo a deprimermi per le vie notturne della città. E invece son qua e ho potuto assistere a uno dei matrimoni più belli di sempre.»
Matt si lamentò da dietro facendoci tutti scoppiare a ridere.
«Io credo in voi e ci sarò per qualsiasi cosa. Invidio il vostro amore e penso che lo coltiverete per sempre. Vi adoro ragazze!» ci salutò tornando a piangere e ricevendosi le pacche sulle spalle da tutti gli altri.
«Tu mi rubi la scena Santana. Sai, ti ho odiata. Ti prendevi sempre gioco di me...cosa che fai ancora sia chiaro. Ma poi non so perché qualcosa è cambiato. Siamo diventate amiche e anche se non hai mai smesso di prendere di mira Finn o il mio naso sapevo che quello era affetto. Perché noi ci vogliamo bene. E Brittany voglio un mondo di bene anche a te. Abbiamo perso i contatti in questi anni ma ora che li abbiamo riallacciati non ho intenzione di perderli ancora. Vi verrò a trovare sempre, canterò un assolo ogni Natale e...»«Rach dai basta...hanno capito!» disse Mercedes portandola via ormai in lacrime. La nasona era sempre la solita.
«Ho una sola cosa da dire a voi due bellezze. Perché voi sapete benissimo quello che penso quindi: Praise!» scoppiammo tutti a ridere. Ancora una volta. E poi vidi quella testolina bionda che a mala pena raggiungeva il microfono. Puck la prese in braccio sollevandola.
«Io non ho nulla da dire se non che è stato il matrimonio più fantafantastico del mondo. Zia San sei bellissima e Zia Britt anche tu sei un incanto, sembri Cenerentola! Anche io da grande voglio avere una cosa così bella, chissà se Lucas mi proporrà mai di sposarlo...»
Lucas? Puck la guardò interrogativo e Quinn spiegò da dietro le quinte. Era solo un compagnetto di scuola.
«Comunque sono strafelice e non vedo l'ora di venire a giocare nella vostra nuova casa e di avere dei cuginetti e di fare da baby sitter e di rompere qualcosa e di disegnare voi due e anche di correre per il giardino! Vi voglio tanto bene.»
Scoppiai a piangere. Davvero non riuscì proprio più a trattenermi, era troppo e tutto insieme. Brittany mi strinse forte e Pedro sorride.
«Credo che ora possa baciare la sposa!»
Catturai il viso di Brittany con le mani e la bacia appassionatamente. Gli applausi scrosciarono ma nulla era importante se non noi due. Le sue labbra sulle mie. Le sue mani sui miei fianchi. Il suo profumo. Tutto di lei.
Quando, parecchio tempo dopo ci separammo la sentì sussurrare con la voce roca.
«Ti amo.» e io non potei che farle eco. La vidi andare verso la navata ma la fermai con un braccio. «Aspetta, non è ancora finito!»«Come? Dobbiamo andare in ristorante, siamo già in ritardo e se vogliamo fare un...»«Britt guardami. Stai davvero pensando al cibo?»
«No.» ammise ridacchiando e sporgendosi per darmi un altro bacio. «Però voglio che questo giorno sia perfetto in ogni dettaglio. Tu sei perfetta e voglio solo questo!»
Sorrisi dandole un altro bacio. E in quel preciso momento tutti cominciarono ad andarsene. Sorrisi ancora quando Matt mi fece l'occhiolino e persino Pedro mi diede un colpetto alla spalla. Brittany confusa si guardava intorno e tentava di fermarli ma tutti semplicemente ridacchiavano e avanzavano verso la porta. Io la calmai con il mio sguardo più dolce e quando Puck tirò fuori una chitarra acusitica esordendo con «Spero di cavarmela ancora!» la vidi premersi una mano contro la bocca sorpresa e piangere ancora.
 
Matt intanto voltandosi verso di me, ultimo ormai nella chiesa chiuse le porte e sorride. 
Quinn gli si fece vicino.
«Tutto deve chiudersi come è iniziato. Intendeva davvero questo?»
«Credo proprio di si.»
«Santana è incredibile!»
«Oh e dovresti sentire in che modo ha utilizzato la sua licenza poetica sul testo di quella biondina!»«Che intendi dire?»
«Ha solo modificato qualche parola, per Brittany. Ma nulla di che!»
«Quella ragazza è incredibile.»
«No Quinn, quella ragazza è Santana Lopez!»
 
---
 
Ero là davanti a lei e indietreggiai. Feci dei passi indietro, scesi il primo gradino e mi accostai a Puck che finiva di accordare la chitarra mentre ancora Brittany mi guardava sconvolta e con le lacrime agli occhi. Tutto doveva chiudersi così come era iniziato. Certo, probabilmente avrei dovuto inserire un auto in tutto questo considerando il nostro primo bacio come inizio ma no...per me il nostro vero inizio, quello che ci aveva unite davvero, il mio inizio era stato Songbird. La canzone mia e di Matt, che avevo mutato per lei. Ora invece, volevo una canzone nostra, una canzone da sentire alla radio ogni giorno. E l'avevo trovata, avevo adattato a noi il testo e me ne ero completamente innamorata. 
«Questa è per te Brittany Pierce Lopez.» scandì il doppio cognome con enfasi.
Dovevo trattenere le lacrime o non sarei mai riuscita a cantarla per cui...quando Puck attaccò, cominciò ad arpeggiare su quelle corde delicate mi concentrai solo sulle belle cose che ci erano capitate. Sui nostri ricordi felici.
 
I were in college, workin’ part time, waitin’ tables
Left a small town, never looked back
You was a flight risk, with a fear of fallin’
Wonderin’ why we bother with love if it never lasts
 
Eravamo state al college insieme. Due semplici amiche che si erano trovate a vivere così tante situazioni insieme. Ad apprezzarsi, a non potere fare nulla senza l'altra. Quante ne avevamo passato? I duri allentamenti, i pomeriggi di compiti, le competizioni, il Glee Club. Accettarsi, viversi, rinnovarsi, credere in se stessi e superare tutte le difficoltà. Eravamo cresciute esteriormente e interiormente e poi, quel giorno, quel bacio. Aveva cambiato tutto.
Aveva invertito ogni mio pensiero. Eravamo state insieme, la mia prima storia. Il mio primo amore e anche se ero fuggita senza riuscire davvero a impegnarmi, anche se l'avevo allontanata da me lasciandola a pezzi mi ero scordata di lei. Avevo girato le spalle alla mia città, a lei. Il mio più grande errore della mia vita.
La guardai negli occhi mentre lei già piangeva, una lacrima calda a rigarle la guancia.
Troppe lacrime per essere un così bel giorno eppure...era quello che provavamo.
Amore. Tanto amore.
 
I say, “Can you believe it?”
As we’re lyin’ on the couch
The moment I could see it
Yes, yes, I can see it now
 
Si. Io ci credo.
No, non ci ho creduto fin dall'inizio ma ora posso vedere.
Ora posso vedere me e te. Posso vederci insieme, felici, realizzate.
Perché Brittany mi aveva fatto vedere, mi aveva aperto gli occhi sulla vita, sull'amore.
Avevo trovato un lavoro, avevo lottato per la mia vita, avevo fatto così tante cose in poco tempo che era così semplice credere. Lei era al mio fianco, lei era mia moglie.
Era chiaro.
 
You remember, we were sittin’ there, by the water
You put your arm around me for the first time
You made a rebel of a  man’s careful daughter
You are the best thing that’s ever been mine
 
Mi feci più vicina. Le lacrime ormai pronte a sgorgare mentre mettevo un passo dietro l'altro.
Lei si ricordava. Lei ricordava ogni nostro dettaglio. Ricordava il modo in cui si era innamorata di me, il nostro primo bacio, i nostri abbracci, tutti i nostri momenti. Lei si era innamorata di me, la latina più stronza che conosceva. E mi aveva sempre dato amore e importanza, aveva creduto in me quando ancora io non conoscevo tutte le mie possibilità.
Lei è la miglior cosa che sia mai stata mia. Perché lei è mia.
Lei porta il mio anello. Mia ora. Mia per sempre. Io e lei.
No, non era un semplice sogno adolescenziale. Non era una storiella, uno sfizio.
Non era finzione, la nostra storia era vera. Non ci mostravamo tanto in pubblico, non davamo vita a grandi effusioni ne eravamo costantemente al centro delle scene ma nel nostro piccolo era amore. E lei era mia. Mia.
 
Brittany Pierce we’re takin’ on the world together
And there’s a drawer of my things at your place
You learn my secrets and you figure out why I’m guarded
You say we’ll never make the other's people mistakes
 
La vidi tremare quando pronunciai il suo nome. Si, avremmo e avevamo preso il mondo insieme. Le avevo rivelato tutto, ogni mio segreto, ogni mio errore o problema.
Il giorno del mio quasi suicidio. Le avevo raccontato tutto. Ogni cosa.
Ero stata onesta, in tutto. Perché con lei potevo parlare, perché potevo sempre confidarmi ed era per questo che sosteneva che non avremmo mai commesso gli errori delle altre coppie. Il nostro matrimonio non sarebbe scoppiato.
Noi ci saremmo amate sempre. Firme indelebili nella nostra vita.
 
But we'll got bills to pay
We got nothin’ figured out
When it was hard to take
Yes, yes, this is what I thought about
 
Non sarebbe stata facile. Di questo ne ero sicura.
Perché avevamo caratteri affini...ma diversi. Io ero io e lei era lei. E avremmo lottato, avremmo litigato e ci saremmo arrabbiate come sempre. Le nostre liti, le nostre rotture erano ancora indelebilmente memorizzate nella mia mente. Ogni singola parola.
Ogni grido. Noi eravamo passione. Noi prendevamo tutto di petto.
Ma avremmo superato tutto. Tutto.
 
You remember, we were sittin’ there, by the water
You put your arm around me for the first time
You made a rebel of a man’s careful daughter
You are the best thing that’s ever been mine
 
Piangeva. Piangeva e sorrideva e io...cominciai a piangere. Però tentai di controllarmi.
Dovevo cantarla tutta. Era la mia dedica. Il mio regalo. I miei sentimenti.
Non ero mai riuscita a cantare una canzone d'amore prima di Songbird e ora...ora ero io.
Era lei. Lei era mia. E io volevo solo gridarlo al mondo. Volevo farlo sapere a tutti, volevo che il mondo si accorgesse di noi, della nostra felicità, del nostro amore.
Puck continuava a suonare guardandoci con quella sua aria da cucciolo e io le ero sempre più vicina. A un soffio. Meno di cinque passi. Se si fosse mossa, se si fosse sporta mi avrebbe presa. Ma io ero già sua e lei già mia. Che bisogno c'era?
 
Do you remember all the city lights on the water?
You saw me start to believe for the first time
You made a rebel of a man’s careful daughter
You are the best thing that’s ever been mine
 
Credimi. Non ti lascerò mai. Perché io ricordo tutto.
Questo dicevano i miei occhi. Questo i miei tocchi. Le sfiorai la spalla con la mano e lei rabbrividì completamente mentre si lasciava andare ancora una volta alle lacrime.
I suoi bei denti bianchi, le sue labbra in un sorriso. Era bella anche mentre piangeva.
Lei era sempre bella. La miglior cosa che sia mai stata mia. 
Avrei fatto di tutto per lei. Di tutto.
 
And I remember that fight, 2:30 a.m.
You said ‘verything was slippin’ right out of our hands
You ran out cryin’, and I followed you out into the street
 
Io ricordavo quella volta.
Quando lei mi aveva aggredito. Carica di paura, di rabbia ed era scappata. Nella notte, sotto la pioggia. Ma io non l'avevo lasciata scappare, non questa volta. Avevo corso dietro di lei, avevo stretto forte a me quella speranza perché non poteva finire tutto così.
Perché io l'amavo e avrei lottato per ciò che amavo.
La miglior cosa. Io mi sarei battuta per il meglio di me.
E così avevo fatto.
 
Braced yourself for the goodbye
‘Cause that’s all you’ve ever known
Then I took you by surprise
I said, “I’ll never leave you alone”
 
Era già pronta per l'addio. Era pronta a lasciarmi per il mio bene. Perché lei sapeva già tutto. 
Sapeva che mi avrebbe distrutto. Che sarebbe successo qualcosa. Che ci saremmo lasciate e invece io l'avevo zittita. Avevo preso il coraggio, avevo parlato con il cuore.
L'amavo e non l'avrei mai lasciata, lei era mia e io volevo solo lei.
Non volevo la fama, non volevo il denaro, non volevo un lavoro che mi portasse in giro nel mondo se non potevo avere lei. E se l'avevo la volevo tutta per me.
E ora avremmo avuto una vita insieme. Ora io e lei eravamo una famiglia.
Piansi, ancora mentre le sfioravo il viso e sentivo la sua mano carezzarmi la schiena.
 
You said, “I remember how we felt sittin’ by the water
And every time I look at you, it’s like the first time
I fell in love with a man’s careful daughter
She is the best thing that’s ever been mine”
 
Mia. Mia. Ora e sempre.
In salute e malattia. In ricchezza e povertà.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Sempre.
Mia. Mia.
 
You made a rebel of a man’s careful daughter
You are the best thing that’s ever been mine
 
Il nostro futuro era radioso. Il nostro futuro ci attendeva. Perché ora appartenevo a lei.
E lei apparteneva a me. E io avevo la migliore cosa del mondo. I suoi occhi, i suoi capelli, la sua pelle, il suo sorriso, la sua anima, il suo amore. Tutto. Brittany e Santana.
 
Do you believe it?
We’re gonna make it now
And I can see it
I can see it now
 
Puck smise di suonare. Prese la chitarra in spalla e si dileguò silenziosamente.
Io la guardavo, lei guardava a me. Tentavo ancora di riprendere fiato quando mi strinse forte. E pianse sulla mia spalla, e mi baciò il collo, e rise.
«Ti amo Santana Lopez.»
«Lopez Pierce...» precisai stringendola forte.
«Ti amerei anche se non avessi un cognome!»
«Ma dato che ce l'ho...usiamolo no?» risi guardandola.
Così bella. Così mia.
«Ti amo Santana Lopez Pierce.»
«Ti amo anche io Brittany Pierce Lopez.»
Ci baciammo.
Un bacio appassionato. Carico di tutto quello che pensavamo.
Poi, quando le campane suonarono sulle nostre teste mi sciolsi in una risata.
«Dovremmo deciderci sull'ordine però. Credo che Lopez vada prima!»
Brittany rise e facendomi quasi perdere l'equilibrio mi diede un altro bacio.
«Abbiamo una vita per deciderlo. Perché tu sei mia!»
La guardai ancora. Io e Brittany. Brittany e me.
Già. Era così che doveva andare. Tra le lacrime e le risate.
«E tu sei mia.»

Angolo dell'Autrice
La fine è dunque arrivata. Ma questo non è un addio, è solo un arrivederci. Si, tornerò. Penso a fine estate ma questa storia avrà un seguito quindi se vorrete continuare a seguire le storie di queste due meravigliose ragazze potrete farlo.
Mi sono affezzionata immensamente ad ogni personaggio di cui ho scritto, a Santana prima di tutto, a Brittany, a Quinn e Matt, a Puck, a Kurt, a quel poco che si è visto di Rachel e Mercedes, a Mandy e a tutti quanti...
Ogni volta che cominciavo un capitolo, che sceglievo una canzone e tentavo di delinearne una storia seguendo bene la trama era come creare un nuovo mondo e tutto questo mi sarebbe mancato troppo. Proprio per questo ci sarà un continuo.
Questa parte però è davvero conclusa. Credo che Insegnami ad Amare si meritasse un finale, qualcosa di incredibilmente bello e significativo per dar ancora più importanza alla storia. E se Songbird è stata la canzone che ha dato inzio alla loro storia quale meglio di Mine per chiudere ora? Ho cambiato qualche parola, per farla ben aderire a loro due ma volevo davvero dare una scena migliore di quella che Ryan ha creato per questa straordinaria performance di Santana e dunque...ecco qua.

Vorrei ora ringraziare tutti. Vi vorrei ringraziare ad uno ad uno ma sarebbe praticamente impossibile.
Vorrei dunque ringraziare tutti coloro che anche solo una volta hanno perso tempo a leggere questa storia, per me è stato davvero molto importante. E a tutti quelli che l'hanno seguita e mi hanno sopportato per tutto questo tempo.
Un ringraziamento speciale va a chi tutto mi ha lasciato una recensione perché i commenti e i pareri sono ciò che davvero mi ha aiutato. Mi ha spinto a continuare, a tentare di migliorare. Mi facevano ridere o sorridere e mi esalatavano. Molte volte ho scritto i capitoli così ravvicinati proprio perché VOI mi davate la carica. E ora siamo alla fine e non posso far altro che dirvi un grandissimo GRAZIE. Perché voi amate Brittany e Santana e così io. Che altro dire...ormai ho finito le parole. Spero di risentirvi e rivedervi presto e spero anche che la prossima parte della loro storia possa essere bella quanto questa.
E ricordatevi...credete sempre nella Brittana :)
Clawdia 
  
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