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Autore: telesette    25/06/2013    1 recensioni
Alla corte della Regina Maria Tsunade, vittima inconsapevole degli intrighi politici del Cardinale Orochilieu, il giustiziere mascherato Sanzashi combatte le ingiustizie a colpi di spada. Il mistero aleggia anche attorno al passato di una giovane fanciulla di nome Tenten che, desiderosa anche lei di combattere per il bene di Konoha, combatte al fianco del giustiziere col nome di Mokuren...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Kosuji pregò le domestiche di far indossare a Tenten l'abbigliamento necessario e, una volta che queste l'ebbero vestita di tutto punto, la scortò personalmente nell'armeria. Tenten non comprendeva ancora il motivo di una simile richiesta da parte del Conte ma, pur di non dover indossare quei ridicoli gonnelloni da nobildonna, si ritrovava perfettamente a suo agio con i calzoni e i paramenti necessari a proteggersi nella scherma.

- Kosuji - fece lei sottovoce. - Come mai il Conte ha inteso farmi da Maestro di Spada?
- La prego, signorina, non faccia domande - si limitò a rispondere il maggiordomo. - Cerchi solo di concentrarsi e di prestare attenzione, mi raccomando, il signor Conte è un maestro molto severo!
- Oh beh, sempre meglio che quello scocciatore del professor Orokana...

Al solo pensiero delle lezioni incomprensibili di quel vecchio barbogio, Tenten rabbrividì.
Kosuji trattenne compostamente una risatina e, bussando alla porta dell'armeria, informò il Conte che Tenten era pronta.
Come ebbe ricevuto il permesso di entrare, la ragazza fu introdotta al cospetto del nobiluomo. Hiashi Hyuga era in piedi al centro della stanza, vestito di tutto punto, con la spada in una mano e la maschera stretta nell'altra. Tenten rimase un tantino perplessa, anche perché era la prima volta che lo vedeva sotto quell'aspetto: malgrado l'età infatti, il Conte esprimeva una grazia ed una fierezza leonina; i lunghi capelli scuri che gli ricadevano sulle spalle, allo stesso modo di una criniera, accentuavano ancora di più il corpo esile ma dalla muscolatura evidente; persino stando fermo, la forza e la sicurezza che emanava erano più che evidenti...

- Lasciaci soli, Kosuji - ordinò. - Resta davanti alla porta e non fare entrare nessuno, finché io non ti manderò a chiamare!
- Come volete, signor Conte - rispose l'altro obbediente, chiudendo tosto le ampie porte blasonate del salone.

Tenten si guardò attorno incredula.
L'armeria era una vasta camera rettangolare, diversa dal resto della villa, con le bianche pareti spoglie e disadorne di qualsivoglia arazzo o dipinto. Oltre alle rastrelliere in perfetto ordine, ai fucili oliati e caricati a dovere, e alle pistole esposte sui tavoli in fondo, in quella stanza si respirava il profumo inebriante della tensione misto a quello della polvere da sparo.
Quello era l'odore del combattimento.
L'essenza marziale degli Hyuga aveva permeato quelle mura per secoli, tanto che Tenten ne avvertiva chiaramente la presenza, ed ora Hiashi intendeva allenarla proprio lì all'uso della spada.

- Benvenuta figliola - esclamò il Conte, rivolgendole un lieve cenno di saluto col capo. - Confido che ti applicherai a questo genere di lezioni, con impegno ancora maggiore di quanto tu abbia mostrato sinora col tuo... tutore scolastico!
- Ehm...

Tenten chinò il capo con imbarazzo.
Evidentemente Hiashi era al corrente del suo scarso rendimento.
Tuttavia non sembrava adirato, anzi, piuttosto sembrava ansioso di iniziarla all'arte del combattimento.
Poiché non sembrava dell'umore giusto per essere contrariato, Tenten si affrettò ad annuire promettendo di impegnarsi al massimo per apprendere ciò che costui intendeva insegnarle.

- Molto bene - fece il Conte soddisfatto. - Cominceremo dalle basi: in particolare dalla posizione!

Ciò detto, il Conte si fece avanti.
Tenten accettò senza fiatare i lievi colpetti sulle braccia e sulle gambe, atti a correggere gli errori nella postura, e tuttavia si sentì alquanto goffa nel piegare e flettere le ginocchia in modo ridicolo. Hiashi Hyuga ignorò le sue proteste e, ribattendo duramente il suo ruolo di istruttore, invitò la fanciulla a mantenere il più possibile l'equilibrio e a sciogliersi in modo più naturale possibile.

- Non mi risulta tu abbia ingoiato una scopa - sottolineò lui severo. - La schiena dev'essere morbida, non un pezzo di legno rigido... Stai più dritta con le spalle, più molleggiata sulle ginocchia, e tieni lo sguardo fisso davanti a te!
- Ci... Ci sto provando ma...
- Non ti distrarre!

Lo schiocco sul fondoschiena, benché attutito dalle imbottiture, fece trasalìre Tenten di colpo.
La ragazza fece inavvertitamente uno scatto che, coordinando per istinto le natiche assieme al bacino, le consentì di trovare la giusta posizione di partenza.

- Ecco, così può andare - affermò il Conte, indossando la maschera protettiva sul volto. - Adesso osserva e ripeti lentamente quello che faccio io: prima di prendere in mano la spada, è necessario che tu abbia ben chiaro il giusto movimento; la spada non è altro che un prolungamento del proprio braccio e, una volta appresa la teoria, non ti sarà difficile tradurre ciò in pratica!

Tenten obbedì e, seguendo attentamente le mosse del Conte, si accinse a ripeterle per quanto poteva.
All'inizio era un po' incerta, sebbene non troppo per una principiante, ma Hiashi si rivelò da subito un ottimo maestro.
Con pazienza e comprensività, mista a rigida severità, l'austero nobile le fece fare ore e ore di duro esercizio. Tenten dovette coordinare in modo corretto tutta una serie basilare di movimenti: piegare e flettere le ginocchia, mantenere l'equilibrio col braccio sinistro, stendere e ritirare il braccio destro, gestire la rotazione del polso in corrispondenza con l'estensione del braccio... e poi ovviamente ripetere daccapo la sequenza, ore ed ore consecutive, per un numero interminabile di volte.
Alla fine, stanca ed ansimante, le ginocchia quasi non la sostenevano più.
Pur ripetendo quell'esercizio fino allo sfinimento, Tenten scoprì ben presto che era ben lungi dall'aver terminato quella sua durissima prima lezione.

- C'è ancora un'ora, prima che venga servita la cena - osservò Hiashi, guardando l'ora sul quadrante del grande orologio a pendolo e stringendo i bianchi occhi inespressivi. - Questo vuol dire che abbiamo a disposizione una buona mezz'ora, per ripetere l'esercizio con la spada!
- Me... Me.., MEZZ'ORA ?!?
- C'è forse qualcosa che non va?
- Ma sono stanca mort...
- Meno chiacchiere - tagliò corto Hiashi, senza ascoltare ragioni. - Se perdi tempo a brontolare, ti allenerai anche di notte!

In men che non si dica, Tenten sfilò dunque una lama dalla rastrelliera e ripeté nuovamente l'esercizio senza fiatare.

 

( continua col prossimo capitolo )

 

NOTA
xD A parte certi commenti che qualcuno si è preso giustamente la briga di scrivere tramite Facebook ( troppo facile altrimenti scriverli direttamente sulle storie in questione ), mi riservo quivi di sottolineare che TUTTE le mie long-fic in corso verrano pazientemente portate avanti da me medesimo.
Come qualunque individuo può constatare ( anche un perfetto idiota, giusto per intenderci ), il sottoscritto gestisce da solo la pagina di telesette... assieme a tutte le one-shot su richiesta che, entro le mie umane possibilità, cerco sempre di realizzare per non scontentare nessuno.
Nel caso ci fosse ancora bisogno di sottolinearlo, e pure torno a ripeterlo, le storie presenti su Telesette Home Page e dintorni non sono altro che liberi adattamenti di opere già esistenti - storielle scritte a tempo perso, senza nessuna pretesa - e come tali non hanno assolutamente alcuna dignità letteraria.
Telesette NON è uno scrittore, bensì una "macchietta" - un personaggio fittìzio, creato al solo scopo di ridere e divertirsi - ed è imbarazzante vedere gente che ancora non-ci-arriva a comprendere una cosa tanto semplice ed elementare.
Non so più in che lingua ripeterlo.
Ogni settimana ricevo decine di messaggi inutili, scritti da qualche imbecille col feticismo della "K", e a questo punto gradirei che mi venisse recapitato ANCHE un interprete... Magari in saldo, pagamento rateale, che so ?!?
L'importante è che mi sia data la possibilità di capire cosa cavolo c'è scritto nei messaggi a me destinati.
In Fede

David Bizzarri ( telesette )

   
 
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