Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: jas_    26/06/2013    22 recensioni
Aprii gli occhi di scatto e spostai il cuscino, mettendoci un attimo a far riabituare i miei occhi assopiti alla forte luce che entrava dalla finestra vicina a me. Mi guardai intorno e sussultai: quella non era la camera di Molly, né tantomeno la mia.
Un altro movimento mi fece voltare di scatto alla mia sinistra, un ragazzo seminudo dormiva sereno nel mio stesso letto. Prima di rendermene veramente conto urlai, guardando poi il mio di corpo: indossavo solo la biancheria intima. Cominciai improvvisamente a sentire caldo, mi passai una mano tra i capelli in preda al panico e cercai di ricordare gli avvenimenti della serata precedente.
Ricordavo la festa, i diversi cocktail che Molly mi aveva portato, quelli che invece mi ero arrangiata io a prendere, la pista affollata, quasi soffocante, io che non trovavo più Molly e cercavo di uscire da quella trappola umana e... Due mani che mi cingevano i fianchi, poi il vuoto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Right side, wrong bed'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







 

Capitolo 17
 

 

 
«Tutto bene Victoria?» mi domandò mia madre, sorseggiando il tè freddo che si era appena fatta portare dalla domestica.
Mi limitai ad annuire, concentrata nella lettura di un libro che mi aveva prestato Molly.
«Che stai leggendo?» continuò mia madre, allungando il collo per sbirciare.
Chiusi di scatto il libro e lo appoggiai sotto la sdraio, «nulla di interessante» borbottai, mettendomi a pancia in su ed inforcandomi gli occhiali.
Lei sospirò, «sei strana ultimamente, tutto bene con Harry?» continuò.
«Benissimo» squittii, agitandomi sul posto, perché doveva tirare in ballo proprio lui?
«È un bravo ragazzo» continuò mia madre, serena.
Oh, non lo conosci proprio allora, pensai.
«Che ne dici se lo invitassimo a cena una sera di queste? Mi fa piacere parlare con lui, è educato, intelligente e sveglio, e sono sicura che anche tuo padre è dello stesso avviso.»
«No!» gridai quasi, mettendomi a sedere di scatto.
Mia madre mi guardò sorpresa e confusa, «perché?»
«Perché...» pensa Victoria, pensa. «Perché la sera ha gli allenamenti di calcio» buttai lì, nonostante sapessi che Harry non giocava a calcio, ma infondo mia mamma cosa ne poteva sapere?
Lei sospirò dispiaciuta, «capisco, beh, allora potremmo invitarlo alla festa di beneficenza che sto organizzando» tentò.
«Non può» dissi decisa.
«Non può?» ripeté incredula.
Scossi la testa fingendomi dispiaciuta, «deve... Fa volontariato in una casa di riposo» buttai lì su due piedi.
«Ma Victoria, non sai nemmeno quand'è la festa, come fai a sapere già che sarà occupato?»
«Lo fa tutti i pomeriggi» risposi prontamente.
Mia madre assottigliò gli occhi squadrandomi attentamente prima di continuare a parlare.
«Sei davvero sicura di stare bene?» ribadì una seconda volta.
Alzai gli occhi al cielo, «sì mamma» sospirai, estenuata.
Lei continuò a guardarmi col suo solito sguardo indagatore, «te l'avevo detto io che il troppo sole ti faceva male, hai la pelle chiara Victoria, dovresti preoccuparti di più per te stessa.»
«Senti mamma» esalai, «sto benissimo, con Harry va tutto a gonfie vele, sono in piena salute, mi sto semplicemente godendo l'estate. Perché devi preoccuparti per cose inesistenti?» chiesi, cercando di essere il più convincente possibile. Nel vedere la sua espressione disorientata capii di aver colpito nel segno, mia madre non sapeva cosa dire.
«Mi servirebbe una mano per i preparativi, tu saresti disposta?» domandò, dopo alcuni istanti di silenzio.
Strabuzzai gli occhi sorpresa da quella richiesta, che in effetti era ciò che anch'io le avrei domandato, forse. Il fatto era che non ci avevo ancora riflettuto bene ed ero più che consapevole che prima di impegnarmi in qualcosa con mia madre bisognava analizzare attentamente tutti i pro e i contro.
Mi vestii velocemente e presi il cellulare che avevo appoggiato sul tavolino, mi voltai a guardarla e mi accorsi che seguiva attentamente ogni mio movimento in attesa di una risposta.
Forse aiutarla sarebbe stata la cosa giusta per occupare un po' la mente e allo stesso tempo farle un favore - che prima o poi mi avrebbe ricambiato - ma dall'altra sapevo quanto fosse fiscale ed esigente per le sue feste e non ero certa di essere pronta a sopportare una tale pressione.
Alzai gli occhiali sulla testa e mi voltai verso di lei, «ci penserò» dici semplicemente, prima di rientrare in casa.
 
Louis era certamente il ragazzo più esilarante e divertente che esistesse sulla faccia della Terra. Come mi faceva ridere lui, nessuno era in grado di farlo e quando riuscii a rimanere seria per più di un istante sentii le tempie pulsarmi. Non mi ero mai accorta prima di allora quanto fosse idiota, nel senso buono del termine, e di quante stupide battute, ma allo stesso tempo esilaranti, facesse. E poi quel sorriso malandrino, quegli occhi di ghiaccio sempre leggermente socchiusi e quella voce così squillante erano adorabili, tutto in lui era adorabile, persino mentre sorseggiava un po' del suo frullato e mi camminava accanto era adorabile.
«Allora, cos'hai fatto oggi?» mi domandò ad un certo punto, cercando di tornare serio.
Bevvi anch'io un sorso del frullato cercando di temporeggiare, «sono stata a bordo piscina a prendere il sole con mia madre» spiegai molto sinteticamente, sorvolando tutta la sua proposta di aiutarla coi preparativi. Forse il parere di Louis su tutta quella faccenda mi avrebbe aiutata a scegliere ma non potevo raccontargli di Harry e di cosa mi aveva fatto, non avevo intenzione di rovinare i rapporti anche con lui. Avevo sempre odiato le bugie, e dovevo ammettere di sentirmi leggermente in colpa nel mentire a Louis ma dall'altra non avevo alcuna alternativa. E poi le S possibilità che mi avrebbe scoperta erano molto basse, anzi, ridotte a ciò che avrebbe potuto o non potuto dirgli Harry Styles, e per quanto lo avevo conosciuto, sapevo che c'era ben poco da fidarsi.
«Tu invece?» chiesi.
Louis ci pensò su un attimo prima di rispondere, «niente di eccitante, mi sono svegliato alle undici di mattina e ho giocato ai videogiochi fino a quando non sono uscito per passare a prenderti.»
«Ti sei spaccato la schiena tutto il giorno, insomma» lo presi in giro.
Lou mi guardò oltraggiato, «non è vero!» esclamò poi, «voglio vedere se tu sei in grado di vincere 5 a 0 contro il Manchester City!»
«Non ho idea di che cosa tu stia blaterando» ammisi, buttando il bicchiere vuoto in un cestino della spazzatura.
«Ah sì, stavo dimenticando che sto parlando con una perfetta ignorante nel settore» blaterò.
«Ehi!» lo ripresi, dandogli uno spintone che non lo mosse nemmeno di un centimetro.
La risata cristallina di Louis mi riempì i timpani, lo guardai corrucciata e mi misi a braccia conserte, fingendomi arrabbiata dalle sue parole.
Lui si avvicinò a me e mi cinse le spalle con un braccio, «dai stavo scherzando» disse, e a me venne in mente che se ci fosse stato Harry al mio fianco in quel momento ci avrebbe aggiunto anche un "Cioppicioppi" alla fine della frase. Improvvisamente sentii la sua mancanza, la mancanza di quel soprannome orribile ma allo stesso tempo altrettanto adorabile se pronunciato da lui e da quella voce così calda e confortante. Mi mancava vedere quelle iridi verdi di fronte a me, quei ricci un po' strani, ma allo stesso tempo adorabili, quelle fossette maliziose e quelle labbra rosee e morbide che avevo avuto la fortuna di toccare, istintivamente mi morsi le mie ricordando quel bacio che ci eravamo dati. Il primo ma allo stesso tempo l'ultimo.
«Allora?» domandò Louis.
Sussultai rendendomi conto che lui mi stava parlando e che io non lo stavo nemmeno ascoltando, troppo assorta nei miei pensieri.
«Eh?» chiesi io.
«Ti ho chiesto se sei arrabbiata con me» ripeté lui paziente.
Sorrisi e scossi la testa, «come faccio ad essere arrabbiata con te?»
Louis sorrise raggiante, «beh in effetti hai ragione, come si fa ad esser arrabbiati con uno come me?» ribadì, indicandosi da solo.
«Come fai di secondo nome, Modesto?» lo stuzzicai, divertita.
Lui scosse la testa, «in realtà William, ma anche Modesto non sarebbe stato male ora che mi ci fai pensare.»
Scoppiai a ridere dandogli una spinta amichevole, «sei irrecuperabile!» lo ripresi, divertita.
Louis si fermò di scatto e si voltò a guardarmi, «e tu sei bellissima» sussurrò, serio.
Rimasi interdetta da quelle parole, completamente inaspettate. Mi aspettavo che da un momento all'altro scoppiasse a ridere e se ne uscisse con una delle sue battute idiote invece era serio. Estremamente serio. Non avevo mai visto Louis Tomlinson così serio, ma  prima che potessi ribattere qualunque cosa sentii le sue labbra sulle mie.
Ricambiai riluttante il bacio, Louis era bello, simpatico, dolce, divertente, ma non era Harry.
Mi staccai bruscamente e vidi i suoi occhi azzurri spegnersi.
«Ho fatto qualcosa di male? Oddio mi puzza l'alito?» domandò allarmato. «Lo sentivo io che mia mamma aveva messo l'aglio nelle bruschette nonostante le avessi imposto espressamente di non farlo dato che dovevo baciare una ragazza.»
Louis cominciò a parlare come un razzo ed io rimasi immobile, divertita ad osservarlo. Era esilarante quel ragazzo, ed era altrettanto gentile e simpatico. Forse non era Harry, anzi sicuramente, ma infondo cosa mi impediva davvero di buttarmi? Harry era da dimenticare, per quanto mi risultasse difficile farlo, e finché mi sarei fatta condizionare da lui non sarebbe cambiato niente.
Dovevo lasciarmi andare all'istinto e prendere al volo le occasioni che mi si presentavano, come diceva il detto? Carpe diem. E forse era quello era il mio momento, e non ce ne sarebbe stato un altro.
Sorrisi nel vedere Louis che ipotizzava una miriade di motivi per i quali avevo rifiutato il suo bacio. Senza dar retta a cosa stesse dicendo in realtà, presi il suo viso tra le mie mani e lo baciai con trasporto. Avevo colto l'attimo.



 

-




Tutte le "Team Harry" mi odieranno, lo so, ma non ho resistito a farli baciare nonostante Louis sia... Louis, e per chi mi conosce sa cosa penso io di Louis. Forse è per questo che l'ho fatto diventare il rivale in amore di Harry ahahaha
Vabbè, spero che il capitolo vi sia piaciuto, ora che ho finito sia la scuola che gli esami aggiornerò con più costanza, lo prometto!
Grazie per le tantissime recensioni dello scorso capitolo, non avete idea di quanto mi abbiate resa felice, davvero!
Alla prossima!
Jas

P.S. Ho iniziato una nuova storia, s'intitola Good old days, vi lascio il link sotto :)



 




facebook
-twitter - ask.fm - tumblr - livejournal

   
 
Leggi le 22 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: jas_