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Autore: Nisvlaia86    26/06/2013    3 recensioni
questo è un romanzo che ho finito di recente, ci ho messo circa un anno per scriverlo e a breve spero di pubblicarlo.Parla del mondo dei cavalli e dell'equitazione ma in particolare parla di una ragazza di 17 anni che dovrà affrontare molte scelte,e soprattutto,dovrà crescere psicologicamente per poter capire quale sia davvero la sua strada. Buona lettura ^_^
Questa storia e' interrotta.Non ho perso l'ispirazione ne la motivazione,anzi, il romanzo e' terminato da due anni e ora sta partecipando a un corso avanzato di scrittura creativa.Lo devo praticamente riscrivere per poi,forse,un giorno poterlo vendere. Ringrazio i lettori che hanno deciso di cavalcare insieme a Diana,e spero che,quando e come verra' pubblicato,lo acquisterete per vedere come va a finire la sua avventura :)
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Squadra Olimpica. Per entrare nella Squadra Olimpica devo fare netto. Assolutamente. Mi rigiro dall’altra parte. Ho la gara nel pomeriggio e non ho chiuso occhio. Ormai dovrei esserci abituata,però. Di gare ne ho fatte talmente tante che quasi non mi ricordo cosa voglia dire essere agitati. E poi son sempre stata fredda, la mia calma e tranquillità ha sempre stupito tutti,quando entravo in campo.
Tutti quegli omoni su cavalli giganti che vedevano entrare una ragazzina minuta su un cavallone che era il doppio di lei,e si stupivano di vederla così calma e rilassata,quasi stesse giocando,quasi fosse normale fare gare internazionali a soli 14 anni. Persino alla mia prima gara,che avevo solo 6 anni, mi sentivo tranquilla e serena. Solo in rarissimi casi passavo le notti in bianco e arrivavo sul campo di gara con le occhiaie fonde e lo stomaco in subbuglio. Ma ormai non faccio più caso alla tensione da gara,in nessuna occasione. Che sia essa una gara di qualificazione o una finale. E allora perché adesso sono così agitata? Nelle altre gare di qualificazione mi sentivo come alle mie primissime gare:un motivo per imparare ma soprattutto per divertirsi. E allora perché ora son così nervosa? Certo,non posso sbagliare,ma per la miseria, ne ho di tempo ancora per entrare nella Squadra!
Mi alzo sconfitta. Non c’è verso di dormire. Accendo la luce e guardo l’orologio. Le 6.30. non è neanche così presto. Mi stiracchio,apro le inferiate in modo che la luce entri in camera mia e scendo le scale. Panico,il mio Akita, alza la testa quando passo. Vedendo che sono diretta fuori si stiracchia e mi segue pigramente. Esco di casa e mi sento già  rinvigorita. È una giornata bellissima. Il sole è sorto ma è ancora basso dietro gli alberi, la luce dorata da un tenue colore alle foglie ancora addormentate. Gli uccellini timidamente cominciano a cinguettare, i grilli fan spazio alle cicale che pigramente cominciano a frinire. Questo risveglio lento e tranquillo mi rida forza. E tranquillità. Sospiro felice e vado nel fienile,sempre seguita da Panico.
I cavalli mi sentono arrivare e cominciano a calciare. Io e mio fratello abbiamo aperto una sorta di scuderia – maneggio, abbiamo una quindicina di cavalli. La maggior parte li utilizzo io per le gare, alcuni li usa Sam per fare scuola ai bambini. Abbiamo anche qualche box vuoto, lo teniamo per i cavalli che alcuni privati mandano da sistemare, e sono sempre io a occuparmene. Sin da quando ero piccola ho sviluppato un dono particolare coi cavalli:io li capisco,capisco i loro problemi e so come risolverli,con tranquillità,dolcezza e semplicità. Il fatto che sia la più giovane amazzone degli Stati Uniti ad essere una buona candidata alle Olimpiadi ha poca importanza,per me almeno. Ho sempre amato i cavalli e da sempre sono stata in grado di prendermi cura di qualsiasi tipo di cavallo. Molti dicono che ho un grande talento in sella e sono impeccabile,ma io sono convinta che il motivo del mio successo è proprio questo dono che ho.
Comincio a distribuire il fieno ai cavalli che non appena vedono che apro la porta del box si fiondano sul cumulo giallo. Io sorrido e con una palata decisa infilo il fieno nel box. Il cavallo ci si fionda sopra come se non mangiasse da anni. Man mano che passo i box saluto i miei amici. Veronika,Cerena,Matilda, Will Sinclair,Miss Massachoussetts Brown III, Morgan, Blade Runner, Pallina, Huit et Demi e poi arrivo a Vianus. Il mio bellissimo Vianus che mi guarda dalla finestra del box e mi saluta con un profondo nitrito. Interrompo un attimo il mio lavoro e mi reco al suo box. Vianus allunga il muso verso di me e io lo accolgo tra le mie braccia.
-          Oggi dobbiamo spaccare,amico mio- Vianus struscia il muso sul mio petto:- spacchiamogli le ossa- gli scocco un lungo bacio sulla fronte e torno al mio lavoro. Vianus ce l’ho da sempre. Sam l’ha comprato quando aveva 4 anni e inizialmente lo usava lui,per i primi concorsi,ma qualche anno dopo,io avevo solo 7 anni e lui anche, ed ero ormai pronta già anche per un cavallone come Vianus, divenne mio. E da allora non ci siamo più divisi,abbiamo affrontato insieme i concorsi più impegnativi e difficili, quelli facili, quelli belli,quelli brutti. Le cadute, gli infortuni, tutto. Con lui ho condiviso tutto. È la famiglia che non ho mai avuto. Io,lui e Sam. Siam sempre stati insieme. Niente e nessuno ci ha mai diviso.
Finisco di dare da mangiare ai cavalli e mi metto a canticchiare mentre spazzo la scuderia. Ho ritrovato la mia serenità.
Una volta che ho finito di pulire tutto entro nella sala addetta agli armadietti,è qua dove teniamo tutta la nostra roba:selle,finimenti, mangimi vari,integratori,stinchiere, speroni,stivali,protezioni. Di qualsiasi cosa abbiamo bisogno veniamo in questa stanza e la prendiamo. Fa anche da spogliatoio. -Prendo la mia sella e i finimenti di Vianus e mi metto a pulirli sempre canticchiando.
-          Siamo di buon umore,sorellina- Sam si affaccia alla selleria-spogliatoio. Non lo guardo neanche in faccia,sorrido e continuo il mio lavoro.
-          Esattamente. Non vedo perché non dovrei esserlo- sento Sam sorridere.
-          È lo spirito giusto. Sei anche mattiniera- interrompo per un attimo il mio lavoro e lo guardo dritto in faccia.
-          È una giornata troppo importante per stare a letto- cerco di metterci più naturalezza possibile,non voglio che Sam capisca che ero terribilmente nervosa. Ma mi conosce troppo bene: non posso mentirgli. Mio fratello sorride.
-          Visto che sei così di buon umore e così lavorativa che ne dici di montarti tutti i cavalli? – gli lancio una stinchiera.
-          Spiritoso!-
 
Il maneggio. Lo vedo comparire dopo una curva stretta fiancheggiata da siepi, mi compare all’improvviso, mi si apre davanti come una costruzione imponente che pare giudicarmi dall’alto della sua importanza. Mi sento un brivido correre lungo la schiena. Sam se ne accorge.
-          Tutto bene,sorellina?- mi chiede senza distogliere lo sguardo dalla guida. Annuisco senza aprire bocca. Se parlo vomito.
-          È la prima volta che ti vedo così tesa,non ricordo di averti mai vista cosi- sorrido debolmente.
-          Oh certo,ai campionati nazionali del 2002- Sam sorride.
-          Per forza, era la prima volta che uscivi dalla California, ed era il tuo primo nazionale. E poi caspita, avevi 7 anni! – sospiro di nuovo. Per lui è semplice, non è lui a dover fare l’ultima gara di qualificazione per la Squadra Olimpica.
-          Succede Sam,succede e basta- rispondo con voce tagliente. Voglio che stia zitto. Non lo voglio sentire fiatare fino alla ricognizione. Mio fratello vorrebbe dire qualcosa ma capisce che non è il caso e fra noi cala un silenzio carico di tensione. Non è normale che sia così nervosa. Mi capitava di essere un po’ … emozionata, ma mai nervosa. È come se avessi paura di qualcosa, come se… dovesse succedere qualcosa di spiacevole. Molto spiacevole. Ma non riesco a immaginare cosa. Vianus rifiuta? Non ha mai fatto inchiodate pericolose, e al massimo finisco dentro l’ostacolo. Ma con la fiducia reciproca che abbiamo piuttosto ci entra dentro all’ostacolo,o scarta rischiando di cadere, pur di non fare del male a me. Che può succedere di altro? Che inciampa e si spezza una gamba? Mi dispiacerebbe, ma lo terrei con me anche a costo di tenerlo imbracato e metterlo a prato per sempre. Ma cos’è che mi turba? Cosa c’è che non va?
-          Siamo arrivati- Sam ferma il van. Davanti a me il maneggio dove si terrà la gara. Intorno a noi,camion,cavalli e cavalieri da tutta la Nazione.
  
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