Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: meiousetsuna    26/06/2013    9 recensioni
Tokyo, era Meiji.
Momoko, una donna bellissima e misteriosa, è la proprietaria di un ristorante; ogni giorno incontra tante persone, attratte sia dalla sua avvenenza che dalla sua ottima cucina, ma un pomeriggio un personaggio molto particolare giungerà nella sua vita.
Dal testo: Possibile che quella donna tanto calma avesse visto fare a pezzi i suoi genitori e fratelli, restando in vita, pericolosa testimone dell’accaduto? Le loro supposizioni furono bruscamente interrotte nel momento in cui una palla di pelo arruffato, che emetteva un mugolio minacciosissimo, si precipitò all’interno della saletta, inseguita da Oni, il cane del legnaiolo: nessun nome poteva essere più indovinato visto che il muso dell’animale, come quello del padrone, era davvero grottesco. D’improvviso il gatto, perché di questo si trattava, si girò e con destrezza degna di un ninja decorò il suo oppositore con due profondi graffi tra gli occhi, mettendolo in fuga con la coda tra le gambe.
Buon divertimento!
La vostra Setsuna
Genere: Commedia, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Documento senza titolo

   Capitolo 2) La Rosa Tatuata*
Genere:  Drammatico, Fantasy, Romantico  

Free Image Hosting at FunkyIMG.com

 

Il profumo del tenpura di fior di loto rosa e del salmone grigliato con semi di sesamo si alzava invitante dalla tavola apparecchiata a puntino, intorno alla quale tre commensali sedevano nella postura più corretta.
Momoko aveva curato personalmente quegli ospiti di rango, fermatisi in cerca di un rinfresco prima di entrare nella capitale per la presentazione della figlia alla famiglia del futuro marito.
La ragazza era davvero attraente, coi tratti fini, la bocca come un petalo di rosa, i capelli che terminavano in piccoli boccoli sciolti;** solo l’espressione di profonda infelicità, ben visibile alla ristoratrice e al suo gatto, adombrava quella perfezione da bambola.
Momotarō si avvicinò, la coda ondeggiante morbidamente in un atteggiamento amichevole; la fanciulla sorrise sentendo la testa dell’animaletto solleticarle le caviglie appena scoperte, porgendogli un boccone di salmone con la punta delle dita.

“Nobara***non toccare quella bestia, potrebbe avere delle malattie, o peggio, graffiarti: che impressione faresti ai tuoi suoceri?”
Ostentando tutta la sua felina regalità offesa, il gatto si fece da parte, rivolgendo uno sguardo poco rassicurante in direzione della signora che aveva parlato, ma non era lei il suo obiettivo.
Non meritava neanche attenzione, mentre la reazione di uno dei servitori, che avevano preso posto al tavolo vicino all’ingresso, era decisamente più interessante.
Quando la voce tagliente della madre della promessa sposa aveva paventato la possibilità che lei facesse brutta figura, aveva scorto, senza dubbio, un lampo di aspettativa sul suo volto: si avvicinò cautamente, studiando la reazione del ragazzo; lui allungò una mano, dandogli una grattatina sulle orecchie.
‘Non è cattivo – pensò – allora resta l’altra possibilità’.
Troppo veloce per poter essere intercettato, Momotarō sollevò una zampa, artigliando l’orlo dell’haori**** un po’ liso ma dignitoso, allacciato stranamente alto intorno al collo; per un secondo la visione di una bellissima rosa tatuata si offerse alle pupille indagatrici dell’animale.
Il colore del disegno era senz’altro la replica di quello delle labbra della padroncina e si dipinse per un istante anche sulle sue gote.
La cena terminò senza altri inconvenienti e quando Momoko presentò il conto, scritto su una tavoletta di cera, i genitori pagarono salutando poco garbatamente, uscendo senza aver capito nulla dell’accaduto.

Una volta che il cuoco e il lavapiatti furono andati via, la donna si sedette con un sospiro silenzioso, poggiando le braccia in grembo, guardando fuori dallo spiraglio di porta socchiusa; il tramonto le sembrò pallido quella sera, senza fuoco, come offuscato da un velo di cipria.
“Sei triste per quei giovani, Signora? Non potranno mai stare insieme, vero?”
‘No, Momotarō-san: è la legge. Forse, il giorno prima dello sposalizio troveranno il coraggio di fuggire, ma non lo credo. Penso che si daranno un solo bacio, che ricorderanno per tutta la vita; poi lei apparterrà ad un uomo che non avrà mai il primo posto nel suo cuore’.
“Noi gatti amiamo fieri e liberi: ci scegliamo, per conquistare le nostre compagne cantiamo alla Luna; lottiamo per loro, ogni ferita è un vanto, ogni cicatrice una medaglia”.
‘È più semplice – replicò lei senza suoni – voi siete onesti’.
Delle fusa di compiacimento furono la risposta.

* Ovviamente il dramma di Tennessee Williams, di cui ho usato solo il titolo
** Questo ‘ideale di bellezza’ dei capelli delle Giapponesi, è una descrizione del “Genji Monogatari”
*** Rosa Selvatica, nome molto tradizionale
**** Kimono corto maschile, praticamente la ‘camicia a kimono’
Tenpura si trova scritto anche tempura, ma è scorretto

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: meiousetsuna