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Autore: Jay93    28/06/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Voldemort avesse deciso di pentirsi?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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 IL MIO FINALE ALTERNATIVO

Harry camminava a passo spedito nella Foresta Proibita,era sotto il suo Mantello dell'Invisibilità quando lo vide:la pelle bianca come il gesso,il naso senza narici,la bocca senza labbra,le mani innaturalmente magre che brandivano la Bacchetta di Sambuco e gli occhi rossi,iniettati d'odio come non mai la fissavano.
-Non è ancora arrivato,strano. Avrei detto che sarebbe stato disposto a sacrificarsi,pur di salvare i suoi amichetti-

-E non ti sbagliavi- Ribattè Harry togliendosi il Mantello dell'Invisibilità,anche il più piccolo barlume di speranza l'aveva abbandonato. Il cuore gli batteva più forte che mai,come se volesse uscirgli dal petto per andare altrove.
Voldemort levò la Bacchetta e,in quel momento Harry si ricordò che la Pietra della Resurrezione era ancora nella tasca dei suoi jeans.
-Che cos'hai in quella tasca?- Chiese in con voce gelida il Signore Oscuro.

-Niente che ti interessi,Tom-

Voldemort eseguì un rapido movimento di Bachetta,Harry venne scaraventato con grande violenza e velocità contro l'albero più vicino.
-NON OSARE MENTIRMI E NON PERMETTERTI DI CHIAMARMI IN QUEL MODO!-

Sbraitò Voldemort.

-Accio!-

La Pietra della Resurrezione uscì dalla tasca dei jeans di Harry,fluttuò a mezz'aria per arrivare in mano all'Oscuro Signore.
Voldemort toccò la Pietra con la punta della Bacchetta. Non successe niente.
Le borbottò contro delle formule incomprensibili. Non ottenne risultati.
Visibilmente inquieto per via del fatto che non aveva il pieno controllo sulla situazione iniziò a rigirarsi nervosamente la Pietra tra le dita della mano destra,mentre nella sinistra continuava a brandire la Bacchetta di Sambuco.
Ad un tratto la Pietra della Resurrezione si illuminò,ne uscì una donna piccola e cicciottella con i capelli corvini e gli occhi strabici.
Voldemort agitò la sua Bacchetta. Una fitta nuvola di polvere si alzò rinchiudendo Harry,Nagini,la donna uscita dalla Pietra nonché Voldemort stesso.
 -Chi sei?-  Chiese l'Oscuro Signore all'orribile donna uscita dalla Pietra
Sono tua madre,Tom-
-NON OSARE MENTIRMI E NON PERMETTERTI DI CHIAMARMI IN QUEL MODO!-

Sbraitò Voldemort,gli occhio rossi da serpente pieni d'odio come non mai.

La donna parlò in Serpentese

-Sono tua madre,Tom. Tu hai voluto che uscissi dalla Pietra-

Un sorriso senza gioia si dipinse sulla bocca senza labbra dell'Oscuro Signore.

-Il fatto che lo parli non significa niente,anche quel ragazzo lo parla. Potrebbe essere che hai cercato di distruggere un mio Horcrux e che un pezzo dalla mia anima sia entrato in te o una cosa del genere-

Voldemort non sembrava più arrabbiato non urlava più ma aveva ripreso il suo solito tono composto,inflessibile,glaciale,capace di far venire la pelle d'oca come una soffiata improvvisa di vento gelido.

-Come puoi parlare in questo modo della tua anima,Tom. E' la cosa più importante che hai-

Voldemort esitò qualche istante prima di rispondere,era visibilmente scosso da quell'incontro ed Harry notò che nei suoi spietati occhi rossi era riaffiorato un pigmento nero,quel nero intenso degli occhi di suo padre.

-Sciocchezze-
  Disse Voldemort
-E anche se fosse vero che tu sei mia madre ciò non cambia assolutamente niente. Hai sporcato il sangue della più grande famiglia di maghi di tutti i tempi per amore di quello stupido Babbano-

-Non essere sciocco Tom. L'hai conosciuto anche tu Orfin,e Orvoloson ti garantisco che era uguale se non peggio. E' vero che io ho generato il primo discendente Mezzosangue del Grande Salazar Serpeverde,ma è anche vero che la nostra famiglia non ha mai avuto un Mago dotato,abile ed intelligente come te. Cosa avrei dovuto fare,sposare qualche mio cugino purosangue come ha fatto tuo nonno e generare un altro Orfin che oltre alla purezza del suo sangue non aveva niente?-

 Voldemort,per la prima volta in vita sua,non trovò le parole per ribattere al suo interlocutore. Un attimo di silenzio poi disse col tono malvagio che la sua voce assumeva quando stava per uccidere

-Ti ho già detto più di una volta di non chiamarmi Tom-

-Mi dispiace ma non posso fare altrimenti,io sono tua madre. Per me non conta quanta gente hai ucciso e in quanti brandelli hai ridotto la tua anima,tu per me sarai sempre il mio piccolo Tom.
Questo non vuol dire che sono contenta delle tue scelte,vuol dire che sono e sarò sempre tua madre e,in quanto tale non potrò mai far altro che amarti.-

L'ultimo frammento lacerato e dimenticato dell'anima di Voldemort rimasto dentro al suo corpo riprese improvvisamente vita,il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi sentì qualcosa di mai sentito dentro di se,come se una mano calda e rassicurante gli stesse toccando il cuore,cercando di riaccendergli quei sentimenti che lui aveva imparato ad ignorare tanto,troppo tempo prima.
Voldemort vide tutta la sua vita scorrergli davanti agli occhi: quello dei professori di Hogwarts che lo stimavano e lo osannavano non era amore,era ammirazione. Quello delle studentesse adolescenti che impazzivano per il “bello e dannato” non era amore,era infatuazione,talvolta semplice attrazione fisica. Quello dei suoi Mangiamorte non era amore,era sottomissione, interesse,ricerca di protezione,talvolta condivisione di ideali simili e,raramente,ossessione ma nessuno di loro lo seguiva senza un secondo fine.
Quello di sua madre che tornava dall'aldilà apposta per dirgli che lui sarebbe sempre stato il suo piccolo Tom,quello si era veramente amore.

-C-Com'è morire-

Chiese Voldemort singhiozzando alla madre.

-Più facile ed indolore che addormentarsi e,la morte, quella che tu temi così tanto,non è altro che un semplice passaggio. Un passaggio verso una lunga e piacevole sorpresa-.

Tom Orvoloson Riddle cadde in ginocchio a terra lasciandosi andare ad un forte ed interminabile grido di disperazione.
Ripensò a Mirtilla Malcontenta,quella Corvonero bruttina ed insicura così perdutamente affascinata da lui. Non meritava di fare quella fine,così precoce,così immotivata. Avrebbe meritato anche lei un futuro in cui avrebbe riscoperto la fiducia in se stessa,sarebbe riuscita a trovare qualcuno che l'amava e magari avrebbe creato una famiglia.
Ripensò a suo padre e a suo zio Orfin, piuttosto che ucciderne uno e far ricadere la colpa sull'altro avrebbe potuto scegliere la strada del dialogo,chiedere il perchè di tanto egoismo e di tante angherie nei confronti della sua amata madre. Ucciderli,di certo, non l'avrebbe riportata in vita,ne avrebbe mai lenito il suo dolore.
Ripensò a Cedric,a Bertha Jorkins al vecchio giardiniere di Casa Riddle,a Piton a Codaliscia e a tutte le altre vittime della sua insensata ed irrealizzabile brama di immortalità.
Infine ripensò anche a loro,ai Potter.
Ci fu un lampo di luce bianca. Poi tutto si spense.
Harry si trovava dietro una colonna di un vecchio e squallido edificio che riconobbe subito,era l'orfanotrofio in cui era cresciuto Tom Riddle.
Sentì un scricchiolio alle sue spalle,si girò di scatto Voldemort era li e Nagini era con lui:l'aspetto del Signore Oscuro era radicalmente mutato,la sua pelle aveva ripreso un colore umano,aveva in testa radi capelli bianchi,i bei lineamenti del padre si erano ripresi il loro viso facendo sparire per sempre quei tratti serpenteschi e gli occhi erano tornati neri,anche se una leggera pigmentazione rossa si continuava ad intravere. Harry voleva avvicinarsi a Voldemort per chiedergli cosa stava succedendo ma,appena fece per muoversi,senti le gambe e le braccia bloccate,come congelate.
Albus Silente si materializzò davanti a Lord Voldemort.

-A quanto pare è vero,le persone non finiscono mai di sorprenderci,in tutti questi anni di guerra tra i tuoi seguaci e i miei mi sono sempre aspettato di tutto fuorchè un tuo pentimento,sinceramente, non ci avrei mai sperato-

-Com'è stato possibile tutto ciò,i miei Horcrux erano andati distrutti......-

-Nulla si crea e nulla si distrugge,Tom. Alcuni banali trucchetti di Magia Nera come il veleno del Basilisco e l'Ardemonio possono distruggere gli Horcrux,i contenitori ma non i frammenti di anima.
Quelli vanno nel Limbo e sono sempre li,ad aspettare il pentimento del loro possessore per riunirsi al resto dell'anima e porre fine all'abominio generato da chi ha deciso di spezzarla-

-Ora la mia anima è intera,Al-

-A giudicare dal colore dei tuoi occhi direi di no,c'è ancora un altro Horcrux, di cui tu tuttavia ignori la creazione e l'ubicazione-

-Tu lo sai Al-

-Certo che lo so Tom,ma se te lo dico tu cosa mi dai in cambio?-

 -Pongo fine alla guerra magica che ho fatto scoppiare,abolisco le leggi contro i Nati Babbani e dichiaro i Mangiamorte ufficialmente sciolti. Faccio tornare i Giganti,le Acromantule e i Dissennatori dall'esilio da cui sono venuti,dopodichè lascio questo mondo e mi ricongiungo a mia madre-

-Si,sembri sincero-

Asserì Albus Silente.

Harry,guardando negli occhi il defunto preside capì che egli stava usando la legilimanzia nei confronti del suo interlocutore

-Allora Tom,devi sapere che la notte in cui hai perso il potere un frammento della tua anima,allora molto instabile,si è separata da te e si è attaccata all'essere vivente più vicino,lui,Il Ragazzo Che E' Sopravvissuto-

-E c'è un modo per.... -

-Hai due possibilità,Tom:o uccidi il ragazzo,ma a quel punto non potresti più ricomporre la tua anima o,altrimenti,lo perdoni.-

-Perdonarlo,dopo tutto quello che mi ha fatto passare?-
-Non essere sciocco,Tom. Che colpa ne ha lui se quando era ancora nella culla tu sei entrato in casa sua e hai ucciso i suoi genitori a causa di una stupida profezia......-

-Ti prego smettila.....-

-E va bene Tom,proviamo a metterla in questi termini: tu hai sempre voluto essere il più grande Mago di tutti i tempi,vero? Hai o non hai sempre voluto distinguerti dalla massa? E allora prova pensarla così,al posto tuo anche l'ultimo dei mediocri sarebbe in grado di volere vendetta,ma soltanto un grande,grandissimo uomo sarebbe in grado di concepire il perdono
A renderti un grande Mago,ma soprattutto un grande uomo non sarà la tua capacità di spaccare la tua anima ma quella di ricomporla. E adesso puoi anche venire fuori Harry.-

-Avevi ragione Al,ci sono tantissimi campi del sapere magico in cui sono totalmente ignorante.-

Harry sentì le braccia e le gambe scongelarsi e riacquistare la capacità di movimento,titubante si riavvicinò ai due Maghi,Voldemort lo guardò negli occhi. Occhi verdi e occhi neri con una lieve sfumatura di rosso si incrociarono nello sguardo più intenso,più profondo più intriso di amore e allo stesso tempo di odio che due uomini si fossero mai scambiati. Ad un tratto la cicatrice iniziò a bruciare,come non aveva mai bruciato prima,Harry sentì la testa spaccarsi in due. Poi Voldemort,Nagini,Silente e l'orfanotrofio svanirono nel nulla ed Harry era ancora nella Foresta Proibita,gli occhi di Voldemort,ora completamente neri, continuavano a fissare i suoi.
Era successo per davvero,il Signore Oscuro si era pentito. Aveva amato. Aveva perdonato. Ora la sua anima era di nuovo intera,ed interamente sua.
Tom Riddle si avvicinò a Nagini,le accarezzò dolcemente la testa triangolare e iniziò a parlarle in Serpentese,Harry non capiva più ciò che si stavano dicendo,ma sentiva solo un rumore confuso di sibili e raspi.
Nagini strusciò la sua testa addosso al suo padrone,poi gli scese di dosso e iniziò a strisciare verso le profondità della Foresta Proibita. Prima di sparire nell'oscurità dei fitti alberi secolari si girò dando l'ultimo sguardo d'addio al suo caro padrone.
-La cicatrice. Ti fa ancora male-

-Ancora un po' ma sto già meglio,grazie-

Voldemort poggiò la Bacchetta di Sambuco sulla cicatrice di Harry,borbottò una serie di incantesimi e,ad un tratto,il dolore dato dalla cicatrice, svanì; lasciando spazio ad un piacevole sollievo.
Voldemort afferrò Harry per un braccio. -Ora andiamo,dobbiamo chiudere il cerchio-
Voldemort fece un rapido movimento di Bacchetta e si alzò in volo,trascinando Harry con se.
Si fermarono sulla torre più alta di Hogwarts,quella su cui un anno prima era morto Silente,quando Voldemort consegnò la Bacchetta di Sambuco ad Harry e gli disse
-Uccidimi,ti prego. Voglio che sia tu a farlo -

-Non posso,non ho mai ucciso nessuno-

-Pensa che non mi farai del male,mi farai soltanto un favore. Liberandomi da questa vita e dandomi la possibilità di riabbracciare mia madre-

-Non avevi detto che prima ponevi fine a questa stupida guerra-

-Loro sono come un banco di pesci,elimina il capo e gli altri finiranno dispersi o in pasto a qualche pesce più grosso,uccidi me e hai ucciso anche tutti loro. Pensa ai tuoi genitori,al tuo padrino, a quel ragazzo che era con te al cimitero.........-
-Non posso ucciderti,men che meno ora che ti sei pentito. E' più forte di me,non ce la faccio.-

-Avada Kedavra -

 Disse una voce fredda che non lasciava trapelare emozioni alle spalle di Harry,un lampo di luce verde passò affianco alla faccia di quest'ultimo e si infranse sul petto di Tom Orvoloson Riddle,per la prima volta in vita sua un sorriso di gioia sincera e di reale soddisfazione data da ciò che gli stava accadendo era dipinta sul suo viso.
Il corpo senza vita di quello che fino ad un istante prima era il stato il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi rovinò all'indietro cadendo dalla torre.
Harry si girò di scatto,Severus Piton era in piedi davanti a lui.
-Lei non era morto-
-Da spia doppiogiochista quale sono non mi è stato difficile mettere in conto che prima o poi V-Voldemort avrebbe cercato di uccidermi e da esperto di pozioni quale sono non mi è stato difficile preparare questo antidoto contro il veleno di quel serpente.-
Rispeso Piton estraendo una boccettina minuscola dalla sua veste.
-L'importante è che giustizia sia stata fatta e che l'assassino di Lily abbia avuto ciò che si meritava-

-Quell'uomo si era pentito,e poi la sua vendetta non riporterà in vita i miei genitori-

-Tuo padre,credimi, è meglio che in vita non ci torni e,se è per questo,neanche il pentimento di Tu-Sai-Chi può riportare in vita qualcuno-

Harry stava per ribattere ma una voce femminile ai piedi del castello emise un urlo di atroce dolore e folle disperazione: la schiera dei Mangiamorte e quella dei loro oppositori erano davanti alla porta d'ingresso di Hogwarts e si guardavano in segno di sfida come due pugili sul ring,in guardia,aspettando che fosse l'altro a fare la prima mossa.
Neville Paciock,orfano della sua Bacchetta si lanciò di corsa a testa bassa contro Bellatrix Lestrange con il Cappello Parlante in mano. Sul volto della Strega,profondamente addolorata per aver visto il corpo dell'uomo di cui era ossessionata sfracellarsi al suolo, comparve un ghigno che ad Harry sembrava famigliare e,questi,capì con un istante d'anticipo cosa sarebbe accaduto: un lampo di luce verde uscì dalla Bacchetta di Bellatrix,Neville estrasse dal Cappello la spada di Godric Grifondoro,l'Anatema che uccide lanciato dalla Mangiamorte colpì la spada e rimbalzò addosso alla donna che l'aveva scagliato. Un altro lampo di luce verde uscì dalla Bacchetta di un ragazzo alto,magro,coi capelli rossi e senza un orecchio e centrò in pieno uno dei tanti Mangiamorte.
-Addio Rockwood- Commentò Piton soddisfatto.
I Giganti e le Acromantule disertarono il campo di battaglia fuggendo verso la Foresta Proibita ma vennero travolti da una nuvola di frecce sparata dai Centauri,ai margini della Foresta, e dai Maridi,sulla riva del lago.
Hagrid,che non era più prigioniero delle Acromantule,si lancio di corsa verso la mischia dei difensori del castello,probabilmente per cercare Harry, ma Yaxley,Dolohov e Macnair gli puntarono contro le loro Bachette. Per un istante Harry sentì quell'insopportabile sensazione che riaffiorava ogni volta che perdeva un amico ma,in quell'istante,Thor e Fieribecco attacarono a sorpresa atterrando rispettivamente Yaxley e Dolohov. Hagrid tirò un pugno sulla faccia di Macnair il quale volò a diversi metri di distanza,il volto completamente insanguinato,impossibile dire se morto o vivo.
Le statue animate dalla Mc Granitt immobilizzarono una decina di Mangiamorte mentre un numero incalcolabile di Schiantesimi tramortì altrettanti uomini tra Mangiamorte e Ghermidori.
-Laggiù stanno combattendo- Disse Harry a Piton

-Acuta osservazione Potter-

-La prego Professore! Faccia qualcosa! Ponga fine alla battaglia al più presto! Ci sono i miei amici e la mia ragazza la in mezzo-

Piton fece finta di non aver sentito.

 -Come può essere così egoista! E se ci fosse mia madre la sotto? Se ne starebbe qui a guardare anche in quel caso?-

Piton riflettè un istante poi levò la Bacchetta e sbraitò  
-LEVICORPUS- Gli ultimi Mangiamorte e gli ultimi Ghermidori che ancora stavano combattendo si ritrovarono sospesi a mezz'aria,sostenuti da corde invisibili.

-La ringrazio Professore-

Piton non rispose,fece un rapido movimento con la Bacchetta e si alzò in volo dirigendosi verso i confini del Castello.
Harry scese rapidamente le scale e raggiunse,nella Sala Grande, Ginny,Ron,Hermione,Luna e Neville.

 -Si è pentito,si è pentito- Disse Harry appena vide gli amici

-Chi?- Chiese Ron ancora incredulo nel vederlo

-Voldemort si è pentito,ha ricostruito la sua anima e mi ha chiesto di ucciderlo-

-E tu l'hai fatto- Chiese Neville

 -No,è arrivato Piton e mi ha preceduto lui-

-Piton,ma non era..... .-

-Non era morto,e non era neanche cattivo. Ha fatto la spia al servizio di Silente,per così tanti anni,per amore di mia madre -

 -E adesso dov'è ?-

-E' volato via non so dove.....-

Un urlo simile ad un ululato si levò alle spalle di Harry e un lampo di luce verde proveniente da una mischia di persone davanti a lui lo mancò per un pochi millimetri. Il tonfo sordo di un corpo caduto sul pavimento rimbombò nella stanza. Draco Malfoy e i suoi genitori uscirono dalla mischia di persone e raggiunsero Harry.

-E' la seconda volta che ti salvo la vita,Potter-

Ron levò la Bacchetta ma Hermione riuscì a trattenrlo.

-Accio Scope-  Gridò Narcissa e tre Nimbus 2001 raggiunsero i Malfoy che vi salirono a bordo e volarono via.
Harry si girò e vide il corpo esanime di Fenrir Greyback steso sul pavimento.
“Ora è veramente finita” Pensò.
 

 

  
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