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Autore: artisticbex    28/06/2013    5 recensioni
Dopo tanto tempo, sono tornata con l'ennesima ff su Percy!
L'idea mi è venuta mentre rileggevo Lo scontro finale. Ho pensato: 'Ehi, ma Rick non ci ha mai detto se Paul e Sally si sono sposati!'. Beh, ovviamente lo hanno fatto. Così ho deciso di scrivere qualcosa sul loro matrimonio, tutto narrato dal figlio modello dell'anno: Percy Jackson.
Oltre a scegliere lo smocking perfetto, Percy deve anche decidersi ad invitare una ragazza che lo accompagni al matrimonio di sua madre. Ce la farà il nostro eroe a chiederglielo?
E soprattutto, riuscirà a non rovinare il matrimonio dei suoi genitori combinandone una delle sue?
Leggete e lo scoprirete ;)
Dal primo capitolo:
Uscii dal camerino e lei mi sorrise. Mi sistemò il colletto della camicia e mi sbottonò la giacca.
- Ti sta veramente bene. Manca solo... - Annabeth tirò fuori una cravatta. - ...questa!
La presi in mano e la fissai.
- Cosa c'è? Non ti piace? - mi chiese lei, vedendo che non mi muovevo.
La guardai imbarazzato. - Veramente...non ho mai messo una cravatta.
Lei mi capì e rise. Mi sentii la faccia infuocarsi, ma scoppiai a ridere anche io.
- Dai qua, te la metto io.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Paul Blofis, Percy Jackson, Sally Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano le nove e quarantacinque del mattino. Alle dieci e trenta sarebbe iniziata la cerimonia, ed io stavo ancora aspettando che Paul finisse di prepararsi.
- Paul, tra quindici minuti dobbiamo essere in spiaggia! - gridai guardando nervosamente l'orologio. - E ci vogliono esattamente venticinque minuti per arrivare!
- Percy, calmati, saremo puntualissimi! Sono pronto, arrivo.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio. Il mio completo era in ordine, avevo anche imparato ad allacciarmi la cravatta, così Annabeth non avrebbe trovato niente che non andava (al suo occhio non sfuggiva nemmeno un dettaglio).
Volevo essere impeccabile per il matrimonio di mia madre, volevo che fosse un giorno perfetto. 
E, ammettiamolo, ero un po' emozionato.
Paul si decise a uscire, così entrammo in auto e in venti minuti esatti (a Paul piaceva spingere il piede sull'accelleratore) arrivammo alla spiaggia.
I miei genitori avevano deciso di fare la cerimonia in riva al mare, su un piccolo angolo di spiaggia non ancora intaccato dall'inquinamento, e avevano anche trovato un ristorante niente male a pochi metri da lì.
Vicino agli scogli avevamo sistemato un arco decorato con dei fiori azzurri, idea mia, e davanti c'erano poche file di sedie per gli invitati. Mia madre e Paul avevano deiso di fare un matrimonio intimo, con poche persone, e io avevo ottenuto il permesso di invitare alcuni miei amici. Oltre ad Annabeth, ci sarebbero stati anche Talia, Grover, Tyson e Nico. So che tre mezzosangue figli dei Tre Pezzi Grossi avrebbero attirato i mostri come calamite, ma speravo che almeno quel giorno, i mostri avessero di meglio da fare.
Vi chiederete, chi avrebbe celebrato il matrimonio? Beh, non potevamo di certo chiamare Era, o i genitori di Paul si sarebbero scandalizzati, quindi i miei avevano ingaggiato un funzionario di New York addetto ai matrimoni.
Nel giro di un quarto d'ora, tutti gli invitati erano arrivati. Paul mi presentò ai suoi genitori e ai suoi amici, poi andai a salutare i miei semidei preferiti.
Talia aveva ricevuto un permesso speciale da Artemide per partecipare, e mio padre aveva permesso a Tyson di lasciare le fucine dei ciclopi per un giorno. Grover era tornato dalla sua ricerca di Pan proprio quella settimana e così aveva accettato il mio invito. Nico non era molto entusiasta di partecipare a un matrimonio, ma si sforzava di apparire allegro davanti a Paul.
Guardai l'orologio: le dieci e venticinque. Dov'era Annabeth? 
Poi la vidi, stava correndo verso di noi con uno sguardo impaurito. Mi voltai verso i miei amici, che erano rimasti sorpresi quanto me di vederla arrivare così.
- Percy! - gridò lei mentre si avvicinava di più.
- Annabeth, che succede? - le domandai quando era a un metro da noi. Lei indicò dietro di sè e per poco non svenni.
Due dracene e un empusa stavano rincorrendo Annabeth, ma vedendo che veniva verso di noi, presero d'assalto l'auto di mia madre, che era appena arrivata. Lei si era chiusa dentro, ma una dracena stava provando a spaccare un finestrino.
- Percy, non ho il mio pugnale! Non ho potuto fare niente! - disse lei in preda al panico.
In meno di un secondo ero scattato in avanti, Vortice in mano, e correvo come un pazzo verso i due mostri che stavano attaccando mia madre.
"Nessuno rovina il matrimonio di mia madre!" pensai. E con un grido, mi buttai addosso alla prima dracena.
Quella mi artigliò un braccio, ma non fece in tempo a strapparmi la giacca che io le avevo già conficcato la mia spada nel collo, disintegrandola.
- Percy, tu distrai l'altra dracena, mentre noi tiriamo fuori tua madre! - mi gridò Annabeth, avvicinandosi con Grover e Nico. Intanto Talia stava affrontando l'empusa, aiutata da Tyson.
Azzardai uno sguardo verso la spiaggia, dove tutti gli invitati ci stavano fissando inorriditi. Non ho idea di cosa videro, ma non credo fosse piacevole.
L'altra dracena mi prese alle spalle e mi colpì con una delle sue code di serpente che aveva al posto delle gambe, sbattendomi a terra. Mi rialzai, ma quella tirò fuori dal nulla un pugnale e provò ad infilzarmi, ma lo schivai facilmente.
Senza pietà, sferrai un colpo con Vortice e la dracena scoppiò in polvere di mostro. Mi voltai verso Talia, che mi fece segno di avvicinarmi da dietro e di colpire l'empusa mentre lei e Tyson la distraevano.
Con uno scatto le fui dietro le spalle e la trapassai con la mia spada.
Corsi verso mia madre, che con l'aiuto dei miei amici era uscita dall'auto.
- Mamma! Stai bene? - le chiesi controllando che non avesse nemmeno un graffio.
- Percy! - esclamò sollevata, abbracciandomi. - Grazie ragazzi, mi avete salvato la vita.
- Perdonami, mamma. E' colpa mia se ti hanno attaccato. - le dissi rammaricato. Non mi sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa.
- Tesoro, non è colpa tua. - mi rassicurò lei.
- Sally, tutto bene? - chiese Paul preoccupato, che nel frattempo si era avvicinato.
Lei sorrise. - Io sto bene, grazie ai miei piccoli eroi. Forza, mi devo sposare! - disse, facendoci ridere.
Gli invitati erano ancora un po' scossi, ma sembravano essersi ripresi in fretta dall'accaduto. Infatti accolsero me e i miei amici con un applauso. - Siete stati davvero coraggiosi ad affrontare quei delinquenti. - disse una signora. 
Mortali, valli a capire. 
Noi andammo a sederci, mentre la mamma e Paul venivano verso di noi a braccetto. La musica d'accompagnamento iniziò. 
Annabeth si sedette vicino a me, e finalmente mi concessi qualche secondo per osservarla. Quando era arrivata, con tutto quello che era successo, non avevo avuto tempo di constatare quanto fosse bella.
Aveva i capelli sciolti che le ricadevano in morbidi ricci sulle spalle, e indossava un abito color verde acqua così leggero che, mosso dalla brezza, la faceva sembrare una fata.
Era la prima volta che la vedevo leggermente truccata, e se possibile, era ancora più bella.
Lei si accorse che la stavo fissando e mi sorrise. Io distolsi lo sguardo, arrossendo.
- C'è qualcosa che non va, Testa d'Alghe? - mi chiese gentile.
Io sorrisi. - No, va tutto bene. Sono solo felice per mia madre.
Il funzionario cominciò la cerimonia. Fu breve e concisa, come aveva deciso mia madre.
Si scambiarono gli anelli e promisero di amarsi per tutta la vita.
Persino Talia si commosse in quel momento. Non mi accorsi di star piangendo, finchè non sentii le dita di Annabeth che mi asciugavano una lacrima.
Mi voltai verso di lei, imbarazzato come non mai e pensando che stesse ridendo di me, invece mi sorrideva dolcemente, cosa che fece fare una capriola al mio cuore.
Decisamente troppe emozioni quel giorno, troppe.
- Io non piango spesso. - mi giustificai stupidamente.
Lei rise sommessamente. - Non devi scusarti, è normale che tu sia emozionato. - Poi mi sistemò la cravatta. - Noto con piacere che hai imparato ad annodarla. - disse facendomi ridere.

 
Quando la cerimonia finì, andai dai miei genitori seguito dai miei amici. Abbracciai mia madre e Paul, entrambi molto emozionati.
- Mamma, sei meravigliosa. - le dissi mentre la stringevo in un abbraccio.
- Oh Percy, non sai quanto ti voglio bene. - mi rispose lei, asciugandosi le lacrime.
Anche i miei amici abbracciarono gli sposi, anche se nel caso di Tyson questo assomigliava più a uno stritolamento che a un abbraccio.
Dopo le foto, ci spostammo tutti al ristorante vicino alla spiaggia, che era stato addobbato (di blu).
Il pranzo era ottimo e io stavo a tavola con i miei amici, che sembravano tutti felici per mia madre e Paul. Persino Nico, che di solito al massimo sorrideva, rideva e scherzava. C'era un'atmosfera allegra, e la felicità dei miei genitori aveva contagiato tutti in quella sala.
Dopo il dessert, ci spostammo in un'altra sala, adibita a pista da ballo. La musica di sottofondo era a volte lenta, a volte più movimentata, e i miei genitori ballavano divertendosi tantissimo.
Anche i miei amici si scatenavano in pista e volevano trascinarci anche me, ma io non ero intenzionato a fare figuracce. Ero negato a ballare, sarei caduto o peggio, avrei calpestato i piedi a chi mi stava intorno.
Forse una dracena sarebbe stata più capace di me.

 
POV Annabeth
 
Sally era bellissima mentre ballava con suo marito. Il suo vestito bianco cadeva morbido fino a terra e aveva uno strascico di pizzo abbastanza lungo. Tutto l'abito era decorato con dei piccoli diamantini che facevano brillare l'intera figura di Sally mentre danzava. Tra i capelli raccolti in un elegante chignon portava un fiore azzurro.
Anche la sala era spettacolare: era decorato con festoni e fiori azzurri e le pareti che davano all'esterno erano un'enorme vetrata che si affacciava sul mare. L'oceano era calmo, segno che Poseidone non aveva intenzione di interrompere i festeggiamenti facendoci fare un bagno fuori programma. Per essere un dio, mi sorprendeva che non comparisse all'improvviso in mezzo a noi dicendo minaccioso verso Paul "L'ho vista prima io!"
Dacci un taglio con questi pensieri, Annabeth, mi dissi, o lo farai sul serio un bel bagnetto.
Mentre ballavo vicino a Talia, vidi Percy che se ne stava in disparte a guardarci, così lo raggiunsi. Non volevo di certo lasciarlo solo.
- Ehi noiosone, perchè non vieni a ballare? - gli chiesi prendendolo un po' in giro.
- Sono negato. - ammise lui alzando le spalle.
- Dai, peggio dell'altra volta non potrai fare.
Lui capì che stavo accennando al nostro "ballo" a Westover Hall, quando eravamo andati a salvare Nico e Bianca.
- E va bene... - acconsentì alla fine.
Lo presi per mano e lo portai vicino ai nostri amici. Talia ballava con Nico (cosa parecchio strana), mentre Grover e Tyson erano andati ad abbuffarsi di dolci. Il dj mise un lento.
Misi le braccia intorno al suo collo, mentre lui mi stringeva i fianchi. Sentivo che era un po' a disagio e, sinceramente, lo ero un po' anche io. Insomma, nemmeno io potevo negare che Percy era divento un bel ragazzo.
Cioè, era sempre stato carino, ma crescendo si era fatto proprio bello. Lo ammetto, ero un po' confusa sui miei sentimenti: avevo sempre creduto di essere innamorata di Luke, e invece ora mi ritrovavo a fare certi pensieri sul bel figlio di Poseidone. E poi c'era anche il fatto che lo avevo baciato. Ok, era successo in estate, quasi un anno prima, ma chi vogliamo prendere in giro? Io non l'avevo dimenticato di certo, e sicuramente nemmeno lui.
Lo guardai negli occhi, di un verde così limpido che mi ci potevo specchiare. Lui mi sorrise ed io arrossii un po'.
Distolsi lo sguardo e vidi i genitori di Percy nella nostra stessa posizione, che ballavano lentamente.
- Ehm, allora... - iniziò a dire Percy - grazie per aver aiutato mia madre prima.
- Oh, di niente. - risposi.
Eravamo entrambi in imbarazzo, e io non sapevo più cosa dire. Non sapevo nemmeno dove guardare, così appoggiai la testa sulla sua spalla. Sentii Percy irrigidirsi in un primo momento, per poi rilassarsi.
Restammo così per tutta la canzone, e sinceramente non avrei voluto che quel momento finisse. Stavo così bene, mi sentivo in pace.
Riluttante, alzai la testa e mi staccai da lui. Non l'avessi mai fatto. Praticamente tutta la sala ci stava fissando con degli stupidi sorrisetti in faccia. Era per caso un crimine ballare con il mio migliore amico?
Una signora, credo fosse la madre di Paul, ci venne vicino. - Siete così carini!
Arrossii all'istante, mentre Percy si passava una mano tra i capelli, imbarazzato. 
Com'è carino quando fa così... pensai, e...NO! Che stai facendo Annabeth?
- Ehm, si...grazie...noi... - cercava di rispondere Percy, balbettando parole senza senso.
- Siamo solo amici. - intervenni io. La signora ci guardò come per dire "Certo, e io sono Babbo Natale", poi se ne andò, sempre con quell'odioso sorrisetto.
Nel frattempo gli altri avevano ricominciato a ballare.
Raggiungemmo i nostri amici, che stavano parlando e ridendo in un angolo della stanza.
- Eccovi piccioncini! - esclamò Talia. Nico, Grover e Tyson scoppiarono a ridere. Io la fulminai con lo sguardo (probabilmente sarebbe riuscito meglio a lei, dato che è figlia di Zeus, ma non importa).
Passammo il resto del tempo a chiaccherare con loro, a salutare gli invitati, a fare foto...insomma, il genere di cose che si fanno a un matrimonio. 
Mi divertii, a parte per i commenti che le persone facevano su di me e Percy.
Che vuoi farci, mi dissi, è il prezzo da pagare per essere la sua "accompagnatrice".

 
POV Percy
 
Era ormai sera quando tutti gli invitati se ne andarono. Eravamo rimasti solamente io, i miei genitori, Tyson e Annabeth. Talia, Nico e Grover se ne erano andati circa dieci minuti prima.
Mia madre e Paul sarebbero partiti quella stessa sera per il viaggio di nozze, così Tyson si sarebbe fermato a dormire a casa mia.
Non avevo idea di cosa avrebbe fatto Annabeth, così glielo chiesi.
- Mio padre è qui a New York per lavoro, torno in hotel da lui e domani mattina ripartiamo per San Francisco.
- Oh...ok. - fu la mia intelligentissima risposta.
- Annabeth, - disse mia madre - vuoi che ti accompagniamo in hotel?
- Non c'è bisogno, mio padre può venirmi a prendere al vostro appartamento.
 
Quando arrivammo a casa, Paul caricò le valigie in auto, pronti per partire.
- Mi raccomando Percy, abbi cura dell'appartamento. - disse mia madre, puntandomi il dito contro come una vera madre minacciosa. No, ok, mia madre non sarebbe sembrata minacciosa nemmeno con un bazooka in mano.
- Si, mamma.
- E fai tutti i compiti.
-Si, mamma.
- E non ordinare pizza tutte le sere.
Alzai un sopracciglio. Che raccomandazione era quella?  - Ehm...si, mamma. - per sicurezza risposi così.
Mia madre mi stritolò in un abbraccio. - Ti voglio bene! Grazie per aver reso questo giorno ancora più speciale.
Io risi. - Ti voglio bene anche io.
- Ciao ometto. - mi salutò Paul - Fai il bravo.
- Si... - come avrei dovuto chiamarlo d'ora in poi? Paul, o papà? - ...professore.
Paul rise, poi entrarono in macchina e sfrecciarono via, verso la loro vacanza romantica.
- Spero che non tornino a casa con una sorellina. - dissi, scatenando le risate di Tyson e Annabeth.
 
Nemmeno mezz'ora dopo, il padre di Annabeth suonò al campanello.
Annabeth si alzò, raccogliendo la sua borsa e la giacca.
- Beh...allora io... - non fece in tempo a finire la frase che Tyson l'aveva stretta in un abbraccio. - ...vado.
- Mi mancherai Annie. - pianse il mio fratellastro.
Lei sorrise. - Ehm, anche tu.
Dopo l'ennesimo saluto, l'accompagnai all'entrata. Suo padre la aspettava accanto alla macchina.
- Ciao Percy! - mi salutò.
- Salve signor Chase.
Lui si avvicinò e prese la borsa e la giacca di Annabeth. - Vi lascio salutarvi. - disse facendomi l'occhiolino.
Non so perchè, arrossii.
- Immagino che non ci vedremo più fino a giugno. - dissi con un sospiro. Mi sarebbe mancata terribilmente. Ma questo non lo avrei mai detto.
- Già...
Forza Percy, un po' di coraggio e diglielo, pensai. Feci un bel respiro e...
- Io.. - esclamammo all'unisono. Poi scoppiammo a ridere.
- Io credo che mi mancherai, Testa d'Alghe. - disse lei, abbracciandomi.
Oh, beh, se l'aveva detto per prima lei, allora potevo ammetterlo anche io. - Anche tu Sapientona.
Inspirai il profumo dei suoi capelli, poi sciolsi l'abbraccio.
- Allora, ciao.
- Ciao Percy.
Si incamminò verso la sua auto. Prima che entrasse in macchina, raccolsi l'ultimo sprazzo di coraggio che avevo e la chiamai.
- Annabeth!
Lei si voltò, sorpresa. - Si?
- Io volevo solo dirti che...beh, che...
- Si, Percy?
Un respiro profondo. - Sei bellissima.
Lei arrossì, mentre il padre tratteneva a stento una risata.
Poi fece una cosa che non mi aspettavo. Corse verso di me. Mi abbracciò di nuovo e mi schioccò un bacio sulla guancia.
- Grazie Percy. - mi disse con un sorriso abbagliante. Probabilmente il mio cuore si era stancato di fare capriole, quindi smise direttamente di battere per alcuni secondi.
Poi entrò in macchina e andò via, lasciandomi lì sul marciapiede, con un sorriso ebete in faccia e una mano sulla guancia, mentre Tyson gridava: - Annie ha baciato Percy! Annie ha baciato Percy!














Ciao a tuttiii! Non siete contenti? Ho aggiornato solo dopo DUE GIORNI! Cioè, questo è un giorno da ricordare *-* di solito sono sempre, perennemente, costantemente in ritardo!
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto! L'ho riletto un sacco di volte, e non so...mi sembra un po' noioso. Però spero che vi piaccia!
Forse avrei dovuto parlare di più di Sally e Paul, ma mi sono accorta che non so descrivere matrimoni. Eh già. Quindi perdonate il mio linguaggio da non-matrimonio ahaha
E poi Percy era molto più attratto da Annabeth che dai suoi genitori lol
Non sono carini?? *w* ok, la smetto.
Ringrazio quelli che hanno recensito il primo capitolo, chi ha inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite!! :D
Spero di ricevere qualche recensione in più, anche di poche parole! Mi fa davvero piacere sapere cosa ne pensate e mi aiuta molto conoscere i vostri pareri!
Se so che la mia storia piace, sono anche più motivata a continuarla, no? :))
Vi lascio con un bacione percabetthoso <3
Al prossimo capitolo (non ho ancora deciso se sarà l'ultimo, forse ne farò quattro)
Reb.
   
 
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