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Autore: Colette99    29/06/2013    0 recensioni
-Improvvisamente il mondo sembra un posto perfetto, improvvisamente si muove con una grazia perfetta. Improvvisamente la mia vita non sembra cosi sprecata, tutto ruota attorno a te non ci sono montagne troppo alte.
Non ci sono fiumi troppo selvaggi, cantando questa canzone mi sento li al tuo fianco. Nuvole di tempesta possono coprire il cielo e le stelle, possono entrare in collisione, ma io ti amerò fino alla fine del tempo. Qualunque cosa succeda io ti amerò finché morirò.
" Salvami" urlai "Perdonami" disse.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Trama.
Non ti ricordi che sono la tua bambina?
Come hai potuto spingermi fuori dal mondo?
Mentito alla tua carne e tuo sangue
Messo le mani su quelli che giuravi di amare
Non ti ricordi che sono la tua bambina?
Come hai potuto gettarmi dritto fuori dal mondo?
Così giovane quando il dolore è iniziato,
Ora per sempre timorosa di venire amata.

 
*********                                                                                              
                                                                                                                         A mio padre, per averlo lasciato quando non avrei dovuto.

 
  1. CAPITOLO.
Mi ritrovavo ancora lì, in quel freddo e gelido cimitero, erano passati esattamente due anni da quando scappai da Doncaster è mi venni a rifugiare in una piccola e calda casa che si trovava nelle strade più nascoste di Parigi.
Per la millesima volta mi accasciai nel freddo marmo della bara di mio padre, da quando lui era morto non avevo più nessuno o meglio qualcuno avevo, solo che era stato cosi codardo da avermi abbandonato davanti la casa di una povera anziana.
Non avrei mai creduto che ci fosse qualcuno così, qualcuno che avrebbe avuto il coraggio di abbandonare una bambina davanti il vialetto di una casa, luogo, a te sconosciuto. Eppure quel qualcuno esisteva.
Quel qualcuno era… Louis Tomlinson. 
Lo stesso Louis che mi aveva accolto con se quando ci fu la morte di mio padre, lo stesso che non mi lasciò sola quando mia madre entrò in riabilitazione. Louis fu quella stessa persona che si prese cura di me quando ero ancora una bambina… è adesso io non sapevo più che fine avesse fatto quel ‘Louis’ che un tempo conoscevo.
 
 
Appoggiai la testa nel marmo ed astrassi dalla borsa il mio amico da viaggio; ‘il mio diario’, è delle cuffie che portavo sempre con me.
Iniziai ha riempire quelle pagine bianche, di righe nere che raccontavano la mia giornata, mentre le note di ‘mirrors’ risuonavano all’interno delle cuffie.
Ero così presa dallo scrivere che non mi accorsi,che iniziai,  intonare le note della canzone, ed un ragazzo mi si era fiondato davanti. Tolsi le cuffie e lo guardai stranita, fu lui ad iniziare a parlare;
<<  Cosa ci farà mai una fanciulla cosi bella qua da sola  >> mi chiese.
<<  Probabilmente quello che fai tu  >>risposi. Mi guardo è sorrise, si sedette accanto a me e lentamente mi sposto una ciocca di capelli e al mio orecchi sussurrò <<  Io sono Harry, è sono qua per cercare la tranquillità, è credo proprio di averla appena incontrata.  >>
<<   Colette >>gli porsi la mano, <<  se credi di riuscir a far colpo con una frase cosi banale, bhe mi dispiace informarti che non ti è riuscito  >> dissi con tono sarcastico.
<<  Colette, io rimorchio sempre cosi, solo che forse oggi a te è morto il cane e non ci riesco.  >>disse facendo un sorriso beffardo, quelle parole mi distrussero, come poteva dire una cosa del genere se lui non sa? Infondo lui non poteva sapere che oggi era esattamente un anno dalla morte di mio padre; <<  Sta zitto, tu non sai niente, come puoi dire una cosa del genere? Non puoi. >> feci per andarmene ma qualcosa mi afferrò per il polso, mi girai è finalmente lo osservai per davvero; era bellissimo, lineamenti fini, labbra sottili e rosse, e con delle iridi verdi dove poterci annegare.
<<  Scusami, non avrei dovuto dire quelle cose, Colette. >>disse dispiaciuto, <<  Non ho bisogno delle tue scuse, solo non sparare parole se non sai le conseguenze Harry. >>dissi.
 
Presi a correre per raggiungere il cancello del cimitero prima che chiudesse, stavo per attraversare la soglia ma fui di nuovo, fermata da Harry che con occhi speranti mi chiese << Tornerai Colette? >>
feci un debole sorriso è andai.
Ma quel sorriso non aveva una risposta ben precisa, perché ad essere sincera lì non avrei più messo piede eppure la voglia di rivederlo mi assaliva lentamente.
Come aveva detto che si chiamava? Ah già…
Harry.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE: salve babee, allora questa è la mia prima storia, quindi se è scritta male o non capibile ci terrei se me lo diceste, detto questo mi dileguo, sperò vi piacerà.
-Colette99
  
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