Sono in macchina insieme a Margherita,come sempre. Io guardo il paesaggio scorrere veloce davanti al finestrino,lei è dall'altra parte del sedile posteriore con due belle coccarde sul grembo e un sorriso soddisfatto in faccia. Lei ha fatto netto sia in B80 che in B100. Lei è veramente brava,ha un gran talento,una grandissima tecnica e un grandissimo pony. Lei. Io ho solo una pony dispettosa e nessuna tecnica. Tanta grinta,ma solo con quella non si combina nulla nel salto ostacoli. Sospiro pensando che dovrò tornare un'altra volta a casa guardando mia mamma che come al solito mi guarderà con aria speranzosa e dovrò dirle,ancora una volta, che ha buttato 100 euro nel cesso. Lei sicuramente mi farà un sorriso forzato dicendomi:-va beh,non preoccuparti. Daniele dice che stai migliorando molto,la prosisma volta andrà meglio- in realtà sta dicendo,piu che altro a se stessa, che ha sbagliato tutto. Per colpa mia,litigherà ancora con mio padre e io mi sentirò una fallita. Non posso sopportare oltre. Ho deciso. Arriviamo in maneggio e mentre le mie amiche si confrontano le foto e commentano la gara insieme ai genitori e al mio istruttore io mi chiudo in scuderia a pulire con calma e meticolosità tutte le mie cose mentre Pallina mangia il suo pasto a cui è stata sotratta per tutto il giorno. Un tempo veniva anche mia mamma a seguirmi e incitarmi in gara. Mi aiutava a pulire tutte le attrezzature sportive:sella,testiera,stinchiere,martingala. Ormai non lo fa più. Penso che non abbia più neanche la voglia ne la forza di consolarmi,e per non farmelo pesare troppo ha deciso di non venire più in gara. Ogni volta ha una scusa. Guardo Pallina che mangia con gusto il suo mangime. Sentendomi il mio sguardo la pony alza il suo musetto scuro verso di me sperando in uno zuccherino o una carota. Gli allungo i premietti comprati per 3 euro alla Decathlon,quelli fatti a posta per i cavalli. In un attimo lo zuccherino sparisce dalla mia mano, sento la sua lingua che tira su il dolcetto. Pallina mi guarda riconoscente,io sospiro e sorrido. -E' ora di andare in pensione,vecchia mia. Almeno non dovrai più sopportare un'isterica che cerca di farti fare una cosa che non vuoi- apro il box ed entro ad accarezzarla.lei resta immobile. Non mi abbraccia,ma non fa nient'altro. E' questo che amo dei cavalli, sentono la tua debolezza e la ascoltano,nel loro modo silenzioso di ascoltare. Le lacrime mi scendono dagli occhi e bagnano il manto lucido di Pallina. -E' finita- mi sento dire fra i singhiozzi:- non gareggeremo mai più,te lo prometto. Ho chiuso col salto ostacoli,non fa per me,non fa per te. Basta,è finita- e in quel momento, Pallina fa una cosa che non ha mai fatto in questi due anni di convivenza:piega il muso e mi abbraccia