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Autore: T_V_F_B_    01/07/2013    6 recensioni
Tra la fine della guerra e la generazione "19 Years Later" dovrà pure succedere qualcosa, no? Amori, matrimoni, intrighi dei nostri Potters &Co.
*Indicata per gli amanti della Romione e delle coppie ufficiali!”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Wedding Date(s)
 
Capitolo 3)I Seggi Vacanti
 
Hermione si svegliò presto a causa del letto scomodo e malandato e dei rumori dei treni che passavano non poco lontano dalla sede del Nuovo Paiolo Magico.
Dopo la distruzione avvenuta per mano dei Mangiamorte dell’ultima sede, l’ostello per maghi, una volta ricostruito, aveva preso quel nome estremamente poco adatto alle sue condizioni: era stato ristrutturato da poco eppure le lenzuola erano sempre sgualcite e i materassi mezzo rotti, per non parlare della polvere che regnava sovrana.
Si vestì in fretta, seduta sul bordo del letto, pensando a cosa fare.
Presentarsi a lavoro le appariva impossibile, dopo Joshua e Ronald, e a casa sua del suo ex non poteva certo andare; la soluzione apparve pochi minuti dopo via gufo.
-Licia!- esclamò sorpresa nel vedere la civetta bianca screziata di nero di Harry, che aveva preso il posto di Edvige dopo la vittoria su Voldemort.
Le allungò un Biscottino Gufico, accarezzandole con dolcezza la testa piumata, e sfilò la pergamena dalla corda che la legava alla zampa sinistra.
 
“Cara Hermione,
ho saputo di te e Ron. Mi dispiace molto.  Che ne dici di venire a stare un po’ da noi? Ginny ed io saremmo lieti di ospitarti.
Mandami la risposta con Licia.
Ti vogliamo bene
Harry e Ginny
P.S.:Leggi la Gazzetta a pagina 4. È importante.”
 

Il volto della giovane si illuminò. Sapeva di poter sempre contare su loro due.
Scrisse in fretta una risposta, che legò alla zampa di Licia:
 
 “Grazie mille, ragazzi, sarò da voi entro le 18.
Hermione”

 
Finì di prepararsi e scese al piano terra per fare colazione.
Ordinò del porridge e una porzione a portar via di BurroBirra con lo zenzero e si sedette al bancone.
-Scusi, posso?- domandò a un mago paffuto che teneva accanto a sé una copia de La Gazzetta del Profeta.
-Certamente, faccia pure!- rispose gioviale l’altro, riaffondando poco dopo il nasone rosso in un boccale di Whiskey Incendiario.
Afferrò la carta frusciante e si precipitò alla quarta pagina.
-La sua BurroBirra, cara-
-Oh grazie- disse distrattamente.
Al centro della pagina, un’enorme primo piano del volto rugoso della Prof.ssa McGranitt.
  
“La prof.ssa McGranitt, attuale preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Ordine di Merlino[…] ha rilasciato all’inviato speciale un’intervista riguardante il suo posto di insegnante di Trasfigurazione:
-Mi dedicherò solo all’incarico di Preside- comunica la strega –Ho deciso di lasciare il mio posto a Trasfigurazione; ho una certa età e vorrei svolgere al massimo il mio compito principale […]. Ovviamente continuerò ad insegnare fino a quando non mi si presenterà davanti qualcuno all’altezza di questo posto lavorativo- La Preside ha inoltre aggiunto quali regolamenti disciplinari verranno aboliti e quali rinforzati[…].”

 
La ragazza sgranò gli occhi; era inaudito che la professoressa lasciasse il suo posto, evidentemente doveva essere parecchio stanca.
Rimuginando sull’articolo pagò il conto e si avviò a passeggio per Diagon Alley: le servivano nuove penne e quaderni e, chissà, anche qualcosa in libreria.
Acquistò due penne d’aquila e quattro boccette d’inchiostro nero e rosso; dopodiché si avviò verso Il Ghirigoro.
Entrò silenziosamente e nello stesso modo richiuse la porta alle sue spalle; era oltremodo bizzarro trovare un tale silenzio là dentro, durante l’anno: solo pochi maghi si aggiravano tra gli scaffali, gli occhiali sulla punta del naso e penne alla mano.
-Desidera?- La voce del gestore la fece sussultare. Si girò e sorrise.
-Mi scusi, qui avete libri di Trasfigurazione per gli insegnanti?-
-Certo, sono i volumi che i professori usano, con gli esercizi debiti e tutto- la guardò fisso negli occhi –Mi dica, signorina Granger, è interessata al posto d’insegnante a Hogwarts?-
La giovane non rispose. Non lo sapeva neanche lei, non aveva idea del perché fosse là a comprare libri per insegnanti.
-Mi dia tutti i volumi, grazie- rispose evadendo la domanda.
 
Draco Malfoy sedeva inquieto, agitandosi di continuo in una poltrona del salone principale di Malfoy Manor, aspettando la visita della sua futura sposa.
Aveva riferito quella mattina stessa a Pansy Parkinson dei suoi doveri verso la famiglia e del vincolo magico tra il padre di Astoria e il suo: se avesse rifiutato di sposarla, suo padre sarebbe morto.
E così attendeva con un groppo in gola la cena, durante la quale si sarebbe parlato dei preparativi dello sposalizio, delle famiglie, di politica e questioni economiche, e lui? Avrebbe dovuto sedersi accanto alla sua ufficiale fidanzata, Astoria.
Non la conosceva benissimo, in realtà, poiché era di due anni più piccola: la sorella, Daphne, faceva parte della sua cerchia di amici, ma con la minore non aveva mai stretto nessun tipo di legame che andasse oltre qualche cenno di saluto nei corridoi.
Se ne ricordava come una ragazza dai capelli scuri e gli occhi verdi, di carnagione davvero chiara; bella, niente da dire, ma era passato del tempo. Quanto al carattere, non ne aveva idea.
Sperava solo che non fosse stupida quanto le altre giovani purosangue in età da marito, o lamentosa quanto alcune sue parenti.
Era il seggio Vacante della situazione, il posto da prima signora Malfoy, lo sapeva bene; non riusciva a capire perché suo padre e sua madre avessero potuto scegliere e lui no.
Fu la voce bassa e tonante del maggiordomo a riscuoterlo dai suoi pensieri, annunciando il Signor Fresyus Greengrass, la Signora Martia Greengrass e la Signorina Astoria Greengrass.
Draco si alzò in piedi, cercando di nascondere l’inquietudine, seguito a ruota dal padre sorridente e da Narcissa.
Il primo a presentarsi ai suoi occhi fu Fresyus; alto, magro, occhi piccoli e un lieve pizzetto scuro. Gli ricordò un becchino.
La signora Greengrass era, per la sua età, una donna assai bella, dai capelli rosso rame e gli occhi verdi e larghi da cerbiatto.
Pochi passi dietro a loro Draco intravide l’orlo del vestito blu scuro di Astoria, e percepì il battito del cuore accelerare.
Strinse distrattamente la mano a Fresyus e a Martia, prima di fare qualche passo avanti e incrociare lo sguardo di Astoria.
Bella era dir poco: i capelli, castano scuro, ondulati e lunghi fino alla vita, erano pieni di riflessi ramati che ricordavano quelli della madre; gli occhi, verde scuro, presentavano qualche pagliuzza dorata, ed erano delimitati da folte ciglia.
La carnagione chiarissima era in contrasto con le carnose labbra, di un rosso acceso, che si piegarono in un lieve sorriso.
Draco sbattè le palpebre incredulo un paio di volte, prima di ricordarsi del rigido protocollo dei Purosangue.
-Signorina Greengrass- esordì con voce così seria che entrambi per poco non scoppiarono a ridere –Permettetemi di accompagnarvi- e così dicendo, dopo essersi esibito in un baciamano da manuale, le prese delicatamente una mano e la scortò in salone, dove la fece sedere e lui fece altrettanto, accanto a lei.
Il chiacchiericcio dei genitori era lontano, e Draco studiava la giovane donna, la divorava con lo sguardo, incredulo davanti a tanta bellezza.
Lei sorrideva con imbarazzo e a volte abbassava lo sguardo, fino a quando non ruppe il ghiaccio:
-Ho sentito dire che siete diventato MediMago al San Mungo, Draco- gli sorrise radiosa –Un gesto nobile-
-Non per un Purosangue- rispose lui a bassa voce. Tutto in quella donna l’attraeva: l’aspetto, la voce, il profumo, il modo di parlare… -Sei bellissima- disse in un sussurro, rompendo completamente ogni etichetta e ogni buon senso. Nessuno l’aveva sentito, e le guance della donna si tinsero leggermente di rosso.
-Vi ringrazio. Anche voi avete un aspetto del tutto presentabile- rispose lei a voce bassa, stando al gioco. Entrambi risero sommessamente, avendo cura di non far sentire nulla ai genitori, impegnati nei loro discorsi oltremodo seriosi e monotoni.
Quella serata si presentava interessante, pensò Draco. E la sua futura sposa ancora di più.
 
Quando giunse di fronte alla villetta Potter era ormai sera tarda e una lieve pioggerellina batteva sul viale ghiaioso.
Quasi correndo arrivò sulla veranda e suonò il campanello; pochi secondi dopo la porta si aprì e un viso sorridente e cosparso di lentiggini le diede il benvenuto.
-Ginny!-
-Hermione, che piacere averti qui!- si abbracciarono a lungo, sull’uscio.
-Meglio entrare, dai, sta cominciando a far freddo fuori- continuò la rossa –Harry è dentro a sistemare la tavola-
-Regime matriarcale, eh?- scherzò Hermione, raccogliendo la sacca coi libri e le sue cose.
-Nah, giusto un po’…-
-Quale sarebbe il regime matriarcale?-
-Harry!-
Hermione scoppiò in lacrime per la gioia; dopo tutti quegli avvenimenti negativi aveva bisogno del suo migliore amico: era sempre stato un fratello per lei.
Quando si sciolsero dall’abbraccio scoppiò ancora a ridere: indossava un grembiule da cucina e due enormi guanti-presine verdi.
-Che c’è di tanto buffo? Sono un perfetto cuoco-
 
  
La serata trascorse piacevolissima tra risate, aneddoti, sformati di patate e anatra arrosto, tanto che la ragazza quasi dimenticò le tristezze dei giorni precedenti.
Verso la fine della cena, durante il dessert, Harry si fece serio.
-Hai letto l’articolo?- la ragazza annuì –Che te ne pare?-
Lei ci pensò su e si rese conto di non averne idea.
-Non lo so- disse semplicemente –È che non ho idea di quanto potrei essere una brava insegnate, inoltre ho paura di non riuscire più a trovare il posto al Ministero, in caso il lavoro non mi piacesse…
-Fidati, Herm- obiettò Ginny –Ovunque tu andrai non troverai mai problemi, sei un genio! E sei una delle salvatrici del mondo magico!-
-Su questo potresti avere ragione- sospirò –Però non voglio sconvolgere la mia vita-
-Pensavo fosse già abbastanza sconvolta. Ora non ti resta che ricominciare- concluse Harry.
Lei non rispose ancora. Era davvero indecisa.
-Potresti avere del tempo per riflettere- aggiunse Ginny –Tanto per cambiare un po’-
-Ho già comprato i libri- comunicò di getto lei, prima di chiedersi perché l’avesse detto.
-Cosa?-
-Niente, niente- scosse la testa –Una buona dormita mi aiuterà a decidere. Grazie mille per tutto, ragazzi, sarei persa senza di voi-
-È il minimo, Hermione- sorrise Harry.
-Buonanotte- terminò alzandosi da tavola.
-Buonanotte- risposero insieme Ginny e Harry, osservandola salire le scale.
 
La ragazza si svegliò dopo una notte agitata e quasi insonne; aveva riflettuto molto ed era giunta alla risposta. Sapeva cosa dovesse fare.
-‘Giorno- esordì stropicciandosi gli occhi coi pugni. Il tavolo della colazione era imbandito con ogni  ben di Dio.
-Buongiorno Hermione- risposero.
-Dormito bene?- domandò premurosa Ginny.
-No- rispose –Ma ho deciso cosa fare-
I fidanzati si scambiarono un’occhiata d’intesa.
-Quindi?-
Hermione li fissò entrambi con aria risoluta; afferrò un croissant.
-Parto per Hogwarts stasera stessa-
 

Angolo dell'Autrice:
Ciao a tutti! :D
Spero questo capitolo sia piaciuto, ho voluto inserire un po' di romanticismo di serpi ;)
quanto alla decisione di Hermione.... Heheheheh chissà C:
Vorrei ringraziare i 350 lettori in 2 giorni O.O e i recensori, tra i quali quella matta di Silvia(muchlove<3) e GiulyEverdeen(BFF) e la mia nuova amica
this is magic_lovefirehp (come promesso, ecco l'aggiornamento in tempo :D).
Una recensione non ci starebbe male ;)
Salutoni
T_V_F_B_
  
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