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Autore: causemyheartrace    02/07/2013    1 recensioni
Harriet si trasferisce a Londra con la sua migliore amica, farà un incontro che le cambierà la vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                             CAPITOLO DUE.

-Oh, Julie, eccoti finalmente.. pensavo non arrivassi più!- esclamò con un sorrido a trentadue denti, lo ricambiai una volta collegato il perchè mi aveva chiamata in quel modo. 
-Ordiniamo qualcosa, dai siediti.. - mi propose e così feci. Quelle ore passarono in fretta, in fondo era un ragazzo simpaticissimo e, devo ammetterlo, davvero bello. I suoi occhi marroni erano uno spettacolo, potevi annegarci dentro, e i suoi capelli scuri davano un forte contrasto con la sua pelle ambrata, era stupendo. Non capisco come quella Julie lo prenda in giro così, non gli manca proprio nulla.
-Adesso mi dai il tuo numero di cellulare? Mi avevi promesso che dopo il primo appuntamento ce li saremmo scambiati!- esclamò una volta arrivati alla conclusione dell'appuntamento. Dio, adesso che gli dicevo? Dovevo dargli per forza il mio numero, altrimenti chissà cos'avrebbe pensato. Gli salvai il mio numero sulla sua rubrica, ovviamente con il nome di Julie e dopo lui mi inviò un messaggio. Bene, non sapevo nemmeno come si chiamava e di certo non potevo chiederglielo.
-Come dovrei salvarti sul mio cellulare?- chiesi una volta che mi venne questo colpo di genio.
-Mhh, o semplicemente Zayn o sii creativa!- rispose sorridendo. Zayn, ecco come si chiamava.
-Per adesso solo Zayn.- ricambiai il sorriso e scrissi il suo nome salvando, finalmente, il suo numero nella ma rubrica.
-Vuoi un passaggio a casa?- chiese quando eravamo arrivati davanti alla sua auto. 
-Sai dove abito?- chiesi in panico.
-Non ancora, non mi hai mai permesso di venirti a prendere. - rispose guardandomi confuso.
-Già, hai ragione.- esclamai sorridendo. Dovevo farmi accompagnare? Dio, in che guaio mi ero cacciata.
-Dai, sali su.- mi prese la mano e una volta arrivati allo sportello del passeggero me lo aprì e mi accomodai all'interno dell'auto. Aspettai che si mettesse al suo posto e dopo poco partì e sotto le mie indicazioni arrivammo davanti al mio appartamento.
-Grazie, Zayn! Ho passato un bel pomeriggio, ci sentiamo.- dissi aprendo la portiera, ma lui mi bloccò il braccio così mi girai verso di lui per poi guardarlo confusa, mi sorrise e mi lasciò un bacio all'angolo della bocca. Finalmente scesi e di corsa salii al mio appartamento, avevo bisogno della mia migliore amica.
-Jan, dove sei?- chiesi una volta aperta la porta, ma non ricevetti nessuna risposta, provai a richiamarla, ma niente. Strano, conoscendola non sarebbe uscita, ero preoccupata.
Decisi di chiamarla al cellulare e dopo vari squilli mi rispose.
-Harriet, ho..ho bisogno..d-di te.- disse in lacrime singhiozzando, aveva una voce distrutta.
-Jan, che succede? Dimmi dove sei!- esclamai lasciandomi prendere dal panico.
-Non lo so dove mi trovo, sono in una stradina piccola, è tutto buio e sto male, ti..ti prego.- disse solo quello, poi sentii il suono che avvertiva la fine della chiamata. 
E adesso? Dove andavo? Non mi aveva detto nulla, cosa facevo? Senza pensarci infilai il cellulare nella tasca del mio pantaloncino correndo verso l'uscita dall'appartamento.
Le lacrime presero la meglio su di me e cominciai a piangere in modo disperato. Vagavo per le strade di Londra senza una meta, ero disperata. Non ce la facevo più, mi fermai vicino ad una panchina e mi sedetti mettendomi le mani sulla testa. 
Ad un certo punto sentii dei lamenti provenire da una strada là vicino, ebbi paura, ma dovevo controllare, poteva essere la mia Jan. Mi alzai di scatto e girai l'angolo dove intravidi una figura di una ragazza a terra che tremava e singhiozzava. Mi avvicinai frettolosamente e riconobbi la mia amica. Del sangue le usciva dalla testa e dei lividi la ricoprivano.
-Oddio, Jan.. cos'è successo? -dissi scuotendola, dato che non diceva nulla.
La aiutai ad alzarsi e la portai fuori da quel vicolo. Non sapevo dov'era l'ospedale e più importante non sapevo come arrivarci. La feci sedere sulla panchina in cui mi ero seduta prima e chiamai l'ambulanza, per fortuna avevo il numero. 
Dopo non molto arrivò e gliene fui grata, fecero stendere Jan nel lettino e io salii tendendole la mano per tutto il viaggio. Avevo paura, ero preoccupata, cos'era successo? 




non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo asdghjk vi prego, ditemi quello che ne pensate!
  
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