Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: LIttlE_PePpErmIt    02/07/2013    3 recensioni
CHISSA QUANTE VOLTE, VOI CARI LETTORI DI FAN FICTION, AVRETE DESIDERATO DI VIVERE UNA VITA DIFFERENTE O FUORI DAL COMUNE, DI POTER ESSERE I PROTAGONISTI DI UN'AVVENTURA SPETTACOLARE ...
Beh, questo e molto altro è quello che accade ad Angelica Cortinovis, una normalissima ragazza di 15 anni, annoiata dalla sua monotona vita esprime un semplice desiderio: essere la persona che più ammira ed invidia; ELEANOR CALDER.
MA NON SA CHE DA QUEL INNOCENTE DESIDERIO CI SARANNO DELLE CONSEGUENZE MOLTO PERICOLOSE ...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

WARZONE
 

Correvo a perdifiato, con il cuore che batteva all'impazzata, un po’ per lo sforzo fisico un po’ per l'emozione.
Già mi immaginavo il momento in cui avrei dato la bella notizia a Liam, il suo sguardo felice e  lo stupore generale. Dentro di me urlavo, ridevo, piangevo e saltavo, ma fuori c'era posto solo per un immenso sorriso.
A 50 m dall'abitazione notai un certo trambusto davanti all'entrata: una marea di giornalisti e paparazzi ficcanaso cercavano di entrare in casa o perlomeno di accaparrarsi qualche scoop succulento.
 
Un uomo corpulento uscì dalla casa e mandò via tutti quei curiosi in malo modo, ma questo bastò per disperderli e allontanarli.

Era meglio che prendessi un'altra strada ed entrare dal retro. Tornai indietro e feci mente locale riguardo ad  eventuali vie secondarie. Ce n'era una che portava proprio davanti al giardino della casa. Potevo arrivare lì e scavalcare la siepe, sperando che nessuno mi vedesse. Poi avrei dovuto raggiungere la camera di Liam, che si trovava al primo piano. A questo ultimo problema  avrei pensato una volta nel loro giardino.
Corsi per un paio di minuti e raggiunsi la strada secondaria. Da lì arrivai velocemente alla siepe. Cavolo era più alta di quanto ricordassi! Sarà stata almeno un paio di metri. Un ottimo modo per farmi passare la paura delle altezze, pensai per diminuire la paura che si era creata nel centro esatto del petto. Mandai giù la saliva e poggiai il piede sinistro su un rametto basso. Misi il secondo su un ramo un poco più alto e così via fino a raggiungere la cima. Tirai un lunghissimo sospiro di sollievo, ma mi mancava ancora la discesa.

Finalmente poggiai i piedi a terra. Come avevo fatto a ridurmi a dover scavalcare le siepi invece di passare come tutti per le porte? Mi sentivo una via di mezzo tra un ladro e una spia internazionale.
 
Ora ero sotto le finestre dell'abitazione. Saltando sicuramente non le avrei mai raggiunte. L'unica possibilità era salire utilizzando una scala, ma dove cavolo la trovavo?
Osservai in giro ma con scarsi risultati. Cosa speravo, che qualcuno mettesse in giardino una scala apposta per me?
Poi sentì dei passi e delle voci, sembravano provenire dalla casa ma si stavano avvicinando. Mi feci piccola piccola raggomitolandomi contro il muro, aggrappata alla speranza che nessuno mi vedesse.
Un rumore di porte che si aprono e le voci si avvicinarono.
- Dimmelo Harry perché ti sei messo in testa di portare fuori questa sedia? - La voce era di Zayn
- Questa sedia è  quella su cui si sedeva di solito Louis e .... Tra poco se ne andrà, cosa serve tenerla qui? -
Un sospiro, probabilmente di Zayn.
- Dai riccio rientra in casa e lascia fuori la sedia. -
I passi si allontanarono fino a scomparire.
Beh sicuramente non era efficiente come una scala, ma sicuramente a qualcosa sarebbe servita quella sedia. Senza farmi notare la presi, era appoggiata ai vetri esterni del soggiorno, e l'appoggiai alla parete.
Ma quale camera sua? Forse l'ultima a destra. No, era la terza a sinistra ne ero quasi sicura. Misi il mio appoggio sotto quella finestra. In piedi sulla sedia provai ad afferrare il cornicione della finestra. Lo toccavo appena. Saltai e l'afferrai con entrambe le mani. Mi issai non con poche difficoltà.
Non guardare giù. Non guardare giù. Mi ripetevo a macchinetta.
Dopo l'ennesimo tentativo per mettere entrambe le gambe sul piccolo cornicione riuscì ad essere in piedi sul pezzo orizzontale di marmo.
Un altro lunghissimo sospiro. Per mia fortuna la finestra era socchiusa, quindi dovetti solo aprirla un po’ di più ed entrare.
 
Fin da subito capì di aver sbagliato stanza.
Lo capì dalle valigie aperte sul pavimento, dalle bottiglie sparse in vari punti della camera e dall'odore che impregnava ogni oggetto presente. Non era l'odore di Liam, questo di sicuro ed inoltre lui non beveva.
Poi la riconobbi: quella era la camera di Louis. Perfetto, di male in peggio.
Volevo piangere, avevo fatto tutta quella fatica per niente!
Afferrai la maniglia, ma una risata mi fece morire il cuore in petto. Non era possibile, non in quel luogo, non con Liam così vicino ..
Mi girai lentamente. Purtroppo i miei sospetti erano fondati, non ci potevo assolutamente credere ...
Come poco più di una settimana prima avevo di fronte un Zayn che sapevo non essere davvero lui, lo capivo da quel inquietante luccichio rosso negli occhi.
 
- Sapevo che saresti venuta qui. - Disse in tono superbo.
Sussultai al pensiero del nostro ultimo incontro.
- Che vuoi? - Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare
- Finire quello che ho iniziato dolcezza. - Dopo che ebbe detto questo il suo aspetto cambiò: divenne molto più alto e grosso, gli occhi passarono dal marrone al rosso. I capelli si ritrassero nella nuca e vennero sostituiti da grandi macchie nere.
All'improvviso la sua mano si strinse sul mio collo e mi buttò contro la parete, per la seconda volta. Con un braccio mi teneva ferma, con altro tirò fuori un coltellaccio nero dai lati seghettati.
Dovevo morire, me ne resi conto in quel momento, e dovevo rassegnarmi a tale destino.
 
- Uccidimi pure. - Gli dissi guardandolo in quei pozzi rossi
Lui rimane interdetto.
- Pensavo ti saresti ribellata, o avresti almeno supplicato di risparmiarti, cosa di questo tipo. Se fai così mi togli tutto il divertimento! - Sbuffò come un bambino viziato. Poi sul volto si dipinse un sorriso malizioso.
- Beh, almeno sarà tutto più veloce. -
L'essere alzò il braccio con il quale teneva il coltello nero. Vedevo i miei occhi riflessi nella lama. Notai che erano  lucidi. Strano, io mi sentivo così arida …
Un urlo terrorizzato ruppe quei attimi di terrore. Sia io che il demone ci girammo: un Louis terribilmente sconvolto era appena entrato in camera uscendo dal bagno attaccato alla stanza. Un mano era attaccata alla maniglia mentre l'altra era a penzoloni lungo i fianco, una gamba era più avanti nell'altra  come ad accennare un passo. La bocca era spalancata neanche l'urlo di Munch.
 
Mi servi la sua reazione isterica per farmi tornare in me. Non dovevo arrendermi all'inevitabile, dovevo combattere fino all'ultimo senza mai mollare, come mi aveva detto Eleanor.
Mentre il demone stava ancora guardando il viso sconvolto di Louis mi avventai sul mio aggressore e gli morsi il braccio con il quale mi teneva ferma.
Il demone urlò ed io riuscì ad allontanarmi.
- Maledetta! - Ululò.
Alzò la mano e ne uscì una strana poltiglia rosa indirizzata proprio verso di me. Mi abbassai appena in tempo e la evitai, ma colpì in pieno il povero Tomlinson che venne appiccicato al muro.
- Ehi! Aiuto! - urlò Louis spaventato.
 
Il demone  imprecò.
- Ora però non sbaglierò. - disse determinato. In men che non si dica mi ritrovai sollevata da terra, con lui che mi teneva alzata tenendomi per un braccio.
Si leccò le labbra con una lentezza sovrumana.
- Pronta a morire davvero? -
-Aiuto! Aiutate Eleanor vi prego! - urlava Louis.
Chiusi gli occhi in attesa del colpo di grazia, ma il dolore non arrivò. Forse morire non faceva male, forse era piacevole come addormentarsi.
Aprii piano gli occhi. Mi ritrovai seduta per terra, davanti a me vedevo il demone accasciato a terra, dietro di lui c'erano Eleanor e Liam. Quest'ultimo aveva uno sguardo piuttosto sconvolto e incredulo. Eleanor teneva stretta nelle mani il collo di una bottiglia rotta.
- Stai bene Ange? - mi domando la ragazza
-S - si. Cosa è successo? - Domandai. Eleanor mi si avvicinò e si sedette vicino ad un corpo sdraiato proprio davanti a me. Era Derek.
- Derek … - Mi avvicinai anch'io. Respirava ad un ritmo lentissimo, sembrava che solo abbassare ed alzare il petto per inspirare ed espirare gli costasse una fatica immane.
Cosa aveva fatto? Come se mi avesse letto nel pensiero Eleanor disse:
- Appena sono tornata nel nostro appartamento Derek mi ha detto che aveva una brutta sensazione e che doveva andare a casa dei ragazzi perché tu eri lì. Allora l'ho seguito. Fuori dalla porta d'ingresso abbiamo sentito un urlo. L'angelo ha iniziato a bussare freneticamente alla porta, fino a quando non ci ha aperto Harry. Lo abbiamo sorpassato  siamo corsi su per le scale. Lì abbiamo incontrato Liam e …
- Eleanor vai al sodo. - dissi pratica
- Il punto è che Derek si è buttato tra te e il demone non appena ha visto che stavi per morire. Spero che lama non l'abbia colpito. -
Oddio, Oddio non poteva essere vero!
Mi sdraiai accanto all'angelo.
- Derek, non morire ti prego. Non lasciarmi da sola. Ho bisogno di te. - Gli sussurrai all'orecchio. Avevo gli occhi lucidi, ma non cercai di nasconderlo questa volta.
- Derek, Derek, Derek … - Sussurrai ancora.
Eleanor mi appoggiò una mano sulla spalla.
-Angelica? -
Eleanor sussultò. - Ha parlato! -
Un radioso sorriso si dipinse sul volto di entrambe
- Derek! – Urlammo insieme.
Lui aprì gli occhi e si girò verso di me. - Per fortuna sei viva, almeno non ho rischiato di morire per niente. - Disse con la voce che era quasi un sussurro.
Lo abbracciai stretto.
-Sei un emerito deficiente lo sapevi? -
-E' così che mi ringrazi? Ahi, mi fai male! - Disse l'angelo con un gemito di dolore. Mi ritrassi immediatamente
-Scusami. E' il modo di ringraziarti.  -
Derek si mise a sedere. Si vedeva che faceva fatica anche se cercava di nasconderlo.
-Ehi, qualcuno di voi mi stacca dal muro per piacere? E spiegate a me e a Payne che cavolo sta succedendo? - Domandò Louis con un tono che non ammetteva repliche.
-Si, ma aspettatemi. Vado a calmare le acque di sotto. Harry Zayn e Niall erano piuttosto agitati prima. - Disse Liam.
 
 
- E' una storia impossibile! - esclamò Louis dopo che Derek ebbe spiegato come stavano le cose. Aveva raccontato tutto, in ogni minimo particolare anche quello più insignificante. I volti dei due ragazzi erano delle maschere di incredulità.
- Quindi tu ti chiami Angelica. - Disse Louis indicandomi. Io annuì. - Mentre la mia Eleanor è in questo corpo da quindicenne. - E indicò il mio vecchio corpo. Anche Eleanor annuì.
Il moro scosse la testa.
- Non ci credo. -
- E come spieghi il mostro che c'era prima nella tua stanza? - Domandò Derek.
- Beh, uno scherzo ben architettato. - Rispose Louis dopo qualche minuto di silenzio.
Guardai Liam di sottecchi. Non aveva ancora proferito parola, non sapevo se preoccuparmi o esserne sollevata.
- Louis ... - Lo chiamò Liam. Egli si girò.
- Credo che dobbiamo crederli. Mi sembrano sinceri. -
Ci credeva! Dentro di me esultai.
Louis sospirò.
- Va bene, va bene vi credo. -
Eleanor si buttò tra le sue braccia. Il moro rimase piuttosto stupito della sua reazione, ma accettò volentieri quel gesto spontaneo d'affetto.
Derek sospirò.
- Tutto bene? - domandai
- Più o meno. Ora arriverà la parte più complicata di tutta questa faccenda. -
Sentì una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
- Angelo, te la posso rubare per un paio di minuti? - Chiese Liam alle mie spalle.
Derek diede il suo consenso, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi maliziosi. Gli lanciai un'occhiataccia.
Liam mi allontanò dagli altri. Era arrivato il momento della verità, per entrambi.
- Allora ... Angelica giusto? - Mi chiese incerto.
- Si Liam. - Momento di silenzio. Mi sentì il dovere di continuare io il discorso. Mi sentivo in colpa per tutto. Deglutì, forse troppo rumorosamente. Il cuore sembrava un auto in corsa.
- Scusami Liam se te l'ho tenuto nascosto, se ho rovinato la vostra amicizia e perché ti ho messo in questo casino. Non era assolutamente mia intenzione. - Dissi tutto di un fiato.
- Anch'io probabilmente fossi stato in te non avrei detto niente. Ti avrei presa per pazza. -
Sorrisi. Il cuore rallentò, tornando a battere ad una velocità accettabile.
- Ma ti giuro che non ho mai recitato. Quella con cui hai sempre parlato era Angelica Cortinovis, non Eleanor Calder. -
Sono io quella che si è innamorata di te. Pensai senza dirglielo.
Lui mi strinse le mani.
- Lo sapevo. E ti voglio bene così come sei. Sai, il tuo vero corpo non è tanto male. -
Mi fece l'occhiolino. Risi.
- Ehm, ehm, dovrei parlarvi. A tutti e quattro. - La voce era di Derek. Ci girammo tutti verso di lui.
- Come ho detto prima, ora arriva la parte più difficile. Dovremmo andare " Nella tana del lupo" per avverare la profezia e rimettere a posto le cose. -
Tana del lupo? Cosa intendeva?
- Aspetta, ed io e Louis cosa centriamo? - Domandò Liam
- Siete stati citati nella profezia, quindi siete coinvolti quanto noi tre. - Spiegò Derek.
Eleanor alzò gli occhi al cielo.
- Ho capito. Mi dovrò preparare psicologicamente. - Disse la ragazza.
- Mi spiegate per favore? -
- Ange ragiona, qual è per te l'unico posto possibile per avverare la profezia? - Mi chiese Derek.
Ed io che ne sapevo? Poi la lampadina si accese sopra la mia testa
- Dobbiamo andare negli Inferi. - disse Derek in tono cupo.
 

SPAZIO AUTRICE
HOOOLA A TODOS!!!
Questa volta dovete farmi i complimenti, ho aggiornato in un tempo record! :)
Spero che vi piaccia questo capitolo, ormai è uno degli utlimissimi!!
Lasciatemi qualche recensione please! *OCCHI DA CUCCIOLO*
Bye Bye
Little_Peppermit

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LIttlE_PePpErmIt