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Autore: audreyevans    02/07/2013    2 recensioni
Lei una ragazza di 17, quasi 18 anni. Madre di due gemelli.
Lui? Beh lui è 1/5 della band inglese più amata degli ultimi anni … Louis tomlinson.
Se solo potessi vedere ciò che vedo io capiresti perché dico che TI AMO.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'last first kiss '
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- NOVITA' IN ARRIVO -




<< tesoro, in questo periodo non dovrebbe arrivare la lettera da Londra? >> domandò Bethany, la madre di Audrey,  << me n’ero completamente scordata, ma si tanto non mi prederebbero mai >> tagliò corto la giovane, mentre dava da mangiare alla piccola Anastasia << tesoro, devo prenderti per forza, sei bravissima, hai una voce pazzesca, se non ti prendessero sarebbero degli stupidi >> continuò la madre << mamma!! Parli così solo perché sono tua figlia, e comunque non mi interessa più >>  -  << ma tesoro … >>  - << non voglio parlarne >> affermò alzandosi con in braccio la bambina, che iniziò a piangere << vado a fare un giro, così magari si calma, Will sta dormendo ci puoi pensare tu? >> domandò alla madre infilandosi le all-star bianche, ormai nere, << tranquilla tesoro, ci penso io >>
 

Perché nessuno capisce, nessuno capisce che non posso più permettermi di sognare. Non ho tempo per la musica e nemmeno per cantare. Tutti che insistono, perché non mi lasciano in pace.
Me la sono cercata, è stata tutta colpa mia ed ora ne pago le conseguenze. << Anastasia, per favore smetti di piangere …  cosa vuoi? Perché continui a piangere? Lo sai che nonostante tutti io ti voglio bene, sei l’unica cosa bella uscita dalla storia con quello stronzo. Dai non piangere. >>  concluse sussurrando alla piccola che nel frattempo si era calmata.

 
Intanto a casa di Audrey 
<< grazie di essere venuta, sai sono molto preoccupata >> disse Bethany facendo accomodare Sara
<< mi è sembrata preoccupata al telefono, Audrey sta bene? I gemelli? Cos’è successo? >> cantilenò la ragazza quasi in automatico << no stanno tutti bene, è per Audrey, cioè forse sono io troppo apprensiva ma, è cambiata, non mi parla più come una volta, sta chiusa in camera sua, scrive e scrive pagine intere sul suo quaderno, pagine che poi puntualmente strappa e butta via. Voi siete come sorelle, vi confidate tutto, ti prego se sai qualcosa dimmelo, non sopporto di vederla così >> la donna tratteneva a stento le lacrime. Lei e la figlia avevano avuto sempre un bellissimo rapporto, si dicevano tutto e Bethany per la figlia era oltre che madre anche una amica. Durante la gravidanza però il rapporto tra le due era visibilmente cambiato.
<< Beth, io non so … ho promesso ad Audrey di non dire niente … mi ucciderebbe >> confesso Sara
<< Sara, ti prego dimmi cosa sta succedendo a mia figlia >>  -  << settimane fa è arrivata la lettera dalla Royal Academy of Music di Londra, l’hanno accettata, ma lei l’ha stracciata via >> confessò la bionda, sapendo già che non appena l’amica avrebbe scoperto la sua debolezza, l’avrebbe di sicuro uccisa << ma è fantastico, perché non ne ha parlato in questi giorni? Di sicuro … >> la donna venne interrotta dallo sguardo della giovane << cosa c’è? >> le domandò << secondo me Audrey non vuole partire, cioè lei vorrebbe partire ma non crede sia la cosa giusta, insomma ora lei ha due gemelli, pensa che la cosa migliore sia stare qui a Milano. Si sentirebbe un’egoista a partire lasciandoli qui >> spiegò Sara a mezza voce << ma ci penserei io, non sarebbe un problema per me, anzi ne sarei felicissima >> le spiegò Beth << provi a parlarle lei, secondo me dovrebbe andare, è il suo sogno da sempre, non può finire così >> concluse Sara mentre sistemava la sedia sotto il tavolo.
 
 
Londra
<< ok ragazzi per oggi ci fermiamo qui, siamo tutti molto stanchi e voi avete smesso di ascoltarmi ormai da tempo >> disse uno dei manager dei ragazzi << ragazzi io sto morendo letteralmente di fame >> annunciò il biondino del gruppo passandosi la mano sulla pancia << Nando's?!! >> urlarono ironici i quattro.
 
Un anno fa nemmeno si conoscevano, ed ora eccoli li, uniti ed inseparabili come fratelli. Se uno dei cinque aveva un problema, di qualunque tipo, gli bastava parlarne, che subito diventava IL PROBLEMA di cinque.
Si erano presentati ai provini per X Factor nel 2010 come solisti, ma grazie ai giudici avevano trovato la loro vera forza: stare in gruppo, erano nati così i “One Direction” nome rigorosamente scelto dal più giovane, Harry,  che doveva avere sempre l’ultima parola. Fin da subito aveva trovato in Louis il più grande ma il più bambino, del gruppo, aveva sempre la battuta pronta, pronto a strappare un sorriso anche ai più tristi e demoralizzati ma, se necessario sapeva tirare fuori il suo lato apprensivo e affettuoso per aiutare chiunque; poi c’era Liam, definito dal resto della gruppo “il sensibile”, era quello più responsabile ma non per questo meno simpatico e spontaneo; Zayn, il bello del gruppo, sempre alla ricerca di una superficie che riflettesse la sua immagine per potersi sistemare, ciò che era già perfetto in partenza, lui fin da subito aveva legato con Liam e con Naill, verso il quale era estremamente protettivo; Naill, per definizione, l’irlandese del gruppo, un ragazzo molto dolce, sempre con il sorriso stampato in faccia.
Cinque caratteri completamente diversi, ma così dannatamente perfetti insieme.
 
Mancavano 2 settimane all’uscita de loro CD, erano emozionatissimi.
<< ci pensate, un tour mondiale >> urlò Harry << tour inglese, Harry, non lavorare troppo di fantasia >> - <> brontolò il ricciolo saltando addosso a Louis che si strozzo con le patatine fritte, con le quali stava lottando da minuti e che alla fine avevano avuto la meglio.
Finito il pranzo i cinque tornarono nel loro appartamento-studio, dove iniziò una vera a propria sfida, con tanto di tifo da stadio, a FIFA.
 
Milano
<< Audrey? Audrey? Devo parlarti vieni in cucina >> Beth non si voleva arrendere, non avrebbe permesso a sua figlia di arrendersi così, non poteva commettere il suo stesso errore << siediti per favore >> - << mamma mi spaventi, cosa c’è che non va? >> domando la mora sedendosi << perché non mi hai detto che ti hanno preso alla scuola di Londra? >> domandò porgendo alla figlia la lettera d’ammissione tutta stropicciata << dove l’hai trovata? >> domandò abbassando lo sguardo << il dove non è importante, perché non mi hai detto niente, è una cosa fantastica, ho chiamato l’istituto, hanno detto che le lezioni iniziano fra nemmeno una settimana >> - << mamma – la interruppe Audrey – io non ci vado, non posso >> si alzò ma la madre la bloccò << tesoro, perché rinunci ai tuoi sogni così, non puoi, non devi farlo, posso pensare io ai gemelli, tu sei ancora giovane >>  - << tu non capisci! Nessuno capisce. Come puoi pensare che prenda e parta così, senza pensare alle conseguenze, non posso, non sarebbe giusto >> spiegò la giovane risedendosi << giusto per chi? Aiutami a capire >> - << giusto per me, per i gemelli, per te mamma. Sono io che non sono stata attenta e ora devo accertarne le conseguenze, non posso far ricadere tutto su di te, io … io non … io non voglio essere un’egoista >> urlò tra le lacrime << tu non potresti mai essere egoista >> - << io non sono come papà >> aggiunse stringe dosi alla madre.
<< Audrey, cerca di calmarti e ascoltami … tuo padre non era cattivo, era solo molto giovane, con la testa perennemente tra le nuvole, ci amavamo e nessuno dei due rimpiange che tu sia nata. Io avevo già il mio lavoro qui a Milano e il tuo arrivo non fece altro che rendermi ancora più orgogliosa della mia vita, tuo padre invece voleva viaggiare, scoprire il mondo e così … >> - << così ci ha lasciate >> disse fredda << si ma lui ti ama immensamente, forse avrà fatto una scelta egoista ma tu non puoi e non devi abbandonare la tua vita per uno sbaglio che ha fatto lui tanti anni fa, io non te lo permetto, quindi anche a costo di farmi odiare da te, tu andrai a Londra e ti godrai i tuoi anni migliori, per stare in mezzo a pappe e pannolini hai tempo, ora è il tuo momento >> la baciò forte << mamma … >> cercò di replicare << non vorrai mica dirmi che non sono in grado di gestire due gemelli, ho cresciuto te meravigliosamente, sono ancora giovane, sarò la nonna più giovane del palazzo >> - << ti voglio bene mamma >> <>.
 
 


....???....

ECCO IL NUOVO CAPITOLO spero vi piaccia 
Volevo ringraziarvi per le numerose visite alle mie storie e per le recensioni lasciate.
Un bacio.
   
 
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